giovedì 12 marzo 2020
giovedì 12 novembre 2015
TensorFlow, l'intelligenza artificiale di Google è ora aperta a tutti
Grosse novità nel campo dell'intelligenza
artificiale: Google
ha infatti annunciato il rilascio di TensorFlow, un sistema di machine learning
di seconda generazione potenzialmente
in grado di rivoluzionare il modo nel quale interagiamo con la tecnologia e,
più in generale, con tutto il mondo circostante.
Big G descrive
TensorFlow come "una libreria di software open source per la computazione
numerica che utilizza grafici di flusso dei dati". In parole più povere,
si tratta di un sistema che permette ad un computer (o anche ad uno smartphone) non soltanto di eseguire una
determinata operazione ma anche di capirla, migliorando così
col tempo la propria performance.
TensorFlow è
un'evoluzione di DistBelief, la prima generazione del sistema, rispetto alla
quale promette di essere molto più performante, in particolare grazie alla
capacità di realizzare e istruire reti neurali cinque volte più veloci:
per chi non lo sapesse, le reti neurali (Neural Networks) sono dei modelli che,
con una configurazione simile a quella dei neuroni in un cervello, permettono
ad un sistema di mettere le informazioni in suo possesso in relazione fra loro
e, per l'appunto, di "imparare". Di fatto, si tratta di ciò che sta
alla base degli studi sull'intelligenza artificiale.
"Il machine learning è ancora agli
albori, non riesce a fare quello che un bambino di quattro anni fa agevolmente
come riconoscere un dinosauro dopo averlo visto in foto un paio di volte",
spiega il CEO di Google, Sundar Pichai. "Abbiamo tanto lavoro da fare ma
TensorFlow è un buon inizio e
ci aiuterà a fare questo lavoro tutti insieme".
Un elemento di particolare rilevanza è rappresentato proprio dalla
natura open-source del progetto TensorFlow, che permetterà quindi l'accesso al codice non soltanto ai
tecnici di Google ma anche a sviluppatori ed ingegneri di tutto il mondo. Pur
se con le dovute differenze, si tratta dello stesso percorso che ha portato al
successo di Android, il sistema operativo per dispositivi mobili targato Big G.
"Speriamo
che la community che lavora sul machine learning scambi idee più velocemente
possibile per accelerare la ricerca", aggiunge Pichai. "TensorFlow
è una piattaforma valida non solo per la tecnologia ma è utile anche ai
ricercatori che
vogliono dare un senso alla loro mole di dati, dalle scoperte sulle proteine a
quelle che riguardano l’astronomia".
Parlando in
termini concreti TensorFlow, che potrà girare su un computer così come uno
smartphone o su un tablet, sarà il primo passo verso dispositivi potenziati
dall'intelligenza artificiale, in grado di capire meglio e prima cosa desideriamo.
"Solo un paio di anni fa non era possibile parlare a un’app di Google in
mezzo al traffico cittadino, leggere un cartello stradale in russo utilizzando
Google Translate o trovare immeditamente le immagini del vostro cagnolino in
Google Photos", spiega Pichai. "Le nostre app non erano
abbastanza evolute e intelligenti per fare tutto ciò, ma in pochissimo tempo
sono migliorate moltissimo e,
grazie al machine learning, oggi possiamo fare tutte queste cose molto più
facilmente e spingerci anche oltre".
giovedì 28 maggio 2015
Periscope, l'app per trasmettere in diretta debutta anche su Android
Periscope, l'applicazione
di Twitter per il live streaming dallo smartphone, debutta a livello globale
anche su Android. L'app era inizialmente disponibile solo per iPhone, mentre
ora punta a conquistare la consistente fetta degli utenti del sistema operativo
mobile di Google.
