Roma, 25 apr. - (Ign) - Impazza sul web il video pubblicato pochi giorni fa dall'olandese Frans Hofmeester che per 12 anni, ogni settimana, ha ripreso con un primo piano sua figlia Lotte. Poi ha montato tutte le immagini in un video time-lapse della durata di due minuti e mezzo che ha postato sul web. Il filmato in soli cinque giorni è stato visto da oltre 3 milioni e mezzo di persone.
Questo è il video:sabato 28 aprile 2012
giovedì 26 aprile 2012
Attenzione ai cibi contaminati da metalli pesanti
Uno studio ha dimostrato che vi sono prodotti alimentari, regolarmente venduti in Italia e nel mondo, contenenti particelle di metalli pesanti altamente cancerogene, provenienti dal fumo di termovalorizzatori, nome nobile per definire gli inceneritori dei rifiuti. Queste microparticelle vengono ritenute dai due scienziati di Modena più pericolose delle macroparticelle dei gas di scarico delle auto, perché entrano nel nostro sangue e si annidano negli organi rimanendovi per sempre, aumentando il rischio di un cancro. Gli scienziati hanno inviato alle aziende interessate i risultati delle loro analisi senza ricevere alcuna risposta.
ECCO LE MARCHE E I PRODOTTI RISULTATI POSITIVI ALLE ANALISI SULLA PRESENZA DI METALLI PESANTI
1. PANE PANEM
2. CORNETTO SANSON
3. BISCOTTO MARACHELLA SANSON
4. OMOGENEIZZATI PLASMON AL MANZO/ AL PROSCIUTTO E VITELLO
5. CACAO IN POLVERE LINDT
6. TORTELLINI FINI
7. HAMBURGER MC DONALD
8. MOZZARELLA GRANAROLO
9. CHEWINGUM DAYGUM PROTEX PERFETTI
10. INTEGRATORI FORMULA 1 E 2 HERBALIFE
11. PANDORO MOTTA
12. SALATINI TINY ROLD (USA)
13. BISCOTTI OFFELLE BISTEFANI
14. BISCOTTI GALLETTI/GRANETTI/MACINE/NASTRINE DE MULINO BIANCO BARILLA
15. BAULETTO COOP
16. PLUMCAKE
17. GIORLETTO BISCOTTI
18. BISCOTTI RINGO PAVESI
19. PANE CARASAU I GRANAI DI QUI SARDEGNA
20. PANE CIABATTA ESSELUNGA
21. PANE MORBIDO MULINO BIANCO BARILLA
22. PANE ANGELI CAMEO
Lo studio è stato condotto dal dott. Stefano Montanari e la moglie dott. Antonietta Gatti. Grillo pubblicò anche una lista di alimenti nei quali i ricercatori avevano rinvenuto nanoparticelle di metalli, invitando a non acquistarli. Quando furono pubblicati gli studi la società privata per cui lavoravano che possedeva il microscopio elettronico a loro disposizione, la nanodiagnostics, decise di trasferire il prezioso microscopio attraverso cui avevano fatto le analisi all’università di Modena. Grillo si fece promotore di una raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo microscopio, più di 378.000 € furono raccolti. La raccolta fondi fu supportata da una onlus emiliana, l’associazione Carlo Bortolani, che divenne proprietaria del microscopio acquistato. Per motivi poco chiari poi l’associazione decise di donare il microscopio all’Università di Urbino.
Mi sorprendo che la lista è così corta! Infatti Montanari ha dichiarato che ha effettuato delle analisi a campione casuali prendendo dei prodotti dagli scaffali del supermercato. Qui si riportano le marche famose, e non, per esempio, le marche discount e importate.
Infatti i metalli pesanti sono dappertutto nell’aria, nell’acqua, nelle pentole (in alluminio, acciaio con nichel) nei cibi e addirittura nei farmaci (ad esempio gli antiacidi contenenti idrossido di alluminio come il MAALOX), nei vaccini e nei cosmetici. Ogni giorno, ogni giorno accumuliamo e accumuliamo sempre di più metalli pesanti nel corpo che bloccano l´attività di numerosi complessi enzimatici, mentre l´eliminazione avviene solo in minima parte, per salivazione, traspirazione, allattamento (!!), ecc. I metalli si concentrano, danneggiandoli, in particolare in alcuni organi ( come cervello, fegato e reni) e nelle ossa, e sono spesso un fattore aggravante, quando non determinante, in numerose malattie croniche.
Se non avete idea di quanto i metalli pesanti siano un realtà che purtroppo ci tocca direttamente, sebbene non lo dicano in tv, allora potete effettuare il test del mineralogramma. Il mineralogramma fornisce un accurato identikit bio-chimico, poiché i capelli rappresentano un tessuto organico la cui composizione è praticamente identica a quella degli altri tessuti organici.
Tratto da: CIBI CONTAMINATI DAI METALLI PESANTI: ECCO L’ELENCO DELLE MARCHE DA EVITARE! | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/04/24/cibi-contaminati-dai-metalli-pesanti-ecco-lelenco-delle-marche-da-evitare/#ixzz1t9JuCt1d
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Parlottare tra sé? Fa bene al cervello
Pronunciare ad alta voce il nome di un oggetto perduto può aiutare a individuarlo più facilmente nell’ambiente circostante
MILANO - Chi parla da solo viene guardato male, si pensa che potrebbe mancargli qualche rotella, eppure questo strambo utilizzo del linguaggio, per fini non comunicativi, sembra avere un preciso ruolo di stimolo per alcune funzioni cognitive. Lo indica una ricerca pubblicata su The quarterly journal of experimental psychology, che ha dimostrato come pronunciare tra sé e sé il nome di un oggetto perduto possa aiutare a individuarlo più facilmente nell’ambiente e quindi a ritrovarlo.
