martedì 20 settembre 2011

Doctor's Life il primo canale TV sat dedicato ai medici

Roma, 20 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Verrà presentato domani, mercoledì 21 settembre, nella sede del palazzo dell'Informazione alle ore 11.30, in piazza Mastai 9 a Roma, Doctor's Life, il primo canale televisivo satellitare riservato ai medici edito e prodotto dall'Adnkronos Salute.
La presentazione di Doctor's Life, visibile dal 3 ottobre sulla piattaforma Sky (Canale 440), si terrà alla presenza del ministro della Salute Ferruccio Fazio e di altri rappresentanti di importanti istituzioni sanitarie e scientifiche.
E da oggi è on line il sito www.doctorslife.it.
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lunedì 19 settembre 2011

Lo psicologo digitale aiuta a smettere di fumare

Nuova strategia dell'Ue che utilizza i social media
BRUXELLES — Pensiero positivo, «psicologo» digitale e social media. È il nuovo corso della strategia europea nella lotta contro il fumo. Preoccupa la parziale rimonta della dipendenza dal tabacco. Soprattutto tra le donne. E soprattutto nella fascia dai 25 ai 34 anni, che in Europa ammonta a 28 milioni di persone. La nuova campagna triennale «Gli ex fumatori. Sono irresistibili», lanciata da John Dalli, Commissario europeo per la Salute e le Politiche dei consumatori (Sanco), batte strade alternative. Non solo immagini shock e ammonimenti sui danni provocati dalle sigarette. «In realtà la dissuasione del messaggio negativo resta, non cambiamo strategia — puntualizza Paola Testori Coggia, la biologa italiana a capo della Direzione generale Sanco —. Discutendo con i nostri psicologi, abbiamo però pensato che in una campagna rivolta a questa fascia d’età un messaggio propositivo funzioni meglio di uno impositivo. Vogliamo spiegare ai giovani quanto possono guadagnare in termini di salute, soldi e benessere».
Esempi in carne e ossa, prima di tutto, riuniti mercoledì 14 settembre nel foyer del Théâtre du Vaudeville, all’interno delle Galeries Royales St. Hubert di Bruxelles. Sono 27 giovani, uno per ogni Paese dell’Ue, che hanno provato con successo il programma i-Coach, un «percorso verso la libertà», ovviamente gratuito, su internet. Il grande fotografo Rankin li ha trasformati nei «volti» della campagna che comparirà tra poco sui giornali. A ciascuno uno slogan. Quello di Davide, il bellunese di 34 anni selezionato per rappresentare l’Italia, recita: «Gli ex fumatori annusano meglio». Davide, che di mestiere fa il consulente per la sicurezza sul lavoro, vuole riuscire ad annusare il profumo della suo nuovo amore senza che la ragazza scappi disgustata dal fatto che lui puzza come un portacenere. È stata proprio lei la «molla». Poi Davide ha trovato i-Coach e ha provato a smettere per la seconda volta nella sua vita. «La volontà è fondamentale, — dice — ma il programma aiuta molto ed è facile da usare. Non fumo più da 25 giorni e la mia ragazza è felicissima».
Il percorso di i-Coach è strutturato in cinque fasi. Prima di tutto, occorre registrarsi e rispondere a una serie di domande. Il programma, pensato non solo per i singoli, ma anche per le aziende, elabora un profilo dell’utente e lo inserisce in una "fase". Ogni giorno si ricevono suggerimenti via e-mail per rafforzare la propria motivazione, consigli, tecniche, esercizi e mini-test tagliati su misura, fino al raggiungimento della fase finale. «È la prima volta che una campagna europea offre un aiuto pratico — sottolinea John Dalli —. Siamo partiti a giugno e già 20 mila fumatori stanno utilizzando i-Coach. Più di 650 mila persone muoiono annualmente nell'Ue a causa del fumo. Le autorità pubbliche sono chiamate a svolgere un ruolo importante per aiutare i cittadini a spezzare questo circolo vizioso di dipendenza e di morti e malattie evitabili». Secondo gli ideatori, un terzo degli iscritti al programma avrebbe raggiunto le fasi 4 e 5, cioè quelle di chi ha appena smesso o ha smesso da qualche tempo. Allora vale la pena di provare. Al massimo si «rischia» la sorte dei protagonisti dei videoclip della campagna che saranno lanciati sul web e in televisione. Due storie di grigi fumatori, in un percorso a ritroso: lui riesce a tagliare il traguardo di una maratona. Lei conosce il vero amore e partorisce un bimbo. Tutti e due senza affanno. Un lieto fine, vero. Fonte: Corriere della Sera
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32 patch per Google Chrome

