giovedì 25 agosto 2011

Rischia di chiudere la libreria di «Notting Hill»


L’ebook e le «applicazioni» decollano, e il terreno per loro più fertile è quello della letteratura di viaggio e delle guide. Consentono grazie agli smartphone di accedere a una realtà «aumentata», diventano baedeker animati. E a restar vittime del fenomeno, complice anche la crisi economica, sono spesso le librerie specializzate. Come la Travel Bookshop, storica biblioteca di Londra che ha fatto da sfondo a una delle più famose storie d’amore cinematografiche. È infatti la libreria dove lavorava Hugh Grant in Notting Hill (la libreria dove fa innamorare una bellissima Julia Roberts). Il negozio specializzato in libri di viaggi potrebbe infatti chiudere tra un paio di settimane se non verrà trovato un compratore dell’ultimo minuto, e ora offre tutti i suoi volumi a metà prezzo, mentre i dipendenti rischiano il licenziamento. Il proprietario attuale vive in Francia, i suoi figli non vogliono più proseguire l’attività, difficile ormai cavare reddito da libri che danno le stesse informazioni che si hanno dal proprio cellulare. E nonostante la fama che l’ha trasformato in un’attrazione turistica, nessuno sembra voler rilevare l’esercizio e rilanciarlo.
Per ora si sono fatti avanti solo dei volontari (che hanno ancora nel cuore Julia Roberts mentre si aggira tra gli scaffali). Si sono offerti di lavorare gratis per un giorno a settimana, nella speranza di incoraggiare gli acquirenti. Olivia Cole, poetessa e giornalista, ha dato vita a una campagna su Twitter: «Amo la libreria e ci vado da anni, ogni volta che vado in viaggio e, ancora di più, per sfogliare libri e sognare a occhi aperti quando non vado da nessuna parte». Tra i primi a unirsi alla campagna sono stati gli attori Alec Baldwin e Richard Curtis i quali, pur non offrendosi come volontari hanno contribuito a spargere la voce sul negozio in pericolo. Forse ce la faranno, la pubblicità è l’anima del business (e qui è garantita). Ma per tutte le librerie di viaggio in cui non è passata Hollywood rischia di essere davvero dura. (Il Giornale)
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mercoledì 24 agosto 2011

Su Google Earth la visita della città eterna si fa 'virtuale', in 3D


Roma, 23 ago. (Adnkronos) - Per l'inestimabile patrimonio storico, architettonico e artistico, Roma è considerata tra le più spettacolari e grandiose città al mondo. Nel corso della sua storia millenaria, è stata la prima grande metropoli dell'umanità a influenzare nei secoli le civiltà, la filosofia, la scienza, la religione e i costumi. A partire da oggi la Capitale e le sue meraviglie sono visitabili virtualmente su Google Earth eGoogle Maps.
Il progetto segue l'imponente ricostruzione 3D della Roma Imperiale, così come appariva all'epoca dell'Imperatore Costantino, e di altre importanti città italiane: Milano, Venezia, Firenze e L'Aquila. Quest'ultima come parte del progetto 'Noi, L'Aquila', a sostegno delle attività di ricostruzione della città. Con questo 'ritratto' tridimensionale, reso possibile dalla tecnologia di Google e da oggi disponibile a chiunque gratuitamente, di Roma caput mundi si può ammirare il fascino delle innumerevoli chiese e basiliche, delle maestose piazze, dei suoi obelischi e monumenti. Sono più di 17mila gli edifici dell'Urbe ricostruiti fino nei minimi dettagli attraverso gli strumenti di modellazione Google Modellator e di Edifici 3D e Google SketchUp.
Per visitare la città in 3D è sufficiente attivare il layer di Google Earth 'edifici in 3D', un livello tematico sovrapponibile alle rappresentazioni geospaziali disponibile nel pannello di navigazione del software.
L'esplorazione in 3D offre l'opportunità di tuffarsi nel passato degli antichi latini partendo dal maestoso Colosseo, attraversando gli storici Fori Imperiali fino a raggiungere il Vittoriano, monumento simbolo della Repubblica. E poi ancora con Google Earth si può volare sopra la Città del Vaticano e contemplarne dall'alto la Basilica di San Pietro e il vicino Castel Sant'Angelo.
Il tour virtuale non si ferma qui. Ci sono già decine di metropoli mondiali, capitali e città europee disponibili in 3D su Google Earth come Vienna, Madrid, Barcellona, Atene, Stoccolma, Copenaghen, Helsinki, Oslo, Valencia, Lione, Marsiglia, Dublino, Cardiff, Amburgo, Budapest, Praga, Varsavia, Birmingham, Indianapolis, Toronto, Columbus, Melbourne, New York e Parigi.
Ecco come fare. Una volta scaricato il software Google Earth sul proprio PC (dal link: earth.google.it), per accedere alla ricostruzione 3D della città basta digitare il nome d'interesse sul pannello di navigazione e selezionare 'edifici 3D'. In questo modo sarà possibile fare zoom sull'immagine, cambiare l'inquadratura o ruotare la città con un semplice click del mouse.
In alternativa è sufficiente accedere a Google Maps e selezionare il riquadro 'Earth' posto in alto a destra della mappa. La mappa si popolerà istantaneamente degli edifici 3D disponibili. Google Earth associa a immagini satellitari e mappe la forza del sistema di ricerca di Google per rendere l'informazione geografica nel mondo accessibile e utile a tutti in modo semplice e immediato.
A partire dal lancio, nel giugno 2005, sono stati effettuati più di 500 milioni di download unici di Google Earth, che può essere scaricato gratuitamente all'indirizzo http://earth.google.it/.
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martedì 23 agosto 2011