OSSERVAZIONE - La ricerca è stata sviluppata sulla base dell’osservazione fatta nella vita di tutti i giorni di persone che parlottano tra sé mentre si guardano attorno e cercano ad esempio le chiavi perdute: «le chiavi… dove ho messo le chiavi…». Non è solo una richiesta di aiuto a persone che possono essere vicine, è anche un modo per focalizzare la propria attenzione sull’oggetto che si sta cercando. Gary Lupyan e Daniel Swingley, due psicologi americani rispettivamente dell’Università di Wisconsin-Madison e di Filadelfia, hanno dimostrato con una sequenza di esperimenti che si tratta di una strategia vincente.
ESPERIMENTI - In un primo esperimento, ai partecipanti è stata mostrata una serie di immagini di oggetti, poi a un gruppo è stato fatto leggere un annuncio che indicava di trovare uno specifico oggetto, per esempio «cercate la teiera»; l’altro gruppo è stato invece invitato a nominare a voce alta gli oggetti mentre li cercava. Alla fine è emerso chiaramente che gli appartenenti al secondo gruppo trovavano gli oggetti molto più rapidamente tra le immagini presentate. In un secondo esperimento è stata simulata la spesa al supermercato, dove in effetti capita molto frequentemente che si vada alla ricerca di un oggetto senza riuscire a trovarlo, per poi scoprire magari che era proprio lì sullo scaffale, davanti agli occhi. Anche in questo caso, le persone alle quali è stato chiesto di nominare a voce alta l’oggetto sono risultate molto più efficienti nella ricerca.
PROCESSI COGNITIVI - Le parole dette tra sé hanno quindi la capacità di guidare e concentrare l’attenzione, ma anche di stabilizzare un’idea astratta rendendola immediatamente disponibile per la memoria di lavoro. Non c’è da meravigliarsi, se si considera che i neuropsicologi sanno da tempo che chi soffre di disturbi acquisiti del linguaggio si porta dietro spesso anche una ridotta capacità in compiti non verbali. Quindi il linguaggio non deve essere considerato solo uno strumento per comunicare con i propri simili, ma anche un modo per influenzare i propri processi cognitivi. «Questo nostro lavoro è il primo che esamina gli effetti del parlare a se stessi rispetto a un compito visuale relativamente semplice - dicono gli autori della ricerca - e si aggiunge alla letteratura esistente che mostra come il linguaggio abbia una serie di funzioni extracomunicative e, in certe condizioni, possa arrivare a modulare i processi visivi». (Corriere.it)
mercoledì 25 aprile 2012
Le batterie del futuro: oltre 1000 km di autonomia
lucammello11:32autonomia batterie auto, batterie futuristiche, curiosità, TECNOLOGIA
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Roma, 24 apr. -(Adnkronos) - Il più serio handicap delle auto elettriche è la scarsa autonomia. Anche gli ultimi modelli non vanno oltre i 150 chilometri (la Nissan afferma che il suo all-electric Leaf ha un'autonomia di circa 175 chilometri), garantendo una percorrenza poco più che cittadina. E questo a fronte di vetture che hanno un costo, rispetto ad un pari modello, superiore di 5/10 mila euro. Se non sul fronte dei costi sembra però che possa esserci una svolta su quello dell’autonomia; sono state infatti progettate delle nuove batterie agli ioni di litio in grado di assicurare un’autonomia fino a 10 volte superiore, consentendo percorrenze chilometriche nell’ordine degli 800-1.200 chilometri in condizioni ottimali di marcia.
I nuovi accumulatori, frutto di una ricerca promossa da IBM, invece di utilizzare gli ossidi di metalli pesanti, aspirano aria durante il moto del veicolo. Le molecole di ossigeno reagiscono con gli ioni di litio e producono la corrente elettrica che alimenta il motore dell’auto. Durante la carica avviene il processo inverso con l’ossigeno che viene rilasciato nell’atmosfera.
Ma anche l'Italia è presente sul mercato degli accumulatori con prodotti decisamente innovativi. Grazie infatti all'impiego di nano tecnologie sono stati messi a punto modelli di batterie al litio-zolfo, presentate dai ricercatori con un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Angewandte Chemie, che possono restituire un'energia di 1.200 w/h per chilogrammo. I nuovi accumulatori potrebbero garantire la crescente domanda di autonomia proveniente sia dal settore delle auto elettriche e ibride che da quello dell'elettronica che richiede fonti di alimentazione per computer e telefoni sempre più performanti e di grande autonomia.
Le nuove batterie sono state ottenute usando del materiale nanostrutturato, costituito da particelle di stagno di millesimi di millimetro incluse in un matrice di carbone. La batteria, che appare molto più sicura rispetto al rischio di infiammabilità ed esplosione, funziona convertendo il solfuro di litio in zolfo e rilasciando ioni di litio. Il processo è reversibile consentendo la ricaricabilità.
Accumulatori con caratteristiche di efficienza sempre maggiori sono richiesti dal settore delle energie rinnovabili. Sia in campo solare che eolico, due fonti energetiche discontinue, è infatti indispensabile poter associare all'impianto di produzione di energia anche un sistema che consenta accumuli nei momenti di punta della produzione per poi assicurare, con il rilascio dell'energia accumulata, l'operatività dell'impianto anche quando mancano sole e vento.
martedì 24 aprile 2012
I 70 anni di Barbara Streisand
LOS ANGELES - Quando a festeggiare il compleanno è un'icona hollywoodiana allora i festeggiamenti si moltiplicano, spesso ad insaputa del festeggiato. E' quello che è successo a Barbra Streisand che oggi compie settant'anni e che è stata la protagonista di un party organizzato da Lea Michele lo scorso fine settimana. La star di Glee è una grande fan della Streisand e ha deciso di festeggiarla organizzando per gli amici una maratona dei film della Streisand, che da parte sua, festeggerà come ogni anno con Shirley McLaine, con la quale condivide il compleanno e che oggi compie 78 anni. Nata il 24 aprile del 1942, Barbra Streisand detiene a tutt'oggi il record di artista femminile ad aver venduto il maggior numero di dischi negli Stati Uniti, con 71 milioni di copie all'attivo, ma la sua carriera è stata un susseguirsi di successi non solo musicali conquistati grazie al talento, una fortissima personalità e una bellezza non canonica.