Le
funzioni sono per lo più le stesse anche se gli utenti di Android hanno a
disposizione opzioni aggiuntive, a cominciare da un maggiore controllo sulle
notifiche. Lanciata a fine marzo solo per iOS, Periscope è ora disponibile
anche per dispositivi con sistema operativo Android 4.4 Kitkat o versioni
successive. L'applicazione, spiega Twitter in una nota, potrà essere scaricata
a breve dal Google Play Store e permette di condividere esperienze ed eventi in
diretta streaming da qualsiasi luogo.
La versione per Android supporta tutte le funzioni già a disposizione degli
utenti iOS, come la possibilità di attivare trasmissioni pubbliche o riservate
a utenti specifici oppure la possibilità di commentare solo a chi si segue. Ci
sono tuttavia caratteristiche in esclusiva per Android, a cominciare da un
maggiore controllo sulle notifiche di Periscope, come ad esempio le «First Time
Broadcast notifications» (quando un utente che già si segue su Twitter
trasmette su Periscope per la prima volta) e le «Share notifications» (quando
qualcuno che si segue su Periscope condivide il live streaming di qualcun
altro). Ma non solo. Periscope per Android offre anche la «Resume notification»
che permette all'utente di tornare a seguire un live streaming che ha dovuto
interrompere (a causa di una telefonata o di un messaggio).
martedì 28 aprile 2015
La pasta in 3D, il futuro è ormai alle porte
Un bel piatto di pasta fatto in casa e pronto in soli due
minuti. È questa la scommessa di Barilla, la nota marca di pasta italiana, che,
nel suo stabilimento di Parma, è alle prese con il futuro e con le strabilianti
meraviglie delle stampanti in 3D.
Michela Petronio, vice presidente del settore ricerca e
sviluppo della Barilla, in una recente intervista rilasciata al quotidiano la
Repubblica, ha detto che "l'idea è nata 3 anni fa in un meeting con dei
ricercatori olandesi del Tno. Loro volevano esportare la tecnologia della
stampa 3D al settore alimentare e la pasta è sembrata il prodotto ideale: è
liquida, semplice, fatta solo di acqua e semola".
L'intenzione è semplice: permettere a tutti, semplici
consumatori e ristoratori, di 'fabbricarsi' la pasta nella propria cucina.
Scegliere il tipo di farina e gli ingredienti, dalle uova alle verdure, e,
perché no, il formato dopo averlo disegnato al computer.stampante_3d_pasta.jpg Una vera e propria sfida con la propria
fantasia.
I tempi sembrano essere ormai maturi. "La prima volta
ci abbiamo messo 20 minuti per stampare un singolo pezzo di pasta, ha spiegato
ancora Petronio, dopo due anni ci mettevamo due minuti a farne quattro, adesso
siamo vicini a stampare un piatto di pasta in due minuti". Nuovi formati
di pasta hanno, intanto, già fatto capolino tra gli scaffali e lo scorso anno,
nel corso di un concorso di design che ha visto partecipare ben 216 progetti,
sono stati premiati le rose, i vortici e le lune. Oltre che buoni anche un
nuovo piacere da gustare tutto con gli occhi.
martedì 7 aprile 2015
La stampa 3D diventa fashion
Anche
il mondo della calzatura sta guardando con interesse alla stampa additiva. Il Gruppo Meccaniche Luciani, per esempio, ha scelto la tecnologia
Objet500 Connex3 a triplo getto di Stratasys per combinare colori e materiali in una
collezione che comprende tre paia di scarpe, una borsa e un top con bracciale
dai dettagli estetici molto curati. Ogni singolo pezzo è realizzato in un solo
processo con una complessa combinazione di materiali morbidi e rigidi, in
colori luminosi che sfumano dal rosa brillante ai contasti tra il bianco e il
nero.