L’aggiornamento stabile di Google Chrome, giunto alla versione 14.0.835.163 e disponibile per tutte le piattaforme per il quale il browser di Mountain View viene distribuito, ha portato con sé diverse novità, comprese le tradizionali correzioni alle falle riscontrate da sviluppatori ed utente. In totale sono 32 le patch introdotte dagli ingegneri della società nell’ultima release.
Quindici di esse appartengono alla categoria delle patch di elevata importanza, mentre dieci sono state etichettate come di importanza media. Le restanti, invece, risultano essere di bassa priorità: ciò significa che nessuna di esse appartiene alla categoria di massima pericolosità per gli utenti, come invece accaduto diverse volte con le precedenti release. L’aggiornamento verrà distribuito automaticamente a tutti gli utenti e può inoltre essere scaricato dalla homepage del progetto Chrome.
Le trentadue patch in questione, poi, hanno comportato un esborso economico pari a circa 14 mila dollari. Di questi, la gran parte è stata versata ad una serie di programmatori che già in passato hanno collaborato alla risoluzione di bug nel browser. Tra i ringraziamenti del team Google figurano inoltre alcuni ingegneri di Apple e Microsoft, i quali hanno cooperato con il gigante delle ricerche per la nuova edizione dell’applicazione.
Fonte: PCWorld
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sabato 17 settembre 2011

Artista inglese pubblica "Tutti gli sms di una vita".

Londra, 17 sett. - (Ign) - La mia vita? E' un collage di sms. Un'artista londinese ha raccolto gli oltre 100mila messaggini, ricevuti e inviati negli ultimi dodici anni in un originalissimo libro dal titolo 'Text me up'. "Ho avuto l'idea - racconta al Sun l'autrice Tracey Moberly di 47 anni - dopo che per errore ho cancellato tutti gli sms che avevo ricevuto e a cui tenevo. E' stato allora che ho deciso di trascriverli su carta e da lì l'idea della pubblicazione".
Dalla matrimonio al divorzio, passando per la paura l'11 settembre, gli sms raccontano così tutta la vita di Tracey. Una pioggia di emozioni, "tutta vita vissuta", un collage pieno zeppo di 'consigli delle amiche'. "Per me è stato come fare un tuffo nel passato - conclude Tracey -, è come tenere un diario. Consiglio a tutti di farlo".
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I paesi del petrolio puntano sulle fonti alternative