"Sono orgogliosa di essere arrivata a Hollywood senza essermi fatta ridurre il naso, senza essermi fatta gonfiare le tette e senza cambiare il mio nome: è stato gratificante", ha raccontato in un'intervista la protagonista di successi come Funny Girl, Come Eravamo, Hello Dolly e, più recentemente, Mi presenti i tuoi?.
Nella sua lunga carriera la Streisand ha collezionato almeno un premio per ciascuna delle quattro categorie più importanti dello spettacolo: due premi Oscar, nove Grammy Awards nella musica, sei Emmy Awards per i suoi successi in televisione e un Tony Award per il teatro. Una versatilità che lei stessa ama definire così: "Sono una donna semplice e complessa, generosa ed egoista, per nulla attraente e bellissima, pigra e attivissima".
La sua forte personalità ha conquistato il cuore di numerosi, bellissimi uomini, fra questi: Robert Redford, Omar Sharif, Kris Kristofferson, Nick Nolte, Jeff Brigdes e James Brolin, con il quale è sposata da 14 anni.
Dal precedente matrimonio con Elliott Gould ha avuto un figlio. Dichiaratamente democratica, amica intima di Bill Clinton e sostenitrice di Al Gore e dell'attuale presidente Barak Obama, é una delle più famose icone gay fin dai tempi in cui, nel lontano 1960, si esibiva al The Lion, celebre locale gay del Greenwich Village, a New York. Anche la televisione italiana celebrerà con uno speciale i primi settant'anni di una delle donne più importanti della storia dello spettacolo. Questa sera alle ore 21 andrà in onda la rubrica Donne nel mito, a lei interamente dedicata, sul canale 128 di Sky. (Ansa.it)
lunedì 23 aprile 2012
Ogni quanti giorni ti lavi i capelli?
Personalmente non ne posso fare a meno: un giorno si e uno no.
Dopo anni di prove ho scelto un prodotto che detergeva profondamente lasciando il cuoio capelluto integro ed i capelli lucenti e puliti. Considerando i miei ..anta , lo shampoo Pantene ProV rispettava le mie aspettative riguardo un prodotto, a medio prezzo, per la pulizia e l’igiene quotidiana. Il prodotto Pro V (nella prima foto) era reperibile fino a qualche tempo fa nei vari supermercati e nella grande distribuzione. Da qualche giorno, questo prodotto eccellente ( che tra le altre cose fu scarsamente pubblicizzato nei media ) è stato sostituito ( e pubblicizzato in TV da Elisabetta Canalis ) da una nuova confezione contenente specchi per le allodole. Se vi capita, fate la prova ! Lavatevi i capelli con il nuovo prodotto e dopo qualche giorno provate il vecchio ( se avete la fortuna di trovarlo ). Noterete la differenza e soprattutto vi domanderete perché la tecnologia, anche in campo cosmetico, riesce a fare, di questi tempi, degli enormi passi …indietro!!!!!
sabato 21 aprile 2012
RecordStoreDay, liberiamo tutta la magia del vinile
Roma, 21 apr. - (Ign) - "Oggi è il recordstoreday per sostenere i negozi indipendenti di dischi. Chi va in un negozio di dischi indipendente verrà abbracciato e baciato", scrive Jovanotti su Twitter. Seguendo il suo consiglio, si riscopre la musica del vecchio 33 o 45 giri. Un vinile caro a tutti coloro che aspettavano qualche frangente prima che le note partissero sul giradischi non appena si poggiava la testina sui solchi. Dimenticato, forse, da chi oggi è legato alle ultime tecnologie di ascolto tra download digitale e lettori mp3. "Entrate in un negozio di dischi, non in un megastore, e compratene uno", suggerisce un utente in un tweet su #recordstoredayitaly, la campagna lancita dalla Federazione industria musicale italiana (Fimi) sul social network dell'uccellino blu per promuovere la giornata che si festeggia oggi con gli 'indipendenti' in ogni angolo del pianeta. E che anche in Italia coinvolge innumerevoli negozi di dischi (in Usa sono circa 700 gli aderenti) che vi hanno aderito da nord a sud (Clicca qui per leggere la lista completa).
Nel nostro Paese, d'altronde, non c'è bisogno di riscoprire il vecchio disco. Nonostante i negozi locali non siano facilitati nelle vendite considerando le grandi catene e il download, che sia ancora molto amato dagli italiani, e a quanto pare non solo dalla speciale nicchia 'd'ascolto', lo confermano i dati IFPI che attestano l'Italia settimo mercato mondiale nella vendita degli LP.
In tutto il mondo sono tantissimi gli artisti e le etichette indipendenti che hanno aderito al Record Store Day all'insegna della citazione di Nick Hornby, autore di 'Alta fedeltà': ''i negozi di dischi non ti salvano la vita, ma possono renderla migliore". Testimonial dell'evento negli Stati Uniti, da dove nel 2007 è partita l'idea (ad opera di Chris Brown, impiegato di un negozio indipendente) di dedicare una giornata dell'anno ai negozi musicali indipendenti, è Iggy Pop che proprio oggi festeggia sessantacinque anni. E tra le star della musica che sostengono l'iniziativa, solo per citarne alcune, ci sono Eddie Vedder dei Pearl Jam, David Bowie, Leonard Cohen, Peter Gabriel, Paul Mc Cartney, e Bruce Springsteen che in questa occasione speciale ha pubblicato su 45 giri il singolo 'Rocky Ground' e invitato i suoi fan ad acquistare il suo ultimo album 'Wrecking Ball' in un piccolo rivenditore di dischi. Da noi i Litfiba hanno scelto il Record Store Day per presentare, in edizione limitata, il vinile 10 pollici con i brani 'Elettrica' e 'La Mia Valigia'. Dunque non resta che uscire di casa e lasciarsi "abbracciare e baciare" in un negozio indipendente.
giovedì 19 aprile 2012
Facebook, debutta il pulsante Ascolta per la musica
Su Facebook ha fatto il debutto una nuova funzione. Stiamo parlando del pulsante Ascolta, che si può trovare nelle pagine dei musicisti. Il social network di Zuckerberg così diventa un pò più simile a MySpace.