Precisione con rapidità
Le calzature hanno linee sinuose, complesse e ben delineate, tanto che durante la fase di design, spiega Elisa Luciani, responsabile vendite per il Gruppo Meccaniche Luciani«Eravamo preoccupati per la rigidità e la resistenza dei tacchi. Comunque, grazie alle caratteristiche della stampa 3D, che consentono di combinare contemporaneamente densità differenti di materiali rigidi e morbidi, siamo riusciti a produrre l’intera scarpa con un solo processo di stampa. In passato, non siamo mai riusciti a realizzare parti di prototipi, quali stivali e borse, rapidamente senza preparare uno stampo campione, oggi invece siamo in grado di produrre prototipi con un elevato livello di precisione più rapidamente rispetto alla prototipazione tradizionale» aggiunge Luciani.
Le calzature hanno linee sinuose, complesse e ben delineate, tanto che durante la fase di design, spiega Elisa Luciani, responsabile vendite per il Gruppo Meccaniche Luciani«Eravamo preoccupati per la rigidità e la resistenza dei tacchi. Comunque, grazie alle caratteristiche della stampa 3D, che consentono di combinare contemporaneamente densità differenti di materiali rigidi e morbidi, siamo riusciti a produrre l’intera scarpa con un solo processo di stampa. In passato, non siamo mai riusciti a realizzare parti di prototipi, quali stivali e borse, rapidamente senza preparare uno stampo campione, oggi invece siamo in grado di produrre prototipi con un elevato livello di precisione più rapidamente rispetto alla prototipazione tradizionale» aggiunge Luciani.
Capi indossabili e a lunga durata
Nella stessa collezione sono stati presentati un bracciale e un top elaborato con contasti in bianco e nero. Prodotto sfruttando una combinazione di materiali avanzati, il corpetto presenta contrasti di colore di grande effetto che enfatizzano le linee curve sofisticate al centro. Per evitare la scomoda rigidità tipica della plastica tradizionale, l’azienda ha scelto come alternativa i materiali simil-gomma. Come spiega Luciani, «Il nostro obiettivo principale era la realizzazione di un capo indossabile ed estremamente accurato e realistico. Grazie ai materiali Stratasys, abbiamo potuto stampare in 3D un top con diversi gradi di morbidezza indossabile a diretto contatto con la pelle. La possibilità di combinare contemporaneamente materiali rigidi e morbidi è unica, seguendo un processo diverso, avremmo dovuto produrre manualmente ciascun materiale e quindi assemblarlo individualmente».
Nella stessa collezione sono stati presentati un bracciale e un top elaborato con contasti in bianco e nero. Prodotto sfruttando una combinazione di materiali avanzati, il corpetto presenta contrasti di colore di grande effetto che enfatizzano le linee curve sofisticate al centro. Per evitare la scomoda rigidità tipica della plastica tradizionale, l’azienda ha scelto come alternativa i materiali simil-gomma. Come spiega Luciani, «Il nostro obiettivo principale era la realizzazione di un capo indossabile ed estremamente accurato e realistico. Grazie ai materiali Stratasys, abbiamo potuto stampare in 3D un top con diversi gradi di morbidezza indossabile a diretto contatto con la pelle. La possibilità di combinare contemporaneamente materiali rigidi e morbidi è unica, seguendo un processo diverso, avremmo dovuto produrre manualmente ciascun materiale e quindi assemblarlo individualmente».
Una borsa ispirata ai fiori completa la collezione.
Realizzata con una combinazione di strati dalle forme triangolari ben definite
che si sviluppano in linee curve futuristiche, affronta perfettamente l’usura
quotidiana grazie alla resistenza del materiale opaco rigido VeroBlack di
Stratasys.
giovedì 2 aprile 2015
WhatsApp, chiamate vocali disponibili su Android
Dopo mesi di test, il servizio va a regime. Presto anche su
iPhone
DOPO MESI in cui ha funzionato solo su invito, la
possibilità di fare chiamate vocali tramite Whatsapp - sfruttando il Voip, come
già fanno Skype e Viber - comincia ad essere disponibile a tutti. La novità,
attesa da tempo, riguarda per ora gli utenti di dispositivi Android. Per quelli
iOS, come l'iPhone, potrebbe arrivare a breve. "Entro un paio di
settimane", come annunciato pochi giorni fa dal cofondatore della chat
durante la conferenza di Facebook per gli sviluppatori.
