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martedì 28 aprile 2015

La pasta in 3D, il futuro è ormai alle porte

Un bel piatto di pasta fatto in casa e pronto in soli due minuti. È questa la scommessa di Barilla, la nota marca di pasta italiana, che, nel suo stabilimento di Parma, è alle prese con il futuro e con le strabilianti meraviglie delle stampanti in 3D.

Michela Petronio, vice presidente del settore ricerca e sviluppo della Barilla, in una recente intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, ha detto che "l'idea è nata 3 anni fa in un meeting con dei ricercatori olandesi del Tno. Loro volevano esportare la tecnologia della stampa 3D al settore alimentare e la pasta è sembrata il prodotto ideale: è liquida, semplice, fatta solo di acqua e semola".

L'intenzione è semplice: permettere a tutti, semplici consumatori e ristoratori, di 'fabbricarsi' la pasta nella propria cucina. Scegliere il tipo di farina e gli ingredienti, dalle uova alle verdure, e, perché no, il formato dopo averlo disegnato al computer.stampante_3d_pasta.jpg  Una vera e propria sfida con la propria fantasia.


I tempi sembrano essere ormai maturi. "La prima volta ci abbiamo messo 20 minuti per stampare un singolo pezzo di pasta, ha spiegato ancora Petronio, dopo due anni ci mettevamo due minuti a farne quattro, adesso siamo vicini a stampare un piatto di pasta in due minuti". Nuovi formati di pasta hanno, intanto, già fatto capolino tra gli scaffali e lo scorso anno, nel corso di un concorso di design che ha visto partecipare ben 216 progetti, sono stati premiati le rose, i vortici e le lune. Oltre che buoni anche un nuovo piacere da gustare tutto con gli occhi. 
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mercoledì 7 gennaio 2015

La pillola del "pasto immaginario": fa credere al corpo di aver mangiato

Una ricerca americana presenta la fexaramina, una sostanza che avvia il processo digestivo senza il consumo di cibo e permette all'organismo di bruciare il grasso in eccesso
 Il sogno di ogni persona sovrappeso potrebbe essere presto esaudito: dagli Usa arriva la pillola che aiuta a far sparire i chili di troppo. Si chiama fexaramina ed è un farmaco ancora in fase di sperimentazione che riesce a "ingannare" il corpo attivando i processi digestivi con un "pasto immaginario" per indurlo a bruciare i grassi. I test sui roditori hanno dato finora risultati promettenti fermando l'aumento di peso.

Dimagrire senza fame - Oltre a fermare l'aumento di peso, lafexaramina permette anche di abbassare i livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue e di minimizzare l'infiammazione. Ronald Evans, autore dello studio e direttore del Gene Expression Laboratory del Salk Institute di La Jolla (California), crede che il farmaco potrà essere presto pronto per la sperimentazione clinica umana.

"Questa pillola è come un pasto immaginario - ha dichiarato - invia gli stessi segnali che normalmente partono all'interno dell'organismo quando si ingeriscono grandi quantità di cibo. Per poterlo immagazzinare il corpo, sulla base di questi segnali, inizia a sgombrare lo spazio. Ma in questo caso le calorie non ci sono. E non c’è nessun cambiamento dell'appetito".

La lotta alla bilancia - Il team guidato da Evans ha somministrato una pillola al giorno per 5 settimane a un gruppo di topi obesi. I risultati hanno evidenziato un'accelerazione del metabolismo e la "conversione" di alcuni depositi di grasso bianco nel loro organismo in una forma adiposa "bruna", più sana e in grado di bruciare energia. Alla base della pillola c'è un meccanismo che coinvolge il recettore farnesoide X (Fxr), una proteina che catalizza il processo attraverso cui il corpo rilascia acidi biliari dal fegato, digerisce il cibo e immagazzina grassi e zuccheri. Questo recettore si attiva all'inizio di un pasto e spinge l'organismo a bruciare grassi per prepararsi ad accogliere il cibo in entrata.

Possibile trattamento contro l'obesità - La somministrazione via orale e non endovenosa permette al farmaco di agire in maniera mirata al livello dell'intestino, limitandone gli effetti collaterali e ottenendo migliori risultati sul fronte bilancia. Ora il team di scienziati sta lavorando per testare l'efficacia della fexaramina nella lotta contro l'obesità e le malattie metaboliche.
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martedì 6 gennaio 2015

Lovejoy, la cometa della Befana che si vede a occhio nudo

Nonostante la luce della Luna, particolarmente intensa in questi giorni, varrà comunque la pena osservare la cometa.

Sarà possibile farlo sul canale Scienza e Tecnica dell'ANSA, nella diretta in streaming con il Virtual Telescope in programma per martedì 6 gennaio alle 20,00.

La C/2014 Q2 Lovejoy ''è una cometa notevole, luminosa e visibile a occhio nudo, naturalmente dai luoghi non inquinati dalle luci'', osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e coordinatore scientifico del Planetario di Roma.

''Vale davvero la pena di sfidare il bagliore della luna - prosegue Masi - perchè la cometa ci ha regalato finora una bellissima visione della sua coda. Confidiamo di poter osservarne l'evoluzione in diretta''.

A differenza di quanto accade con gli asteroidi, spiega, ''le comete mutano continuamente il loro aspetto a mano a mano che gas e polveri scivolano dal nucleo verso la coda''. Il risultato, aggiunge, è ''una coda che si modifica in tempo reale e si fa la sensazione che la cometa sia una cosa viva''.