Premendo Ascolta, pulsante che si trova nella parte superiore della Timeline, si avvia l'applicazione associata (per esempio Spotify) per l'ascolto della musica in streaming. In questa maniera è possibile ascoltare la playlist dell'artista.
Il servizio non è lo stesso che si può trovare su MySpace, in quanto consente di accedere a un numero maggiore di informazioni.
Non a caso la scorsa settimana Spotify ha introdotto la funzione che consente di inserire una playlist all'interno di blog oppure nelle pagine di Facebook.
Questo sistema dovrebbe fornire una maggiore visibilità ai musicisti e a tutti coloro che cercano di far conoscere le proprie opere. (Pianetacellulare.it)
martedì 17 aprile 2012
Studiando il Dna nella cacca, troveremo la cura per l’obesità
La tecnologia non è nuovissima, e tanto meno l’oggetto di studio: si tratta infatti degli escrementi di uomini vissuti circa 3mila anni fa. Ma il risultato potrebbe portare a una cura per l’obesità, un male molto moderno.
Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di antropologia della Oklahoma University ha studiato i batteri che popolavano gli intestini dei nostri antenati, scoprendo che i ceppi sono molto diversi dai nostri e molto simili a quelli degli scimpanzé. Il nostro modo di digerire dunque poteva essere molto diverso da quello attuale. Il metabolismo dei batteri ha un ruolo molto importante nella demolizione delle sostanze nutritive, ma secondo gli esperti l’acqua a cui viene aggiunto il cloro e l’uso degli antibiotici potrebbero aver mutato definitivamente la nostra flora, rendendola incapace di svolgere il suo dovere.
L’analisi dei batteri è stata effettuata tramite estrazione di Dna dai coproliti (la cacca fossile), secondo una tecnica, introdotta nel 1980 e successivamente perfezionata, che permette lo studio del Dna antico.
Il materiale genetico viene estratto e poi moltiplicato con la tecnica della Pcr (reazione a catena della polimerasi). Questa tecnica è stata recentemente perfezionata, risolvendo alcuni dei problemi che ostacolavano le ricerche sui Dna più antichi: i campioni infatti erano spesso inquinati da materiale genetico moderno oppure il Dna era molto frammentato. Dopo la morte dell’organismo, la molecola si decompone progressivamente in frammenti di circa 100-200 nucleotidi attraverso la depurinazione (la scissione dei legami tra le basi) e ricostruirla può diventare un’operazione complessa.
Per questo, nei laboratori, si seguono una serie di nuovi protocolli che permettono di recuperare molte più informazioni di prima, Il laboratorio del Dna antico della Oklahoma University è stato progettato proprio per permettere lo studio di copie degradate e scarse di Dna. Le sequenze geniche vengono poi lette (e comparate) grazie alla Next generation DNA sequencing, ovvero alle tecnologie di sequenziamento introdotte da tre anni a questa parte, che permettono di paragonare i corredi genetici con l’aiuto di consistenti data base.
La popolazione batterica fossile è stata confrontata con quella degli americani moderni, quella dei bambini africani che vivono in campagna. con alcuni primati, e con Oetzi, l’uomo che è rimasto intrappolato nei ghiacci delle Alpi e che risale a 5mila anni fa. E ovviamente si è scoperto che i più diversi sono gli americani, che possono comunque consolarsi tra di loro frequentando il social network intestinale MyMicrobes. (BlogFocus.it)
lunedì 16 aprile 2012
Cannibali: cucinavano torte con i resti delle vittime
San Paolo, 16 apr. (Adnkronos) - La polizia brasiliana ha arrestato tre persone sospettate di avere ucciso almeno due donne, per cibarsi di parti dei loro corpi, e di averne poi utilizzato i resti per cucinare delle torte ripiene, vendute nella città nordorientale di Garanhuns.
I tre arrestati, un uomo di 51 anni, sua moglie e l'amante dell'uomo, secondo quanto riferiscono i media locali, avrebbero ammesso le loro responsabilità. Intervistato in carcere dall'emittente televisiva SBT, l'uomo ha detto di avere agito seguendo "le istruzioni di voci" all'interno della sua testa, confermando che insieme alle sue complici aveva mangiato la carne delle donne uccise "per purificarle".
La polizia ha riferito che i tre sospetti cannibali avevano attirato nella propria casa le giovani vittime offrendo loro un lavoro come domestiche. Ad allertare la polizia è stato il tentativo da parte dei tre di usare la carta di credito di una delle donne scomparse. Secondo il quotidiano Folha, a indicare agli agenti il luogo nel quale trovare i resti delle vittime è stata una bambina di 5 anni che viveva con i tre arrestati. Secondo la polizia, la piccola potrebbe addirittura essere la figlia di un'altra donna, scomparsa nel 2008. A condire di ulteriori dettagli agghiaccianti la vicenda, la confessione di una dei tre arrestati, la moglie dell'uomo, che avrebbe rivelato di aver cucinato delle torte ripiene con i resti delle donne uccise e di averle poi vendute ai vicini, in alcune scuole e ospedali. La polizia sospetta che le vittime del trio di cannibali potrebbero essere più di dieci.
sabato 14 aprile 2012
Internet delle cose, entro il 2013
ROMA - Oggi un comune cittadino possiede almeno 2 oggetti collegati a internet e si stima che entro il 2015 saliranno a 7, per un totale di 25 miliardi di dispositivi collegati con connessione senza fili nel mondo. Entro il 2020 il numero potrebbe addirittura raddoppiare. Il futuro prossimo sarà l'internet delle cose, dove tutti gli oggetti di uso quotidiano (telefoni, automobili, elettrodomestici, vestiti e persino alimenti) sono collegati al web con una connessione senza fili tramite chip intelligenti e sono in grado di rilevare e comunicare dati.