La possibilità di fare chiamate vocali tramite WhatsApp era
stata annunciata in pompa magna un anno fa in occasione del Mobile World
Congress di Barcellona dal ceo Jan Koum. Ora il servizio comincia a diventare
realtà, a cominciare dagli utenti Android, e potrebbe contribuire ad aumentare
la popolarità della piattaforma, acquistata da Facebook a febbraio scorso,
sulla quale ogni giorno passano oltre 30 miliardi di messaggi. Gli utenti
Android che vogliono cominciare a usare il servizio devono installare la
versione 2.12.19 dell'applicazione (aggiornamento che potrebbe anche arrivare
in automatico).
Quindi, aprendo l'app compare in alto un nuovo menù che
oltre a Chat e Contatti annovera anche il pulsante Chiamate. Quando parte la
telefonata si possono utilizzare alcune funzioni di base. Gli utenti iPhone
dovranno aspettare ancora un pò, ma non molto, "un paio di settimane"
secondo quanto annunciato dallo stesso cofondatore della chat Brian Acton la
settimana scorsa durante la conferenza F8. A seguire la nuova funzione sarà
disponibile per gli utenti di Windows Phone e BlackBerry.
mercoledì 18 marzo 2015
L’elettronica indossabile porta nuove opportunità per i sensori, dopo smartphone e tablet
lucammello10:40dispositivi indossabili, sensoeri, tablet, TECNOLOGIA, Wearable Electronics Enabled
Nessun commento
L’ambito dei
dispositivi indossabili è visto come la prossima miniera d’oro di opportunità
per i produttori di sensori, ora che i profitti nei segmenti di smartphone e
tablet diminuiscono. Inoltre, il panorama dei sensori per i dispositivi
indossabili guadagnerà una nuova dimensione grazie all’ingresso di giganti del
software e dell’hardware quali Google, Apple, Samsung e Intel. Una nuova
analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Wearable Electronics Enabled by
Sensors”, rileva che il mercato dei sensori ha prodotto entrate per 108 milioni
di dollari nel 2014 e stima che questa cifra raggiungerà quota 800 milioni di
dollari nel 2020. “La crescente aspettativa di vita e la sempre maggiore
consapevolezza riguardo all’importanza del monitoraggio della salute e del
benessere fisico alimentano lla diffusione dei dispositivi indossabili, –
afferma Sankara Narayanan, analista di Frost & Sullivan. – In aggiunta alle
applicazioni per la salute, mediche, per il fitness e il benessere, il mercato
dei dispositivi indossabili sta assistendo a una serie di nuovi lanci di
prodotto, tra cui heads-up display, smart watch, tessuti intelligenti,
bracciali e occhiali utilizzati in vari segmenti consumer, industriali e altri.
Con l’aumento della necessità di raccogliere diversi dati fisiologici e
l’affermazione del movimento Quantified Self, i dispositivi indossabili
incorporeranno sempre più sensori e componenti elettronici complessi.” Data
la complessità dell’ecosistema dell’elettronica indossabile, è necessaria una
combinazione di conoscenze sia hardware che software perché le aziende possano
avere successo nel settore. Molte aziende non hanno le competenze per
progettare prodotti da zero. In aggiunta, la necessità di integrare un gran
numero di sensori in un dispositivo indossabile pone seri problemi in termini
di durata della batteria e tempi di commercializzazione. Le piattaforme di
sensori, più che i componenti, avranno un ruolo cruciale nell’innovazione dei
dispositivi indossabili e nella riduzione dei tempi di commercializzazione. Le
aziende produttrici di piattaforme di sensori, con esperienza nell’ambito dei
sensori, dell’elaborazione a basso consumo e della connettività wireless, possono
progettare soluzioni con il numero di sensori desiderato, assicurando allo
stesso tempo una buona durata della batteria e un ridotto consumo energetico.