Il tablet della Apple sale a bordo della British Airways


Roma, 23 ago. - (Ign) - L'iPad s'inbarca con la British Airways. Il tablet Apple permetterà, spiegano dalla compagnia inglese, di conoscere in anticipo le preferenze dei passeggeri e offrire così un servizio su misura. Con la tavoletta sarà possibile offrire al personale di bordo un'intera gamma di informazioni sulla posizione del passeggero, dove è seduto e quali sono le sue esigenze. Preferenze per il pasto o di lettura. Di più. Hostess e steward avranno a disposizione gli orari dei voli, i manuali di sicurezza e in tempo reale aggiornamenti sul servizio reso ai clienti. Inoltre, eventuali problemi identificati in partenza, possono essere trasmessi al personale di terra di tutto il network in modo che le soluzioni possano essere individuate al più presto, già durante il volo.
Niente più fogli sparsi e documenti nella cartelline poi per il personale di bordo. Sarà l'iPad a contenere la lista dei passeggeri da aggiornare con le reti wireless 3G in fase d’imbarco e prima del decollo per avere una lista completa e definitiva di chi è salito a bordo. "L’iPad ci permette già di offrire un servizio più personalizzato a bordo - dice Bill Francis, responsabile della customer experience nei voli British Airways -, ma le possibilità di sviluppo futuro sono infinite. Stiamo ricevendo ottimi riscontri dal personale di bordo e dai passeggeri. In questo modo possiamo offrire un servizio dedicato, trattando i nostri passeggeri come veri e propri ospiti".
L’iPad è attualmente in fase di sperimentazione su un centinaio di voli con l'obiettivo di estendere il suo utilizzo sull’ intero operativo nei prossimi mesi.
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lunedì 22 agosto 2011

Si stringe il cerchio attorno alla 'particella di Dio'