Ad esempio, se una persona anziana dimentica di prendere una medicina essenziale, parte un messaggio d’allarme a un familiare, o addirittura ad un centro d’emergenza locale, in modo che qualcuno passi a vedere se va tutto bene. Oppure l'automobile, tramite sensori incorporati, potrà segnalare lo stato dei suoi diversi sottosistemi a fini di telediagnosi e tele manutenzione; sensori posizionati nell’abitazione potranno informare le persone assenti, tramite lo smartphone, dello stato delle porte e finestre di casa, o addirittura del contenuto del frigorifero. Tutto questo ha grandi potenzialità economiche e sociali e per sfruttarle al meglio la Commissione europea lancia oggi una consultazione pubblica per trasmettere osservazioni e commenti entro il 12 luglio 2012.
Affinché l’Internet delle cose sia accettato dalla società è necessario definire un quadro etico e giuridico, supportato dalla tecnologia necessaria, che offra ai cittadini controllo e sicurezza. Per questo la Commissione chiede osservazioni e commenti sul rispetto della vita privata, la sicurezza delle persone e delle cose, la sicurezza delle infrastrutture, le questioni etiche, l’interoperabilità, la governance e gli standard. I risultati emersi dalla consultazione confluiranno nella raccomandazione sull’internet delle cose che la Commissione presenterà entro l’estate 2013. (Romagnanoi.it)
Preoccupazione e intelligenza evolvono insieme
L’intelligenza e l’ansia sarebbero evolute insieme. E questo sarebbe un tratto evolutivo importante per l’uomo in quanto è anche grazie all’ansia e la preoccupazione che ci salviamo da situazioni che potrebbero essere pericolose: l’ansia e la preoccupazione ci rendono dunque più forti.
Sono i risultati di una ricerca effettuata dagli scienziati del Suny Downstate Medical Center e pubblicato su Frontiers in Evolutionary Neuroscience. I ricercatori sono giunti alla conclusione che sia l’intelligenza che l’ansia sono il risultato dell’evoluzione perchè entrambi sono in relazione con l’attività cerebrale misurata con la colina, un nutriente presente nella sostanza bianca sottocorticale del cervello.
Lo studio ha esaminato pazienti sani e pazienti con disturbo dell’ansia generalizzato (GAD) per studiare la relazione fra quoziente di intelligenza, preoccupazione e metabolismo della colina.
“Mentre l’eccessiva preoccupazione è generalmente vista come un tratto negativo, a differenza di una grande intelligenza, essa può tuttavia indurre la nostra specie a evitare situazioni pericolose, a prescindere da quanto sia remota la possibilità che si manifesti un concreto pericolo”, ha detto Jeremy Coplan, docente di psichiatria alla SUNY Downstate.
“In sostanza - ha aggiunto - la preoccupazione può aiutare le persone a non correre rischi, e queste persone possono avere tassi di sopravvivenza più elevati. Così, proprio come l’intelligenza, la preoccupazione può conferire un vantaggio alla specie”. (Gaianews.it)
giovedì 12 aprile 2012
Dream on: una app per sognare quello che ti pare (o quasi)
Cosa volete sognare stanotte? Una rilassante passeggiata nel bosco? Una bagno nelle acque della vostra isola preferita? O qualcosa di più adrenalinico? Per esempio la rocambolesca fuga da un misterioso aggressore o un lancio in caduta libera da un elicottero... (Perchè sognamo? Cosa sono i sogni? Scoprilo qui)
Sogni a portata di touch
È ciò che promette Dream:on, una applicazione per smartphone recentemente pubblicata e che, secondo i suoi ideatori, sarebbe in grado di influenzare la fase REM del sonno di chi la utilizza, aiutandolo a sognare ciò che preferisce. (Tutti i segreti e le curiosità sul sonno in questo multimedia)
Sviluppata da Richard Wiseman, psicologo dell'Università di Hertfordshire, funziona in modo piuttosto semplice. Dopo averla installata si sceglie il proprio tipo di sogno — al momento ne sono disponibili una ventina al costo di € 0,79 l'uno — e si appoggia il telefonino in un angolo del letto, vicino alla propria testa. Da quel momento l'applicazione inizierà a monitorare il sonno dell'utilizzatore attraverso i sensori di movimento dello smartphone: quando rileverà l'inizio della fase REM, farà partire un file audio associato al sogno scelto. E proprio questa combinazione di suoni dovrebbe stimolare il cervello del dormiente a produrre un sogno della tipologia richiesta.
Da Obama alle piramidi
Ma funziona davvero? Per ora è difficile dirlo. Dream:on è anche un progetto di scienza distribuita su base volontaria e lo stesso Wiseman invita chi la utilizzerà a scrivere una breve recensione dei sogni fatti e se erano in linea con le aspettative. Tutte le informazioni confluiranno in un database che verrà utilizzato dai ricercatori per approfondire la loro conoscenza sul sonno e sui sogni.
E per aumentare le probabilità di ricordare ciò che si è sognato, Dream:On sveglierà l'interessato non appena si accorgerà, sempre tramite i sensori di movimento, che il sogno è finito. I dormiglioni sono quindi avvisati...
«Abbiamo creato un modo nuovo di fare scienza» ha dichiarato Wiseman qualche giorno fa durante la presentazione del suo progetto al Festival della Scienza di Edinburgo. «Sappiamo molto poco dei sogni e questa app potrebbe essere la chiave per aiutarci a capire come sognamo e come tenerne traccia.»
E mentre in molti si domandano l'effettiva utilità di una applicazione di questo tipo, Wiseman e il suo staff promettono sogni per tutti i gusti: prossimamente nel DreamStore si potranno acquistare anche momenti onirici in compagnia dei VIPs ed esperienze cerebrali che difficilmente potremo vivere realmente.(Focus.it)
Sogni a portata di touch
È ciò che promette Dream:on, una applicazione per smartphone recentemente pubblicata e che, secondo i suoi ideatori, sarebbe in grado di influenzare la fase REM del sonno di chi la utilizza, aiutandolo a sognare ciò che preferisce. (Tutti i segreti e le curiosità sul sonno in questo multimedia)
Sviluppata da Richard Wiseman, psicologo dell'Università di Hertfordshire, funziona in modo piuttosto semplice. Dopo averla installata si sceglie il proprio tipo di sogno — al momento ne sono disponibili una ventina al costo di € 0,79 l'uno — e si appoggia il telefonino in un angolo del letto, vicino alla propria testa. Da quel momento l'applicazione inizierà a monitorare il sonno dell'utilizzatore attraverso i sensori di movimento dello smartphone: quando rileverà l'inizio della fase REM, farà partire un file audio associato al sogno scelto. E proprio questa combinazione di suoni dovrebbe stimolare il cervello del dormiente a produrre un sogno della tipologia richiesta.