Per vedere la cometa a occhio nudo bisogna guardare a Nord-Ovest di Orione (la cui Cintura è riconoscibile dalle tre stelle allineate), nello spazio compreso fra le costellazioni di Eridano e del Toro (riconoscibile per la brillante stella Aldebaran). Se la luce della Luna offuscherà lo spettacolo, a metà mese la cometa sarà visibile in tutta la sua bellezza perchè sarà alta sull'orizzonte.
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sabato 3 gennaio 2015

Internet, le bionde navigano più lentamente

Una ricerca di Content Square mostra le differenze di comportamento online tra uomini e donne, mancini e non, bionde e more.
Le bionde navigano più lentamente. Niente di personale: è solo il risultato di una ricerca condotta da Content Square su un campione di 4000 persone (in Francia) sull’e-commerce e le differenze di comportamento su Internet.
Le donne, per esempio, cliccano il 30% più degli uomini su uno stesso sito, vedono il 12% di pagine in più, comprano il 7% più veloce degli uomini e hanno un tempo di esitazione prima di cliccare l’10% in meno dei maschi. A differenza di quello che si può pensare, sono le donne quelle che guardano di più le immagini: gli uomini sono più inclini a cercare e leggere i dettagli della descrizione.
I destri vanno più veloci dei mancini mentre tra i giovani (18-34 anni) e i senior (45-64 anni), le differenze in tempo di visualizzazione/interazione sono pressoché inesistenti. I senior vedono il 4% in meno di pagine rispetto ai nativi digitali.
Ma torniamo alle bionde: impiegano, secondo la ricerca, il 30% in più del tempo a cliccare rispetto alle brune (che hanno un tempo di esitazione prima di cliccare di 0.49 secondi). Le brune lasciano indietro anche gli uomini, il cui tempo di esitazione è il 13% in più rispetto alle ragazze con i capelli scuri.

Gli occhi chiari aumenterebbero il tempo di esitazione prima del clic del 9%. Chi è sotto l’effetto di alcol, clicca il 20% meno di chi è sobrio: crolla, così, la classica scusa dell’acquisto sbagliato per colpa dell’alcol.
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giovedì 17 luglio 2014

Un diamante è per sempre?

«Cremazione Diamond. Trasformiamo in diamanti le ceneri dei tuoi cari». Tutto vero. Si tratta del nuovo servizio dell’agenzia funebre Taffo che già si è fatta notare per le campagne pubblicitarie dall’ironia cinica. Trecento manifesti hanno invaso Roma, resteranno affissi per 15 giorni per far conoscere l’ultima frontiera della cremazione.

«Il diamante della memoria», spiega Alessandro Taffo, direttore commerciale e tra i titolari della società. Un’idea copiata, negli Usa lo fanno già da un po’. «Abbiamo stretto un accordo con una società svizzera, lì vengono spedite le urne dei defunti e attraverso procedimenti piuttosto complicati in laboratorio si trasformano le ceneri in diamanti. Le dimensioni variano a secondo della quantità delle ceneri, da dove si estrae il carbonio per creare il diamante. Ci vuole un po’ di tempo, da un mese e mezzo a sei mesi». Anche qui non si inventa nulla, ma si copia quel che avviene in natura.

«Allo stesso modo in cui l’acqua si trasforma in ghiaccio, così si ricreano in laboratorio le condizioni per la sintesi e la trasformazione delle ceneri da cremazione in un diamante che ha le stesse proprietà fisiche, chimiche ed ottiche dei diamanti naturali», così si legge sul sito di Algordanza, il gruppo internazionale con sede principale a Coira, in Svizzera, e che si occupa della trasformazione.

La Taffo ha affidato anche questa campagna pubblicitaria alla società di comunicazione Peyote. «Ancora una volta abbiamo puntato sull’ironia e sul messaggio dissacrante», racconta Alessio Logrippo, ideatore del manifesto che ha invaso la città con Daniele Campanale. «Il target della campagna è ovviamente femminile, trattandosi di diamanti. Abbiamo immaginato una donna che ha desiderato da sempre avere quella pietra in regalo dal marito non troppo disponibile a farle questo dono. Cosa c’è di più feroce di una vedova che appena può ottiene il tanto agognato diamante dalle ceneri del marito?».

Il manifesto rimbalza sui social, il che vuol dire che ha fatto segno. Le reazioni? «C’è chi si scandalizza e scrive: non c’è limite al peggio. E chi invece coglie l’ironia e commenta: siete geniali», dice Logrippo, fiero dei risultati ottenuti dalla precedente campagna sulla cremazione certificata del 2012, sempre per la Taffo Funeral Services. Sul manifesto si vedeva un’urna sul camino: «Sei sicuro di non avere estranei in casa?». Slogan che valse alla Peyote 3 riconoscimenti alla 18a edizione di Mediastars.

«Puntiamo su un messaggio alternativo e d’effetto. Può piacere o non piacere ma la nostra filosofia è l’originalità», spiega Alessandro Taffo. E così ancora prima l’agenzia funebre aveva lanciato una campagna sulla sicurezza stradale, «rispetta la vita». Cinque messaggi: «Mantieni sempre la distanza di sicurezza. E noi faremo altrettanto», «Se hai bevuto fai guidare qualcun altro. O saremo noi a darti un passaggio», «Non correre oltre i limiti. Noi non abbiamo fretta di vederti», «Fai allacciare le cinture anche ai passeggeri, non costringerci a fare gli straordinari».

