mercoledì 17 agosto 2011

Da Microsoft la tastiera Comfort Curve Keyboard 3000


Roma, 16 ago. (Ign) - Microsoft Hardware presenta la tastiera Comfort Curve Keyboard 3000 con un design innovativo che garantisce una forma con profilo ricurvo, approvata da esperti in ergonomia, che permette di lavorare in tutta comodità fin dal primo utilizzo. La tastiera Comfort Curve Keyboard 3000 presenta un design compatto e lucido e un profilo curvo per i tasti, che permette di mantenere le dimensioni e la disposizione tradizionale dei tasti e al tempo stesso ridurre lo spazio occupato sulla scrivania. I tasti multimediali consentono inoltre di accedere facilmente a musica, video e altro ancora con un semplice tocco.
La tastiera Microsoft Comfort Curve Keyboard 3000 presenta il nuovo design con profilo curvo studiato da Microsoft per assicurare una posizione più naturale dei polsi e lavorare in tutta comodità fin dal primo utilizzo. Il layout approvato da esperti in ergonomia è caratterizzato da un profilo incurvato che assicura un comfort superiore mantenendo la stessa dimensione per tutti i tasti, come in una tastiera tradizionale. La tastiera presenta inoltre una finitura lucida e grazie al design compatto occupa meno spazio sulla scrivania. Dotata di connessione cablata, la tastiera offre un design elegante e nonché un ottimo sostegno per i polsi ad un prezzo accessibile.
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+Music prova a portare la musica su Facebook


Lanciato in via sperimentale, un nuovo plug-in per Google Chrome traccia nuovi percorsi di ascolto online. In buona parte, integrati con il social networkIl segno + evidentemente va di moda: dopo Google+ ecco +Music. Si tratta di un plug-in di Google Chrome, cioè un'estensione che si "attacca" al browser di Google, potenziandone alcune funzioni. Lo si scarica/installa gratuitamente dal sito http://swarm.fm/+music/. E permette di fare un sacco di cose, tutte ad alto tasso musicale.
Per esempio: - ascoltare la musica di un artista direttamente dalla sua pagina di Facebook (attraverso un tasto play che appare automaticamente dopo aver installato l'estensione) - cercare e ascoltare in streaming la musica di migliaia di artisti utilizzando un pannello di controllo aggiunto alla barra di Chrome (le canzoni vengono rintracciate su siti, blog e servizi web) - condividere rapidamente (e ascoltare direttamente) la musica su Facebook. - scoprire nuovi artisti e nuova musica, sempre su Facebook (dove la lista di "similar bands" appare sulla banda sinistra del social network). - effettuare ricerche musicali veloci, attraverso il tasto destro del mouse, anche solo selezionando il nome di un artista su qualsiasi sito Internet.
Questo e altro, lo potete vedere più chiaramente nel video qui sotto. Oppure, se usate Chrome, provando direttamente il plug-in
+Music è stato sviluppato in appena venti giorni, nell'ambito di un concorso per sviluppatori, l'Echo Nest Social Music App Challenge, e non è certo un'applicazione perfetta. Setacciando l'immensità del Web, di canzoni ne trova parecchie, ma non certo tutte. E queste vengono presentate alla rinfusa nel pannello di controllo. La sua natura è ancora altamente sperimentale. 
Però presenta almeno due aspetti interessanti.
Primo: mostra le notevoli potenzialità di un servizio musicale integrato a Facebook. Già oggi, per i suoi milioni di utenti, il social network è una fonte di condivisione e ascolto musicale sempre più importante, soprattutto attraverso i link ai video di YouTube. Se e quando Mark Zuckerberg si deciderà a lanciare un servizio "ufficiale" per la sua creatura, istantaneo, poco macchinoso e dotato di un ricco catalogo, potremmo vederne delle belle.

Secondo: conferma l'incessante e non lineare evoluzione dell'esperienza musicale online. Un'esperienza che muta a un ritmo talmente rapido che ormai persino novità giovani e rivoluzionarie come l'iPod o gli MP3 sembrano aver imboccato la via della pensione (con l'iPod che 
dimezza le sue vendite e appare sempre meno strategico nei piani della Apple, e negozi come Walmart MP3 che chiudono silenziosamente i battenti dopo pochi anni di vita). 

