Milano, 1 ago. - (Ign) – I manager e i dirigenti europei vanno in vacanza accompagnati dal proprio lavoro. Lo dimostra un recente sondaggio, condotto da Experteer, servizio per lo sviluppo della carriera per manager e dirigenti, rivolto a figure professionali di alto profilo e con ruoli aziendali nel middle e top management. Dalle domande di approfondimento sugli stili di vita vacanzieri dei manager europei sono emerse risposte che hanno contribuito a definire il profilo dei dirigenti di oggi: sempre connessi e sempre pronti a intervenire, davanti a qualunque necessità che sorga all'improvviso. La maggior parte dei partecipanti al sondaggio dichiara che è normale viaggiare con il Pc aziendale, lo smartphone o il cellulare. Il 56% degli intervistati conferma di avere sempre con sé un telefono cellulare, il 39% uno smartphone, il 26% un laptop, il 20% un tablet, il 19% un netbook e solo una minima percentuale (3%) è sprovvista di qualsiasi strumento di lavoro. Lo spaccato dell’Italia presenta, dal canto suo, numeri interessanti: gli Italiani sono i primi nella lista, con il 74%, nel portare e ‘dipendere’ dal cellulare aziendale; seguono gli altri dispositivi elettronici: il 41% lo smartphone e il 28% il laptop, il 16% un netbook e l’11% un tablet. Per quanto riguarda la frequenza delle comunicazioni via email con l’ufficio durante le vacanze, i francesi sono al primo posto (50%) tra i manager che continuano a lavorare e che controllano le email aziendali una o più volte al giorno durante le vacanze. Seguono gli spagnoli (45%) e gli italiani a pari merito con gli inglesi (41%). I tedeschi, invece, rispondono alle comunicazioni aziendali solo in “casi urgenti”. Gli olandesi sono gli unici in grado di separare davvero il tempo dedicato al lavoro dalla loro vita privata: ben il 36%, infatti, non controlla mai le email aziendali durante le vacanze. Volendo stilare una classifica dei manager che rimangono in contatto telefonico con i propri colleghi e collaboratori più volte al giorno, di nuovo sono i francesi sul podio (10%), a cui seguono inglesi e tedeschi (3%), italiani (2,8%) e spagnoli (1,3%). Soltanto gli olandesi, seraficamente, sono in grado di non intervenire sul lavoro con nessuna chiamata.
Dal sondaggio emerge che a livello europeo più di due terzi dei manager non sente la mancanza del lavoro quando è in vacanza. Nonostante ciò, la maggior parte dei manager europei ha bisogno di alcuni giorni per staccare del tutto la spina. Tra questi, spiccano i manager italiani per l'81%, mentre i colleghi spagnoli riescono a entrare nello spirito della vacanza più facilmente (42%). Un dato curioso che emerge e smentisce stereotipi diffusi è quello relativo alla domanda su chi lascia progetti in sospeso prima di andare in vacanza. Infatti, dalle risposte risulta che i manager francesi sono tra i più disorganizzati (73%), seguiti dagli inglesi (49%) e dai tedeschi (40%), mentre gli spagnoli sono i manager più diligenti (10%). Gli italiani contano un 37% di manager che lascia progetti in sospeso prima delle vacanze. A livello europeo le donne manager necessitano di più riconoscimenti degli uomini. Solo il 43% dei manager europei uomini si aspetta un apprezzamento da parte dell’azienda per le ore dedicate al lavoro durante la pausa vacanziera, mentre la percentuale cresce al 49% tra le manager. In Italia, questa necessità è maggiormente sentita in generale e ancora di più tra le donne: infatti il 61% degli uomini spera che il proprio impegno sia notato contro il 66% delle donne.
Il 32% degli intervistati a livello europeo dichiara che i propri compagni di viaggio si lamentano per le continue interferenze lavorative durante la vacanza. In particolare, i manager più fastidiosi sono quelli inglesi, che nel 41% delle risposte confermano le 'lamentele' degli amici o parenti, seguiti dal 36% dei francesi e dal 31% dei tedeschi. I manager meno fastidiosi da portare in vacanza sono, invece, ancora gli spagnoli, di cui soltanto il 23% riceve lamentele. I manager italiani si attestano a metà strada, con il 30% degli amici e parenti irritati per il loro comportamento in vacanza.