mercoledì 31 dicembre 2014

Già visto? Scoperto il mistero del déjà-vu

Quante volte pensiamo di aver già visto o vissuto una situazione?Adesso parte di questo mistero sensoriale è stato risolto dai ricercatori dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro, in collaborazione con l'Istituto di neurologia dell'Università 'Magna Graecia”. Una scoperta che getta nuova luce su quegli istanti in cui il tempo sembra sospendersi e richiamare alla mente un ricordo dal passato.

In realtà gli studiosi, la cui ricerca è pubblicata su Cortex, spiegano che quella scena o quella situazione già nota altro non è che “un fenomeno di alterata sensorialità dello stimolo percepito”. Come ricorda uno dei ricercatori, Antonio Cerasa, “noi pensiamo di aver già visto quel posto, ma in realtà è la sensazione che abbiamo provato nel vederlo che ci richiama uno stimolo mnestico precedentemente associato". Insomma, un inganno percettivo che tra l'altro è condiviso da persone sane e pazienti con problemi neurologici come l'epilessia. Proprio l'analisi delle aree cerebrali di alcuni pazienti epilettici investitti da questo fenomeno hanno permesso di stabilire che il déjà-vu “accende” corteccia visiva e ippocampo, aree coinvolte nell'elaborazione di visione e memoria, che insieme formano questa eccezionale fusione tra attualità e passato.
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Google Doodle del 31 dicembre 2014 ad un Felice Anno Nuovo

Google dedica il Doodle di oggi, Mercoledì 31 Dicembre 2014, agli auguri per un felice Anno Nuovo.
Nell'ultimo giorno dell'anno, Google non poteva mancare di fare gli auguri, a mod suo, ai suoi utenti, ed ecco che il Doodle della homepage google.it è tutto dedicato agli auguri per un felice 2015 che sta arrivando. Il doodle è animato, e parte dalla classica scritta 'Google', con font diverso da quello tradizionale, che piano piano viene a trasformarsi nella parola '2014' in ricordo dell'anno che stiamo per lasciarci alle spalle.
Cliccando il doodle veniamo rimandati alla pagina con i risultati della ricerca 'argomenti di tendenza 2014' che contiene sopra a tutto una classifica: i cinque argomenti trend in Italia nel 2014. Al primo posto ci sono i Mondiali 2014, seguiti da iPhone 6, e ancora dall'attore scomparso Robin Williams, da Grande Fratello e da 'Istanze on line'. E' poi possibile cliccare 'Esplora gli argomenti di tendenza del 2014' per proseguire nella lettura degli argomenti più ricercati su google.it nel 2014, divisi per categoria.
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martedì 23 dicembre 2014

App gratuite su Amazon fino a Santo Stefano

Dal 24 al 26 dicembre l’offerta include giochi, musica, cucina, ufficio e tempo libero
Quest’anno il Natale on line si fa ancora più ricco e oltre a pacchetti e pacchettini sotto l’albero, sono in arrivo per gli amanti della tecnologia una valanga di app gratuite. Amazon.it farà infatti trovare sul proprio App-Shop per Android, dal 24 al 26 dicembre, tantissime App in omaggio per un risparmio pari a 175 euro.  
Trovare un tablet o uno smartphone sotto l’albero è già una bella sorpresa. Ma, ovviamente, una volta avviato il dispositivo, sono disponibili solo le app di base. Per questo, quest’anno oltre a Babbo Natale, passerà anche Amazon: su App-Shop Amazon saranno disponibili tantissime applicazioni scaricabili gratuitamente per utilizzare subito al massimo il proprio dispositivo sia per divertirsi che per svolgere diverse attività quotidiane.  
L’offerta non include solo giochi, ma anche app dedicate al mondo della musica, della cucina, dell’ufficio e del tempo libero. Le app sono disponibili su App-Shop Amazon per Android e possono essere utilizzate su Fire HD 6 e 7 e Fire HDX 8,9 e sugli smartphone e tablet Android. A questo link sono disponibili tutte le informazioni per installare l’app di App-Shop Amazon su un device Android: www.amazon.it/installa-app-shop.  
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domenica 21 dicembre 2014