Esistono sempre nuovi modi di ascoltare musica su Internet. E' un blob che si adatta con regolarità ai nuovi servizi e alle nuove abitudini degli utenti: facilitando la diversificazione, la personalizzazione, l'atomizzazione del contenuto (su +Music conta solo più la canzone, non l'album), l'iper-socialità (ascoltare non basta, sul Web bisogna anche comunicare l'ascolto). Rendendo ormai quasi obsoleto il concetto di "standard": non esiste più un modo prioritario di ascoltare musica. 
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martedì 16 agosto 2011

Una chiavetta nel muro e la città si fa social network.


Roma, 16 ago - (Ign) - Condividere informazioni, musica, poesie, video, foto, libri, appunti o messaggi lasciando chiavette usb in giro per la città. E’ il Dead drops, il nuovo modo di fare rete uscendo dal web. Il peer to peer cittadino - nato nel 2010 dall’estro dell’artista tedesco Aram Bartholl che a New York presentò il progetto-istallazione con l’intento di riportare il digitale nella vita reale - sta prendendo piede anche in diverse città italiane.
Da Roma a Bologna, da Milano a Como passando per Torino, basta guardarsi bene intorno per scovare chiavette usb cementate nelle intercapedini dei muri, nelle cabine telefoniche o nei buchi fatti dalla pioggia su una panchina di marmo.
Condividere il materiale è semplicissimo: basta collegare alle chiavette ‘abbandonate’ il proprio portatile, tablet o smartphone dotato di ingresso usb e prelevare o lasciare ciò che si vuole. Tutti possono creare nuovi punti di ‘scambio’ murando una chiavetta non più utilizzata nel proprio quartiere o luogo preferito. E su Internet è disponibile, per gli interessati, il ‘manifesto’ del Dead drops con consigli operativi su come posizionare le pen drive e a quali regole attenersi.
Visto infatti che fondamento del file sharing cittadino è l’essere aperto a tutti senza alcun limite, si raccomanda di non condividere pornografia né diffondere virus. Problema, quello dei virus, che comunque – sottolinea il sito italiano cui fanno capo i disseminatori di chiavette – facilmente aggirabile facendo un check con il proprio anti virus prima dell’apertura dei contenuti.
Sullo stesso sito, così come sul gruppo Facebook dedicato al Dead drops, è possibile poi, per chi volesse andare a colpo sicuro, trovare la mappa, città per città, delle pen drive già istallate nei muri con tanto di fotografie dei siti e l’invito, ai nuovi adepti, di fare altrettanto per poter allargare sempre di più questa rete tutta ‘reale’ di scambio di informazioni.
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lunedì 15 agosto 2011

Morto Padre Busa, il gesuita che invento' la linguistica informatica


Roma, 10 ago. (Adnkronos) - ''Quando nel 1955 mori' Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina, un quotidiano milanese del pomeriggio titolo': 'Lettore fermati! E' morto Fleming, forse anche tu gli devi la vita'. Un invito analogo potrebbe essere rivolto oggi a tutti coloro che in questo preciso istante sono davanti a un computer. Se esiste una santita' tecnologica, credo d'aver avuto il privilegio d'incontrarla: essa aveva il volto di padre Busa. Percio' inginocchiati anche tu, lettore, davanti alle spoglie mortali di questo vecchio prete, linguista, filosofo e informatico. Se navighi in Internet, lo devi a lui. Se saltabecchi da un sito all'altro cliccando sui link sottolineati di colore blu, lo devi a lui. Se usi il pc per scrivere mail e documenti di testo, lo devi lui. Se puoi leggere questo articolo, lo devi, lo dobbiamo, a lui''. Con queste parole Stefano Lorenzetto ricorda sull'Osservatore Romano la figura di Padre Roberto Busa, morto il 9 agosto, il gesuita che ha inventato la linguistica informatica.
''Era nato solo per far di conto, il computer, dall'inglese to compute, calcolare, computare. Ma padre Busa gli insufflo' nelle narici il dono della parola. Accadde nel 1949. Il gesuita s'era messo in testa di analizzare l'opera omnia di san Tommaso: un milione e mezzo di righe, nove milioni di parole (contro le appena centomila della Divina Commedia). Aveva gia' compilato a mano diecimila schede solo per inventariare la preposizione 'in', che egli giudicava portante dal punto di vista filosofico. Cercava, senza trovarlo -si legge sull'Osservatore Romano- un modo per mettere in connessione i singoli frammenti del pensiero dell'Aquinate e per confrontarli con altre fonti''.
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I senatori pranzano con pochi euro, poverini...''.