“Le piattaforme di sensori colmano il divario tra competenze hardware e
software, consentendo la prototipazione rapida degli indossabili e aiutando i
progettisti di dispositivi indossabili a completare la propria progettazione
hardware”, aggiunge Narayanan. Lo studio “Wearable Electronics Enabled by Sensors” fa
parte del programma Sensors & Instrumentation Growth Partnership Service.
Altri studi di Frost & Sullivan collegati a questo sono: “Global Pressure
Sensors and Transmitters Market”, “Sensors Market in Shale Gas Industry” e
“Global Wireless Sensor Networks Market”. Tutte le
analisi comprese nel servizio in abbonamento forniscono dettagliate opportunità
di mercato e tendenze del settore, valutate in seguito ad esaurienti colloqui
con gli operatori del mercato.
mercoledì 11 marzo 2015
Realizzato a Londra il rubinetto salva-acqua che evita gli sprechi con getti "artistici"
Il dispositivo hi-tech è stato messo a punto da uno
studente del Royal College of Art di Londra e consente di risparmiare il 15%
circa sulla bolletta.
Risparmiare è un'arte e alle volte può produrre delle "opere"
davvero spettacolari. Lo sa bene Simin Qiu, uno studente di design nel Royal
College of Art di Londra che ha messo a punto un rubinetto speciale in grado di
"salvare" l'acqua evitando gli sprechi. Ma oltre a dare un taglio del
15% alla bolletta, il dispositivo trasforma il getto in uscita in spirali
artistiche talmente belle da sembrare decorazioni di cristallo.
Le trame "geometriche" dei getti d'acqua che finiscono nel
lavandino sono il risultato di tanti micro-spruzzi incrociati, che lasciano
"vuoto" il centro del cilindro evitando così gli sprechi. Il
meccanismo è reso possibile grazie a una doppia turbina installata nel
"becco" del rubinetto che limita il flusso di acqua.
martedì 10 marzo 2015
Shazam vuole riconoscere anche gli oggetti
Il
popolare pulsante blu di Shazam scommette sul riconoscimento degli oggetti. Il
futuro dell’app che ha superato i 100 milioni di utenti attivi e vale più di un
miliardo di dollari
La startup Shazam, valutata un miliardo di dollari, da tempo cerca
di ampliare il suo raggio d’azione, espandendosi in nuovi mercati e
introducendo nuove funzionalità. Già “to shazam” è diventato un verbo, ma ora
vuole andare oltre la sua app musicale. In futuro vuole riconoscere gli oggetti, come i prodotti in commercio. Lo ha
spiegato lo Chief Executive Rich Riley a Reuters in occasione della fiera Mobile World
Congress (Mwc 2015) di Barcellona.
Presto Shazam permetterà il riconoscimento
degli oggetti nei negozi
L’azienda conta oltre 100 milioni di
utenti attivi
mensili sui dispositivi mobili. La tecnologia di Shazam oggi consente agli
utenti di riconoscere brani musicali e programmi Tv attraverso smartphone e
tablet, aiutando gli utenti ad acquisire tracce o vedere quale musica è di
tendenza in una certa area. Ma in futuro “il famoso pulsante blu che i
nostri utenti amano rimarrà tale, ma permetterà loro di fare molto di più” ha concluso Riley.
In futuro l’app permetterà di
riconoscere un pacchetto di cereali in un negozio per accedere ad ulteriori informazioni
sugli elementi nutrizionali; oppure dalla copertina di un DVD, sarà possibile acquistare la colonna
sonora di un film.
Già
oggi l’applicazione della startup non solo permette di risalire a titolo e
autore di un brano semplicemente ascoltandolo, ma permette anche di ascoltare
la canzone individuata, accedendo a servizi di streaming musicale come
Spotify e Deezer.
Shazam
è stata per anni fra le 25 apps più scaricate. Di recente ha introdotto
strumenti di marketing basati sulla localizzazione.