Da Obama alle piramidi
Ma funziona davvero? Per ora è difficile dirlo. Dream:on è anche un progetto di scienza distribuita su base volontaria e lo stesso Wiseman invita chi la utilizzerà a scrivere una breve recensione dei sogni fatti e se erano in linea con le aspettative. Tutte le informazioni confluiranno in un database che verrà utilizzato dai ricercatori per approfondire la loro conoscenza sul sonno e sui sogni.
E per aumentare le probabilità di ricordare ciò che si è sognato, Dream:On sveglierà l'interessato non appena si accorgerà, sempre tramite i sensori di movimento, che il sogno è finito. I dormiglioni sono quindi avvisati...
«Abbiamo creato un modo nuovo di fare scienza» ha dichiarato Wiseman qualche giorno fa durante la presentazione del suo progetto al Festival della Scienza di Edinburgo. «Sappiamo molto poco dei sogni e questa app potrebbe essere la chiave per aiutarci a capire come sognamo e come tenerne traccia.»
E mentre in molti si domandano l'effettiva utilità di una applicazione di questo tipo, Wiseman e il suo staff promettono sogni per tutti i gusti: prossimamente nel DreamStore si potranno acquistare anche momenti onirici in compagnia dei VIPs ed esperienze cerebrali che difficilmente potremo vivere realmente.(Focus.it)
In Versilia expo internazionale dedicato al mondo Vegan
Roma, 11 apr. (Adnkronos/Ign) - Conto alla rovescia per la seconda edizione di VeganFest 2012, Expo internazionale dedicata interamente al mondo Vegan ed EcoBio, una filosofia cui aderiscono circa 800mila persone in Italia. L'appuntamento e' al Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca) dal 27 aprile al 1° maggio 2012.
Un invito speciale a partecipare all'evento arriva da un artista che si dice vegano ''convinto'', Red Canzian, cantante e bassista degli storici Pooh. ''Andate a capire l'altra parte della Luna... poi ognuno fa le sue scelte. Conoscere, essere curiosi sono le più grandi forme di crescita. Io lo suggerisco alle famiglie e ai bambini: è un insegnamento a rispettare gli esseri viventi'', dice a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos.
Canzian, primo artista premiato nell'ambito della manifestazione durante la passata edizione con il VeganOK AWARD, racconta il percorso che lo ha portato a questa scelta che definisce ''drastica e convinta''. Il ''primo passaggio 16 anni fa quando sono diventato vegetariano per motivi di salute perché quando mangiavo carne mi sentivo male. Poi 4 anni fa non sono riuscito più a mangiare qualcosa che avesse un'anima e sono diventato assolutamente vegano. Una scelta animalista''.
Certo, prosegue Canzian parlando del suo lavoro che lo porta in giro per il mondo (a breve sarà in Giappone per tre date con i Pooh), ''non è facile andare in giro da vegano. Ma per assurdo il Sud del mondo è più pronto del Nord del mondo: a Tel Aviv ho mangiato in maniera pazzesca, poi, magari, vai a Parigi e diventi matto per mangiare vegano''. E in Italia? ''Sto educando i ristoratori in giro per il Paese e se si comportano bene poi torno'', spiega con un sorriso. Gli effetti sulla salute, poi, sono positivi. ''Ho appena compiuto 60 anni e dalle analisi non risulta un valore fuori posto'', dice Canzian che il 24 aprile sarà nelle librerie con 'Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto', edito da Mondadori.
A Seravezza si incontreranno associazioni animaliste e umanitarie internazionali, aziende impegnate del mondo dell'ecologia e del benessere, oltre a tutti gli operatori e le persone sensibili ai temi del vivere secondo un'etica cruelty free. Attraverso gli oltre 300 eventi in programma si punta a toccare quest'anno le 30mila presenze.
Il VeganFest 2012, a ingresso gratuito, è una occasione internazionale di incontro per tutti gli stakeholder del mondo ecologico e vegan, uno spazio espositivo per le aziende del mondo etico (associazioni, ecotecnologie, editoria, cibo e gusto, biocosmesi e igiene, abbigliamento e arredo, benessere), un luogo dove poter scegliere tra un vasto programma di incontri con ospiti internazionali: workshop, laboratori di cucina, mostre, eventi culturali, conferenze.
Il festival sarà, inoltre, un ritrovo per numerosi artisti (musicisti, attori, performer) che hanno scelto il modello di vita vegan, con un'area concerti e una sala teatrale per spettacoli ed esibizioni. Ci sarà anche VeganWave, 'concerto del 1 maggio' stile vegan, grazie alla collaborazione con il festival 'ArezzoWave'.
Tra i vari spazi attraverso i quali è organizzato l'evento ci sarà anche un'area didattica per bambini; una zona 'EcoMamme' a disposizione delle neomamme dove allattare i propri piccoli in un ambiente tranquillo e riservato, inoltre saranno organizzate dimostrazioni sull'uso della fascia portabebè, conferenze, incontri con gli esperti in cosmesi vegetale e sarà possibile anche acquistare prodotti per mamme e bambini. Ci sarà anche un 'DogBar' a disposizione dei cani 'ospiti' del VeganFest con crocchette vegane e acqua fresca. E ancora. 'Fruit&Raw Days', una grande area dedicata a eventi sull'alimentazione crudista dotata di un mercatino dove acquistare frutta e verdura.
Molti i punti di ristoro e un esclusivo ristorante vegan, coordinato dallo chef pluripremiato Chicco Coria (patron dell'Antico Ristorante del Moro di Bergamo) che presenterà alla stampa e ai clienti del ristorante, piatti di alta cucina vegana con ingredienti stagionali e biologici. Coria sarà inoltre protagonista della presentazione in anteprima nazionale del libro 'Nobili Scorpacciate Vegan - Le Quattro Stagioni' (Ed. Quantic Publishing), ideato e realizzato da Renata Balducci chef di VeganBlog. VeganFest nasce da LifeTribu.com: un insieme di testate editoriali che condividono la scelta etica del vivere vegan.