WhichApp, la chat italiana che sfida WhatsApp

Si chiama WhichApp ed è la nuova APP tutta italiana che lancia la sfida a WhatsApp ridisegnando il concetto di comunicazione. WhichApp punta sulla sicurezza, permettendo di decidere il tempo entro cui il messaggio viene cancellato in automatico. Due contatti che parlano diversa lingua possono scrivere nella propria lingua e far recapitare il messaggio tradotto in automatico.
Si chiama WhichApp ed è la nuova APP tutta italiana che lancia la sfida a WhatsApp ridisegnando il concetto di comunicazione: globale, divertente e sicura. L'app è stata sviluppata da un team composto da sette persone, età media 34 anni. "Preferiamo iniziare dalla sicurezza, perché darti modo di comunicare nella massima privacy è il nostro obiettivo principale", dicono gli sviluppatori di WhichApp, che per il momento è un servizio di chat senza grosse novità rispetto alle soluzioni concorrenti.
WhichApp è molto simile a Whatsapp, recentemente acquisita da Facebook, ma con qualche funzione nuova o presa in prestito da altri servizi, come Snapchat. Privacy e sicurezza: è su questo che punta WhichApp, che promette che "sarai sempre certo che la tua comunicazione è protetta con i più elevati standard di mercato (Certificati Verising)".
Cos’è WhichApp? L'app si descrive per essere "una chat veloce, sicura, multipiattaforma, divertente" attraverso cui "parlare con i tuoi amici dalle 2 stanze disponibili: Chat classica e Chat Ghost".
In modalità 'Chat classica' WhichApp consente di inviare messaggi di testo, audio, video e foto, condividere il proprio status e il mood della giornata. In modalità 'Chat Ghost' (fantasma) WhichApp consente di condividere momenti “mordi e fuggi” con testo e foto che si autodistruggono dopo qualche tempo dalla visualizzazione (5-10-15 sec.). Gli sviluppatori promettono che è difficile utilizzare la funzione di “screenshot” così chi riceve il testo che deve cancellarsi non può salvarlo.
In tutte modalità dell’APP (Classica e Ghost) vi è una funzionalità che consente di digitare il testo nella propria lingua, ed inviarlo ad un utente WhichApp recapitandolo nella lingua parlata dal contatto ricevente.
WhichApp si può usare su qualsiasi dispositivo tramite un sistema di autenticazione in due passaggi e una crittografia di sicurezza, per essere sicuri che le conversazioni sono al riparo da occhi indiscreti.
Per trovare nuovi amici, se si imposta il profilo come pubblico, vi è la possibilità di farlo con l’attribuzione di un PIN così nessuno conoscerà mai il numero di telefono. WhichApp fa infatti affidamento sul numero di telefono, come Whatsapp.

WhichApp è gratis e disponibile su Apple Store e Play Store, ha superato i 30mila utenti e nell'ultimo mese sono stati scambiati oltre 700mila messaggi.
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martedì 28 ottobre 2014

29 OTTOBRE GIORNATA MONDIALE DELL'ICTUS

L’immagine simbolo della campagna regionale di prevenzione dell’ictus
FIRENZE – Nella lotta per le patologie invalidanti che arrivano senza preavviso il fattore tempo è determinante. Ed è questo l’aspetto su cui punta anche la campagna di prevenzione dell’ictus promossa dalla Regione Toscana (e realizzata in collaborazione con l’associazione «Alice»): grazie all’immagine di un cronometro, con al suo interno un cervello che si deteriora col passare dei minuti.
Contrariamente a quanto accade per l’infarto, non c’è nell’ictus un dolore che mette in allarme. I sintomi compaiono improvvisamente. Come riconoscerli? Lo spiegano in maniera efficace le piccole icone che compaiono su manifesti, locandine e brochure che sono state preparate: bocca storta, braccio debole, difficoltà a parlare, difficoltà nella vista. E online all’indirizzo dedicato dalla Regione.
La campagna sarà varata in occasione della Giornata mondiale per la lotta all’ictus, che si celebra il 29 ottobre, ma è stata presentata stamani 27 ottobre dall’assessore alla Salute Luigi Marroni, assieme al responsabile del reparto Stroke Unit e Neurologia di Careggi, Domenico Inzitari, al presidente di Alice Firenze onlus Alessandro Viviani e al presidente di Alice Toscana onlus Luigi Rossi.
«La strategia della Regione Toscana per la lotta all’ictus – dice l’assessore Luigi Marroni – prevede un’azione sinergica tra la campagna informativa e il modello organizzativo clinico-assistenziale di presa in carico del paziente. La Rete Ictus che stiamo istituendo in Toscana ha l’obiettivo di ridurre, fino ad annullarlo, il ritardo evitabile di presa in carico e trattamento del paziente dopo l’evento acuto».
L’ictus cerebrale è una delle malattie più frequenti e gravi in termini di mortalità ed esiti invalidanti. In Italia, i casi di ictus sono circa 200 mila l’anno, e le morti attribuibili alle malattie cerebrovascolari sono 69 mila ogni anno. Sono 930 mila l’anno le persone che ne portano le conseguenze invalidanti, e l’handicap conseguente all’ictus è causa di costi elevati per le famiglie, il sistema sanitario e la società intera.

