Roma, 11 apr. (Adnkronos/Ign) - Conto alla rovescia per la seconda edizione di VeganFest 2012, Expo internazionale dedicata interamente al mondo Vegan ed EcoBio, una filosofia cui aderiscono circa 800mila persone in Italia. L'appuntamento e' al Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca) dal 27 aprile al 1° maggio 2012.
Un invito speciale a partecipare all'evento arriva da un artista che si dice vegano ''convinto'', Red Canzian, cantante e bassista degli storici Pooh. ''Andate a capire l'altra parte della Luna... poi ognuno fa le sue scelte. Conoscere, essere curiosi sono le più grandi forme di crescita. Io lo suggerisco alle famiglie e ai bambini: è un insegnamento a rispettare gli esseri viventi'', dice a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos.
Canzian, primo artista premiato nell'ambito della manifestazione durante la passata edizione con il VeganOK AWARD, racconta il percorso che lo ha portato a questa scelta che definisce ''drastica e convinta''. Il ''primo passaggio 16 anni fa quando sono diventato vegetariano per motivi di salute perché quando mangiavo carne mi sentivo male. Poi 4 anni fa non sono riuscito più a mangiare qualcosa che avesse un'anima e sono diventato assolutamente vegano. Una scelta animalista''.
Certo, prosegue Canzian parlando del suo lavoro che lo porta in giro per il mondo (a breve sarà in Giappone per tre date con i Pooh), ''non è facile andare in giro da vegano. Ma per assurdo il Sud del mondo è più pronto del Nord del mondo: a Tel Aviv ho mangiato in maniera pazzesca, poi, magari, vai a Parigi e diventi matto per mangiare vegano''. E in Italia? ''Sto educando i ristoratori in giro per il Paese e se si comportano bene poi torno'', spiega con un sorriso. Gli effetti sulla salute, poi, sono positivi. ''Ho appena compiuto 60 anni e dalle analisi non risulta un valore fuori posto'', dice Canzian che il 24 aprile sarà nelle librerie con 'Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto', edito da Mondadori.
A Seravezza si incontreranno associazioni animaliste e umanitarie internazionali, aziende impegnate del mondo dell'ecologia e del benessere, oltre a tutti gli operatori e le persone sensibili ai temi del vivere secondo un'etica cruelty free. Attraverso gli oltre 300 eventi in programma si punta a toccare quest'anno le 30mila presenze.
Il VeganFest 2012, a ingresso gratuito, è una occasione internazionale di incontro per tutti gli stakeholder del mondo ecologico e vegan, uno spazio espositivo per le aziende del mondo etico (associazioni, ecotecnologie, editoria, cibo e gusto, biocosmesi e igiene, abbigliamento e arredo, benessere), un luogo dove poter scegliere tra un vasto programma di incontri con ospiti internazionali: workshop, laboratori di cucina, mostre, eventi culturali, conferenze.
Il festival sarà, inoltre, un ritrovo per numerosi artisti (musicisti, attori, performer) che hanno scelto il modello di vita vegan, con un'area concerti e una sala teatrale per spettacoli ed esibizioni. Ci sarà anche VeganWave, 'concerto del 1 maggio' stile vegan, grazie alla collaborazione con il festival 'ArezzoWave'.
Tra i vari spazi attraverso i quali è organizzato l'evento ci sarà anche un'area didattica per bambini; una zona 'EcoMamme' a disposizione delle neomamme dove allattare i propri piccoli in un ambiente tranquillo e riservato, inoltre saranno organizzate dimostrazioni sull'uso della fascia portabebè, conferenze, incontri con gli esperti in cosmesi vegetale e sarà possibile anche acquistare prodotti per mamme e bambini. Ci sarà anche un 'DogBar' a disposizione dei cani 'ospiti' del VeganFest con crocchette vegane e acqua fresca. E ancora. 'Fruit&Raw Days', una grande area dedicata a eventi sull'alimentazione crudista dotata di un mercatino dove acquistare frutta e verdura.
Molti i punti di ristoro e un esclusivo ristorante vegan, coordinato dallo chef pluripremiato Chicco Coria (patron dell'Antico Ristorante del Moro di Bergamo) che presenterà alla stampa e ai clienti del ristorante, piatti di alta cucina vegana con ingredienti stagionali e biologici. Coria sarà inoltre protagonista della presentazione in anteprima nazionale del libro 'Nobili Scorpacciate Vegan - Le Quattro Stagioni' (Ed. Quantic Publishing), ideato e realizzato da Renata Balducci chef di VeganBlog. VeganFest nasce da LifeTribu.com: un insieme di testate editoriali che condividono la scelta etica del vivere vegan.
La filosofia Vegan non riguarda solo l'alimentazione, è piuttosto una scelta etica che si traduce in uno stile di vita rispettoso degli animali. ''La scelta Vegan - dice a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos Sauro Martella, ideatore della certificazione Etica VeganOK e fondatore del festivalVegan più grande d'Europa, VeganFest - è quasi sempre principalmente una scelta etica e non alimentare, anche se indubbiamente garantisce equilibrio nutrizionale e miglioramenti della salute in generale. E' quindi una scelta etica che fa evitare ogni giorno qualunque cibo e qualunque comportamento che coinvolga l'uccisione o lo sfruttamento di altri esseri viventi e senzienti''.