Roma, 22 ago. (Adnkronos) - Si stringe il cerchio nella caccia al bosone di Higgs passato alla storia come la 'particella di Dio'. Secondo gli scienziati che lavorano agli esperimenti Atlas e Cms dell'Lhc del Cern di Ginevra, infatti, se l'elusiva particella di Higgs è da qualche parte, "ormai è a corto di posti dove nascondersi". E a confermarlo sono i nuovi dati presentati dagli scienziati del Cern oggi in India, a Mumbai, nel corso della biennale Lepton-Photon.
Provare o confutare l'esistenza del bosone di Higgs, che è stato ipotizzato nel 1960 come parte di un meccanismo che conferisce massa alle particelle fondamentali, è tra i principali obiettivi del programma scientifico di Lhc, la più grande macchina per la scienza mai costruita dall'uomo. "I dati prodotti dalle collaborazioni Atlas e Cms hanno escluso l'esistenza di un Higgs su gran parte della regione di massa 145-466 GeV con una certezza del 95 per cento" annuncia il Cern. "Questi sono tempi entusiasmanti per la fisica delle particelle" afferma il numero uno del direttorato per la Ricerca dell'istituto di Ginevra, Sergio Bortolucci. Il fisico italiano è infatti convinto che potranno arrivare importanti risposte entro un anno. "La scoperta -dice Bortolucci- sono quasi certo che arriverà entro i prossimi dodici mesi. Se l'Higgs esiste, gli esperimenti di Lhc faranno ormai presto a trovarlo. E se così non fosse, la sua assenza indicherà la strada per una fisica nuova". Ma che cos'è il bosone di Higgs?
Il bosone di Higgs è un ipotetico bosone massivo e scalare previsto dal modello standard ed è l'unica particella del modello la cui esistenza deve essere ancora verificata sperimentalmente. Questa particella giocherebbe un ruolo fondamentale in quanto portatore di forza del campo di Higgs che, secondo la teoria,permea l'Universo e conferisce la massa ai 'mattoncini' che costituiscono la materia. La sua importanza secondo gli scienziati è anche dovuta al fatto che può garantire la consistenza del modello standard. Pur non essendo mai stata osservata, secondo una parte della comunità scientifica vi sarebbero alcuni indizi dell'esistenza del bosone di Higgs. Oltre ai risultati sulla affascinante ricerca di questa particella, il Cern sottolinea che gli esperimenti in atto con l'Lhc di Ginevra hanno prodotto una massa enorme di dati anche in altri campi della fisica. Passi avanti della scienza che sono oggi sul tavolo del summit indiano e che coinvolgono una vasta gamma di temi scientifici. "Grazie alle eccellenti prestazioni di Lhc, gli esperimenti e la Worldwide Lhc Computing Grid, alcune delle analisi attuali -spiega il Cern- sono basate su circa il doppio del campione di dati presentati al convegno di fisica delle particelle a luglio", tenutosi a Grenoble, in Francia.
"Grazie alle superbe performance di Lhc abbiamo registrato un enorme mole di nuovi dati scientifici negli ultimi mesi" sottolinea la scienziata italiana Fabiola Gianotti, a capo dell'esprimento Atlas. "Questo ci ha permesso -prosegue Gianotti- di fare grandi passi avanti nella nostra comprensione del modello standard e nella ricerca del bosone di Higgs e di una nuova fisica". Il modello standard (Ms) è una teoria quantistica dei campi che descrive tutte le particelle elementari ad oggi note e tre delle quattro forze fondamentali note. "E' fantastico che la straordinaria prestazione di Lhc quest'anno ci abbia portato così vicino a una regione di possibile scoperta. Qualunque sia il verdetto finale sulla particella Higgs stiamo vivendo un momento incredibile nel ricerca scientifica di nuova fisica" commenta il fisico italiano Guido Tonelli, numero uno dell'esperimento Cms di Lhc. Fiato sospeso inoltre per tutti gli altri scenari che si possono aprire dal lavoro di Lhc al summit indiano Lepton-Photon, che si concluderà a Mumbai sabato prossimo. Giovedì è infatti attesa la conferenza stampa del direttore generale del Cern, Rolf Heuer, e gli scienziati di LhCb, un altro importante esperimento scientifico in corso al Cern, presenteranno il 27 le ultime misurazioni sul modello standard. Dopo la conferenza Lepton Photon, assicura infine il Cern, i risultati degli esperimenti di Lhc saranno disponibili a tutti sul sito web dell'istituto ginevrino.
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sabato 20 agosto 2011