In Toscana, i casi di ictus sono circa 10 mila l’anno. Nella nostra regione l’ictus è responsabile dell’1,8% di tutti i ricoveri ospedalieri e del 2,7% di tutte le giornate di degenza. L’ictus è il secondo Drg (Diagnosis related group) della medicina interna in Toscana e questo significa che la stragrande maggioranza di questi malati sono ricoverati in medicina interna: il 70% si ricovera in medicina interna, il 21% in neurologia, il 3% in terapia intensiva, il 2% in geriatria, il 2% in neurochirurgia. La spesa complessiva per il servizio sanitario regionale è di 110.529.000 di euro per i primi due anni dopo l’evento acuto. E di 63 milioni l’anno per i circa 2.100 sopravvissuti con disabilità moderata grave.
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lunedì 6 ottobre 2014

Google: a breve il rivale di WhatsApp

Venerdì scorso il noto quotidiano ‘The Economic Times’, ha fatto sapere ai suoi lettori con un articolo che il colosso Google sta lavorando al lancio di un’applicazione di messaggistica istantanea. Sempre stando alla fonte della notizia Big G ha intenzione di iniziare a testare quest’ultima creazione nei mercati emergenti, fra cui l’India.
Stando a ciò che è stato riportato nell’articolo sembra che la casa con sede in California sia nelle fasi iniziali del progetto e probabilmente se tutto andrà a buon fine vedremo la sua comparsa nel Play Store il prossimo anno.
Le fonti, inoltre, ci fanno sapere che quest’app vivrà di vita propria e quindi non sarà necessario l’utilizzo di un account Google per potersi registrare come succede con gli altri servizi che offre la casa di Mountain View, né tantomeno sarà inglobata in servizi di messaggistica già esistenti.
Pare infine, che si stia lavorando anche su un sistema di localizzazione da inserire all’interno del servizio così che da poter condividere la propria posizione con i contatti, una funzione che ritroviamo già in molte applicazioni simili, mentre la cosa curiosa è che si sta valutando persino l’inserimento di un supporto linguistico che per il momento non si bene a cosa possa servire (traduzione istantanea dei messaggi? – ndr.).

Il progetto una volta rilasciato andrà a confrontarsi con tutte quelle società che offrono un servizio simile (per esempio: Whatsapp, Line, BBM e via dicendo), bisognerà però vedere se riuscirà a ritagliarsi o meno una fetta in questo già vasto e saturo mercato.
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domenica 28 settembre 2014

SHELLSHOCK, MINACCIA AI SERVER MONDIALI

Il pericolo esiste da tempo. Sfrutta una falla di sicurezza nell'interfaccia internet. Ma gli esperti sono divisi e c'è chi dice che gli effetti saranno assai poco rilevanti
SI CHIAMA "Shellshock" l'ultima minaccia informatica in grado di colpire potenzialmente qualsiasi computer, dato che - come scrive il quotidiano britannico The Independent - sfrutta una falla di sicurezza in una delle interfaccia di sistema. Secondo gli esperti per "tappare" adeguatamente la falla ci vorranno anni, e sarà compito non dei singoli utenti ma dagli amministratori di sistema e dei webmaster visto che ad essere interessanti sono potenzialmente milioni di server in tutto il mondo. Se la pericolosità potenziale è elevatissima, la complessità di uso per un hacker abile no. C'è di che preoccuparsi.

Questa grave vulnerabilità nella shell Bash è presente da molto tempo in sistemi operativi basati su Unix, Linux e OSX compresi. Consente a chi attacca di aprire la Shell, ovvero quella parte del sistema operativo che permette di interagire con il sistema stesso, dando comandi e avviando programmi. Secondo alcuni esperti il bug potrebbe essere potenzialmente più pericoloso di Heartbleed, considerando che il pirata informatico potrebbe richiamare la shell senza che il possessore del computer se ne accorga. Il problema sta nel fatto che è possibile "creare variabili d'ambiente con valori manipolati prima di chiamare la shell Bash. Queste variabili possono contenere codice, che sarà eseguito non appena s'invoca la shell", si legge sul post di Red Hat. Non si tratta di un problema teorico, sono stati già individuati attacchi che sfruttano questo bug.

"Bash è il software usato per controllare il prompt dei comandi su molti computer Linux", si legge su The Guardian. Se un criminale ne dovesse prendere il controllo sfruttando questo bug, quindi, potrebbe potenzialmente fare danni ingenti. A ragion veduta, quindi, persino il Dipartimento per la sicurezza nazionale degi Stati Uniti (Homeland Security, DHS) ha pubblicato un allarme a riguardo.


Tuttavia, il difetto non è certo nuovo ed esiste da almeno dieci anni: "È un bug molto poco usuale, presente in un'oscura caratteristica di un programma al quale i ricercatori non hanno mai prestato attenzione precisamente perché nessuna persona ragionevole si aspetterebbe possa causare un malfunzionamento di questo tipo", ha spiegato l'esperto in sicurezza informatica Michal Zalewsky. Nonostante i timori gli effetti reali tuttavia saranno, sempre secondo gli esperti, assai poco rilevanti: "Non entrerà nella top ten dei metodi usati dagli hacker quest'anno".
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giovedì 28 agosto 2014

Addio brutti ricordi, la scienza li trasforma in belli

Estirpare dalla memoria i ricordi di un amore finito, come accade nel film 'Se mi lasci ti cancello', potrebbe diventare inutile: un team di neuroscienziati americani è riuscito infatti a invertire le associazioni emotive legate ai ricordi. In pratica, quelli brutti sono stati trasformati in piacevoli. L'eccezionale ricerca, condotta sugli animali e descritta su 'Nature' dagli scienziati del Mit, 'fotografa' il circuito cerebrale che controlla come i ricordi si legano a emozioni positive o negative.

