Visualizzazione post con etichetta google. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta google. Mostra tutti i post

martedì 13 gennaio 2015

Google sfida Skype con traduzione in tempo reale

Una nuova voce suggerisce che Google potrebbe lanciare un sistema di traduzione vocale in tempo reale il più presto possibile. Skype offre già una funzionalità simile, anche se al momento è disponibile in forma di beta. Un rapporto del New York Times sostiene che la nuova funzionalità sarà rilasciata come aggiornamento dell'app mobile Google Translate inizialmente per i soli dispositivi Android. Ma non aspettatevi la traduzione in tempo reale delle chiamate vocali, almeno all'inizio.

Non ci sono molti dettagli in questo momento sulla nuova presunta funzionalità, ma una cosa è chiara: Google non offrirà la traduzione vocale in tempo reale 'a due vie'. Se oggi la traduzione è possibile prima registrando al microfono, aspettare che venga elaborato l'audio e poi visualizziamo la traduzione, il servizio sarà in grado invece di tradurre automaticamente in tempo reale quanto il microfono cattura, parola per parola, in una lingua di vostra scelta utilizzando le già presenti funzionalità di Google Translate. Attualmente, l'app mobile offre traduzioni scritte da/a 80 lingue.

Si tratta di un tipo di funzionalità che potrebbe tornare molto utile. Molti utenti hanno lamentato che utilizzare Google Translate, ad esempio quando si sono trovati all'estero, è stato finora una cosa difficile. Il problema principale è che l'app può essere utilizzata per esprimere i propri pensieri o domande nella lingua che non si conosce, ma difficilmente può aiutare a capire la risposta della controparte.

Utilizzando la nuova funzionalità il cui lancio pare essere imminente, sarà possibile anche eventualmente seguire uno show televisivo o telegiornale straniero e ottenere la traduzione istantanea nella propria lingua.

Google, ha riferito il NYT, ha detto che la sua app Translate è stata installata più di 100 milioni di volte sui telefoni Android, la maggior parte dei quali potrebbe ricevere l'aggiornamento. "Abbiamo 500 milioni di utenti attivi che fanno traduzioni ogni mese, in tutte le nostre piattaforme", ha detto Hughes Macduff, il direttore tecnico di Google Translate. Con l'80 per cento del web diviso in sole 10 lingue, ha aggiunto, la traduzione diventa una parte fondamentale di apprendimento per molte persone.

La traduzione automatica di pagine web in alcune lingue principali è già una caratteristica disponibile per il browser Chrome di Google. Le persone che utilizzano il browser possono tradurre una pagina che è in inglese in italiano in automatico.


E la sicurezza? La traduzione automatica (o interpretazione automatico come viene chiamata la nuova funzione da alcuni siti di media) non dovrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza. Google divide le conversazioni in file separati, in modo che spie e hacker non possano facilmente capire chi ha detto cosa.
Share:

mercoledì 31 dicembre 2014

Google Doodle del 31 dicembre 2014 ad un Felice Anno Nuovo

Google dedica il Doodle di oggi, Mercoledì 31 Dicembre 2014, agli auguri per un felice Anno Nuovo.
Nell'ultimo giorno dell'anno, Google non poteva mancare di fare gli auguri, a mod suo, ai suoi utenti, ed ecco che il Doodle della homepage google.it è tutto dedicato agli auguri per un felice 2015 che sta arrivando. Il doodle è animato, e parte dalla classica scritta 'Google', con font diverso da quello tradizionale, che piano piano viene a trasformarsi nella parola '2014' in ricordo dell'anno che stiamo per lasciarci alle spalle.
Cliccando il doodle veniamo rimandati alla pagina con i risultati della ricerca 'argomenti di tendenza 2014' che contiene sopra a tutto una classifica: i cinque argomenti trend in Italia nel 2014. Al primo posto ci sono i Mondiali 2014, seguiti da iPhone 6, e ancora dall'attore scomparso Robin Williams, da Grande Fratello e da 'Istanze on line'. E' poi possibile cliccare 'Esplora gli argomenti di tendenza del 2014' per proseguire nella lettura degli argomenti più ricercati su google.it nel 2014, divisi per categoria.
Share:

lunedì 6 ottobre 2014

Google: a breve il rivale di WhatsApp

Venerdì scorso il noto quotidiano ‘The Economic Times’, ha fatto sapere ai suoi lettori con un articolo che il colosso Google sta lavorando al lancio di un’applicazione di messaggistica istantanea. Sempre stando alla fonte della notizia Big G ha intenzione di iniziare a testare quest’ultima creazione nei mercati emergenti, fra cui l’India.
Stando a ciò che è stato riportato nell’articolo sembra che la casa con sede in California sia nelle fasi iniziali del progetto e probabilmente se tutto andrà a buon fine vedremo la sua comparsa nel Play Store il prossimo anno.
Le fonti, inoltre, ci fanno sapere che quest’app vivrà di vita propria e quindi non sarà necessario l’utilizzo di un account Google per potersi registrare come succede con gli altri servizi che offre la casa di Mountain View, né tantomeno sarà inglobata in servizi di messaggistica già esistenti.
Pare infine, che si stia lavorando anche su un sistema di localizzazione da inserire all’interno del servizio così che da poter condividere la propria posizione con i contatti, una funzione che ritroviamo già in molte applicazioni simili, mentre la cosa curiosa è che si sta valutando persino l’inserimento di un supporto linguistico che per il momento non si bene a cosa possa servire (traduzione istantanea dei messaggi? – ndr.).