Ad inizio gennaio è stato lanciato il nuovo capitolo con una nuova e criticata campagna sui funerali a rate dal titolo «Vi aiuteremo a farlo a pezzi. Il pagamento del funerale. A rate da 99 euro al mese». Il cinismo è una delle chiavi dell’ironia, dosarlo non è facile: se non è abbastanza non fa ridere e se è troppo nemmeno.
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martedì 31 dicembre 2013

Botti di Capodanno, cani e gatti soffrono più di noi

Hanno l'udito più sviluppato del nostro. Teneteli con voi o alzate il volume della tv.

I botti di Capodanno sono un vero e proprio problema per chi ha animali domestici. E non è ozioso preoccuparsi di tenerli più al riparo possibile. Tanto che anche la famosa Dudù di Berlusconi e Francesca Pascale, quest'anno, ha chiesto sulla sua pagina Facebook di "andarci piano" (nella foto in basso). Ai cani, che possono udire frequenze superiori alle 80.000 vibrazioni al secondo, i botti provocano un vero e proprio dolore.
I gatti in strada scappano con il rischio di essere investiti, gli uccelli perdono l'orientamento e vanno a sbattere contro alberi e pali. Lo rivela l'associazione Gaia Animali & Ambiente che si appella ai cittadini per limitare, la notte di Capodanno, i botti più rumorosi.

Un udito molto superiore
"L'udito del cane e del gatto è molto superiore a quello dell'uomo - spiega Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente - Noi abbiamo una finestra uditiva compresa tra le frequenze denominate infrasuoni (al di sotto dei 16 hertz) e quelle denominate ultrasuoni (al di sopra dei 15.000 hertz), il cane invece percepisce fino a 60.000 hertz e il gatto fino a 70.000".

Mai all'esterno
Esistono comunque delle precauzioni da prendere. Gli animali che normalmente vivono all'esterno, andrebbero tenuti temporaneamente in un luogo chiuso, comodo e rassicurante. Inoltre se l'animale resta solo in casa il consiglio è tenere alto il volume della tv, della radio o altri abituali suoni casalinghi per coprire in parte il rumore dei botti.

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mercoledì 27 novembre 2013

Sabbia intelligente

Tra le molteplici scoperte che periodicamente arrivano dal MIT di Boston non è raro che alcune sconfinino quasi nella fantascienza: è il caso della “sabbia intelligente”, microstruttura cubica della dimensione di un centimetro di lato (il granello), all’interno della quale è inserito un microprocessore e quattro magneti disposti su altrettanti lati, e che prevede una memoria fino a 32KB di codice. Questi granelli possono comunicare tra di loro e, tramite i magneti, quando viene inserito un oggetto tra di loro possono disporsi in modo tale da assumerne la forma; per esempio, inserendo una sedia simile a quelle delle case di bambola, i microgranelli sarebbero in grado di riprodurne la forma, realizzando una sedia in miniatura vera e propria. Da un ventennio il mondo della robotica studia le possibilità di autoassemblaggio, ottenendo finora risultati poco risolutivi in cui più elementi riescono ad avvicinarsi e accatastarsi, come i blocchi del Lego. Nello studio realizzato dal Distributed Robotics Laboratory (Drl) del Computer Science & Artificial Intelligence Laboratory del MIT, la tecnologia elaborata è completamente opposta: i granelli lavorano per sottrazione, disponendosi in modo tale da lasciare posto solo a quelli che possono duplicare la struttura modello, e questo usando un algoritmo che calcola come può essere riprodotto il profilo, con i dati poi trasmessi dai singoli granelli tra loro, stabilendo legami con quelli che servono alla costruzione e facendo cadere quelli che non servono. L’algoritmo può inoltre, essere impiegato per produrre copie più grandi dell’oggetto modello, sulla falsariga di come lavora una stampante 3D.(Automazione news).
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mercoledì 31 luglio 2013

Facebook: arriva il tasto "Non mi piace".

Ce ne accorgiamo ogni qual volta un amico pubblica sul suo profilo Facebook una notizia raccapricciante, o semplicemente inopportuna: non esiste un modo per esprimere il nostro disappunto. O perlomeno per esprimerlo in modo conciso, senza fare commenti. Ci vorrebbe un tasto Non mi piace, così giusto per chiarire come la pensiamo senza troppi arzigogoli.
A dire il vero, Mark Zuckerberg starebbe pensando da tempo alla possibilità di arricchire la propria creatura con un tastoDislike. Anzi, per qualcuno è solo questione di giorni: presto, ciascuno di noi potrà puntare il pollice all’ingiù dinnanzi a qualsiasi contenuto indesiderato.
Pensandoci bene nulla che ci cambi la vita e nemmeno la giornata. Ma per Facebook il discorso è diverso. Per il social network più affollato del mondo la possibilità di capire qual è lo stato d’animo dei suoi utenti ha tutto un altro valore.
E se finora l'interesse si è concentrato perlopiù sui sentimenti positivi degli utenti - "Le azioni tendono a concentrarsi sulle interazioni sociali positive”, aveva dichiarato qualche tempo fa Bob Baldwin uno degli ingegneri di punta della società californiana - oggi a Menlo Park c'è chi crede che a dettagliare i profili degli iscritti in tutti i loro aspetti, positivi e negativi che siano, c’è solo da guadagnarci.
In fondo una bella fetta del mondo social dispone già di strumenti analoghi: YouTube, ad esempio, permette di puntare il pollice in entrambi i versi, Reddit prevede il downvote di un articolo e Pandora dà modo ai suoi utenti di rifiutare un suggerimento musicale qualora non sia gradito.
Lo stesso Facebook, a ben guardare, dispone al suo interno di strumenti sviluppati per raccogliere il “sentimento negativo” degli utenti verso questo o quel contenuto, si pensi ad esempio all’azione che permette di nascondere post ritenuti offensivi o alla possibilità di eliminare alla radice certi annunci pubblicitari che appaiono sulla colonna di destra.
Dunque l’innesto di un tasto Non mi piace non farebbe altro che ampliare questa conoscenza, consentendo allo staff di Facebook di capire qualcosa di più sui nostri gusti e sulle nostre preferenze, come chiarisce un alto dirigente della società intervistato dalla ABC: “Stiamo progettando di raffinare questi strumenti affinché gli utenti possano comunicarci con precisione quali sono i motivi per cui nascondono quel particolare contenuto”.
Insomma, a differenza del tasto Mi Piace, il "Dislike button" (o ciò che verrà) sarà qualcosa che servirà a Facebook - e non ai nostri amici – per capire perché non vogliamo che certi post si ripresentino sulla nostra bacheca. E regolare di conseguenza la pubblicità.
Vien da chiedersi se, prima o poi, a qualcuno non venga voglia di carpire pure la nostra indifferenza verso certi contenuti sociali. Io, per esempio, sono fra quelli che vorrebbero fra le opzioni un bel tasto E chi se ne frega.(Panorama.it)