Inoltre i ricercatori hanno scoperto che potevano invertire l'associazione emotiva di ricordi specifici. Il tutto manipolando cellule cerebrali con l'optogenetica, una tecnica innovativa e sperimentale che utilizza la luce per controllare l'attività dei neuroni. I risultati dimostrano che il circuito che collega l'ippocampo e l'amigdala gioca un ruolo cruciale nell'associazione di emozioni e memoria. E, al di là del destino degli amanti infelici, proprio questo 'interruttore' potrebbe offrire un bersaglio per nuovi farmaci mirati a trattare il disturbo post-traumatico da stress e a superare violenti traumi, dicono i ricercatori.

"In futuro, potremo essere in grado di sviluppare metodi che aiutino le persone a ricordare le memorie positive più di quelle negative", dice Susumu Tonegawa, direttore del Riken-Mit Center for Neural Circuit Genetics. Ma, in pratica, come si fa a intervenire sui ricordi? Questi sono composti di molti elementi, immagazzinati in diverse parti del cervello. Il contesto, le informazioni su tempo, luogo e posizione al momento dell'accaduto vengono immagazzinate nelle cellule dell'ippocampo, mentre le emozioni legate a quello specifico ricordo si 'annidano' nell'amigdala.

Precedenti ricerche hanno dimostrato che molti aspetti della memoria, comprese le associazioni emotive, sono malleabili. Gli psicoterapeuti hanno approfittato di questo punto debole per aiutare i pazienti che soffrono di depressione e disturbo da stress post-traumatico, ma i circuiti neurali alla base di questo aspetto non erano noti.

Grazie a una tecnica sperimentale, l'optogenetica, i ricercatori hanno potuto etichettare - nei topi - i neuroni che codificano una memoria specifica. Il tutto individuando e marcando le cellule dell'ippocampo che si attivano durante la formazione del ricordo con una proteina sensibile alla luce. Da quel momento in poi, ogni volta che le cellule si attivano con la luce, i topi richiamavano la memoria codificata da quel gruppo di cellule.

L'anno scorso il laboratorio di Tonegawa ha usato questa tecnica per impiantare falsi ricordi nei topi, proprio come accade ad Arnold Schwarzenegger in 'Total Recall'. Ma ora gli scienziati hanno voluto andare oltre, per capire appunto come il contesto di un ricordo viene legato a una particolare emozione. E in che modo manipolarla.

Il team ha quindi etichettato i neuroni associati a un'esperienza gratificante (per i topi maschi, la compagnia di una topolina) o a una spiacevole (una lieve scossa elettrica). In questa prima serie di esperimenti, i ricercatori hanno lavorato su una parte dell'ippocampo chiamata giro dentato. Due giorni dopo i ricercatori hanno condotto un test dimostrando che la riattivazione 'artificiale' del ricordo pauroso e di quello piacevole aveva avuto successo. Dopodiché il team ha cercato di invertire le risposte emotive dei topi, agendo sul circuito cerebrale individuato. Il risultato è stato positivo.


"La plasticità del collegamento tra l'ippocampo e l'amigdala svolge un ruolo cruciale nella commutazione della valenza del ricordo", conclude Tonegawa. I suoi ricercatori stanno ora cercando di scoprire le firme molecolari dei due tipi di cellule dell'amigdala. Ma vogliono anche capire se riattivare ricordi piacevoli ha qualche effetto sulla depressione. (AdnCronos)
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giovedì 17 luglio 2014

Un diamante è per sempre?

«Cremazione Diamond. Trasformiamo in diamanti le ceneri dei tuoi cari». Tutto vero. Si tratta del nuovo servizio dell’agenzia funebre Taffo che già si è fatta notare per le campagne pubblicitarie dall’ironia cinica. Trecento manifesti hanno invaso Roma, resteranno affissi per 15 giorni per far conoscere l’ultima frontiera della cremazione.

«Il diamante della memoria», spiega Alessandro Taffo, direttore commerciale e tra i titolari della società. Un’idea copiata, negli Usa lo fanno già da un po’. «Abbiamo stretto un accordo con una società svizzera, lì vengono spedite le urne dei defunti e attraverso procedimenti piuttosto complicati in laboratorio si trasformano le ceneri in diamanti. Le dimensioni variano a secondo della quantità delle ceneri, da dove si estrae il carbonio per creare il diamante. Ci vuole un po’ di tempo, da un mese e mezzo a sei mesi». Anche qui non si inventa nulla, ma si copia quel che avviene in natura.

