Milano, 31 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Liberi dalla schiavitù della crema solare, da spalmare a più riprese, per una tintarella sicura. Il sogno di ogni 'sun addicted' potrebbe presto diventare una realtà. In formato pillola. Un gruppo di scienziati britannici ha infatti carpito il segreto del corallo e il modo in cui si protegge dai raggi ultravioletti. E queste informazioni potrebbero essere cruciali per inventare una 'pillola schermo' miracolosa: una compressa garantirebbe una protezione lunga settimane, mandando in soffitta non solo la crema solare, ma anche gli occhiali da sole, perché a beneficiare dello scudo sarebbero pelle e occhi. La pillola, ipotizzano gli scienziati del King's College di Londra, impegnati su questo fronte, sarebbe in grado di tagliare il rischio di cancro e di tenere a bada le rughe. Nel giro di 5 anni potrebbe essere testata sull'uomo ed entro un decennio sbarcare sul mercato a prezzi anche economici.
I ricercatori si sono ispirati a campioni di corallo raccolti nella Grande barriera corallina australiana. E' infatti noto, spiegano gli esperti, che gli organismi marini che vivono in acque poco profonde hanno dei meccanismi di difesa dai raggi solari e si ipotizza che questa protezione derivi da un composto di alghe che abita al loro interno.
Gli scienziati hanno raccolto corallo durante immersioni notturne e poi l'hanno esposto al sole e hanno osservato il meccanismo di costruzione della protezione solare al lavoro, scoprendo che il corallo si crea il suo scudo, la propria 'crema solare' a base di alghe.
"In pratica abbiamo visto che il composto di alghe viene trasportato al corallo, il quale lo modifica trasformandolo in un filtro a beneficio sia del corallo stesso che delle alghe", spiega Paul Long, uno dei ricercatori che ha condotto lo studio. Gli scienziati hanno infine notato che il corallo non è l'unico a mettersi al riparo dai danni dei raggi ultravioletti. "Anche i pesci che si nutrono del corallo - assicura Long - beneficiano di questa protezione solare".Quando i pesci 'banchettano' con il corallo, l'amminoacido con le proprietà di filtro solare entra nella struttura della pelle e degli occhi proteggendoli.
Ora i ricercatori sono vicini a riprodurre questo amminoacido in laboratorio. "Ed è plausibile che assumendolo in versione pillola arrivi alla pelle e agli occhi esercitando la sua capacità protettiva", ragiona Long. "Nulla di simile esiste in questo momento".
Prima che la compressa sbarchi sul mercato, si dovrà procedere con una lunga serie di esami tossicologici, ma 5 anni dovrebbero bastare. Poi potrebbe essere messa in commercio. Lo studio, finanziato attraverso il Biotechnology and Biological Sciences Research Council, è stato condotto con ricercatori australiani e statunitensi e potrebbe avere anche altre applicazioni: potrebbe per esempio essere utile per creare grano e patate con 'scudo anti-sole' incorporato, in grado di crescere anche in Paesi moto caldi.
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