Molti saranno felici di sapere che potrebbe essere vicino il lancio sul mercato di un innovativo tipo di aghi per siringhe che non fanno male: si tratta di microaghi composti da fibroina, la principale proteina della seta.
L’invenzione arriva dalla mano di un gruppo di ingegneri appartenenti alla Tufts University, i quali sono riusciti a trovare il modo per sfruttare le proprietà di morbidezza della seta per creare una struttura solida e rigida, capace di attraversare la pelle senza provocare dolore e rilasciare un medicinale in maniera adeguata. Il segreto si trova nella dimensione degli aghi. Difatti, sono talmente piccoli che il sistema nervoso non è capace di percepire la loro presenza, eliminando la sensazione di bruciore o dolore che si prova quando l’ago penetra la cute, purché il farmaco iniettato non sia una sostanza per sé irritante. I risultati dello studio, pubblicati di recente sulla rivista Advance Functional Materials, dimostrano che è possibile sintetizzare a partire della fibroina, una sorta di aghi lunghi 500 micron e larghi soltanto 10 micron, ossia la decima parte di un capello.
Con questi microaghi, i farmaci possono essere somministrati in modo assolutamente normale, senza subire alterazioni nella loro composizione né sull’attività biologica del principio attivo.
I microaghi sono lo sufficientemente lunghi da permettere il rilascio del medicinale, ma come detto in precedenza, la loro lunghezza limitata non stimola i nervi sottocutanei e dunque non vi è una risposta di dolore.
Gli specialisti hanno inoltre dimostrato l’efficienza dei microaghi in caso di rilascio prolungato di diversi tipi di medicinali.