Rovereto, 22 set. - (Adnkronos) - L'importanza della ricerca scientifica italiana, la materia oscura, i pianeti extrasolari, lo studio del sole, ma anche le grandi industrie italiane che costruiscono gli strumenti per esplorare e osservare lo spazio. Per tutti quelli che subiscono il fascino della volta celeste, e anche per sfatare l'idea che si tratti di argomenti per soli addetti ai lavori, l'Agenzia Spaziale Italiana, il Museo Civico di Rovereto e l'Istituto Nazionale di Astrofisica hanno organizzato "Cieli d'Italia uniti dalla scienza".
Si tratta di un grande progetto di divulgazione scientifica e culturale aperto a tutti, in diretta web domani 23 settembre dalle ore 10.30, sulla web tv di Asi (www.asitv.it) o su Sperimentarea.tv (canale tematico del Museo Civico di Rovereto). L'iniziativa sarà l'occasione per celebrare l'Unità d'Italia, ripercorrendo la storia di tre istituzioni scientifiche tra le più antiche del Paese: l'Osservatorio Astronomico di Torino, l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte e il Museo Civico di Rovereto con il suo Osservatorio di Monte Zugna.
Nato da un'idea del direttore scientifico dell'Asi, Enrico Flamini, il progetto racconta gli osservatori e la ricerca spaziale come filo conduttore per ripercorrere l'Unità d'Italia. "L'Italia era protagonista della scienza e della conoscenza dell'universo già nel 1800 con la scoperta dell'asteroide Cerere e lo è ancora oggi - spiega Flamini all'Adnkronos - si può dire che la ricerca e l'osservazione spaziale hanno fatto l'unità d'Italia ancora prima che l'Italia su unisse".
Il Museo di Rovereto ospita questo evento speciale accogliendo nella sede di Palazzo Parolari lo studio con la conduzione di Piero Badaloni. Gli ospiti, tra cui Flamini, ripercorreranno la storia degli osservatori, racconteranno com'era il cielo 150 anni fa e cosa fanno gli astronauti, affrontando tutti gli aspetti del tema, dalle problematiche ingegneristiche ai fumetti, "in risposta a una crescente richiesta di conoscenza da parte di un pubblico che spero sia il più vasto possibile - dice Flamini - oltre alle classi scolastiche presenti in studio, mi auguro che saranno tante quelle che si collegheranno dalle scuole".
Il grande pubblico potrà così conoscere la storia, le attrezzature, i progetti e le missioni delle tre realtà scientifiche partecipando a un vero e proprio viaggio nella storia del Paese, che parte da Torino, prima capitale d'Italia, il cui Osservatorio vanta 190 anni di storia; passa per Napoli, capitale del regno delle Due Sicilie fino al 1861, con l'Osservatorio di Capodimonte istituito nel 1812; per giungere poi in Trentino, ultima regione a diventare italiana, e Rovereto con il suo Museo Civico nato 160 anni fa.
Piero Badaloni gestirà i collegamenti con i tre Osservatori, dialogando con ospiti di rilievo nel campo dell'astrofisica, dell'astronomia e della ricerca scientifica. Saranno mostrati anche filmati inediti sugli astronauti italiani appena rientrati dallo spazio, Paolo Nespoli e Roberto Vittori, e sulle nuove leve che si stanno allenando per i prossimi viaggi spaziali: il siciliano Luca Parmitano e la trentina Samantha Cristoforetti.