La filosofia Vegan non riguarda solo l'alimentazione, è piuttosto una scelta etica che si traduce in uno stile di vita rispettoso degli animali. ''La scelta Vegan - dice a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos Sauro Martella, ideatore della certificazione Etica VeganOK e fondatore del festivalVegan più grande d'Europa, VeganFest - è quasi sempre principalmente una scelta etica e non alimentare, anche se indubbiamente garantisce equilibrio nutrizionale e miglioramenti della salute in generale. E' quindi una scelta etica che fa evitare ogni giorno qualunque cibo e qualunque comportamento che coinvolga l'uccisione o lo sfruttamento di altri esseri viventi e senzienti''.
In pratica, spiega Martella, fondatore del sito Promiseland.it, diretto da Barbara Primo, ''si evita di mangiare ovviamente carne e pesce, ma anche derivati animali come uova, latte o prodotti che ne contengano anche una minima parte. Ovviamente non ci si limita a questo e si evita di procurare danno agli animali anche non utilizzando materiali come lana, seta o pelle... Ma soprattutto la scelta Vegan è una scelta di rispetto per la vita, di amore per i colori del mangiare vegetale e di serenità derivante dal vivere ogni giorno con la consapevolezza di non aver fatto del male al nostro prossimo non umano''. Una scelta per tutti. ''Per scegliere di vivere Vegan non serve essere eremiti, al contrario la maggior parte dei Vegani sono persone perfettamente inserite nella società, imprenditori, professionisti, operai, artisti, pensionati e ragazzi. Ogni fascia di età è coinvolta in questa scelta etica assolutamente trasversale che ha anche il pregio di farci stare meglio in salute e di farci risparmiare molto nella spesa di tutti i giorni'', spiega Martella.
Ma quali sono le certificazioni più diffuse in Italia? ''La certificazione Vegan più diffusa in Italia - spiega Martella a Ign - è 'la VeganOK' (www.veganok.com) che si occupa di certificare sia il settore alimentare, che quello cosmetico unitamente alla ristorazione e ai servizi ad essa collegati. Esiste anche la certificazione 'VeganSociety' (www.vegansociety.com) meno diffusa sul territorio italiano, ma altrettanto autorevole. C'è poi ICEA (www.icea.info) che pur essendo meno presente nel mercato delle due precedenti, può vantare una sua autorevolezza in quanto collegata all'Istituto Italiano di Certificazione ICEA. Esistono poi altre certificazioni che operano in diversi altri Paesi, ma sono pressochè inesistenti e quindi sconosciute sul territorio italiano''.
Secondo il rapporto Eurispes 2011 sono circa 400 mila i vegan in Italia, su 4,5-5 milioni di vegetariani, "ovvero il 10% dei vegetariani, che a loro volta sono in crescita. Vedo infatti molte richieste di persone adulte che si avvicinano al mondo vegetariano e al biologico anche sulla spinta di una scelta fatta per i figli. Quella vegan, poi, è una scelta ancora più drastica, visto che esclude anche latte e uova, e modifica lo stile di vita, portando a rinunciare non solo alla pelle, ma anche a lana e piumoni". A fare il punto sui vegan in Italia è Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana, in vista della seconda edizione di VeganFest 2012, Expo internazionale dedicata interamente al mondo Vegan, in programma a fine mese in Versilia.
Scelgono la dieta verde soprattutto le donne: il 7,2% contro il 5,3% degli uomini; mentre le vegan e sono lo 0,5% contro lo 0,3% dei maschi. Anche il 13,5% di giovanissimi tra i 18 e i 24 anni, e persino il 9,3% degli over 65, predilige diete senza carne. "E' molto alta la percentuale di coloro che sono mossi verso la scelta vegan da ideologie animaliste (44%) e ambientaliste - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - E se da più parti ci si preoccupa di eventuali 'errori' nutrizionali dei vegan, mi chiedo però quando mai si parla degli sbagli degli onnivori", aggiunge Pinelli.
"In ogni caso, nell'alimentazione vegan può esserci carenza di vitamina B12 - prosegue - ma solo perché viviamo in un modo senza germi, praticamente sterilizzato. La vitamina B12, infatti, è prodotta dai batteri dell'intestino, nelle dosi giuste, oltre a essere presente in alimenti di origine animale. Ma certo chi vive in ambienti sterilizzati può ricorrere a cibi fortificati, diffusi soprattutto all'estero, oppure ai supplementi. Per i bambini ne occorrono poche gocce al dì, mentre negli adulti l'integrazione è settimanale".
Per il resto, assicura l'esperto, la rinuncia ai cibi di origine animale "non presenta problemi: si tratta di una dieta sicura in tutte le fasi della vita dell'uomo, se ben studiata. Prova ne è che anche molti atleti sono vegan, specie quelli impiegati in sport in cui sono fondamentali potenza e leggerezza".
E i bambini? "Dopo i due anni, in pratica, non c'è più bisogno di latte: i nutrienti presenti in questo alimento si trovano anche in altri cibi. Non è un caso che gli enzimi che digeriscono le lattasi scompaiano di solito con il tempo, tanto che due terzi della popolazione mondiale sono intolleranti al lattosio", aggiunge Pinelli. "Quindi fin dallo svezzamento, dunque dal sesto mese, si può adottare questo regime alimentare, come afferma l'American Dietetic Association già nel 2009".
In ogni caso "se sei profondamente animalista, viene piuttosto naturale procedere verso la scelta vegan. Io consiglio anche di seguire le indicazioni che ci arrivano dal nostro corpo. Personalmente, nel tempo, ho rinunciato al pesce e alle uova, e sto eliminando quasi del tutto il latte. Questo perché è il mio stesso organismo a indicarmi che certi alimenti non li digerisco, mi danno fastidio".