«Allo stesso modo in cui l’acqua si trasforma in ghiaccio, così si ricreano in laboratorio le condizioni per la sintesi e la trasformazione delle ceneri da cremazione in un diamante che ha le stesse proprietà fisiche, chimiche ed ottiche dei diamanti naturali», così si legge sul sito di Algordanza, il gruppo internazionale con sede principale a Coira, in Svizzera, e che si occupa della trasformazione.

La Taffo ha affidato anche questa campagna pubblicitaria alla società di comunicazione Peyote. «Ancora una volta abbiamo puntato sull’ironia e sul messaggio dissacrante», racconta Alessio Logrippo, ideatore del manifesto che ha invaso la città con Daniele Campanale. «Il target della campagna è ovviamente femminile, trattandosi di diamanti. Abbiamo immaginato una donna che ha desiderato da sempre avere quella pietra in regalo dal marito non troppo disponibile a farle questo dono. Cosa c’è di più feroce di una vedova che appena può ottiene il tanto agognato diamante dalle ceneri del marito?».

Il manifesto rimbalza sui social, il che vuol dire che ha fatto segno. Le reazioni? «C’è chi si scandalizza e scrive: non c’è limite al peggio. E chi invece coglie l’ironia e commenta: siete geniali», dice Logrippo, fiero dei risultati ottenuti dalla precedente campagna sulla cremazione certificata del 2012, sempre per la Taffo Funeral Services. Sul manifesto si vedeva un’urna sul camino: «Sei sicuro di non avere estranei in casa?». Slogan che valse alla Peyote 3 riconoscimenti alla 18a edizione di Mediastars.

«Puntiamo su un messaggio alternativo e d’effetto. Può piacere o non piacere ma la nostra filosofia è l’originalità», spiega Alessandro Taffo. E così ancora prima l’agenzia funebre aveva lanciato una campagna sulla sicurezza stradale, «rispetta la vita». Cinque messaggi: «Mantieni sempre la distanza di sicurezza. E noi faremo altrettanto», «Se hai bevuto fai guidare qualcun altro. O saremo noi a darti un passaggio», «Non correre oltre i limiti. Noi non abbiamo fretta di vederti», «Fai allacciare le cinture anche ai passeggeri, non costringerci a fare gli straordinari».

Ad inizio gennaio è stato lanciato il nuovo capitolo con una nuova e criticata campagna sui funerali a rate dal titolo «Vi aiuteremo a farlo a pezzi. Il pagamento del funerale. A rate da 99 euro al mese». Il cinismo è una delle chiavi dell’ironia, dosarlo non è facile: se non è abbastanza non fa ridere e se è troppo nemmeno.
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martedì 8 luglio 2014

AD OTTOBRE IL NUOVO ALBUM DEI PINK FLOYD

Milano, 8 lug. (TMNews) - Dopo vent'anni di silenzio, il gruppo leggenda del rock inglese, i Pink Floyd, tornerà a farsi sentire con un nuovo album, "The Endless River".
La notizia è arrivata a sorpresa su Twitter, rilanciata dalla scrittrice nonché autrice di alcuni testi Polly Samson, moglie del chitarrista della banca, David Gilmour. "A proposito (by the way...), il nuovo album dei Pink Floyd che uscirà in ottobre si chiama 'The Endless River'. Si basa su una registrazione del 1994 ed è il canto del cigno di Rick Wright ed è molto bella", ha scritto Samson in un tweet.
Il tastierista del gruppo, Rick Wright, uno dei fondatori della band, è morto nel 2008. I Pink Floyd hano venduto oltre 250 milioni di copie di album in tutto il mondo, fra cui "Dark Side Of The Moon" e "Wish You Were Here", fin da quando sono nati nel 1965. L'ultimo album uscì nel 1994, "The Division Bell".
L'ultimo concerto dei Pink Floyd è stato a Londra nel 2005; non è ancora chiaro quando torneranno in tour per promuovere il prossimo album.
http://www.pinkfloyd.com/index.phphttp://www.pink-floyd.it/

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venerdì 6 giugno 2014

Ologrammi nel telefonino dal 2015

Arriveranno nel 2015 i primi telefoni in grado di ospitare il chip che crea futuristici ologrammi

 La Ostendo Technologies, società californiana sta per lanciare uno smartphone che proietta ologrammi.
La società californiana è all’avanguardia ed ha realizzato un chip capace di proiettare su uno schermo di 48 pollici un ologramma, di cui si potrà regolare la luminosità, il colore e l’inclinazione.
Il Wall Street Journal ne descrive maggiormente le caratteristiche. Il dispositivo ha la grandezza di una caramella, e potrebbe essere inserito negli smartphone di nuova produzione. Potremo vederlo nel 2015 visto che la società, Ostendo ha ricevuto 120 milioni di dollari come finanziamento per la realizzazione per il chip.