Roma, 11 ago. (Adnkronos) - Il pranzo alla buvette a 1,50 euro? ''Poverini. Hanno troppe spese, almeno su questo possono risparmiare, su''.
Il popolo di Facebook ironizza sui prezzi del menù offerto al Senato, una realtà svelata dal deputato dell'Idv Carlo Monai. Ma c'è anche chi si indigna: ''facciamo sentire il nostro disgusto contro l'ultima 'vergogna' messa a segno dalla 'casta' di Palazzo Madama: il pranzo alla buvette dei senatori costa 1 euro e 50''.
E c'è anche chi commenta: ''semplicemente disgustoso.....Ma quanto rimborsa poi lo Stato per ogni pranzo alla società che gestisce la buvette per ogni pranzo?''.
Tra gli utenti del social network si registra un misto tra sarcasmo ed incredulità. Non manca chi si dice semplicemente ''senza parole''. Altri navigatori stilano l'elenco dei prezzi: ''Pasta al ragù, 1 euro e 50; roast beef, 2 euro; birra, 1,60; caffè, 42 centesimi; pasticcino, 0,46; aperitivo o ammazzacaffè, 0,93. E poi ancora, spremuta, 92 centesimi; panino col prosciutto, 1,17; tramezzino, 96 centesimi; cappuccino, 58; tè con fette biscottate, 84 centesimi. Mensa dei poveri? Trattoria popolare di un bassofondo urbano? No, buvette del Senato'', viene spiegato.
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Anguria, il frutto dell'estate


Anguria, la regina dell’estate, ha fatto il suo timido ingresso con la spesa del mese di luglio e ora trova conferma con il mese di agosto. Come moltissima della frutta della verdura del mese precedente.
Il frutto rosso e succoso è un antiossidante perfetto, oltre a contenere tantissima acqua (quasi il 90%) necessaria per la nostra idratazione corporea. Ricca di fruttosio naturale, vitamina A, vitamina C e potassio, è un frutto originario dell’Africa ma negli anni ha preso piede anche qui da noi e viene spesso impiegato nelle diete grazie al suo basso contenuto calorico.
Per riconoscere una buona anguria è indispensabile osservare la buccia che dovrà apparire ben tesa: le classiche striature dovranno risultare allargate e battendo con le nocche dovrà produrre un suono di rimando nitido a dimostrazione di una polpa soda e compatta. Per sicurezza rivolgetevi sempre al vostro fruttivendolo di fiducia, magari direttamente al produttore di zona per abbattere costi legati alla distribuzione e al viaggio di trasporto. Una piccola gita in qualche fattoria, filiera o da qualche coltivatore locale assicurerà l’acquisto di prodotti sani, privi di diserbanti e prodotti chimici.
La presentazione classica dell’anguria prevede che venga tagliata a fette e servita dopo cena, senza aggiunta di condimenti vari. Oppure in spiaggia come merenda o break rinfrescante in una giornata assolata, o nella classica macedonia estiva, con pesche e melone. Eppure l’anguria si presta alla creazione di ricette divertenti e originali, piene di gusto e sapore. ad esempio come antipasto: con mozzarelle, cipolla cruda e basilico; oppure con pimosale, songino, noci e pomodoro verde. La ricetta ce l’ha ispirata questo sito.
Con il frutto dolce si possono realizzare gustosi frullati, insalate di stagione, spiedini croccanti con menta, uvetta, pinoli e caramello. Magari alternando al frutto cetrioli, feta e pomodori. Dall’anguria si può ottenere un’ottima granita, utilizzando 250 gr di zucchero, 250 ml di acqua e del succo di mezzo limone. Create uno sciroppo sciogliendo a fuoco lento acqua e zucchero insieme. Frullatelo freddo con la polpa dell’anguria e il succo di limone. Versate il tutto in un recipiente rettangolare dai bordi bassi, magari di plastica, e disponete in freezer per circa 2 ore. Miscelate saltuariamente con l’ausilio di una spatola ogni mezz’ora, quindi servite in coppe ghiacciate.
Con l’anguria è possibile realizzare un dissetante gelato completamente naturale. Questi gli ingredienti di base: 600gr di polpa di anguria senza semi, 65gr di zucchero di canna e 15 gr di glucosio (meglio però aggiungere altri 80gr di zucchero di canna), 50gr di acqua, il succo di mezzo limone, 100gr di panna vegan (in alternativa 70gr di panna e 30gr di latte vegan). Frullate il tutto con il frullatore a immersione e versatelo nella gelatiera. E se non si ha la fortuna di possedere la gelatiera sostituite la panna con l’albume montato perfettamente a neve, oppure con lo yogurt. Quindi riponete in freezer in una vaschetta di plastica, o negli stampi per ghiaccioli, e servite freddo accompagnato da scaglie di cioccolato amaro. Buona degustazione.
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sabato 13 agosto 2011

