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martedì 31 dicembre 2013

Botti di Capodanno, cani e gatti soffrono più di noi

Hanno l'udito più sviluppato del nostro. Teneteli con voi o alzate il volume della tv.

I botti di Capodanno sono un vero e proprio problema per chi ha animali domestici. E non è ozioso preoccuparsi di tenerli più al riparo possibile. Tanto che anche la famosa Dudù di Berlusconi e Francesca Pascale, quest'anno, ha chiesto sulla sua pagina Facebook di "andarci piano" (nella foto in basso). Ai cani, che possono udire frequenze superiori alle 80.000 vibrazioni al secondo, i botti provocano un vero e proprio dolore.
I gatti in strada scappano con il rischio di essere investiti, gli uccelli perdono l'orientamento e vanno a sbattere contro alberi e pali. Lo rivela l'associazione Gaia Animali & Ambiente che si appella ai cittadini per limitare, la notte di Capodanno, i botti più rumorosi.

Un udito molto superiore
"L'udito del cane e del gatto è molto superiore a quello dell'uomo - spiega Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente - Noi abbiamo una finestra uditiva compresa tra le frequenze denominate infrasuoni (al di sotto dei 16 hertz) e quelle denominate ultrasuoni (al di sopra dei 15.000 hertz), il cane invece percepisce fino a 60.000 hertz e il gatto fino a 70.000".

Mai all'esterno
Esistono comunque delle precauzioni da prendere. Gli animali che normalmente vivono all'esterno, andrebbero tenuti temporaneamente in un luogo chiuso, comodo e rassicurante. Inoltre se l'animale resta solo in casa il consiglio è tenere alto il volume della tv, della radio o altri abituali suoni casalinghi per coprire in parte il rumore dei botti.

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martedì 8 novembre 2011

Gatta percorre 3000 Km per tornare dal fratello

Sydney, 8 nov. (Adnkronos) - Una gatta australiana di 10 anni ha percorso 3mila chilometri per tornare nella casa dove era rimasto il fratello. Questo è quanto ha raccontato la padrona dei due animali, Sheree Gale. La donna si era straferita nel 2010 a Darwin, lasciando la sua fattoria che si trovava dall'altro capo dell'Australia, vicino ad Adelaide. Gale aveva portato con sé la gatta Jessie, mentre l'altro, Jack, era rimasto alla fattoria, in quanto non era tornato a casa in tempo per il volo.
Sheree era comunque rimasta in contatto con i nuovi padroni della casa ad Adelaide, che avevano accolto Jack. Jessie ha quindi percorso i 3mila chilometri che la separavano dal fratello, in un viaggio di 15 mesi. "Nel maggio 2011 [i nuovi padroni di casa] mi dissero che Jessie era da loro. Mi hanno mandato delle foto, e non c'era dubbio. Era proprio Jessie", ha detto la Gale. La donna ha anche detto che non vuole separare nuovamente i due animali, e che Jessie resterà con Jack dai nuovi padroni ad Adelaide.
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