lunedì 21 maggio 2012

Steve Jobs sognava di realizzare una ICar

Lo rivela Mickey Drexler, membro del board della Mela: "L'iCar di Steve probabilmente avrebbe conquistato il 50% del mercato"

Roma, 21 mag. (Ign) - "Il sogno di Steve prima di morire è stato quello di progettare un'iCar", un'automobile a marchio Apple. A rivelarlo è stato Mickey Drexler, membro del board della Mela, in una conferenza sull'innovazione a New York.
Nella sua mente Jobs aveva probabilmente già disegnato la sua iCar ma non l'ha mai progettata davvero. E chissà come sarebbe stata l'automobile targata Apple, tra ecologia e tecnologia? "L'industria dell'auto negli Stati Uniti è stata un disastro. Ma chi disegna le auto? Il sogno di Steve era quello di realizzare un' iCar, che probabilmente avrebbe conquistato il 50% del mercato", ha scandito Drexler.
Il fondatore dell'impero di Cupertino non era infatti affascinato solo dall'elettronica di consumo: nella sua vita ha ri-inventato yachts così come attrezzature mediche. Chissà quali innovazioni avrebbe potuto portare su strada.
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YouTube compie 7 anni e segna nuovo record

Un video celebra il compleanno del sito di videosharing fondato da Chad Hurley che vanta un trend in continua crescita

Roma, 21 mag. - (Ign) - Youtube festeggia i 7 anni di vita con un nuovo record: 72 ore di filmati caricati ogni minuto dai suoi 800 milioni di utenti. Una storia iniziata nel 2005. L'idea di Chad Hurley, fondatore e attuale CEO di YouTube, si è subito dimostrata vincente. Un anno dopo, nel 2006, il primo record importante, 100 milioni di video visti quotidianamente, convice Google a comprare Youtube per 1,65 milioni di dollari. Una decisione più che azzeccata quella di Mountain View.
Da allora infatti, fra l'introduzione dell'alta definizione e del 3D e gli accordi commerciali con case discografiche e network di tutto il mondo, il sito di videosharing è in continua crescita: nel 2009 gli utenti caricavano ogni minuto 'appena' 15 ore di video contro appunto le 72 di adesso, che potrebbero a breve diventare oltre 100.
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domenica 20 maggio 2012

Il terremoto in tempo reale con un APP android

Nella notte fra il 19 e 20 Maggio 2012, questa applicazione sarebbe stata davvero utile sul nostro smartphone android. Il nome dell’applicazione è proprio Terremoti Italia ed è una app che tengo da moltissimo tempo nel telefono per qualsiasi evenienza.
Cosa ci permette di sapere Terremoti Italia? L’applicazione ci permette di rimanere aggiornati in tempo reale sulle varie scosse sismiche su tutta la penisola dove potremo anche visualizzare la mappa e l’epicentro da dove è arrivata la scossa. Ovviamente non manca l’intensità della scossa.
Dal telefono, potremo impostare anche degli avvisi di quando si verificano questi terremoti impostando aree geografiche precise e soglia in cui vorremo essere avvisati. Cliccando sulla lista dei terremoti delle varie zone potremo anche visualizzare sulla mappa l’epicentro e la cartina di tutta Italia se vogliamo consultare anche altre zone.
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venerdì 18 maggio 2012

Nuova legge in arrivo, una tassa su cani e gatti

Roma, 18 maggio 2012 - In arrivo anche una tassa su cani e gatti. Lo prevede una proposta in dirittura d’arrivo in commissione Affari Sociali della Camera, secondo cui i Comuni ("proprio regolamento") potranno istituire una tariffa per i proprietari di questi animali al fine di finanziare iniziative "di prevenzione e contrasto del randagismo".
La commissione ha completato l’esame del provvedimento e ora il testo è alle altre commissioni competenti per i pareri e dunque potrebbe presto approdare in Aula. Durante l’iter è stato anche approvato un emendamento dell’Idv che esonera dalla tassa "i cittadini che hanno adottato un cane o un gatto in una struttura comunale".

