Tra le molteplici scoperte che periodicamente arrivano dal MIT di Boston non è raro che alcune sconfinino quasi nella fantascienza: è il caso della “sabbia intelligente”, microstruttura cubica della dimensione di un centimetro di lato (il granello), all’interno della quale è inserito un microprocessore e quattro magneti disposti su altrettanti lati, e che prevede una memoria fino a 32KB di codice. Questi granelli possono comunicare tra di loro e, tramite i magneti, quando viene inserito un oggetto tra di loro possono disporsi in modo tale da assumerne la forma; per esempio, inserendo una sedia simile a quelle delle case di bambola, i microgranelli sarebbero in grado di riprodurne la forma, realizzando una sedia in miniatura vera e propria. Da un ventennio il mondo della robotica studia le possibilità di autoassemblaggio, ottenendo finora risultati poco risolutivi in cui più elementi riescono ad avvicinarsi e accatastarsi, come i blocchi del Lego. Nello studio realizzato dal Distributed Robotics Laboratory (Drl) del Computer Science & Artificial Intelligence Laboratory del MIT, la tecnologia elaborata è completamente opposta: i granelli lavorano per sottrazione, disponendosi in modo tale da lasciare posto solo a quelli che possono duplicare la struttura modello, e questo usando un algoritmo che calcola come può essere riprodotto il profilo, con i dati poi trasmessi dai singoli granelli tra loro, stabilendo legami con quelli che servono alla costruzione e facendo cadere quelli che non servono. L’algoritmo può inoltre, essere impiegato per produrre copie più grandi dell’oggetto modello, sulla falsariga di come lavora una stampante 3D.(Automazione news).
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