Abu Dhabi, 17 set. - (Adnkronos/Aki) - Sempre più energia da fonti rinnovabili e alternative per ridurre il consumo interno di carburanti fossili e 'liberare' petrolio per le esportazioni. E' questa la linea di sviluppo che molti paesi mediorientali produttori di greggio hanno tracciato come modello per coniugare la crescente domanda di energia sul piano locale e la crescita economica. Negli ultimi tempi molti governi della regione hanno accelerato con progetti che riguardano lo sfruttamento di fonti energetiche diverse dal greggio, cercando di trasformare la completa dipendenza dal petrolio in un mix più equilibrato. Dal nucleare all'eolico, dal solare alle biomasse, si sono moltiplicati gli investimenti nel mondo islamico nelle energie rinnovabili e alternative.
I progetti più ambiziosi in Medio Oriente riguardano senza dubbio l'energia nucleare, considerata relativamente a basso costo e in grado di essere prodotta in tempi piuttosto brevi. Proprio a inizio settimana è stata inaugurata a Bushehr la prima centrale nucleare della storia dell'Iran. Il presidente Mahmoud Ahmadinejad, che di recente ha annunciato l'obiettivo di costruire 32 nuove centrali nucleari, come gli altri suoi colleghi, deve fronteggiare una 'fame' di energia che ha fatto registrare nella regione un aumento dei consumi di oltre il 5% dal 1999 al 2009, il dato di crescita più alto dopo l'Asia, mentre il consumo di petrolio è cresciuto in media del 4% all'anno.
Considerato che il Pil di molti paesi arabi dipende per oltre il 50% dagli introiti delle esportazioni di greggio, il benessere economico di questi Stati dipende dagli idrocarburi. Ne è consapevole l'Arabia Saudita che da tempo ha avviato contatti con società americane, coreane, giapponesi e francesi per la costruzione di reattori. Secondo alcuni studi, la maggior parte della produzione di greggio saudita nei prossimi 20 anni sarà utilizzata soprattutto per soddisfare il mercato interno. Per sopperire all'aumento della domanda interna e non far calare la quantità di idrocarburi destinati all'esportazione, Riad ha stanziato centinaia di milioni di dollari in investimenti nelle energie rinnovabili e nel nucleare.
Secondo alcuni analisti, il governo di re Abdullah intende dotarsi di energia atomica anche per controbilanciare i rapporti di forza nella regione, considerati i programmi di Teheran, che la comunità internazionale ritiene finalizzati alla costruzione di armi, e il potere deterrente costituito dalla bomba atomica israeliana.
A partire dal 2006, inoltre, anche alcuni Stati delle sponda sud ed est del Mediterraneo, come l'Egitto, e i paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) hanno commissionato studi di fattibilità per realizzare impianti nucleari per scopi pacifici. Il Kuwait, ad esempio, ha siglato un accordo di cooperazione sul nucleare con la Francia. A fine 2009, invece, gli Emirati hanno siglato un accordo del valore di 40 miliardi di dollari per costruire reattori nucleari con la società di Stato della Corea del Sud, Korea Electric Power Corp.
In Turchia al momento non ci sono reattori commerciali funzionanti ma è stato assegnato l'appalto per la costruzione del primo reattore sul Mar Morto, che entrerà in funzione nel 2015, ed è già prevista la costruzione di un secondo sulla costa mediterranea. Anche la Giordania, che comunque continua a lavorare nel solco delle energie 'tradizionali' come dimostra il recente accordo con l'Iraq per la realizzazione di un gasdotto, ha lanciato due anni fa un bando per la scelta del sito in cui costruire il suo primo reattore nucleare e ha siglato memorandum di cooperazione con Cina e Giappone.
Le resistenze al nucleare avanzate dall'opinione pubblica hanno però convinto altri governi a guardare all'energia 'verde', la cui produzione totale nei paesi del Medio Oriente e Nord Africa è aumentata dall'8,4% tra il 2000 e il 2007, con in testa Egitto e Iran. Israele, ad esempio, ha in programma la realizzazione del più grande impianto ad energie rinnovabili della regione che dovrebbe sorgere entro la fine del 2012 nell'area settentrionale delle alture del Golan. E' il caso anche degli Emirati, che oltre al nucleare, cavalcano il business dell'energia pulita con lo sfruttamento delle biomasse e soprattutto con Masdar City, il quartiere a emissioni zero che sorge ad Abu Dhabi. Entro il 2012 il ricco Stato del Golfo prevede di inaugurare la centrale solare più grande del mondo. Primato questo al momento detenuto dall'Arabia Saudita.
Lo stesso governo egiziano punta forte sulle rinnovabili, annunciando di voler produrre, dal 2020, il 20% del proprio fabbisogno dalle centrali eoliche, settore che è un punto di forza delle politiche energetiche del Paese. I progetti energetici uniscono anche Stati un tempo rivali. E' il caso di Pakistan e Iran che di recente hanno siglato una joint venture, una delle prime per quanto riguarda le rinnovabili, per realizzare un parco eolico da 1.000 megawatt.
I paesi del Nord Africa, invece, sembrano rivolgere le loro attenzioni alla produzione di energia solare sfruttando il deserto del Sahara. Il gigantesco progetto Desertec, del valore di 400 miliardi di dollari, guarda proprio in questa direzione. L'idea è di costruire un'immensa centrale di pannelli solari nel deserto per lo sfruttamento dell'energia solare ed eolica in grado di produrre elettricità per Medio Oriente, Nord Africa e paesi Ue. Al progetto, nato su iniziativa della società tedesca Dll GmbH di Monaco, hanno aderito gradualmente tutti i colossi dell'energia. Ma la recente crisi libica e, più in generale quella nordafricana, secondo alcuni addetti ai lavori rischia di mettere in pericolo la realizzazione di Desertec.
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venerdì 16 settembre 2011