Parco sottomarino con percorsi per non vedenti


Reggio Calabria, 19 ago. (Adnkronos) - Sara' inaugurato domattina il parco archeologico sottomarino di Reggio Calabria, realizzato dai volontari del nucleo sommozzatori di Protezione civile Scuba Point nello specchio d'acqua di Lazzaro. Il progetto Calarcheo affonda le radici nella collaborazione con il museo nazionale della Magna Grecia e il Centro servizi per il volontariato di Reggio Calabria.
''Ha come finalita' - spiegano i promotori - la promozione e la tutela del territorio e del suo patrimonio storico - culturale, ancora oggi poco conosciuti; si prefigge l'obiettivo specifico della realizzazione di un percorso archeologico sottomarino, fruibile turisticamente anche dai disabili''.
La particolarita' del parco e' infatti quella di avere percorsi segnalati anche per non vedenti, grazie a cime sensibili al tatto che consentono ai disabili della vista di poter ''vedere'' le anfore e i capitelli immersi tra i 40 e i 100 metri.
I volontari dello Scuba Point hanno lavorato 129 ore sott'acqua per ripulire gli oggetti dalle concrezioni naturali e dalla sporcizia prodotta dall'uomo. ''Studi effettuati tramite ricerche storiche, informazioni assunte e continue perlustrazioni dell'area sommersa e alle sinergie con la soprintendente Simonetta Bonomi - spiegano ancora i volontari - hanno confermato quello che le cartine riproduttive delle vecchie mura di cinta della citta' di Reggio Calabria, risalenti al XVII secolo circa, rappresentano graficamente''.
L'idea dei volontari è che ''i ritrovamenti archeologici erano parte integrante di 'Porta Marina' e 'Fontana Nuova'. E' bene evidenziare - precisano - che il parco si trova a un centinaio di metri dalle vecchie mura di cinta di 'CastelNuovo', oggetto fino a pochi anni fa di una infervorata diatriba tra enti e associazioni con interessi archeologici''.
Gli appassionati dello Scuba Point si dicono ''fiduciosi che Calarcheo possa crescere, implementando il percorso e mantenendolo costantemente efficiente; non puo' trovare fine - sostengono - un'opera che riporta alla luce la storia della citta' che lo ospita''.
I volontari chiederanno al sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, un incontro apposito per valutare i possibili strumenti per il futuro del parco archeologico sottomarino. ''Una naturale evoluzione - concludono - che permetterebbe altre scoperte di interessanti reperti e la loro naturale ricollocazione lungo il percorso, oltre la necessaria pulizia dei reperti che se abbandonati, dopo poco verrebbero colonizzati dalle molteplici forme di vita acquatiche''.
''Sicuramente la' sotto ci sono duemila anni di storia, il sito meriterebbe un'indagine archeologica approfondita, ma le condizioni non sono facili'', e' il commento all'Adnkronos della soprintendente ai beni archeologici della Calabria Simonetta Bonomi, che ha visto le immagini girate dai sommozzatori dell'associazione Scuba Point sott'acqua.
''Ci sono resti di muro in mattoni, qualche pezzo ottocentesco. Sicuramente - dice Bonomi - segni del periodo tra i due terremoti, tra la fine del Settecento e quello del 1908. Non sappiamo quanto c'e', perche' i volontari non potevano scavare, ma certamente ci sono gli elementi che caratterizzano la civilta' del popolo di Reggio Calabria nei secoli''.
Simonetta Bonomi domani partecipera' alla conferenza stampa che si terra' alle 11 al Circolo Velico di Reggio Calabria, dopo l'inaugurazione ufficiale del parco che sara' alle 10. Insieme a lei parteciperanno Gianni Zelany dell'Universita' pontificale di Giovanni Paolo II di Cracovia, l'archeologo Pasquale Da poto, il presidente del gruppo subacqueo paolano Piero Greco, Stefania Suraci, allenatore subacqueo, e il presidente dello Scuba Point Filippo Mallamaci.
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venerdì 19 agosto 2011

Octoberfest 2011: nuove idee economiche per il pernottamento


(IMMEDIAPRESS) Airbnb Germany GmbH: Airbnb: Un loft all’Oktoberfest 2011 AMBURGO, August 18, 2011 /PRNewswire/ -- 
Durante il periodo dell’Oktoberfest (conosciuta come Wies’n perché si svolge sul grande prato noto come Theresienwiese) a Monaco le possibilità di pernottamento sono merce rara. Gli alberghi sono pieni o carissimi e i posti per dormire dagli amici sono occupati già da tempo. Airbnb, la più importante community a livello globale per l’affitto e la prenotazione di alloggi presso privati, offre ora la soluzione: per i visitatori della più grande festa popolare del mondo saranno messi a disposizione un loft mobile. 
Inoltre, sul sito www.airbnb.de [http://www.airbnb.de ] gli ospiti possono cercare un alloggio a Monaco presso privati. 

I "Wies’n lofts Airbnb" 

Con i suoi "Wies’n Lofts Airbnb" la compagnia offre per la prima volta una possibilità di pernottamento all’Oktoberfest innovativa e particolare. Gli ospiti che preferiscono un alloggio confortevole, al riparo dal vento e dalle intemperie, possono prenotare - in esclusiva con Airbnb - uno dei loft mobili simili a container. 