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venerdì 5 aprile 2013

Il combustibile eco si fa col microrganismo Ogm


Copiando il meccanismo della fotosintesi si produce energia dall'anidride carbonica

E' stato sviluppato un microrganismo geneticamente modificato in grado di convertire l'anidride carbonica in un combustibile ecologico. La ricerca è stata condotta presso la University of Georgia e pubblicata suProceedings of National Academies of Sciences.
Il processo - Il team di ricercatori ha sviluppato una metodologia per selezionare la CO2 presente nell'atmosfera e trasformarlo in prodotti industriali, tra cui il carburante. Il metodo segue il percorso della fotosintesi attraverso cui le piante utilizzano la luce solare, per trasformare acqua e anidride carbonica in zuccheri, e se ne servono per produrre energia. I ricercatori hanno creato un microrganismo, manipolando il materiale genetico, per imitare il processo. Per lo studio sono partiti dal Pyrococcus furiosus un microrganismo che si nutre di carboidrati nelle acque surriscaldate dell'oceano vicine a sfiati geotermici:

Biomasse, adieu Gli scienziati hanno poi modificato il microrganismo in modo che potesse alimentarsi a temperature inferiori. Hanno poi usato gas idrogeno per creare una reazione chimica nel microrganismo e integrato la CO2 con l'acido 3-idrossipropionico, una sostanza chimica industriale usata per fare acrilici e altri prodotti.
Michael Adams, a capo della ricerca, ha spiegato: "Grazie alla scoperta siamo in grado di eliminare le piante come intermediari, e di estrarre l'anidride carbonica direttamente dall'atmosfera per trasformarla in prodotti utili, senza dover passare attraverso elementi ricavati da biomasse altrimenti utili per l'alimentazione, come la coltivazione delle piante e l'estrazione degli zuccheri". Oltre alla produzione di prodotti industriali, altre manipolazioni genetiche potrebbero consentire al microrganismo di produrre altri prodotti, compresi i combustibili.

I limiti - Tuttavia il ciclo di conversione dipende ancora dai combustibili fossili. Infatti, i ricercatori hanno utilizzato l'idrogeno come fonte di energia, la cui sorgente più facilmente disponibile è al momento il gas naturale, un combustibile fossile. Adams ha aggiunto: "Nella ricerca a lungo termine ci auguriamo di poter utilizzare idrogeno da fonti rinnovabili biologiche, come da alghe fotosintetiche o rifiuti dei prodotti di fermentazione". In ogni caso, il combustibile prodotto con il Pyrococcus furiosus è a zero emissioni perché quando brucia rilascia la stessa quantità di CO2 utilizzata per crearlo e ciò lo rende più pulito di benzina, petrolio e carbone.(TGCom24)
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venerdì 15 marzo 2013

Tunnel carpale? Arriva Bat, il primo mouse wireless levitante


Roma, 13 mar. (Ign) - Si chiama Bat ed è ancora in fase di test, ma l'obiettivo che si propone è quello di prevenire e curare una delle malattie contemporanee più comuni: la Sindrome del tunnel carpale.Si tratta del primo mouse wireless levitante. Presentato dal designer Vabin Kibardin sul sito ufficiale Kibardindesign, è dotato di una base composta da un anello magnetico che gli permatte di 'galleggiare' a circa 40 mm quando non viene utilizzato, per poi abbassarsi a 10 mm dalla scrivania quando invece vi si appoggia la mano sopra per usarlo. Il mouse raggiunge un’altezza minima supportando fino a 1 kg di peso.Proprio la sua particolare peculiarità di fluttuare in aria, a detta infatti del suo inventore, permetterebbe di risolvere alcune problematiche che investono chi, con il computer, ci lavora molto.La Sindrome del Tunnel Carpale è la neuropatia (patologia che colpisce il sistema nervoso periferico) più frequente ed è dovuta alla compressione del nervo mediano al polso nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale.

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martedì 19 febbraio 2013

Torna su RAI1 , a fine marzo "CAROSELLO"


ROMA - L’appetito, si dice, vien mangiando. E a Sanremo la Rai ha banchettato, con gli incassi alle stelle, in tempi di digiuno come questi,  grazie agli ascolti e perfino un margine in attivo (350 mila euro).