A Bologna una casa su 10 è di proprietà straniera.
Bologna, 12 apr. (Adnkronos) - Bologna la dotta, la grassa, la rossa. Ma anche Bologna accogliente e multietnica. Quasi 10 nuovi proprietari su 100, sotto le Due Torri, parlano un'altra lingua, sono perfettamente integrati e hanno un lavoro che permette loro di pagare la rata del mutuo. Sempre più immigrati acquistano una casa, entrando nel mercato della compravendita immobiliare e contribuendo a tracciare un quadro positivo e di integrazione. E' la fotografia emerge da un'indagine di Confabitare, l'associazione dei proprietari immobiliari.
Bologna, spicca tra le province italiane, come una delle più gettonate dalla popolazione straniera:la percentuale di immigrati nel territorio comunale si attesta intorno al 7,52% e nel periodo gennaio-dicembre 2011 le compravendite effettuate da famiglie straniere hanno costituito l'8,7% del totale delle transazioni concluse nel comune; il dato sale al 10,5% se si prende in considerazione l'intera provincia. Un fenomeno in continuo movimento con una crescita del 2,5% rispetto al 2010 nel comune di Bologna e del 2% in provincia.
Nel desiderio di acquistare casa si legge "il desiderio di radicarsi alla città in cui si abita e in cui si è scelto di offrire un futuro migliore ai propri figli", spiega Alberto Zanni, presidente di Confabitare, sottolineando però un fenomeno curioso: "gli stessi stranieri che, magari, sono riusciti a comprare una seconda casa, quando decidono di darla in affitto preferiscono come inquilini gli italiani a connazionali o ad altri stranieri''.
Indiani, pakistani e bengalesi sono i più propensi a investire nel ''mattone''. Dall'indagine di Confabitare risulta, infatti, che dell'8,7% di compravendite effettuate da famiglie straniere, il 46% sono indiani, pakistani e bengalesi. Se rapportiamo il dato con il totale delle transazioni su Bologna, emerge che il 4% delle compravendite totali nel capoluogo emiliano (italiani compresi) è attribuibile a queste tre nazionalità, particolarmente presenti anche nel settore commercio. I pakistani, infatti, hanno avviato fino ad oggi ben 224 attività, perlopiù di generi alimentari e bigiotteria, borse e accessori, e in almeno 82 casi sono anche proprietari delle mura.
Romeni e albanesi coprono il 31% delle compravendite immobiliari di immigrati, il 2,69% delle transazioni totali; dei 234 romeni che gestiscono negozi, almeno 25 di loro sono proprietari dell'immobile, mentre dei 185 negozi di cui risultano titolari gli albanesi, 38 sono in proprietà. Fanalino di coda, i marocchini che coprono soltanto il 3% delle compravendite fra stranieri a Bologna, pur essendo la comunità più numerosa in provincia (11.915). Un aspetto che contraddistingue la comunità marocchina è l'acquisto, invece, delle attività commerciali: a Bologna ce ne sono 262, di cui 85 in proprietà, ovvero il 32,44%.
La comunità cinese bolognese conta 1.950 persone e rappresenta il 20% delle compravendite immobiliari fra immigrati ( l'1,74% delle compravendite totali): quasi due cinesi su dieci vivono in una casa di proprietà. Su 429 attività presenti in città, ben 282 ovvero il 10,42% sono in proprietà. Una considerazione a parte merita anche la comunità filippina: 3.300 persone che scelgono di abitare laddove è prevalente la richiesta di servizi domestici e di assistenza (spesso risiedono nelle case delle stesse famiglie presso cui lavorano), ma su 28 attività di imprese di pulizie e servizi gestite da cittadini filippini, nessuna risulta in proprietà. Poche anche le case tra Bologna e la provincia, di cui risultano proprietari.
mercoledì 11 aprile 2012
Google, in Italia app Currents: per smartphone e tablet
Roma, 11 apr. - (Adnkronos) - Sbarca in Italia Google Currents, l'applicazione per dispositivi Android e iOs che consente di sfogliare riviste online e altri contenuti di natura editoriale con un semplice tocco. Fra i partner editoriali di questo debutto nel nostro paese, anche l'Adnkronos che ha collaborato con il colosso di Mountain View per offrire ai suoi lettori le sue news in un formato ottimizzato per smartphone e tablet.
Attraverso questa applicazione - scaricabile da Google Play (per Android) o dall'App Store di Apple (per iOs) - è inoltre possibile navigare in modo intuitivo tra parole, immagini e video, su schermi grandi e piccoli, anche in modalità offline.
L'applicazione utilizza inoltre il Traduttore di Google per consentire agli utenti di tradurre automaticamente le loro edizioni preferite nella propria lingua; infine, consente la sincronizzazione dinamica, che aggiorna i contenuti automaticamente in background per potervi accedere velocemente e anche in modalità offline.
Google offre una piattaforma self service per rendere disponibili i contenuti su Google Currents, lasciando agli editori la possibilità di gestire e personalizzare i propri contenuti che appaiono chiaramente sotto il brand dell'editore. Oltre all'Adnkronos, in Italia, Google ha preparato il debutto di Currents con Class Editori, Il Secolo XIX, Il Sole 24 Ore, La Stampa, MonRif e SportNetwork.
Oltre a scegliere le pubblicazioni che intendono seguire, gratuitamente, gli utenti possono inoltre, aggiungere feed RSS, video e foto feed, stream pubblici di Google+ e i feed che si stanno già seguendo su Google Reader. Oltre a fruire dei loro contenuti preferiti, gli utenti possono infine utilizzare la funzione ''trends'' che consente di rintracciare ulteriori contenuti di loro interesse.
Commentando il debutto della nuova applicazione di Google Giuseppe Marra, Editore/Direttore del gruppo Adnkronos, ricorda che "le news delle nostre agenzie sono state le prime in Italia a essere trasmesse su internet oltre quindici anni fa". "Da oggi - conclude - nello stesso spirito di libero accesso a una fonte autorevole d'informazione nazionale e internazionale, i nostri notiziari saranno su Google Currents aggiornati in tempo reale".