Ogni "Wies’n Loft Airbnb" offre sette metri quadrati di spazio per due persone, ed è dotato di letto a due piazze, riscaldamento, climatizzazione e lampade da lettura. Ci sono anche due sedie e un tavolino, magari per fare colazione al mattino. 

Gli occupanti dei "Wies’n Lofts Airbnb" possono accedere tramite un ingresso riservato a due blocchi separati di impianti sanitari, con docce e toilette. 

Il costo di un pernottamento per due persone in un "Wies’n Loft Airbnb" è rispettivamente di 129 EURO* (da domenica a giovedì) o di 169 EURO* (da venerdì a sabato). I loft si possono prenotare all’indirizzo http://www.airbnb.com/rooms/187470 . 

*più una tariffa di servizio Airbnb variabile dal 6 al 12 %, a seconda del tipo di alloggio e della durata del soggiorno. per maggiori informazioni: Contatti stampa: 
Airbnb 
Simone Kiri 
+49(0)151/58240308 
simone.k@airbnb.com
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Venezia in idrovolante. Due biglietti al prezzo di uno per il tour


(IMMEDIAPRESS) Seawings LLC: Due biglietti al prezzo di uno per il tour "Venezia in idrovolante" VENEZIA, Italia, August 17, 2011 /PRNewswire/ -- 
Seawings Seaplane Tours ha annunciato le sue promozioni estive per tutte le famiglie che visiteranno Venezia durante il mese di agosto. L’offerta "due al prezzo di uno" sarà valida fino al primo settembre 2011 e garantirà a Seawings la possibilità di attirare un elevato numero di visitatori durante gli animati mesi estivi. 

Stuart Wheeler, direttore di Jet Ops Europe Ltd, ha affermato: "Siamo estremamente orgogliosi di questa promozione. Siamo certi che offrirà ai turisti un’opportunità unica per ammirare Venezia in tutto il suo splendore e allo stesso tempo ci consentirà di dimostrare perché siamo così entusiasti di questa città". 
Descritto come un tour che "risveglierà i vostri sensi" e come "un racconto istruttivo sulla lotta di Venezia per la sua sopravvivenza", "Venezia in idrovolante" accompagnerà i visitatori in un’escursione aerea sulla Laguna di Venezia durante la quale potranno ammirare panorami incomparabili delle isole veneziane, capire l’importanza geografica della laguna e visitare una piccola parte della città generalmente non aperta al pubblico. 
Durante il volo, che ha una durata di trenta minuti, è possibile ammirare Torcello, Burano, San Servolo, San Pietro, San Giorgio, Lido e Giudecca. Il tour in idrovolante è tuttavia solo una parte dell’escursione completa di due ore; i turisti vengono infatti trasferiti dal terminal passeggeri o da San Marco all’isola di San Clemente a bordo di una tradizionale motolancia. Qui avranno tutto il tempo per visitare il parco adiacente al San Clemente Hotel accompagnati da una guida esperta. 
L’idrovolante utilizzato per il tour Seawings può trasportare fino a nove passeggeri. A bordo del velivolo, dotato di aria condizionata, ciascun passeggero sarà comodamente seduto su un sedile in pelle, e potrà ammirare la città dal proprio finestrino. I voli vengono effettuati tutti i giorni, con partenze ogni ora dalle 9:30 alle 18:00. Il tour ha una durata di 30 minuti da molo a molo e offre un’ineguagliabile vista panoramica di Venezia e della sua laguna. 
Per ulteriori informazioni sul tour o per prenotare i biglietti per questa offerta limitata, potete visitate il sito web http://www.seawingsvenice.com oppure contattare la vostra agenzia viaggi o la compagnia di navigazione. 

Note per gli editori: 

I velivoli anfibi Cessna Caravan 208 possono trasportare fino a nove passeggeri. A bordo dell’idrovolante, dotato di aria condizionata, ciascun passeggero sarà comodamente seduto su un sedile in pelle, e potrà ammirare la città dal proprio finestrino. 

