giovedì 12 gennaio 2012

Quando il web diventa una droga

Roma, 12 gen. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Internet può essere una droga. Lo sanno bene i maniaci del web, che accumulano ore incollati a pc e smartphone, tra siti, chat e social network e non sanno staccarsi da giochi online, scommesse, blog e speed-date. Ora si scopre che i dipendenti dal web presentano alterazioni cerebrali simili a quelle degli 'schiavi' di droga o alcool. Un gruppo di ricercatori cinesi ha infatti scansionato il cervello di 17 giovani 'web addicted', scoprendo l'alterazione. Secondo i ricercatori, che hanno pubblicato la scoperta su 'Plos One', questo studio potrebbe portare a nuovi trattamenti per contrastare le dipendenze. Il team, diretto da Hao Lei dell'Accademia cinese delle scienze di Wuhan, ha 'mappato' il cervello di 35 giovani di entrambi i sessi, tra i 14 e i 21 anni. Diciassette sono stati classificati come affetti da Iad, Internet addiction disorder.
Dopodiché, grazie a una speciale risonanza magnetica, gli studiosi hanno rilevato alcuni cambiamenti nella materia bianca del cervello (la parte che contiene le fibre nervose) solo nei ragazzi considerati web dipendenti. C'erano, in particolare, segni di un'interruzione nelle connessioni delle fibre nervose che collegano aree cerebrali coinvolte in emozioni, processo decisionale e autocontrollo. "Nel complesso - spiega Hao Lei - i nostri risultati indicano che l'Internet dipendenza e' legata ad anomalie della sostanza bianca nelle regioni del cervello che coinvolgono la nascita e l'elaborazione delle emozioni, l'attenzione, il processo decisionale e il controllo cognitivo". I risultati suggeriscono inoltre che questa modernissima forma di dipendenza puo' condividere meccanismi psicologici e neurali con altri tipi di dipendenza da sostanze e con i disturbi del controllo degli impulsi.
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