Il pranzo di Ferragosto è veloce e chic.


Roma, 14 ago. - (Ign) - Al mare, al lago o in montagna, in famiglia o con amici, tutti a tavola per il grande pranzo di Ferragosto. Ma cosa preparare? Sicuramente piatti freschi, sfiziosi e soprattutto veloci per ricavare più spazio al relax, magari con un aperitivo in mano prima di gustare le prelibatezze estive da tavola. Ecco allora un'idea per un finger food di grande effetto. Ad offrirla è Alessandro Circiello, chef di Rai Due.
"Le mode gastronomiche ormai impazzano. E da mode, sempre più spesso, diventano vere e proprie abitudini. Al finger food sta accadendo più o meno questo - spiega a IGN, testata online del Gruppo Adnkronos, il cuoco amato dal pubblico de 'I Fatti Vostri', in onda su Rai Due -. Non è ancora la pratica corrente di tutti i pasti domestici, ma potrebbe diventarlo. Il nome spiega già tutto: finger food, letteralmente significa 'cibo da dita', è una nuova tendenza inglese d'importazione, un modo nuovo e veloce per mangiare, il tutto rigorosamente con le mani".
"Ma in questo caso - aggiunge il talento della cucina italiana (nel 2010 si è aggiudicato il premio Solidus come Migliore Chef dell'anno) -, è la vista che prima di tutto vuole la sua parte. Mangiare con gli occhi, dunque. Si viene attratti alla vista, perché le pietanze del finger food hanno come caratteristica imprescindibile quella di essere sfiziose, colorate, belle. Insomma, capaci di vincere la ritrosia di molti a usare le mani e abbandonare forchetta e coltello. Poi, se ci pensate, - fa osservare - può risultare persino più comodo. O quantomeno più pratico, anche a casa".
Gli usi sono svariati "dai formaggi con i loro abbinamenti a prodotti composti, utilizzando le tecniche dell'alta ristorazione" ma, avverte Circiello, "non chiamate 'tartine' o 'stuzzichini' ciò che vi troverete a gustare con le mani. Il finger food è ormai una tendenza consolidata e c'è chi ne è diventato un esperto".
Allora largo alle proposte ferragostane e chic di Alessandro Circiello che per il 15 agosto ha pensato come aperitivo 'Bocconcini di salmone marinato al sale'; 'Gazpacho di pomodoro con mozzarella di bufala'; 'Praline al formaggio'.
BOCCONCINI DI SALMONE MARINATO AL SALE
Ingredienti per 4 persone: Salmone fresco in filetti g. 600; Sale g. 300; Zucchero semolato g. 200; Aneto q.b.; Pepe nero in grani q.b.; per l'accompagnamento zucchine, broccoli cimoni, timo
Procedimento: marinare il salmone con gli ingredienti sopra citati, per almeno 30 ore in frigorifero, dopo di che eliminare il sale di marinatura passandolo velocemente in acqua corrente, tagliarlo nella forma desiderata e servire con le verdurine cotte precedentemente che risultino croccanti, ed infine le erbe aromatiche.
GAZPACHO DI POMODORO CON MOZZARELLA DI BUFALA
Ingredienti per 4 persone: per il gazpacho, pomodori ramati rossi g. 500, basilico 1 mazzo, olio extra vergine d'oliva g. 40, cetrioli g. 30, peperone rosso g. 30, pane bianco g. 50, sale q.b. Ovoline di mozzarella di bufala g. 300 insalata lollo q.b.
Procedimento: frullare tutti gli ingredienti sopra citati per il gazpacho, porre in appositi bicchieri, infine spiedinare la mozzarella con l'insalata.
PRALINE AL FORMAGGIO
Ingredienti per 4 persone: ricotta di pecora g. 200, caprino g. 100, mascarpone g. 100, sale q.b., timo q.b., semi di sesamo q.b. menta fresca q.b. olive nere g. 50.
Procedimento: miscelare i formaggi, dare forma di piccole praline con l'aiuto di una sacca da pasticceria, ultimare con olive denocciolate, erbe aromatiche e semi di sesamo.
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Il PC compie 30 anni