Seawings Seaplane Tours è una compagnia specializzata in voli panoramici. I suoi idrovolanti volano a circa 450 metri dal suolo. I voli vengono effettuati tutti i giorni, con partenze ogni ora dalle 9:30 alle 18:00. Grazie ai voli panoramici in partenza ogni 30 minuti e a un’ampia scelta di opzioni per i tour, Seawings è in grado di soddisfare le esigenze di privati, gruppi, aziende, programmi incentive, turisti e residenti. per maggiori informazioni: Referente: 
Dilukshi Thomas 
Corporate Marketing and Communications Assistant 
Seawings, Dubai, EAU. 
Telefono: +971-4-807-0808 
E-mail: corpcom@seawings.ae 
Sito web: http://www.seawingsvenice.com
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Cento anni fa il furto della Gioconda


Roma, 19 ago. (Adnkronos) - Era la notte del 20 agosto 1911 quando l'italiano Vincenzo Peruggia, decoratore e imbianchino, rubò la Gioconda di Leonardo da Vinci dal Louvre. Originario di Dumenza, un paese del nord della provincia di Varese, emigrato in Francia giovanissimo, Peruggia aveva lavorato anche al Louvre e partecipato ai lavori per la sistemazione della teca di vetro dove era custodito il dipinto, allora nel Salon Carré. Conosceva quindi benissimo il luogo e le abitudini del personale del museo.
Era la prima volta che un dipinto veniva rubato da un museo, per di più dell'importanza del Louvre. Uno smacco cui seguì un'attività investigativa di tre anni, non proprio brillante, e che trasformò presto il capolavoro di Leonardo da Vinci in una vera e propria leggenda.
Ad oggi la Monna Lisa è il ritratto più celebre al mondo. Fu proprio Leonardo a portarla con sé in Francia, nel 1516, vendendola poi a caro prezzo al re di Francia Francesco I. Più tardi il dipinto fu trasferito a Versailles su richiesta di Luigi XIV e dopo la Rivoluzione francese giunse al Louvre. Ne uscì poi per approdare nella camera da letto di Napoleone Bonaparte che lo volle tenere lì per qualche tempo fino a quanto fece ritorno al museo parigino.
Tornando al fatidico furto, oggi fa un certo effetto la facilità con cui venne messo a segno. Quella domenica notte precedeva il canonico giorno di chiusura del Louvre e l'imbianchino Peruggia dormiva sereno nel ripostiglio in attesa che arrivassero le sette del mattino quando, allentatasi la sorveglianza, tolse con facilità il dipinto dalla cornice e se lo infilò sotto il cappotto.
Era stato lui stesso a inserirlo nella teca tempo prima e sapeva come agire. Poi con tutta calma si diresse verso l'uscita e chiese aiuto ad un idraulico perché gli aprisse il portone. In un baleno fu così su Rue de Rivoli e poco dopo in un comodo taxi. Erano le 8,30 del mattino.
Le uniche misure di sicurezza allora consistevano nell'addestramento delle guardie al judo. E il furto dal Louvre rappresentava un'assoluta novità. Le ricerche, infatti, furono lente e condotte con difficoltà.
Il primo sospettato fu il poeta francese Guillaume Apollinaire: aveva, infatti, dichiarato di voler distruggere i capolavori di tutti i musei per fare posto all'arte nuova. Così fu condotto in prigione. In realtà il suo arresto aveva come unica prova la testimonianza, falsa, dell'amante Honore Geri Pieret che lo accusò di aver ricettato statuette antiche rubate dal museo.
Venne interrogato anche Pablo Picasso ma anche lui fu poi rilasciato. Ad un certo punto si ventilò l'ipotesi che si trattasse di un furto di Stato ad opera dell'Impero tedesco, nemico della Francia. Man mano, però, che il tempo passava la speranza andava scemando. Si fece spazio così la scelta di 'consolarsi' un po' e, dopo qualche tempo, per sostituire la Gioconda fu scelto il Ritratto di Baldassarre Castiglione di Raffaello.
Nel 1913 accadde però qualcosa di inaspettato che diede una svolta alle indagini. Peruggia, infatti, tornato nel suo paese, Luino, per regalare la Gioconda all'Italia, con la garanzia che vi sarebbe rimasta (riteneva infatti, sbagliando, che l'opera fosse stata rubata durante le spoliazioni napoleoniche), si recò ingenuamente a Firenze, per rivendere l'opera.
A Firenze l'antiquario Alfredo Geri ricevette una strana lettera firmata "Leonardo" in cui vi era scritto: 'Il quadro è nelle mie mani, appartiene all'Italia perché Leonardo è italiano'. La missiva era accompagnata poi dalla richiesta di 500.000 lire in cambio dell'opera. Fu così che, incuriosito, Geri fissò un appuntamento nella sua stanza dell'Hotel Tripoli, accompagnato dal direttore degli Uffizi Giovanni Poggi. Era l'11 dicembre 1913. I due si accorsero che l'opera era originale e se la fecero consegnare per "verificarne l'autenticità".
Nell'attesa il Peruggia se ne andò a serenamente a zonzo, ma poco dopo venne pizzicato e arrestato. Processato, fu definito "mentalmente minorato" e venne condannato a un anno e quindici giorni di prigione, poi ridotti a sette mesi e quindici giorni. La sua difesa si basò sul patriottismo e suscitò anche qualche simpatia. Si parlò persino di "peruggismo".
Approfittando del clima amichevole che allora regnava nei rapporti tra Italia e Francia, il dipinto ormai ritrovato venne esibito in tutta la penisola: prima agli Uffizi di Firenze, poi all'ambasciata di Francia di Palazzo Farnese a Roma, infine alla Galleria Borghese. La Gioconda arrivò in Francia a Modane, su un vagone speciale delle Ferrovie italiane, accolta in pompa magna dalle autorità d'oltralpe, per poi giungere a Parigi dove, nel Salon Carre', l'attendevano il Presidente della Repubblica francese, Raymond Poincare', e tutto il Governo.
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IBM sviluppa il chip che simula il cervello.