I display sono l’ultima frontiera – ha dichiarato al Wall Street Journal il fondatore e chief executive di Ostendo, Hussein El-Ghoroury - nel corso degli anni la potenza è aumentata e le connessioni ora sono più veloci ma non abbiamo visto miglioramenti importanti per i display“.
Il chip che proietta ologrammi non è destinato solo allo smartphone ma soprattutto alla tecnologia indossabile.
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mercoledì 4 giugno 2014

Il 5 giugno si festeggia la Terra

La Giornata mondiale dell’ambiente 2014 si celebra il 5 giugno. Si tratta di un’occasione per festeggiare la Terra e tutte le meraviglie della natura che il pianeta mette a nostra disposizione. Allo stesso tempo è l’occasione giusta per riflettere sul valore dell’ecocompatibilità e sulla possibilità che noi tutti abbiamo per rispettare l’ambiente e le risorse che esso ci fornisce.
Il significato
La Giornata mondiale dell’ambiente è una festa che è stata proclamata fin dal 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ogni edizione ha un tema conduttore e nello specifico si vuole fare il punto su quelle risorse alimentari importanti per ogni popolazione, che non dovrebbero essere sprecate. Da questo punto di vista l’Unep, l’Agenzia dell’Onu per l’ambiente, ha sottolineato come i dati non siano affatto incoraggianti. In maniera precisa sarebbe importante tenere conto dello sviluppo sostenibile, fondamentale nell’ambito degli equilibri mondiali. Secondo l’Unep e la FAO, per nutrire gli 870 milioni di persone che ogni giorno non hanno che cosa mangiare ci vorrebbero 1,3 miliardi di tonnellate di derrate alimentari. Di conseguenza si comprende bene come l’impronta alimentare che siamo in grado di lasciare e la maniera, in cui vengono gestite le risorse, assumano un ruolo di prim’ordine. Portare avanti l’ecosostenibilità vuol dire tenere conto anche degli sprechi alimentari e di tutte le opportunità che abbiamo, per riuscire ad evitarli.
Gli eventi
Molti sono gli eventi che sono stati organizzati per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente. il 2014 in particolare è l’anno internazionale dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo. Questi corrono un pericolo serio, perché sono a rischio a causa dell’innalzamento del livello del mare, provocato soprattutto dai cambiamenti climatici. Secondo gli esperti tutti noi possiamo fare qualcosa, per evitare i mutamenti del clima disastrosi. Anche nel quotidiano possiamo agire migliorando il nostro stile di vita green. Proprio per questo è stato messo a punto uno specifico sito internet, sul quale si possono registrare tutte le iniziative che decideremo di attuare il 5 giugno, nell’ambito di un’impronta più ecosostenibile.

Da ricordare a Milano l’incontro organizzato presso il museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci. L’evento ha il nome di “Alzate la vostra voce, non il livello del mare“: si discuterà proprio sulla questione urgente del clima e sarà presentato un interessante progetto dal titolo “Studiare il futuro”, che il museo sta sviluppando con l’aiuto delle Università e dell’autorità di bacino del fiume Po. Da non perdere nemmeno l’iniziativa “Green to work day“: consiste in una sensibilizzazione rivolta ai più, per spingere ad andare al lavoro in maniera sostenibile, utilizzando la bicicletta, i mezzi pubblici o il car pooling. L’obiettivo è quello di promuovere il valore della mobilità green, che per molti rappresenta soltanto un’eccezione. C’è veramente l’imbarazzo della scelta, perché ciascuno di noi possa contribuire in maniera consapevole alla cultura del vivere green, a sostegno del pianeta.
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mercoledì 14 maggio 2014

La maglietta-diagnostica, il futuro della medicina

L’azienda canadese OMsignal ha ideato la prima “maglietta diagnostica” al mondo. Si parlava da tempo di questa idea e c’erano tutte le premesse per far sì che buona parte delle mosse di una visita medica potessero avvenire a distanza, tramite sensori applicati direttamente al corpo. L’idea geniale sta nel mascherare tali sensori con una maglietta per farli passare inosservati. E la maglietta non è l’unico prodotto di questo tipo.
Le t-shirt -che vanno ad aggiungersi a occhiali, orologi, cuffie “intelligenti” create in aiuto della scienza- potranno monitorare le funzioni vitali come battito cardiaco, respirazione e pressione attraverso degli elettrodi sistemati all’altezza del torace che comunicano con un mini computer che archivia i dati e che si trova in una delle tasche della maglietta. Si potrà tener conto delle calorie bruciate e del livello di stress dell’organismo, del buon funzionamento del cuore e delle anomalie eventuali. Il tutto in collegamento diretto con il computer del medico.Nonostante tutte queste belle premesse, la maglietta non è stata progettata né testata a puro scopo medico ma più come ausilio per gli allenamenti degli atleti. Ma la via verso l’utilizzo diagnostico è già aperta e percorribile, per esempio nei casi di asma, di patologie cardiache. Il progetto della OMsignal è stato presentato e illustrato sulle pagine della rivista MIT Technology Review, organo del prestigioso istituto di ricerca di Boston.


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martedì 13 maggio 2014

Startnext: la fine del packaging?