Growtheplanet: coltivare l’orto nel social network

Il Techcrunch Disrupt di San Francisco è uno degli eventi più importanti legati al mondo delle start-up. Nell’edizione di quest’anno è stato presentato un progetto interamente italiano, che si è imposto per semplicità e originalità agli occhi di investitori e addetti ai lavori.
Si chiama Growtheplanet ed è un social network in cui gli utenti possono coltivare e scambiare i prodotti della terra fra loro. Non parliamo di FarmVille, ma del progetto creato dal grafico Gianni Gaggiani, assieme ai due collaboratori Leonardo Piras e Simone Carusi.
Il progetto è pensato per riavvicinare le persone al mondo della terra, della coltivazione diretta e naturale, insomma, ha lo scopo di promuovere l’orto, una concetto da molti dimenticato.
Pur essendo virtuale, trova però ampio riscontro nella vita reale. “Noi mettiamo a disposizione degli utenti anche strumenti reali – ha dichiarato a Wired Gianni Gaggiani – ti guidiamo passo, passo dalla semina al raccolto, ti indichiamo quando è il momento per le operazioni che hai programmato e se non hai mai coltivato ti insegniamo i trucchi del mestiere”.
Tutte le nozioni e i consigli potranno essere utilizzati dagli utenti sia per giocare online e sia, se lo vorranno, per provare a mettere in pratica quanto virtualmente appreso. Il guadagno per il progetto dovrebbe arrivare da un negozio online interno al sito, in cui verranno messi in vendita libri, semi, strumenti del mestiere e tante altre cose legate al mondo dell’agricoltura.
Per ora il servizio, disponibile solo in inglese, è in versione beta e per poter iscriversi è necessario un invito, comunque ottenibile accedendo al sito (LINK).
Per maggiori informazioni consigliamo di guardare il video di presentazione di Growtheplanet di seguito.

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giovedì 15 settembre 2011

Windows 8 prende forma: un solo Os per pc e mobile

L'azienda mostra agli sviluppatori la nuova versione del sistema operativo. Una piattaforma sui cui convergeranno Pc e dispositivi di nuova generazione, basata sul tocco più che sul mouse e la tastiera. Arriverà nel 2012

di TIZIANO TONIUTTI


ANHEIM - Microsoft apre un po' di più la finestra sulla prossima versione di Windows. Dopo le anticipazioni di qualche tempo fa, stavolta Redmond mostra la nuova creatura in maggior dettaglio, nell'occasione della conferenza "Build" riservata agli sviluppatori, per cui a breve verrà rilasciata una versione preliminare del sistema operativo, per iniziare a produrre applicazioni. La versione per gli utenti sarà disponibile entro il prossimo anno.

Ripensare Windows. Dal palco del keynote, il responsabile dello sviluppo Steven Sinosky ha illustrato la nuova filosofia di Windows, che parte dalla necessità di diventare una piattaforma globale. Non solo più il desktop del Pc dunque, ma un ambiente flessibile e adattabile su ogni dispositivo, ma non semplicemente declinato: Windows 8 punta a diventare un ecosistema pronto ad ospitare l'hardware, e non un semplice sistema operativo che deve adeguarsi a posteriori alle macchine che trova. E a coordinare le attività dell'utente su qualunque dispositivo decida di usare, con un unico ambiente, uno scambio di dati e documenti tra applicazioni compatibili, un'interfaccia visiva comune e un negozio di applicazioni dal concetto del tutto simile a quanto offerto dalla concorrenza. Un'idea di orizzonte comune che 
i produttori di sistemi operativi abbracciano, nell'era del post-pc.


Toccare per credere. Un progetto ambizioso, supportato da una nuova interfaccia utente, "Metro-UI" che riprende aspetto e funzionalità dalla versione di Windows per smartphone e la amplifica per schermi e dispositivi più grandi e potenti. In questo senso, Windows 8 è una rivoluzione funzionale prima che estetica: il sistema è pensato e realizzato per ambienti "touch", il vecchio desktop c'è ma non è in primo piano, anche se è possibile richiamarlo in qualunque momento. Ovviamente Windows 8 rimarrà compatibile con il software per Windows in circolazione, non sarà un "reset" completo della piattaforma. Le applicazioni per i "vecchi" Windows si comporteranno come sempre, anche se inevitabilmente appariranno un po' antiche nel contesto del nuovo ambiente, rimarranno perfettamente funzionali. Ma Windows 8 osa più Windows 7, e l'idea di Redmond è conquistare nuove zone di espansione. L'ambiente Pc resterà un rifugio sicuro per l'os di Microsoft, una base solida per permettergli di tentare la conquista di terreni finora dominio di altri. Gli avversari di Windows stavolta non saranno MacOs o Linux, ma iOs e Android. E Microsoft dovrà adeguarsi al ritmo di rinnovamento e sviluppo degli ambienti operativi imposto dalla competizione tra Google e Apple. 
Da questo indirizzo è possibile scaricare le versioni dimostrative rilasciate agli sviluppatori: http://msdn.microsoft.com/en-us/windows/apps/br229516
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mercoledì 14 settembre 2011