L'azienda statunitense, tra le maggiori al mondo nel settore dell'informatica, ha annunciato l'avvio della fase 2 di sperimentazione di microprocessori capaci di simulare il funzionamento del cervello umano. E le sue capacità cognitive e reattive.

Simulare in un microprocessore i neuroni e le sinapsi del cervello umano per imitarne le capacità di percezione, apprendimento e azione. A questo stanno lavorando i ricercatori dell'Ibm, l'azienda informatica che ieri ha annunciato di aver già sviluppato un nuovo tipo di chip capace, appunto, di imparare dalle esperienze fatte, stabilire correlazioni, fare ipotesi e, di nuovo, imparare dai risultati raggiunti.
La ricerca è realizzata insieme a sei importanti atenei americani (Columbia University, Cornell University, University of California, Merced, Università del Wisconsin, Madison) e cofinanziata dalla Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), il “braccio” scientifico del Pentagono, che ha già investito nella fase 2 progetto altri 21 milioni di dollari.
I ricercatori di Big Blue, informa l'azienda, stanno già sperimentando un paio di questi primi chip "neurosinaptici" che, seppur basati ancora sulla tecnica del silicio, sembrano in grado di ricreare il dialogo tra neuroni e sinapsi, grazie ad avanzati algoritmi. Entrambi i core contengono 256 neuroni. Un nucleo contiene 262.144 sinapsi programmabili e l'altro contiene 65.536 sinapsi di apprendimento. Il team Ibm ha già dimostrato con successo applicazioni semplici come navigazione, visione artificiale, pattern recognition, memoria associativa e classificazione.
L'obiettivo a lungo termine del progetto SyNAPSE (Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics) è quello di creare un sistema che non solo analizzi contemporaneamente informazioni complesse provenienti da molteplici modalità sensoriali ma sia anche in grado di rimodularsi dinamicamente nell'interazione con se stesso. Nel lungo periodo Ibm si prefigge di realizzare un sistema di chip con dieci miliardi di neuroni e 100 mila miliardi di sinapsi, che consumi solo un kilowatt di energia e occupi un volume di meno di due litri.
Si tratta di «un'importante iniziativa per andare oltre il paradigma di von Neumann - ha detto Dharmendra Modha, responsabile del progetto per Ibm Research - che è stata dominante dell'architettura dei computer per più di mezzo secolo. Le future applicazioni del computing aumenteranno la domanda di funzionalità a cui l'architettura tradizionale non è in grado di rispondere in maniera efficiente. Questi chip sono un altro passo significativo nell'evoluzione dei computer da calcolatrici ai sistemi di apprendimento – conclude il ricercatore - e segnano l'inizio di una nuova generazione di computer e delle loro applicazioni nel mondo degli affari, della scienza e del governo».
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