Nasce a Berlino un supermercato senza imballaggi  La spesa sarà totalmente sostenibile

In Germania sta nascendo il primo negozio privo di confezioni, in cui i prodotti saranno esposti in contenitori recuperati grazie al crowdfunding.

17:38 - A Berlino nascerà un supermercato unico nel suo genere, il primo a non utilizzare imballaggi a perdere, ovvero contenitori di plastica, carta o vetro da gettare dopo l'uso. I prodotti saranno esposti in scatole e recipienti forniti al negozio direttamente dai clienti e si porteranno via in borse di tela o barattoli esclusivamente riutilizzabili, messi a disposizione dal supermercato. Le persone, tornando nel negozio, potranno riutilizzare i contenitori per la loro spesa, oppure restituirli al punto vendita, che li darà ad un altro cliente.
Niente imballaggi e confezioni a perdere - L'obiettivo è quello di diminuire drasticamente la quantità di materiale utilizzato per gli acquisti, che solitamente viene gettato via. All'interno non si troveranno imballaggi tradizionali, ma frutta, verdura e tutto il resto sarà disposto in contenitori portati dalle persone che aderiranno al progetto. Non si acquisteranno quindi confezioni, ma le compere si faranno a peso attraverso, ad esempio, piccoli silos che forniranno solo la quantità di prodotto desiderata. Meno sprechi quindi. Nel supermercato si troveranno centinaia di alimenti, con un occhio di riguardo alla dieta vegana e vegetariana.
Raccolta fondi online - Il progetto si chiama Original Unverpackt ed è stato lanciato sul web, sul sito di crowdfunding startnext
. La cifra minima da raggiungere per aprire il supermercato si aggira attorno ai 45mila euro, per coprire tutte le spese. All'arredamento poi ci penseranno i clienti stessi. "Il nostro obiettivo è di consentire a tutte le persone l'accesso a cibi selezionati con cura, escludendo imballaggi a perdere, per uno shopping divertente. Vogliamo avere scelta, come consumatori, come venditori, come acquirenti e come fornitori. Siamo alla ricerca di slow food e di rifiuti zero", dicono le due ideatrici di Original Unverpackt.

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venerdì 18 aprile 2014

Microsoft lancia Office 365 Personal

Debutta il nuovo servizio cloud pensato per i singoli individui
Microsoft Italia presenta Office 365 Personal, il nuovo servizio cloud che consente di accedere a tutti gli applicativi della suite da un pc o Mac e in aggiunta da un tablet Windows o iPad attraverso un abbonamento mensile o annuale che consente di avere sempre a disposizione i propri documenti e le proprie soluzioni sia online, sia offline. Il servizio è ora disponibile a livello globale attraverso il sito Office.microsoft.com, gli store Microsoft, i partner online e al dettaglio.

Office 365 Personal si adatta alle esigenze dei singoli individui, o di piccoli nuclei familiari, che desiderano poter accedere a Office sempre e ovunque attraverso il cloud attraverso un computer e un tablet, per beneficiare di tutta la flessibilità di cui hanno bisogno.

La suite completa e costantemente aggiornata degli applicativi Office (Word, Excel, PowerPoint, OneNote, Outlook, Publisher e Access) rende facile comunicare, condividere informazioni e lavorare da casa, da scuola e da qualsiasi altro luogo in piena libertà. Il servizio offre, inoltre, 60 minuti al mese di telefonate Skype verso oltre 60 Paesi e 20 GB di spazio di archiviazione extra su OneDrive.

Contestualmente al lancio di Office 365 Personal, si ufficializza anche il nuovo nome di Office 365 Home Premium, che viene ribattezzato Office 365 Home , in abbonamento su 5 pc o Mac e in aggiunta su 5 tablet Windows o iPad.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito Office.microsoft.com 
.  

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martedì 15 aprile 2014

Windows XP in pensione: la curiosa storia del wallpaper

Windows XP è andato in pensione, ma ha conservato una storia da raccontare. La storia dello sfondo Bliss, il più famoso e utilizzato di tutti quelli che XP aveva messo a disposizione, quello detto in gergo “di default”. Aver scattato la foto che ha fatto da base a quello sfondo e al suo successo si deve a Charles O’ Rear, fotografo che rimase colpito dal panorama che vedeva passando sulla statale 121 in California, nella contea di Sonoma.Decise di immortalarlo e di portare la foto allo studio fotografico Corbis Images, che apparteneva a un signore dal nome eloquente per come andò poi: Bill Gates. Ed ecco che quella foto, inizialmente fatta solo per la bellezza del soggetto, divenne mito, prendendo nomi differenti in tutti i continenti in cui è stata diffusa come wallpaper di Windows XP. Un piccolo inizio, per un futuro pazzesco.

