Impossibile confondere la dolcezza di un cornetto alla crema con il salato di una patatina fritta.
Le percezioni legate ai gusti dolce, amaro, salato e umami (ovvero 'saporito') nascono in quattro aree del cervello distinte e ben separate. Lo dimostra la prima 'mappa del gusto' elaborata per il cervello dei mammiferi da alcuni ricercatori americani coordinati dall'Howard Hughes Medical Institute di New York, che hanno pubblicato i risultati dei loro studi su Science.
Le aree cerebrali che si 'accendono' per far godere i piaceri del cibo (ma anche per segnalare le spiacevoli esperienze del palato) sono state identificate per la prima volta in alcuni topi da laboratorio. Questo e' stato possibile grazie a una tecnica d'avanguardia che colora i neuroni e li rende fluorescenti ogni volta che si attivano (facendo entrare al loro interno grandi quantita' di ioni di calcio) in risposta agli stimoli provenienti dalla lingua.
Grazie a particolari microscopi molto potenti, i ricercatori guidati da Xiaoke Chen sono riusciti a identificare quattro reti di neuroni distinte e ben separate che si attivano per elaborare le sensazioni di dolce, salato, amaro e umami. Non e' stata invece identificata nessuna area specifica per l'acido. Due le possibili spiegazioni: o la rete neuronale per questo gusto si trova al di fuori della porzione del cervello analizzata nello studio, oppure questa sensazione coinvolge un sistema piu' ampio di neuroni, alcuni dei quali potrebbero essere implicati anche nella percezione del dolore.
Questo stesso gruppo di ricercatori aveva gia' scoperto in passato che ogni gusto viene percepito sulla lingua da specifici recettori. La loro attivazione scatena nel topo dei comportamenti innati ben determinati: da un lato c'e' l'attrazione per il dolce, l'umami e il salato, dall'altro invece c'e' l'avversione per l'amaro, l'acido e il troppo salato. Questa nuova scoperta dimostra ora che i segnali provenienti dai recettori della lingua hanno un percorso ben stabilito anche nel cervello, dove vengono elaborati da cellule nervose specializzate.
Il prossimo obiettivo dei ricercatori sara' quello di scoprire ''come il gusto si combina con gli altri input sensoriali e con gli stati d'animo per determinare i nostri comportamenti e per generare i ricordi dei gusti''. (Ansa.it)
Le percezioni legate ai gusti dolce, amaro, salato e umami (ovvero 'saporito') nascono in quattro aree del cervello distinte e ben separate. Lo dimostra la prima 'mappa del gusto' elaborata per il cervello dei mammiferi da alcuni ricercatori americani coordinati dall'Howard Hughes Medical Institute di New York, che hanno pubblicato i risultati dei loro studi su Science.
Le aree cerebrali che si 'accendono' per far godere i piaceri del cibo (ma anche per segnalare le spiacevoli esperienze del palato) sono state identificate per la prima volta in alcuni topi da laboratorio. Questo e' stato possibile grazie a una tecnica d'avanguardia che colora i neuroni e li rende fluorescenti ogni volta che si attivano (facendo entrare al loro interno grandi quantita' di ioni di calcio) in risposta agli stimoli provenienti dalla lingua.
Grazie a particolari microscopi molto potenti, i ricercatori guidati da Xiaoke Chen sono riusciti a identificare quattro reti di neuroni distinte e ben separate che si attivano per elaborare le sensazioni di dolce, salato, amaro e umami. Non e' stata invece identificata nessuna area specifica per l'acido. Due le possibili spiegazioni: o la rete neuronale per questo gusto si trova al di fuori della porzione del cervello analizzata nello studio, oppure questa sensazione coinvolge un sistema piu' ampio di neuroni, alcuni dei quali potrebbero essere implicati anche nella percezione del dolore.
Questo stesso gruppo di ricercatori aveva gia' scoperto in passato che ogni gusto viene percepito sulla lingua da specifici recettori. La loro attivazione scatena nel topo dei comportamenti innati ben determinati: da un lato c'e' l'attrazione per il dolce, l'umami e il salato, dall'altro invece c'e' l'avversione per l'amaro, l'acido e il troppo salato. Questa nuova scoperta dimostra ora che i segnali provenienti dai recettori della lingua hanno un percorso ben stabilito anche nel cervello, dove vengono elaborati da cellule nervose specializzate.
Il prossimo obiettivo dei ricercatori sara' quello di scoprire ''come il gusto si combina con gli altri input sensoriali e con gli stati d'animo per determinare i nostri comportamenti e per generare i ricordi dei gusti''. (Ansa.it)
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