Il Personal Computer compie trent'anni. Sono passate tre decadi, infatti, da quando IBM presentò sul mercato quello che può essere definito il primo PC: l'IBM 5150, il quale fu commercializzato per ben sei anni: dal settembre 1981 all'aprile del 1987.
L'azienda statunitense può vantare certamente un ruolo da protagonista assoluto nell'informatica moderna avendo inventato, di fatto, l'informatica domestica insieme al partner di allora: la Microsoft.
Ad oggi IBM non si occupa più di personal computer, settore dismesso nel 2004 con la cessione del ramo d'azienda alla cinese Lenovo, a seguito di valutazioni "poco rosee" sulla bontà di un settore che, per alcuni, sarebbe prossimo al decesso. Secondo Mark Dean, ex ingegnere di IBM tra i creatori del mitico 5150, l'era dei personal computer sarebbe giunta al tramonto a vantaggio dei tablet e dei sistemi touch screen in generale.
Ovviamente non tutti sono della stessa opinione. Sono in molti, infatti, a pensare che la strada dei PC sia ancora lunga e che il successo dei tablet, per quanto clamoroso, non sia destinato a trasformare i PC in "pezzi da museo". Solo il tempo dirà chi ha ragione.
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venerdì 12 agosto 2011

Quando il computer diventa una seconda pelle


Un sottile chip, come un tattoo elettronico, controlla organismo e dispositivi
Un dispositivo elettronico ultrasottile e simile a un tatuaggio temporaneo, da applicare sulla pelle senza fili né colla, potrà monitorare molte funzioni dell’organismo che oggi vengono controllate collegandosi a elettrodi o ingombranti macchinari. Il «super cerotto» è stato messo a punto da un gruppo di ingegneri e altri scienziati guidato dall’università dell’Illinois, negli Usa.
Grazie alle sue innovative proprietà, e in particolare a una serpentina elettronica morbida e flessibile come la pelle, il dispositivo è in grado di assecondare le rughe e le proprietà meccaniche della cute umana. Oltre alla raccolta dei dati relativi all’attività di muscoli, cuore e cervello, questo tatuaggio elettronico - spiegano i suoi inventori su Science - può anche essere utile ai pazienti con disturbi neurologici o muscolari anche gravi. Per esempio i malati di Sla, aiutandoli a comunicare interfacciandosi con speciali computer.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che, se applicati a livello della gola, i sensori del ’cyber tattoò sono in grado di distinguere i movimenti muscolari durante la fonazione, aprendo nuove strade per la cura della patologie della laringe. «Da non sottovalutare poi l’aspetto ludico: »«Questa nuova tecnologia derivata dalla microelettronica - sottolineano gli scienziati - è stata testata anche per il controllo di un videogioco, dimostrando il potenziale di interfaccia tra uomo e macchina». «Uno dei principali vantaggi - affermano i ricercatori - è che il funzionamento del dispositivo non necessita di un gel conduttore o di un collegamento. Non deve penetrare nella pelle o avere fili ingombranti. Il suo segreto è nella sua comodità e libertà per il paziente che lo porta». La piastra su cui aderisce il «super cerotto» è inizialmente montata su un sottile foglio di plastica solubile in acqua, poi laminato con la stessa per aderire alla pelle «nello stesso modo con cui si applicano i tatuaggi temporanei», spiegano gli ingegneri. «Il nostro obiettivo - afferma John A. Rogers, coordinatore della ricerca - era quello di sviluppare una tecnologia elettronica in grado di integrarsi con la pelle in un modo che è meccanicamente e fisiologicamente invisibile per l’utente. Quella trovata quindi è una soluzione che cancella la distinzione tra elettronica e biologia». La nuova sfida per il team è integrare i vari dispositivi montati sulla piattaforma «in modo che funzionino insieme come un sistema - si augurano - piuttosto che individualmente. E di aggiungere anche la funzionalità wi-fi»
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