In pratica, spiega Martella, fondatore del sito Promiseland.it, diretto da Barbara Primo, ''si evita di mangiare ovviamente carne e pesce, ma anche derivati animali come uova, latte o prodotti che ne contengano anche una minima parte. Ovviamente non ci si limita a questo e si evita di procurare danno agli animali anche non utilizzando materiali come lana, seta o pelle... Ma soprattutto la scelta Vegan è una scelta di rispetto per la vita, di amore per i colori del mangiare vegetale e di serenità derivante dal vivere ogni giorno con la consapevolezza di non aver fatto del male al nostro prossimo non umano''. Una scelta per tutti. ''Per scegliere di vivere Vegan non serve essere eremiti, al contrario la maggior parte dei Vegani sono persone perfettamente inserite nella società, imprenditori, professionisti, operai, artisti, pensionati e ragazzi. Ogni fascia di età è coinvolta in questa scelta etica assolutamente trasversale che ha anche il pregio di farci stare meglio in salute e di farci risparmiare molto nella spesa di tutti i giorni'', spiega Martella.
Ma quali sono le certificazioni più diffuse in Italia? ''La certificazione Vegan più diffusa in Italia - spiega Martella a Ign - è 'la VeganOK' (www.veganok.com) che si occupa di certificare sia il settore alimentare, che quello cosmetico unitamente alla ristorazione e ai servizi ad essa collegati. Esiste anche la certificazione 'VeganSociety' (www.vegansociety.com) meno diffusa sul territorio italiano, ma altrettanto autorevole. C'è poi ICEA (www.icea.info) che pur essendo meno presente nel mercato delle due precedenti, può vantare una sua autorevolezza in quanto collegata all'Istituto Italiano di Certificazione ICEA. Esistono poi altre certificazioni che operano in diversi altri Paesi, ma sono pressochè inesistenti e quindi sconosciute sul territorio italiano''. Secondo il rapporto Eurispes 2011 sono circa 400 mila i vegan in Italia, su 4,5-5 milioni di vegetariani, "ovvero il 10% dei vegetariani, che a loro volta sono in crescita. Vedo infatti molte richieste di persone adulte che si avvicinano al mondo vegetariano e al biologico anche sulla spinta di una scelta fatta per i figli. Quella vegan, poi, è una scelta ancora più drastica, visto che esclude anche latte e uova, e modifica lo stile di vita, portando a rinunciare non solo alla pelle, ma anche a lana e piumoni". A fare il punto sui vegan in Italia è Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana, in vista della seconda edizione di VeganFest 2012, Expo internazionale dedicata interamente al mondo Vegan, in programma a fine mese in Versilia.
Scelgono la dieta verde soprattutto le donne: il 7,2% contro il 5,3% degli uomini; mentre le vegan e sono lo 0,5% contro lo 0,3% dei maschi. Anche il 13,5% di giovanissimi tra i 18 e i 24 anni, e persino il 9,3% degli over 65, predilige diete senza carne. "E' molto alta la percentuale di coloro che sono mossi verso la scelta vegan da ideologie animaliste (44%) e ambientaliste - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - E se da più parti ci si preoccupa di eventuali 'errori' nutrizionali dei vegan, mi chiedo però quando mai si parla degli sbagli degli onnivori", aggiunge Pinelli.
"In ogni caso, nell'alimentazione vegan può esserci carenza di vitamina B12 - prosegue - ma solo perché viviamo in un modo senza germi, praticamente sterilizzato. La vitamina B12, infatti, è prodotta dai batteri dell'intestino, nelle dosi giuste, oltre a essere presente in alimenti di origine animale. Ma certo chi vive in ambienti sterilizzati può ricorrere a cibi fortificati, diffusi soprattutto all'estero, oppure ai supplementi. Per i bambini ne occorrono poche gocce al dì, mentre negli adulti l'integrazione è settimanale".
Per il resto, assicura l'esperto, la rinuncia ai cibi di origine animale "non presenta problemi: si tratta di una dieta sicura in tutte le fasi della vita dell'uomo, se ben studiata. Prova ne è che anche molti atleti sono vegan, specie quelli impiegati in sport in cui sono fondamentali potenza e leggerezza".
E i bambini? "Dopo i due anni, in pratica, non c'è più bisogno di latte: i nutrienti presenti in questo alimento si trovano anche in altri cibi. Non è un caso che gli enzimi che digeriscono le lattasi scompaiano di solito con il tempo, tanto che due terzi della popolazione mondiale sono intolleranti al lattosio", aggiunge Pinelli. "Quindi fin dallo svezzamento, dunque dal sesto mese, si può adottare questo regime alimentare, come afferma l'American Dietetic Association già nel 2009".
In ogni caso "se sei profondamente animalista, viene piuttosto naturale procedere verso la scelta vegan. Io consiglio anche di seguire le indicazioni che ci arrivano dal nostro corpo. Personalmente, nel tempo, ho rinunciato al pesce e alle uova, e sto eliminando quasi del tutto il latte. Questo perché è il mio stesso organismo a indicarmi che certi alimenti non li digerisco, mi danno fastidio".