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mercoledì 19 febbraio 2014

Sperimentati veicoli elettrici a ricarica wireless

Milton Keynes rimarrà nel cuore degli appassionati delle quattro ruote per due aspetti fra loro antitetici, ma entrambi altamente tecnologici: la città inglese, infatti, non solo è la sede della scuderia “Red Bull Racing”, detentrice del titolo piloti e del titolo costruttori del campionato di Formula 1 da ben 4 anni, ma è anche il campo di prova per il primo test di veicoli elettrici a ricarica wireless nel trasporto pubblico. Si tratta di un progetto sperimentale di grande respiro che, dopo uno studio approfondito, ha permesso di mettere in strada, lo scorso gennaio, ben 8 autobus elettrici che verranno monitorati per 5 anni allo scopo di verificarne la sostenibilità tecnica ed economica, non in astratto, bensì direttamente sul campo in una sorta di stress-test. Gli 8 veicoli dovranno, infatti, dimostrare di essere all’altezza dei loro diretti concorrenti diesel, viaggiando su una tratta decisamente impegnativa: 17 ore di servizio al giorno, 7 giorni alla settimana per coprire, ciascuno, una distanza di circa 90.000 km all’anno (più del doppio della lunghezza dell’equatore)! La grande novità sta nel metodo di ricarica, che non avverrà attraverso le più tradizionali colonnine alle quali collegare il veicolo con un apposito cavo, bensì in una modalità wireless. Grazie al principio dell’induzione magnetica,  la corrente che scorre in una bobina “primaria” annegata sotto il manto stradale e collegata alla rete elettrica, crea un campo magnetico in grado di generare – per induzione – una corrente elettrica in una bobina “secondaria” installata, a sua volta, a bordo del veicolo, ricaricandone così la batteria. Per garantire un funzionamento continuo compatibile con la tabella oraria del trasporto pubblico, sono previste due stazioni di ricarica presso i capolinea del tragitto: alla fermata, la bobina montata sull’autobus verrà abbassata a 4 cm dalle piastre ad induzione predisposte sotto la pavimentazione della strada in modo tale da essere investita dal campo magnetico generato da queste ultime. Con tale approccio, anche le batterie con cui sono equipaggiati i veicoli potranno essere più leggere e di dimensioni più compatte.Dopo una ricarica notturna completa, in 10 minuti di sosta ogni autobus sarà in grado di ricaricare due terzi dell’energia consumata per percorrere i 24 km di tratta della “Linea 7”: un tempo del tutto compatibile con la sosta per il cambio di autista alla guida o con la pausa per una tazza di tazza di tè! I vantaggi? Mezzi più silenziosi rispetto ai veicoli diesel, un abbattimento annuo di 5 tonnellate di particolato e di emissioni nocive dai tubi di scappamento ed una riduzione delle emissioni di CO2 stimata in 270 tonnellate all’anno.
La sperimentazione, che verrà gestita dalla MASP (MBK Arup Sustainable Projects) – una joint-venture fra la società di consulenza ingegneristica Arup e la divisione europea della giapponese Mitsui – è stata tenuta a battesimo dalla Baronessa Kramer, il Ministro inglese dei Trasporti, a testimonianza del forte interesse istituzionale nella ricerca in questo campo. La portata del progetto è, infatti, potenzialmente rivoluzionaria:  se green, performance e risparmio economico dimostreranno di poter andare a braccetto, l’approccio del trasporto pubblico in tutta la Gran Bretagna potrà trasformarsi completamente e, forse, colonizzare, dal Regno Unito, il vecchio continente! (Elettronews.com)

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mercoledì 29 gennaio 2014

Nissan Leaf, 100mila monetine per una carrozzeria speciale

Sì, il traguardo delle 100,000 unità vendute in 3 anni ha fatto impazzire quelli di Nissan. Avevate infatti mai visto un’auto interamente rivestita di monetine? Ecco, se la risposta è no, potete approfittarne adesso: sono infatti tante quanti gli esemplari venduti della Leaf elettrica le monete usate per ricoprire questo particolare modello commemorativo.

50,000 monete da 2 pence di sterlina britannica (è in Gran Bretagna che le Leaf europee sono costruite) e 50,000 monetine da 2 euro cent rivestono l’auto, stando a rappresentare i costi da record della berlina compatta elettrica: 0.02 sterline al miglio e, quindi, meno di 0.02 euro al km.
Tre “specialisti” (maniaci mosaicisti, verrebbe da dire) sono stati impegnati per una settimana intera per applicare le monete sulla carrozzeria della macchina, disponendo pence su una metà ed euro sull’altra. Non manca neppure la scritta “LEAF” in rilievo ottenuta con la sovrapposizione di tre strati di monete.
D’impatto, non c’è che dire, ma non pensiate che questa versione della Leaf elettrica possa entrare a far parte dei capricci di qualche eccentrico acquirente: la corazza di centesimi appesantisce di ben 504 kg l’auto, rendendola in pratica più utile come fermacarte che come mezzo di trasporto.
Il suo scopo, in fondo, è di far da monumento alle centomila auto elettriche vendute da Nissan dal 2010 ad oggi, non certo di andarsene a spasso.(fonte Nissan).

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