Reggio Calabria, 19 ago. (Adnkronos) - Sara' inaugurato domattina il parco archeologico sottomarino di Reggio Calabria, realizzato dai volontari del nucleo sommozzatori di Protezione civile Scuba Point nello specchio d'acqua di Lazzaro. Il progetto Calarcheo affonda le radici nella collaborazione con il museo nazionale della Magna Grecia e il Centro servizi per il volontariato di Reggio Calabria.
''Ha come finalita' - spiegano i promotori - la promozione e la tutela del territorio e del suo patrimonio storico - culturale, ancora oggi poco conosciuti; si prefigge l'obiettivo specifico della realizzazione di un percorso archeologico sottomarino, fruibile turisticamente anche dai disabili''.
La particolarita' del parco e' infatti quella di avere percorsi segnalati anche per non vedenti, grazie a cime sensibili al tatto che consentono ai disabili della vista di poter ''vedere'' le anfore e i capitelli immersi tra i 40 e i 100 metri.
I volontari dello Scuba Point hanno lavorato 129 ore sott'acqua per ripulire gli oggetti dalle concrezioni naturali e dalla sporcizia prodotta dall'uomo. ''Studi effettuati tramite ricerche storiche, informazioni assunte e continue perlustrazioni dell'area sommersa e alle sinergie con la soprintendente Simonetta Bonomi - spiegano ancora i volontari - hanno confermato quello che le cartine riproduttive delle vecchie mura di cinta della citta' di Reggio Calabria, risalenti al XVII secolo circa, rappresentano graficamente''.
L'idea dei volontari è che ''i ritrovamenti archeologici erano parte integrante di 'Porta Marina' e 'Fontana Nuova'. E' bene evidenziare - precisano - che il parco si trova a un centinaio di metri dalle vecchie mura di cinta di 'CastelNuovo', oggetto fino a pochi anni fa di una infervorata diatriba tra enti e associazioni con interessi archeologici''.
Gli appassionati dello Scuba Point si dicono ''fiduciosi che Calarcheo possa crescere, implementando il percorso e mantenendolo costantemente efficiente; non puo' trovare fine - sostengono - un'opera che riporta alla luce la storia della citta' che lo ospita''.
I volontari chiederanno al sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, un incontro apposito per valutare i possibili strumenti per il futuro del parco archeologico sottomarino. ''Una naturale evoluzione - concludono - che permetterebbe altre scoperte di interessanti reperti e la loro naturale ricollocazione lungo il percorso, oltre la necessaria pulizia dei reperti che se abbandonati, dopo poco verrebbero colonizzati dalle molteplici forme di vita acquatiche''.
''Sicuramente la' sotto ci sono duemila anni di storia, il sito meriterebbe un'indagine archeologica approfondita, ma le condizioni non sono facili'', e' il commento all'Adnkronos della soprintendente ai beni archeologici della Calabria Simonetta Bonomi, che ha visto le immagini girate dai sommozzatori dell'associazione Scuba Point sott'acqua.
''Ci sono resti di muro in mattoni, qualche pezzo ottocentesco. Sicuramente - dice Bonomi - segni del periodo tra i due terremoti, tra la fine del Settecento e quello del 1908. Non sappiamo quanto c'e', perche' i volontari non potevano scavare, ma certamente ci sono gli elementi che caratterizzano la civilta' del popolo di Reggio Calabria nei secoli''.
Simonetta Bonomi domani partecipera' alla conferenza stampa che si terra' alle 11 al Circolo Velico di Reggio Calabria, dopo l'inaugurazione ufficiale del parco che sara' alle 10. Insieme a lei parteciperanno Gianni Zelany dell'Universita' pontificale di Giovanni Paolo II di Cracovia, l'archeologo Pasquale Da poto, il presidente del gruppo subacqueo paolano Piero Greco, Stefania Suraci, allenatore subacqueo, e il presidente dello Scuba Point Filippo Mallamaci.
0 commenti:
Posta un commento