Bologna, 12 apr. (Adnkronos) - Bologna la dotta, la grassa, la rossa. Ma anche Bologna accogliente e multietnica. Quasi 10 nuovi proprietari su 100, sotto le Due Torri, parlano un'altra lingua, sono perfettamente integrati e hanno un lavoro che permette loro di pagare la rata del mutuo. Sempre più immigrati acquistano una casa, entrando nel mercato della compravendita immobiliare e contribuendo a tracciare un quadro positivo e di integrazione. E' la fotografia emerge da un'indagine di Confabitare, l'associazione dei proprietari immobiliari.
Bologna, spicca tra le province italiane, come una delle più gettonate dalla popolazione straniera:la percentuale di immigrati nel territorio comunale si attesta intorno al 7,52% e nel periodo gennaio-dicembre 2011 le compravendite effettuate da famiglie straniere hanno costituito l'8,7% del totale delle transazioni concluse nel comune; il dato sale al 10,5% se si prende in considerazione l'intera provincia. Un fenomeno in continuo movimento con una crescita del 2,5% rispetto al 2010 nel comune di Bologna e del 2% in provincia.
Nel desiderio di acquistare casa si legge "il desiderio di radicarsi alla città in cui si abita e in cui si è scelto di offrire un futuro migliore ai propri figli", spiega Alberto Zanni, presidente di Confabitare, sottolineando però un fenomeno curioso: "gli stessi stranieri che, magari, sono riusciti a comprare una seconda casa, quando decidono di darla in affitto preferiscono come inquilini gli italiani a connazionali o ad altri stranieri''.
Indiani, pakistani e bengalesi sono i più propensi a investire nel ''mattone''. Dall'indagine di Confabitare risulta, infatti, che dell'8,7% di compravendite effettuate da famiglie straniere, il 46% sono indiani, pakistani e bengalesi. Se rapportiamo il dato con il totale delle transazioni su Bologna, emerge che il 4% delle compravendite totali nel capoluogo emiliano (italiani compresi) è attribuibile a queste tre nazionalità, particolarmente presenti anche nel settore commercio. I pakistani, infatti, hanno avviato fino ad oggi ben 224 attività, perlopiù di generi alimentari e bigiotteria, borse e accessori, e in almeno 82 casi sono anche proprietari delle mura.
Romeni e albanesi coprono il 31% delle compravendite immobiliari di immigrati, il 2,69% delle transazioni totali; dei 234 romeni che gestiscono negozi, almeno 25 di loro sono proprietari dell'immobile, mentre dei 185 negozi di cui risultano titolari gli albanesi, 38 sono in proprietà. Fanalino di coda, i marocchini che coprono soltanto il 3% delle compravendite fra stranieri a Bologna, pur essendo la comunità più numerosa in provincia (11.915). Un aspetto che contraddistingue la comunità marocchina è l'acquisto, invece, delle attività commerciali: a Bologna ce ne sono 262, di cui 85 in proprietà, ovvero il 32,44%.
La comunità cinese bolognese conta 1.950 persone e rappresenta il 20% delle compravendite immobiliari fra immigrati ( l'1,74% delle compravendite totali): quasi due cinesi su dieci vivono in una casa di proprietà. Su 429 attività presenti in città, ben 282 ovvero il 10,42% sono in proprietà. Una considerazione a parte merita anche la comunità filippina: 3.300 persone che scelgono di abitare laddove è prevalente la richiesta di servizi domestici e di assistenza (spesso risiedono nelle case delle stesse famiglie presso cui lavorano), ma su 28 attività di imprese di pulizie e servizi gestite da cittadini filippini, nessuna risulta in proprietà. Poche anche le case tra Bologna e la provincia, di cui risultano proprietari.
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