Milano, 19 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Combattere obesità e diabete a colpi di forchetta e coltello. Mettendo nel piatto ingredienti gustosi, ma sani. Sfatare il falso mito secondo cui benessere e gola non possono convivere è l'obiettivo di 'Salute al piacere', una campagna di educazione alimentare itinerante, che per la prima volta vede alleati Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), Amd (Associazione medici diabetologi) e Slow Food Italia. Un ciclo di 14 incontri che toccheranno tutta la Penisola, partendo da Milano, per concludersi a Torino al Salone internazionale del gusto e terra madre (25-29 ottobre).
i numeri di obesità (5 milioni di italiani colpiti con costi sociali pari a 8,3 miliardi l'anno, e 1 milione di bambini obesi o in sovrappeso) e diabete di tipo 2 (3,6 milioni, più un altro milione malato senza saperlo): emergenze legate a doppio filo per le quali la stessa Organizzazione mondiale della sanità ha coniato il termine 'diabesity', a indicare come le due malattie rappresentano ormai la vera pandemia dell'era della globalizzazione. "Adulti e bambini, Nord e Sud del mondo: ormai diabete e obesità non sono presenti esclusivamente nei Paesi ricchi - avvertono i promotori della campagna, realizzata con il contributo non condizionato di Boehringer Ingelheim e Fondazione Lilly - ma affliggono tutte le categorie sociali e fasce sempre più ampie della popolazione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo dove sono in forte crescita. Tra le cause, l'assunzione di modelli alimentari sbagliati e uno stile di vita sedentario hanno senza dubbio una forte influenza sullo sviluppo di patologie metaboliche e cardiovascolari".
A chiudere le serate un buffet-tipo, dimostrazione pratica del motto "uno stile di vita sano e gustoso è possibile". Al termine degli incontri, inoltre, verrà distribuita una copia della guida di Slow Food Editore 'Salute al piacere! Benessere con gusto per noi e per il pianeta', nuovo volume della collana 'Mangiamoli Giusti', curato dal responsabile Area salute di Slow Food Italia, Andrea Pezzana, direttore di Dietetica e nutrizione clinica all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
"La globalizzazione dei consumi - evidenziano i promotori della campagna - ha portato al costante allontanamento dagli stili alimentari originari", fondati sui principi della dieta mediterranea. Nel dettaglio, gli esperti individuano i cambiamenti dello stile di vita che più sembrano influenzare l'epidemia globale di obesità e quindi di diabete (l'80% delle forme di tipo 2 è causato dai chili di troppo): "destrutturazione della preparazione dei pasti", con il consumo di alimenti pronti da cucinare o da mangiare, e "destrutturazione della giornata alimentare", con 'spuntini' a ogni ora; "iperconsumo passivo di cibi altamente energetici e di bevande zuccherate"; "diffusione dei pasti fuori casa" (+13,6% negli ultimi 10 anni, secondo una ricerca Fipe-Confcommercio).
Le strategie contro obesità e diabete, dunque, "dovrebbero incoraggiare abitudini alimentari corrette attraverso la riduzione di grassi e zuccheri, incentivare le persone a mangiare più frutta e verdura, oltre che mirare a un aumento dell'attività fisica". Sarebbe necessario, inoltre, "attivare misure per moderare marketing e pubblicità quando degenerano in manipolazione, e potenziare l'educazione alimentare promuovendo il modello italiano basato su dieta mediterranea, legame con il territorio, ricchezza fondata sulla biodiversità, rivolgendosi non solo alle scuole, ma a tutti gli esercizi pubblici cui oggi è delegata la cultura del cibo".
L'obiettivo finale "non è certo mettere tutti a dieta o evitare il ristorante, quanto piuttosto stimolare una riflessione sull'alimentazione quotidiana". Fra le proposte dell'alleanza medici-Slow Food, c'è quella di "partire dal rivoluzionare la ristorazione pubblica e le sue offerte, in modo da influenzare le abitudini alimentari, nonchè da un monitoraggio maggiore della distribuzione e produzione industriale, considerato anche che tra il 1978 e il 2009 (dati Brownell and Frieden) i prezzi di verdura e frutta fresche hanno subito un forte aumento, soprattutto se paragonato alla quasi stabilità del costo di zuccheri, dolci e bevande gassate".