Il provvedimento (‘Norme in materia di animali d’affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell’incolumità pubblica’) aveva iniziato il suo iter nell’aprile 2009 a partire da una proposta di legge di due deputate del Pdl, Jole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci. L’esame è stato completato lo scorso 6 marzo. E’ composto di 39 articoli e prevede, tra l’altro, la creazione di un’anagrafe degli animali d’affezione, l’obbligo di segnalare se si trova un animale ferito al servizio veterinario pubblico che deve prontamente intervenire o ancora i cimiteri per gli animali d’affezione.
I Comuni sono tenuti a una serie di compiti per la prevenzione e il contrasto del randagismo tra cui "incentivi per l’adozione degli animali, prestazioni medico-veterinarie di base erogate da medici veterinari liberi professionisti in regime di convenzione con i comuni, piani di controllo delle nascite con sterilizzazioni". Ed e’ a questi fini che l’amministrazione comunale puo’ istituire la ‘nuova’ tassa.
Sul provvedimento la commissione Finanze ha chiesto una relazione tecnica del governo per le coperture. In commissione, secondo quanto riportano i bollettini parlamentari, ieri il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, ha detto di "concordare in linea di principio con l’istituzione di una nuova tassa sugli animali domestici". "Tra le tasse introdotte dal governo Monti - ha commentato la Lega con Claudio D’Amico - manca solo quella sull’aria...".

RIVOLTA ANIMALISTI - Immediata la protesta delle associazioni a tutela degli animali. "La tassa per i proprietari di cani e gatti per finanziare iniziative contro il randagismo è di per sé un incremento del fenomeno", dice Nino Morabito, responsabile Fauna Legambiente. Secondo Morabito la nuova tariffa incentiva l’abbandono degli animali soprattutto in vista delle vacanze estive: "i soliti incivili che si liberano dei fidati amici adesso potranno anche contare su una parziale giustificazione, la tassa sugli animali".
Per il responsabile Fauna Legambiente i proprietari di animali non sono tutti sullo stesso piano:" chi prende un cane randagio ha sicuramente meno possibilita’ economiche di chi compra un cane con pedigree, dunque gia’ allevare l’animale ‘e un costo, figuriamoci dover aggiungere anche la tassa", conclude Morabito. (Quotidiano.net)

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lunedì 14 maggio 2012

La porta per l'inferno

Esiste una porta per l’Inferno? Si e se vi capita di passare per il deserto del Karakum potreste anche andare a visitarla. Si trova a circa 260 km a nord di Ashgabat. Dal 1971 esiste un’area grande poco meno di un campo da calcio che forma una gigantesca depressione dove un fuoco brucia in continuazione e dove risulta impossibile tentare di spegnerlo. Per capire come si è aperta la “Porta per l’Inferno” guarda questo video:


Guarda anche Il giro del mondo in10 buchi (fotogallery) e Il quasi inferno di Afar (fotogallery)

(Fonte: Focus.it)
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sabato 28 aprile 2012

Impazza sul web la bimba che diventa grande

Roma, 25 apr. - (Ign) - Impazza sul web il video pubblicato pochi giorni fa dall'olandese Frans Hofmeester che per 12 anni, ogni settimana, ha ripreso con un primo piano sua figlia Lotte. Poi ha montato tutte le immagini in un video time-lapse della durata di due minuti e mezzo che ha postato sul web. Il filmato in soli cinque giorni è stato visto da oltre 3 milioni e mezzo di persone.
Questo è il video:

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giovedì 26 aprile 2012

Attenzione ai cibi contaminati da metalli pesanti

Uno studio ha dimostrato che vi sono prodotti alimentari, regolarmente venduti in Italia e nel mondo, contenenti particelle di metalli pesanti altamente cancerogene, provenienti dal fumo di termovalorizzatori, nome nobile per definire gli inceneritori dei rifiuti. Queste microparticelle vengono ritenute dai due scienziati di Modena più pericolose delle macroparticelle dei gas di scarico delle auto, perché entrano nel nostro sangue e si annidano negli organi rimanendovi per sempre, aumentando il rischio di un cancro. Gli scienziati hanno inviato alle aziende interessate i risultati delle loro analisi senza ricevere alcuna risposta.