Il copyright sale a 70 anni

Per tutelare gli artisti che cominciano lavorare giovani
BRUXELLES
L’Unione Europea ha approvato ieri l’estensione da 50 a 70 anni dei diritti d’autore sui produttori e gli interpreti musicali. 
La decisione è stata adottata a maggioranza qualificata, con l’astensione di Austria ed Estonia e il voto contrario di Belgio, Repubblica Ceca, Olanda, Lussemburgo, Romana, Slovacchia, Slovenia e Svezia. 
Secondo i calcoli di Bruxelles, l’estensione del copyright potrebbe garantire agli autori tra i 150 e i duemila euro all’anno in più. 
«Con l'aumento delle aspettative di vita, il termine di protezione di 50 anni era chiaramente insufficiente» ha detto il Commissario Ue per il mercato interno, Michel Barnier. «Nonostante la loro musica e le loro canzoni siano ancora popolari, oggi molti artisti rimangono senza entrate una volta diventati vecchi. L'aumento dei termini consentirà loro di ricevere una remunerazione ogni volta che la loro musica viene eseguita, anche se si sono ritirati dalle scene». 

Gli Stati della Ue avranno a disposizione due anni di tempo per inserire le nuove regole nella loro legislazione.
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martedì 13 settembre 2011

'Guerrilla gardening': eco-recupero aree verdi italiane

Roma, 12 set. (Adnkronos) - Cresce in Italia il movimento di eco-recupero per il ripristino delle aree verdi, specialmente in zone urbane degradate. Si chiama 'guerrilla gardening' il fenomeno di 'giardinaggio politico' che utilizza gli spazi pubblici inutilizzati per piantare alberi, fiori o piante, per abbellire le città, colorarle e sponsorizzare così il rispetto dei diritti della terra e la salvaguardia ambientale. Proprio come è successo pochi giorni fa a Latina, quando nottetempo alcune persone hanno piantato nel giardino pubblico della città alberi da frutto e fiori. A realizzarli sono gruppi autogestiti e autofinanziati che solitamente si occupano attivamente della cura del verde pubblico.
Il movimento, nato nel 1973, grazie a Liz Christy e il suo gruppo Green Guerrilla, iniziò a trasformare un lotto di terreno degradato nell'area di Bowery Houston a New York in un vero e proprio giardino. Dalla Grande mela sino all'Europa gli 'attacchi verdi' sono stati migliaia in questi anni. In Italia sono molti i gruppi indipendenti che promuovono il guerrilla gardening: il più numeroso è situato a Milano ed ha portato alla creazione di una rete di attivisti che si coordinano anche attraverso il sito guerrillagardening.it.
"L'idea è nata 5 anni fa nonostante il movimento sia attivo da più tempo. Non abbiamo mai creato un'associazione - spiega Michele, uno dei promotori del sito e del movimento - perché è necessario che tutti gli aderenti abbiano totale libertà di iniziativa".
Se a Milano si cerca di creare nuovi spazi verdi per cercare di rendere le città meno tetre "nonostante i parchi siano curati e mantenuti decorosamente", al sud, specialmente nelle città della Campania, "le iniziative sono indirizzate al superamento del 'disagio verde', ovvero - continua l'attivista di guerrilla gardening - nel creare piccole oasi di piante e fiori al'interno del degrado urbano".
"I nostri 'attacchi' -spiega- sono più che altro manifestazioni tese a dimostrare alla gente che con un po' di impegno e un po' di costanza si può abbellire le città e farle diventare più vivibili. Quello che tentiamo di fare è di cambiare la mentalità delle persone, cercando di imprimere loro una svolta verde".
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