L’ambito dei
dispositivi indossabili è visto come la prossima miniera d’oro di opportunità
per i produttori di sensori, ora che i profitti nei segmenti di smartphone e
tablet diminuiscono. Inoltre, il panorama dei sensori per i dispositivi
indossabili guadagnerà una nuova dimensione grazie all’ingresso di giganti del
software e dell’hardware quali Google, Apple, Samsung e Intel. Una nuova
analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Wearable Electronics Enabled by
Sensors”, rileva che il mercato dei sensori ha prodotto entrate per 108 milioni
di dollari nel 2014 e stima che questa cifra raggiungerà quota 800 milioni di
dollari nel 2020. “La crescente aspettativa di vita e la sempre maggiore
consapevolezza riguardo all’importanza del monitoraggio della salute e del
benessere fisico alimentano lla diffusione dei dispositivi indossabili, –
afferma Sankara Narayanan, analista di Frost & Sullivan. – In aggiunta alle
applicazioni per la salute, mediche, per il fitness e il benessere, il mercato
dei dispositivi indossabili sta assistendo a una serie di nuovi lanci di
prodotto, tra cui heads-up display, smart watch, tessuti intelligenti,
bracciali e occhiali utilizzati in vari segmenti consumer, industriali e altri.
Con l’aumento della necessità di raccogliere diversi dati fisiologici e
l’affermazione del movimento Quantified Self, i dispositivi indossabili
incorporeranno sempre più sensori e componenti elettronici complessi.” Data
la complessità dell’ecosistema dell’elettronica indossabile, è necessaria una
combinazione di conoscenze sia hardware che software perché le aziende possano
avere successo nel settore. Molte aziende non hanno le competenze per
progettare prodotti da zero. In aggiunta, la necessità di integrare un gran
numero di sensori in un dispositivo indossabile pone seri problemi in termini
di durata della batteria e tempi di commercializzazione. Le piattaforme di
sensori, più che i componenti, avranno un ruolo cruciale nell’innovazione dei
dispositivi indossabili e nella riduzione dei tempi di commercializzazione. Le
aziende produttrici di piattaforme di sensori, con esperienza nell’ambito dei
sensori, dell’elaborazione a basso consumo e della connettività wireless, possono
progettare soluzioni con il numero di sensori desiderato, assicurando allo
stesso tempo una buona durata della batteria e un ridotto consumo energetico.
“Le piattaforme di sensori colmano il divario tra competenze hardware e
software, consentendo la prototipazione rapida degli indossabili e aiutando i
progettisti di dispositivi indossabili a completare la propria progettazione
hardware”, aggiunge Narayanan. Lo studio “Wearable Electronics Enabled by Sensors” fa
parte del programma Sensors & Instrumentation Growth Partnership Service.
Altri studi di Frost & Sullivan collegati a questo sono: “Global Pressure
Sensors and Transmitters Market”, “Sensors Market in Shale Gas Industry” e
“Global Wireless Sensor Networks Market”. Tutte le
analisi comprese nel servizio in abbonamento forniscono dettagliate opportunità
di mercato e tendenze del settore, valutate in seguito ad esaurienti colloqui
con gli operatori del mercato.
mercoledì 18 marzo 2015
mercoledì 11 marzo 2015
Realizzato a Londra il rubinetto salva-acqua che evita gli sprechi con getti "artistici"
Il dispositivo hi-tech è stato messo a punto da uno
studente del Royal College of Art di Londra e consente di risparmiare il 15%
circa sulla bolletta.
Risparmiare è un'arte e alle volte può produrre delle "opere"
davvero spettacolari. Lo sa bene Simin Qiu, uno studente di design nel Royal
College of Art di Londra che ha messo a punto un rubinetto speciale in grado di
"salvare" l'acqua evitando gli sprechi. Ma oltre a dare un taglio del
15% alla bolletta, il dispositivo trasforma il getto in uscita in spirali
artistiche talmente belle da sembrare decorazioni di cristallo.
Le trame "geometriche" dei getti d'acqua che finiscono nel
lavandino sono il risultato di tanti micro-spruzzi incrociati, che lasciano
"vuoto" il centro del cilindro evitando così gli sprechi. Il
meccanismo è reso possibile grazie a una doppia turbina installata nel
"becco" del rubinetto che limita il flusso di acqua.
martedì 10 marzo 2015
Shazam vuole riconoscere anche gli oggetti
Il
popolare pulsante blu di Shazam scommette sul riconoscimento degli oggetti. Il
futuro dell’app che ha superato i 100 milioni di utenti attivi e vale più di un
miliardo di dollari
La startup Shazam, valutata un miliardo di dollari, da tempo cerca
di ampliare il suo raggio d’azione, espandendosi in nuovi mercati e
introducendo nuove funzionalità. Già “to shazam” è diventato un verbo, ma ora
vuole andare oltre la sua app musicale. In futuro vuole riconoscere gli oggetti, come i prodotti in commercio. Lo ha
spiegato lo Chief Executive Rich Riley a Reuters in occasione della fiera Mobile World
Congress (Mwc 2015) di Barcellona.
Presto Shazam permetterà il riconoscimento
degli oggetti nei negozi
L’azienda conta oltre 100 milioni di
utenti attivi
mensili sui dispositivi mobili. La tecnologia di Shazam oggi consente agli
utenti di riconoscere brani musicali e programmi Tv attraverso smartphone e
tablet, aiutando gli utenti ad acquisire tracce o vedere quale musica è di
tendenza in una certa area. Ma in futuro “il famoso pulsante blu che i
nostri utenti amano rimarrà tale, ma permetterà loro di fare molto di più” ha concluso Riley.
In futuro l’app permetterà di
riconoscere un pacchetto di cereali in un negozio per accedere ad ulteriori informazioni
sugli elementi nutrizionali; oppure dalla copertina di un DVD, sarà possibile acquistare la colonna
sonora di un film.
Già
oggi l’applicazione della startup non solo permette di risalire a titolo e
autore di un brano semplicemente ascoltandolo, ma permette anche di ascoltare
la canzone individuata, accedendo a servizi di streaming musicale come
Spotify e Deezer.
Shazam
è stata per anni fra le 25 apps più scaricate. Di recente ha introdotto
strumenti di marketing basati sulla localizzazione.