ECCO LE MARCHE E I PRODOTTI RISULTATI POSITIVI ALLE ANALISI SULLA PRESENZA DI METALLI PESANTI

1. PANE PANEM

2. CORNETTO SANSON

3. BISCOTTO MARACHELLA SANSON

4. OMOGENEIZZATI PLASMON AL MANZO/ AL PROSCIUTTO E VITELLO

5. CACAO IN POLVERE LINDT

6. TORTELLINI FINI

7. HAMBURGER MC DONALD

8. MOZZARELLA GRANAROLO

9. CHEWINGUM DAYGUM PROTEX PERFETTI

10. INTEGRATORI FORMULA 1 E 2 HERBALIFE

11. PANDORO MOTTA

12. SALATINI TINY ROLD (USA)

13. BISCOTTI OFFELLE BISTEFANI

14. BISCOTTI GALLETTI/GRANETTI/MACINE/NASTRINE DE MULINO BIANCO BARILLA

15. BAULETTO COOP

16. PLUMCAKE

17. GIORLETTO BISCOTTI

18. BISCOTTI RINGO PAVESI

19. PANE CARASAU I GRANAI DI QUI SARDEGNA

20. PANE CIABATTA ESSELUNGA

21. PANE MORBIDO MULINO BIANCO BARILLA

22. PANE ANGELI CAMEO

Lo studio è stato condotto dal dott. Stefano Montanari e la moglie dott. Antonietta Gatti. Grillo pubblicò anche una lista di alimenti nei quali i ricercatori avevano rinvenuto nanoparticelle di metalli, invitando a non acquistarli. Quando furono pubblicati gli studi la società privata per cui lavoravano che possedeva il microscopio elettronico a loro disposizione, la nanodiagnostics, decise di trasferire il prezioso microscopio attraverso cui avevano fatto le analisi all’università di Modena. Grillo si fece promotore di una raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo microscopio, più di 378.000 € furono raccolti. La raccolta fondi fu supportata da una onlus emiliana, l’associazione Carlo Bortolani, che divenne proprietaria del microscopio acquistato. Per motivi poco chiari poi l’associazione decise di donare il microscopio all’Università di Urbino.
Mi sorprendo che la lista è così corta! Infatti Montanari ha dichiarato che ha effettuato delle analisi a campione casuali prendendo dei prodotti dagli scaffali del supermercato. Qui si riportano le marche famose, e non, per esempio, le marche discount e importate.
Infatti i metalli pesanti sono dappertutto nell’aria, nell’acqua, nelle pentole (in alluminio, acciaio con nichel) nei cibi e addirittura nei farmaci (ad esempio gli antiacidi contenenti idrossido di alluminio come il MAALOX), nei vaccini e nei cosmetici. Ogni giorno, ogni giorno accumuliamo e accumuliamo sempre di più metalli pesanti nel corpo che bloccano l´attività di numerosi complessi enzimatici, mentre l´eliminazione avviene solo in minima parte, per salivazione, traspirazione, allattamento (!!), ecc. I metalli si concentrano, danneggiandoli, in particolare in alcuni organi ( come cervello, fegato e reni) e nelle ossa, e sono spesso un fattore aggravante, quando non determinante, in numerose malattie croniche.

Se non avete idea di quanto i metalli pesanti siano un realtà che purtroppo ci tocca direttamente, sebbene non lo dicano in tv, allora potete effettuare il test del mineralogramma. Il mineralogramma fornisce un accurato identikit bio-chimico, poiché i capelli rappresentano un tessuto organico la cui composizione è praticamente identica a quella degli altri tessuti organici.



Tratto da: CIBI CONTAMINATI DAI METALLI PESANTI: ECCO L’ELENCO DELLE MARCHE DA EVITARE! | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/04/24/cibi-contaminati-dai-metalli-pesanti-ecco-lelenco-delle-marche-da-evitare/#ixzz1t9JuCt1d 
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

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Parlottare tra sé? Fa bene al cervello

Pronunciare ad alta voce il nome di un oggetto perduto può aiutare a individuarlo più facilmente nell’ambiente circostante

MILANO - Chi parla da solo viene guardato male, si pensa che potrebbe mancargli qualche rotella, eppure questo strambo utilizzo del linguaggio, per fini non comunicativi, sembra avere un preciso ruolo di stimolo per alcune funzioni cognitive. Lo indica una ricerca pubblicata su The quarterly journal of experimental psychology, che ha dimostrato come pronunciare tra sé e sé il nome di un oggetto perduto possa aiutare a individuarlo più facilmente nell’ambiente e quindi a ritrovarlo.

OSSERVAZIONE - La ricerca è stata sviluppata sulla base dell’osservazione fatta nella vita di tutti i giorni di persone che parlottano tra sé mentre si guardano attorno e cercano ad esempio le chiavi perdute: «le chiavi… dove ho messo le chiavi…». Non è solo una richiesta di aiuto a persone che possono essere vicine, è anche un modo per focalizzare la propria attenzione sull’oggetto che si sta cercando. Gary Lupyan e Daniel Swingley, due psicologi americani rispettivamente dell’Università di Wisconsin-Madison e di Filadelfia, hanno dimostrato con una sequenza di esperimenti che si tratta di una strategia vincente.