Così, dopo il lauto pasto, ecco servito il digestivo al gusto della memoria: dal serbatoio dei ricordi risbucano il mitico Carosello e l’Intervallo, sigle storiche legate all’età televisiva primitiva, chiamate a esercitare il loro fascino vintage per raccogliere spazi di investimento, con tanto di sigle riverniciate: Carosello reloaded e Intervallo 2.0. A lanciare l’idea è la Sipra (l’annuncio è stato fatto a Milano dal dg Luigi Gubitosi e dal suo predecessore Lorenza Lei, oggi a capo della società che cambierà anche denominazione in Rai pubblicità). Il nuovo Carosello andrà in onda alle 21 (dunque in mezzo all’Eredità) da fine marzo, avrà la stessa sigla, sia pure digitalizzata, e durerà 210 secondi con tre spot da un minuto, un minuto e mezzo. L’Intervallo, invece, non proporrà più il gregge di pecorelle, ma più prosaicamente maschererà soltanto nuovi spazi promozionali a pagamento.

RICORDI
Funzionerà il richiamo alla suggestione dei ricordi? Vale la pena ricordare che non si tratta della prima riesumazione di Carosello. Già nel ’97 ci fu un tentativo di rianimazione in forma di varietà (lo presentava Ambra Angiolini). La Sipra, ovviamente, gioca sul fascino di un prodotto che ha segnato la storia della tv ed è legato ai ricordi di infanzia di una generazione che oggi rappresenta buona parte della classe dirigente. Ma l’idea di Carosello nasceva dal fatto che in tv non si poteva trasmettere pubblicità all’interno dei programmi. Ogni siparietto, da un minuto e 45, era uno sketch, spesso affidato a grandi attori (da Sordi a Gassman) non solo italiani (Jerry Lewis, Frank Sinatra) e grandi registi (da Fellini a Luciano Emmer che firmò la sigla). Chiuse nel 77: era diventato obsoleto e, soprattutto, ciascuno spot era troppo costoso. Oggi le esigenze sono legate alla necessità di far cassa (il 2012 si è chiuso con 200 milioni di passivo) e al di là della sigla risulta difficile immaginare che ci possa essere qualcosa di paragonabile a quel Carosello. Semmai sarà l’occasione di poter fare tre minuti e mezzo di pubblicità in una fascia di altissimo ascolto. Quanto all’Intervallo diciamo che l’uso del termine è ancor più semplicemente suggestivo. Gli intervalli della tv in bianco e nero erano dei veri tappabuchi, a volte insopportabilmente lunghi, determinati da buchi di programmazione (si andava in diretta). Oggi quegli spazi sarebbero assolutamente artificiali, nient’altro che nuovi spazi da dedicare alla pubblicità. ( Il Messaggero.it)
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venerdì 8 febbraio 2013

Carne di cavallo nelle lasagne Findus


Ritirato il prodotto in Gran Bretagna

Nessun rischio per la salute, ma in Irlanda e Inghilterra il consumo di carne equina è considerato un tabù
Le lasagne Findus in Gran Bretagna sono fatte di carne di cavallo (all'insaputa dei consumatori). È quanto emerge da test condotti dall'Autorità britannica della sicurezza alimentare secondo i quali, ben il 60% della carne contenuta nel piatto surgelato era equina.LA CONFERMA - Anche la Findus Uk ha confermato con un comunicato che le lasagne, prodotte dalla francese Comigel, hanno rivelato la presenza di carne di cavallo. I consumatori che hanno acquistato il prodotto potranno contattare la compagnia per essere risarciti. La Findus ha anche aggiunto che tutti gli altri suoi prodotti sono stati testati e che non sono coinvolti nel caso. L'Autorità per la sicurezza alimentare ha detto di «non avere prove che lascino pensare che il cibo presenti dei rischi per la salute», ma di avere comunque ordinato nuovi test per evidenziare l'eventuale presenza di un farmaco veterinario.
I CONTROLLI - I controlli sono state effettuati dopo che a metà gennaio le autorità irlandesi avevano scoperto che hamburger venduti in catene della grande distribuzione in Gran Bretagna e Irlanda, tra cui la Tesco, contenevano carne di cavallo. La Findus ha cominciato un ritiro delle sue lasagne. Anche I supermercati Tesco e Aldi hanno ritirato una serie di piatti preparati dalla Comigel.
PROBLEMA IDEOLOGICO - 
Il problema non è quindi, al momento di salute, ma di tipo ideologico. Prima di tutto potrebbe ravvisarsi la truffa dal momento che sull'etichetta non era segnalata la presenza di carne di cavallo e poi non va dimenticato che in Gran Bretagna e in Irlanda il cavallo è molto amato e rispettato: consumare carne equina è considerato un tabù. (Corriere della sera.it)

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giovedì 8 novembre 2012

Le foto di amiche e amici in bikini e costume da bagno


Roma, 6 nov. - (Ign) - Da oggi avete un motivo in più per fare attenzione alle vostre foto su Facebook e al livello di privacy con cui le condividete. Arriva infatti 'Badabing!', l'app per iPhone che analizza tutte le foto dei vostri contatti su Facebook per mostrarvi solo quelle in cui amiche e amici appaiono in bikini o in costume da bagno (o anche più semplicemente con pochi vestiti addosso).Con un 'servizio' del genere, ovviamente l'app non poteva certo essere gratis: per sbirciare fra i contatti Facebook però bastano 1.99 dollari. Una volta 'loggati' con il vostro account Facebook bisogna scegliere un gruppo di amici fra cui fare la ricerca: le foto che vi piacciono di più possono essere inserite nel bookmark.Qualcuno magari si chiederà se tutto questo è lecito: la risposta ovviamente è sì. Tutto quello che fa quest'applicazione è semplicemente una ricerca fra le foto pubblicate su Facebook: sta a voi scegliere con chi volete condividere i vostri scatti.