Il progetto una volta rilasciato andrà a confrontarsi con tutte quelle società che offrono un servizio simile (per esempio: Whatsapp, Line, BBM e via dicendo), bisognerà però vedere se riuscirà a ritagliarsi o meno una fetta in questo già vasto e saturo mercato.
Share:

domenica 16 giugno 2013

Google porta Internet ovunque con Project Loon

I colosso della ricerca di Mountain View ha ufficializzato nella giornata di ieri un progetto da cui si vociferava da tempo. Si tratta del Project Loon, ovvero di una progetto ambizioso di diffusione del segnale di Internet nelle zone più remote del pianeta sfruttando le mongolfiere.
 
L'idea, che può apparire bizzarra, potrebbe in realtà rivelarsi rivoluzionaria: utilizzando una tecnologia vecchia di due secoli, infatti, potrebbe essere possibile creare un "ponte" verso la modernità per le aree più remote del globo dove, ad oggi, non è stato possibile garantire alcun collegamento stabile con la Rete.
 
Grazie a questo progetto sarà possibile fornire un collegamento alla Rete non solo agli abitanti delle aree più sperdute e disagiate del pianeta, ma anche garantire la continuità dei collegamenti telefonici in aree colpite da calamità naturali (come terremoti e tsunami) fornendo, così, un servizio di primaria importanza anche in situazioni di emergenza.
 
Il progetto prevede l'utilizzo di mongolfiere telecomandate ed alimentate ad energia solare, in grado di viaggiare a circa 20 chilometri dal suolo; ciascuna mongolfiera, ovviamente, sarà munita di potenti antenne (simili a quelle di alcuni satelliti per le telecomunicazioni) in collegamento con stazioni al suolo che fungeranno da ripetitori. I test del servizio inizieranno in questi giorni in Nuova Zelanda e, in caso di successo, verranno estesi anche ad altre aree del pianeta prima del lancio vero e proprio del servizio.
 
Di seguito il comunicato apparso sul blog di Google:
 
"Siamo convinti che potrebbe essere possibile costruire un anello di palloni che possano volare in tutto il mondo sui venti stratosferici, fornendo l'accesso a Internet a coloro che si trovano nella parte sottostante. Siamo solo all'inizio, ma abbiamo costruito un sistema che utilizza palloni portati dal vento ad altitudini due volte più elevate di quelle che raggiungono gli aerei commerciali, riuscendo a garantire accesso a Internet a terra a velocità simili alle reti 3G di oggi o più veloci nel futuro". (Mr.Webmaster.it)

Share:

venerdì 12 aprile 2013

Google lancia il testamento (per la vita digitale).


Cosa fare dei nostri dati e account dopo una lunga latitanza o, peggio, la nostra dipartita? Il motore di ricerca offre la soluzione
Che succede dopo la morte? Nessuno lo sa veramente. Cosa succede della nostra vita digitale quando l’abbandoniamo, o per noia o per improvvisa e involontaria dipartita da questa terra? In realtà, anche di questo poco si sa, ma Google ha deciso, per quel che riguarda i suoi servizi, di regalarci qualche certezza. Il motore di ricerca ha infatti introdotto uno strumento che permette di esprimere le proprie volontà per il futuro del nostro account. Tecnicamente si chiamaGestione Account Inattivo , nome neutro e rassicurante, ma è evidente che funziona come una sorta di testamento. Permette, infatti, di esprimere ciò che si vuole fare con i propri dati ospitati sulla rete dopo la morte, o, più semplicemente, quando si decide di smettere di usare il proprio account per un lungo periodo di tempo.  
 
L’idea si presta a un facile umorismo (macabro), e se non fosse trascorso da tempo il primo aprile si potrebbe pensare a una delle molte burle di Google. Ma burla o no, questo tool risolverebbe un problema serio. Molte persone hanno fatto l’esperienza di un profilo Facebook che continua a esserci proposto o che occhieggia con il volto di una persona amica, anche quando questa ci ha, purtroppo, lasciato. Una situazione che può essere dolorosa e incresciosa e a cui bene ha fatto Google a porre mano. 
 
“A molti di noi non piace pensare alla morte - in particolare la nostra,” ha scritto il Product Manager Andreas Tuerk in un post sul blog , “ma fare progetti per ciò che accade dopo che te ne sei andato è molto importante per le persone che si lasciano alle spalle. Così oggi, stiamo lanciando una nuova funzione che rende facile comunicare a Google ciò che si vuole fare con le risorse digitali quando si muore o non può più usare il proprio account”. 
 
Avete idea di quanta parte di voi galleggia nel mondo virtuale? La soluzione consente di istruire i server su cosa fare con i vostri messaggi di Gmail, vale a dire una fitta corrispondenza anche molto personale, i dati del profilo di Google+, i post di Blogger, i file del disco, le foto dell’album Picasa, magari ricordi imperdibili, i dati di Google Voice e i video di YouTube. Con pochi clic si può scegliere cosa si desidera recuperare e cosa affidare all’oblio. Google potrà inviare il pacchetto a “contatti attendibili”, sebbene resti qualche dubbio sul modo in cui propri cari riceverebbero tutti i dati della vita online che avevamo affidati a Google. 
 
Tra le impostazioni a disposizione, c’è il periodo di tempo di inattività oltre il quale il motore di ricerca avrà il via libera per cancellare i propri dati: tre, sei, nove o 12 mesi. È chiaro che un simile strumento consente anche di prevedere una certa pulizia e attenzione alla privacy, e magari un incentivo a non lasciare languire per troppo tempo i nostri account, a tutto vantaggio della vivacità dei servizi di Google. Ma questo è poco rilevante. L’idea di disporre della propria eredità digitale, senza mettere nei guai i posteri e proteggendo, magari, documenti, testi ed espressioni che vogliamo scompaiano con noi sembra saggiamente in linea con il nuovo stile di vita.  (La Stampa.it)

Share:

Comments

BTemplates.com