ESPERIMENTI - In un primo esperimento, ai partecipanti è stata mostrata una serie di immagini di oggetti, poi a un gruppo è stato fatto leggere un annuncio che indicava di trovare uno specifico oggetto, per esempio «cercate la teiera»; l’altro gruppo è stato invece invitato a nominare a voce alta gli oggetti mentre li cercava. Alla fine è emerso chiaramente che gli appartenenti al secondo gruppo trovavano gli oggetti molto più rapidamente tra le immagini presentate. In un secondo esperimento è stata simulata la spesa al supermercato, dove in effetti capita molto frequentemente che si vada alla ricerca di un oggetto senza riuscire a trovarlo, per poi scoprire magari che era proprio lì sullo scaffale, davanti agli occhi. Anche in questo caso, le persone alle quali è stato chiesto di nominare a voce alta l’oggetto sono risultate molto più efficienti nella ricerca.

PROCESSI COGNITIVI - Le parole dette tra sé hanno quindi la capacità di guidare e concentrare l’attenzione, ma anche di stabilizzare un’idea astratta rendendola immediatamente disponibile per la memoria di lavoro. Non c’è da meravigliarsi, se si considera che i neuropsicologi sanno da tempo che chi soffre di disturbi acquisiti del linguaggio si porta dietro spesso anche una ridotta capacità in compiti non verbali. Quindi il linguaggio non deve essere considerato solo uno strumento per comunicare con i propri simili, ma anche un modo per influenzare i propri processi cognitivi. «Questo nostro lavoro è il primo che esamina gli effetti del parlare a se stessi rispetto a un compito visuale relativamente semplice - dicono gli autori della ricerca - e si aggiunge alla letteratura esistente che mostra come il linguaggio abbia una serie di funzioni extracomunicative e, in certe condizioni, possa arrivare a modulare i processi visivi». (Corriere.it)

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mercoledì 25 aprile 2012

Le batterie del futuro: oltre 1000 km di autonomia

Roma, 24 apr. -(Adnkronos) - Il più serio handicap delle auto elettriche è la scarsa autonomia. Anche gli ultimi modelli non vanno oltre i 150 chilometri (la Nissan afferma che il suo all-electric Leaf ha un'autonomia di circa 175 chilometri), garantendo una percorrenza poco più che cittadina. E questo a fronte di vetture che hanno un costo, rispetto ad un pari modello, superiore di 5/10 mila euro. Se non sul fronte dei costi sembra però che possa esserci una svolta su quello dell’autonomia; sono state infatti progettate delle nuove batterie agli ioni di litio in grado di assicurare un’autonomia fino a 10 volte superiore, consentendo percorrenze chilometriche nell’ordine degli 800-1.200 chilometri in condizioni ottimali di marcia.
I nuovi accumulatori, frutto di una ricerca promossa da IBM, invece di utilizzare gli ossidi di metalli pesanti, aspirano aria durante il moto del veicolo. Le molecole di ossigeno reagiscono con gli ioni di litio e producono la corrente elettrica che alimenta il motore dell’auto. Durante la carica avviene il processo inverso con l’ossigeno che viene rilasciato nell’atmosfera.
Ma anche l'Italia è presente sul mercato degli accumulatori con prodotti decisamente innovativi. Grazie infatti all'impiego di nano tecnologie sono stati messi a punto modelli di batterie al litio-zolfo, presentate dai ricercatori con un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Angewandte Chemie, che possono restituire un'energia di 1.200 w/h per chilogrammo. I nuovi accumulatori potrebbero garantire la crescente domanda di autonomia proveniente sia dal settore delle auto elettriche e ibride che da quello dell'elettronica che richiede fonti di alimentazione per computer e telefoni sempre più performanti e di grande autonomia.
Le nuove batterie sono state ottenute usando del materiale nanostrutturato, costituito da particelle di stagno di millesimi di millimetro incluse in un matrice di carbone. La batteria, che appare molto più sicura rispetto al rischio di infiammabilità ed esplosione, funziona convertendo il solfuro di litio in zolfo e rilasciando ioni di litio. Il processo è reversibile consentendo la ricaricabilità.
Accumulatori con caratteristiche di efficienza sempre maggiori sono richiesti dal settore delle energie rinnovabili. Sia in campo solare che eolico, due fonti energetiche discontinue, è infatti indispensabile poter associare all'impianto di produzione di energia anche un sistema che consenta accumuli nei momenti di punta della produzione per poi assicurare, con il rilascio dell'energia accumulata, l'operatività dell'impianto anche quando mancano sole e vento.
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