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martedì 16 ottobre 2012

16 ottobre: giornata mondiale dell'alimentazione


Una giornata dedicata alla scuola, al cibo e alla sicurezza alimentare. La propone il Ministero dell'Istruzione (MIUR), insieme a quello degli Affari Esteri, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che, ogni anno, si celebra il 16 ottobre. Dalla scuola materna alle medie, cliccando sulle immagini qui sotto potrete scaricare delle guide interattive. Mentre gli insegnanti troveranno schede interattive per discutere in classe di cibo e sicurezza alimentare. Anche il sito del MIUR ha pubblicato questi, e altri materiali, prodotti dalle agenzie delle Nazioni Unite FAO, IFAD e WFP. Per un 16 ottobre pieno di “risorse in rete”. 

l Programma Alimentare Mondiale (WFP - World Food Programme) è la più grande organizzazione umanitaria al mondo. L’agenzia si occupa di assistenza alimentare per combattere la fame. Nelle emergenze, l’agenzia fornisce cibo là dove è necessario, salvando la vita alle vittime di guerre, di conflitti civili e di disastri naturali. Una volta conclusa l’emergenza, l’assistenza alimentare aiuta le persone a ricostruire la propria vita e quella delle comunità in cui vivono. Il WFP è un’agenzia delle Nazioni Unite finanziata esclusivamente su base volontaria. 

Fondata nel 1962, l’agenzia auspica un mondo nel quale ogni uomo, donna e bambino abbia accesso, per tutta la vita, al cibo necessario per condurre un’esistenza sana e attiva. L’agenzia persegue questo obiettivo collaborando con le altre agenzie Onu con sede a Roma (l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura, FAO e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, IFAD), oltre che con i governi, con le altre agenzie delle Nazioni Unite e con le ONG.Nel 2012 il WFP prevede di fornire assistenza alimentare a oltre 90 milioni di persone in 73 paesi. Lo staff del WFP è composto da circa 15.000 persone, la maggior parte delle quali lavora sul campo, assistendo chi soffre la fame. Il Programma Alimentare Mondiale è gestito da un Consiglio d’Amministrazione  formato da 36 rappresentanti degli Stati Membri.L’agenzia è guidata da un Direttore Esecutivo, nominato congiuntamente dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dal Direttore Generale della FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), e rimane in carica per  cinque anni.L’attuale Direttore Esecutivo è Ertharin Cousin, in carica dal 5 aprile 2012, cui spetta il compito di amministrare il WFP e di attuarne programmi, progetti e ogni altra attività. Il WFP ha anche tre Vice-Direttori Esecutivi, ciascuno con specifiche responsabilità.Il Piano Strategico stabilisce le linee strategiche dell’agenzia ogni quattro anni. L’ultimo Piano Strategico, approvato dal Consiglio nel 2008, ha segnato un cambiamento storico per il WFP: l’agenzia per gli aiuti alimentari è diventata l’agenzia per l’assistenza alimentare, con un ventaglio di strumenti più vario ed articolato per rispondere ai bisogni alimentari più urgenti.
Il WFP è finanziato su base volontaria. I principali donatori sono i governi, ma vi sono anche donazioni del settore privato e di singoli individui.Nel 2011, il WFP ha consegnato cibo a quasi 100 milioni di persone in 75 paesi.
Dalla scuola materna alle medie, cliccando sulle immagini qui sotto potrete scaricare delle guide interattive. Mentre gli insegnanti troveranno schede interattive per discutere in classe di cibo e sicurezza alimentare. Anche il sito del MIUR ha pubblicato questi, e altri materiali, prodotti dalle agenzie delle Nazioni Unite FAO, IFAD e WFP. Per un 16 ottobre pieno di “risorse in rete”. 
l Programma Alimentare Mondiale (WFP - World Food Programme) è la più grande organizzazione umanitaria al mondo. L’agenzia si occupa di assistenza alimentare per combattere la fame. Nelle emergenze, l’agenzia fornisce cibo là dove è necessario, salvando la vita alle vittime di guerre, di conflitti civili e di disastri naturali. Una volta conclusa l’emergenza, l’assistenza alimentare aiuta le persone a ricostruire la propria vita e quella delle comunità in cui vivono. Il WFP è un’agenzia delle Nazioni Unite finanziata esclusivamente su base volontaria. Fondata nel 1962, l’agenzia auspica un mondo nel quale ogni uomo, donna e bambino abbia accesso, per tutta la vita, al cibo necessario per condurre un’esistenza sana e attiva. L’agenzia persegue questo obiettivo collaborando con le altre agenzie Onu con sede a Roma (l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura, FAO e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, IFAD), oltre che con i governi, con le altre agenzie delle Nazioni Unite e con le ONG.Nel 2012 il WFP prevede di fornire assistenza alimentare a oltre 90 milioni di persone in 73 paesi. Lo staff del WFP è composto da circa 15.000 persone, la maggior parte delle quali lavora sul campo, assistendo chi soffre la fame. Il Programma Alimentare Mondiale è gestito da un Consiglio d’Amministrazione  formato da 36 rappresentanti degli Stati Membri.L’agenzia è guidata da un Direttore Esecutivo, nominato congiuntamente dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dal Direttore Generale della FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), e rimane in carica per  cinque anni.L’attuale Direttore Esecutivo è Ertharin Cousin, in carica dal 5 aprile 2012, cui spetta il compito di amministrare il WFP e di attuarne programmi, progetti e ogni altra attività. Il WFP ha anche tre Vice-Direttori Esecutivi, ciascuno con specifiche responsabilità.Il Piano Strategico stabilisce le linee strategiche dell’agenzia ogni quattro anni. L’ultimo Piano Strategico, approvato dal Consiglio nel 2008, ha segnato un cambiamento storico per il WFP: l’agenzia per gli aiuti alimentari è diventata l’agenzia per l’assistenza alimentare, con un ventaglio di strumenti più vario ed articolato per rispondere ai bisogni alimentari più urgenti.
Il WFP è finanziato su base volontaria. I principali donatori sono i governi, ma vi sono anche donazioni del settore privato e di singoli individui.Nel 2011, il WFP ha consegnato cibo a quasi 100 milioni di persone in 75 paesi.
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mercoledì 3 ottobre 2012

Giornata degli animali 6-7 ottobre 2012


La Giornata degli Animali è il tradizionale appuntamento ENPA che, nel weekend più vicino a San Francesco (quest’anno il 6-7 ottobre), dona agli amanti degli animali la possibilità di incontrarsi in oltre 200 piazze per festeggiare gli amici a quattro zampe!
Arrivata alla sua decima edizione, rappresenta una ricorrenza importante per tutti coloro che credono, sostengono e combattono affinché il benessere degli animali sia una condizione basilare per tutti... soprattutto per gli amici a 4 zampe che non hanno avuto la fortuna di trovare una famiglia disposta a prendersi cura di loro!

La raccolta fondi di quest’anno ambisce a dare “una nuova casa” agli animali meno fortunati: l’obiettivo è di raccogliere fondi per acquistare nuove cucce per gli oltre 20.000 trovatelli che ogni anno vengono accuditi dai nostri straordinari, instancabili volontari. Un riparo nuovo, caldo, accogliente che possa proteggerli dal rigido inverno e ripararli adeguatamente dalle torride estati. Se ANCHE TU desideri schierarti al nostro fianco per trasformare un sogno in realtà, invia il tuo contributo utilizzando il codice Iban IT 39 S 08530 46040 000430 101775 BANCA D'ALBA indicando nella causale GDA 2012 oppure utilizza la carta di credito. Basta un clic:
http://www.comunicazionesviluppoenpa.org
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martedì 18 settembre 2012

Il web si spoglia per Kate. Tutti a petto nudo per solidarietà


Roma, 17 set. (Ign) - Divertente iniziativa di solidarietà dal web per Kate Middleton dopo la pubblicazione su Closer degli scatti 'rubati' che ritraggono la duchessa di Cambridge in topless.
Sotto lo slogan 'Show solidarity with our future queen in her time of need', decine di fotografie sono state postate sulla pagina 'Nips out for Kate' creata su Tumblr da giovani sostenitori che hanno preso in giro il vouyerismo dei media posando a petto nudo con la maschera di Kate
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domenica 22 luglio 2012

Telefonino scarico? Una t-shirt fornisce l'energia per ricaricarlo

Roma, 11 lug. - (Adnkronos) - Il cellulare che si spegne improvvisamente e l'incubo di rimanere isolati. La paura più diffusa nell'era digitale potrebbe diventare presto un ricordo. Basterà infatti indossare una speciale t-shirt tecnologica per ricaricare il proprio telefonino in ogni luogo, una sorta di batteria indossabile. La buona notizia per gli irriducibili nativi digitali arriva da una nuova invenzione sviluppata dall'University of South Carolina (Usa). Due ricercatori, Xiaodong Li Bao e Lihong Bao, hanno trasformato il tessuto di una maglietta in un super condensatore in grado di immagazzinare l'energia elettrica così da far funzionare i telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici come iPad e lettori multimediali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista 'Advanced Materials'.
I test effettuati hanno dimostrato che la maglietta è in grado di essere ricaricata anche migliaia di volte. "Questo tipo di supercondensatori ibridi - spiegano gli scienziati - possono funzionare dopo migliaia di cicli di carica-scarica e le loro prestazioni non diminuiscono più del 5%". Gli scienziati hanno usato per la loro ricerca un maglietta acquistata in un grande magazzino. Hanno poi proceduto a impregnarla con una soluzione di fluoruro, l'hanno fatta essiccare e portata ad alte temperature in un ambiente privo di ossigeno.
Il risultato è stato un tessuto ibrido, frutto della conversione durante il processo delle fibre in carbone attivo. La t-shirt ha conservato però la sua normale flessibilità. I ricercatori hanno poi utilizzato piccole parti del tessuto come un elettrodo, dimostrando che il nuovo materiale potrebbe essere utilizzato come un normale condensatore, capace di immagazzinare e rilasciare energia elettrica.
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domenica 3 giugno 2012

Venere incontra il sole

Roma, 3 giu. (Adnkronos) - Mercoledì prossimo, 6 giugno, dalle 0:04 alle 6:55 Venere transiterà davanti al Sole. Sarà l'ultimo transito di questo secolo, il prossimo è previsto solo per l'11 dicembre 2117. Un evento astronomico molto suggestivo, visibile dall'Italia solo nelle sue fasi finali: per osservare il transito di Venere dal nostro Paese occorrerà infatti aspettare il sorgere del Sole, a fenomeno in corso già da alcune ore.
Oltre ad essere un evento suggestivo per il pubblico, il transito sarà sfruttato anche per scopi 'scientifici': all'Osservatorio di Trieste ad esempio Paolo Molaro e il suo team lo utilizzeranno per mettere a punto le tecniche per scoprire i pianeti extrasolari con quello che è considerato il miglior strumento al mondo per la ricerca di questi corpi celesti: lo spettrografo Harps installato sul telescopio di 3,6 metri dell'Eso, sulla cordigliera delle Ande in Cile.
A raccontare l'unicità e il segreto dell'evento astronomico è 'Il passaggio di Venere', un libro della scrittrice Andrea Wulf, edito da Ponte alle Grazie. Nel Settecento, mentre le potenze europee continuavano a farsi la guerra per estendere gli imperi, lo scienziato Edmond Halley lanciò un appello ai colleghi astronomi di tutto il mondo affinché unissero le forze per un'impresa comune: l'osservazione del transito di Venere davanti al Sole, uno degli eventi astronomici prevedibili più rari, che avviene sempre a coppie separate da un intervallo di otto anni, nell'arco di oltre un secolo.
Condotta ai quattro angoli della Terra, l'osservazione permise di calcolare con maggiore accuratezza la distanza tra i pianeti, approfondendo la conoscenza del sistema solare, ma soprattutto rappresentò il primo passo verso la costituzione di una comunità scientifica internazionale. Oggi, a distanza di oltre due secoli, Andrea Wulf fa rivivere le ansie e le aspettative di quei tanti protagonisti che, pur tra mille difficoltà e rivalità', contrattempi e fallimenti, animati dalla passione per la scienza portarono a termine la più grande avventura che l'uomo possa vivere, quella della scoperta.
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sabato 2 giugno 2012

L'acqua è di tutti. Una bottiglia gigante sul suolo di Parigi

Parigi, 1 giu. -(Adnkronos) - Una gigantesca bottiglia, tanto grande da poterci entrare dentro, dall'aspetto abbandonato e leggermente interrata, come se emergesse dal suolo, è comparsa oggi a Parigi. Si tratta in realtà di un'installazione artistica realizzata utilizzando ben 3.000 bottigliette in Pet per ribadire che "L'acqua è di tutti", come sottolinea il titolo dell'opera di Manolo Benvenuti, Claudio Ballestracci e Giulio Accettulli. (foto)
Arriva a Parigi in occasione del festival Fontaines en Scéne (fino al 3 giugno) e fonde arti plastiche, musica (quella originale di Marco Mantovani) e filosofia del riutilizzo. L'installazione è sostenuta da Ambiente Festival e da un gemellaggio fra i comuni di Rimini e Périgueux (Francia) e sviluppa il tema dell'acqua come bene sociale e relazionale. Dopo Parigi, l'installazione sarà a Ginevra dal 2 al 12 agosto.
All'interno della gigantesca bottiglia, che funge da auditorium, ci sono quattro fontane sonore: quando ci si avvicina, il flusso dell'acqua si arresta e al suo posto 'sgorga' la musica. L'esecuzione è completa solo quando si suonano tutte e quattro le fontane, come in un quartetto d'archi.
Nelle varie fasi della realizzazione di "L'acqua è di tutti", sono stati coinvolti amministratori, scolaresche, associazioni, volontari, allo scopo di dare vita ad un progetto che vuole far riflettere sul consumo di acqua e sulle implicazioni economiche e ambientali che questo comporta: sfruttamento industriale di un bene comune, cattivo utilizzo e sprechi, smaltimento della plastica, inquinamento.
Per realizzare la copertura sono stati condotti laboratori con scolaresche dai 10 ai 19 anni, che a partire da un container stipato di rifiuti plastici, oltre che dai sacchi forniti dalle stesse scolaresche chiamate a selezionare e conservare i loro rifiuti domestici, sono state recuperate le bottiglie in Pet. Ogni singola bottiglia è stata selezionata, privata dell'etichetta, lavata, separata dal collo e dal fondo, appiattita a mano e successivamente stirata col ferro, ritagliata a mo' di tessera, perforata e infine affissa alle reti di supporto.
Al termine dei laboratori sono state inoltre mostrate altre applicazioni degli elementi decorativi in Pet, ottenute utilizzando la stessa tecnica di lavorazione.
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mercoledì 30 maggio 2012

Bambino bianco nasce da genitori neri

Il papà se l'è presa con la moglie, ma sono cose che accadono. «Tra i nigeriani un caso di albinismo ogni 14mila nati»
MILANO - Un neonato con i capelli rossi e gli occhi chiari: nulla di strano, se entrambi i genitori non fossero di colore. È successo al Policlinico di Palermo dove, secondo il Giornale di Sicilia, ci sono stati momenti di tensione quando il padre del piccolo, nigeriano come la mamma e il papà, ha cominciato a inveire contro la compagna. Passata la bufera, sono arrivate le spiegazioni: ovvero, che casi del genere sono rari ma possono accadere.
ALBINISMO? - «I casi di albinismo nella popolazione nigeriana non sono comuni, ma nemmeno così rari - dice Antonio Perino, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico -. Ci attestiamo su un caso su 14mila. Abbiamo spiegato questo al genitore che sembra aver capito. Sicuramente si tratta di un evento fuori dal comune. Il piccolo sta benissimo, nei prossimi giorni tornerà in ospedale per ulteriori esami dove cercheremo anche di stabilire se si tratti di una forma di albinismo oppure di una mutazione genetica. Anzi è più corretto parlare di ricomposizione genetica». In altri termini, ci sarebbe un antenato bianco nell'albero genealogico di uno dei due genitori. (CorrieredellaSera.it)
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