martedì 18 ottobre 2011

Viaggiare pedalando: c'è il servizio Albergabici della Fiab

Roma, 18 ott. - (Adnkronos) - Partecipare a una staffetta su due ruote, scorazzare sulle ciclovie in tutta sicurezza, pedalare lungo ferrovie dismesse e, alla fine, trovare un albergo che non solo sia pronto ad ospitare la nostra bicicletta, ma che possibilmente rispetti anche i principi di chi sceglie di spostarsi a impatto zero. Se mobilità sostenibile fa rima con bicicletta, per chi decide di contribuire attivamente scegliendo il mezzo a propulsione umana, il problema può diventare trovare i percorsi e le strutture adatte.
A risolvere il problema ci pensa "Albergabici", il servizio della Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta, che raccoglie le strutture ricettive (alberghi, agriturismo, bed & breakfast, campeggi e così via)che offrono servizi a favore dei ciclisti. Il sito offre l'elenco, regione per regione, delle strutture idonee ai ciclisti, con lo scopo di mettere in rete informazioni altrimenti difficilmente reperibili, per chi viaggia in bicicletta o semplicemente intende effettuare alcune escursioni.
Così si può scoprire se in una determinata città c'è un albergo dotato di riparo coperto e sicuro per le bici, se dispone di una piccola officina o di un noleggio biciclette, qual è la distanza dalla stazione ferroviaria. I dati vengono inseriti nel portale dalle singole strutture che hanno il compito di aggiornarli almeno ogni anno, garantendo così una informazione precisa e trasparente. Il servizio è integrato con il portale Bicitalia.org che consente di visualizzare la posizione delle strutture in riferimento alle principali Ciclovie di Bicitalia.
Secondo i dati della Fiab, in Italia il cicloturismo è in crescita, anche se le strutture adeguate sono ancora poche e sicuramente ben lontane da alcuni esempi europei, come la pista ciclabile del Danubio che d'estate accoglie, lungo i suoi 300 km da Passau a Vienna, più di 5.000 cicloturisti al giorno, movimentando anche svariati milioni di fatturato.
Basta pensare che in Germania ogni anno più di due milioni di persone trascorrono le vacanze in bicicletta usando, tra le altre sistemazioni, 3.300 strutture certificate ''Bed and Bike''. Se ci fossero le stesse condizioni favorevoli in tutta Europa, si potrebbe attirare e sfruttare appieno una fetta di mercato corrispondente a circa 19 milioni di cicloturisti ogni anno, e far lavorare così 30.000 strutture ricettive che offrono servizi specifici per i viaggiatori in bicicletta.
Che qualcosa si stia muovendo anche in Italia è dimostrato dal fatto che in pochi mesi diverse centinaia di strutture si sono registrate al servizio Albergabici promosso dalla Fiab.
"Albergabici" si propone di compiere un passo nella direzione delle esigenze del ciclista, che generalmente chiede strade per pedalare in sicurezza, strumenti adatti per l'esplorazione del territorio (una buona cartografia specializzata e possibilmente di segnaletica dedicata), percorsi con pendenze non impossibili e paesaggisticamente di pregio con uno sviluppo esteso di ciclovie.
Un ciclista non agonista può percorrere fra i 50 e i 100 km in un giorno dal mattino alla sera. Questo significa che se si vuole trattenere il cicloturista ospite per alcuni giorni è opportuno offrirgli, oltre all'accoglienza, anche itinerari adeguati. Le strutture elencate all'interno del sito sono tutte a misura di ciclista, così come gli itinerari e gli appuntamenti segnalati.
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domenica 16 ottobre 2011

Arriva Freerumble, social network di soli audio.

Roma, 16 ott. (Adnkronos) - Un social network per tutti dove si possono caricare esclusivamente file audio e, quindi, perfettamente accessibile e fruibile da parte di non vedenti e ipovedenti. Eppure, nello stesso tempo, non dedicato esclusivamente ai disabili visivi e quindi tutt'altro che ghettizzante.
Per questo, Freerumble, il primo social-audio del web nato pochi mesi fa per far parlare gli scienziati, sta raccogliendo un successo crescente fra chi non può più vedere ma vuole comunicare col mondo parlando. Freerumble sta diventando "un modo brillante per superare la situazione esistente in rete, che vedeva di fatto i disabili della vista discriminati ed esclusi dalla partecipazione a un fenomeno di massa, come quello dei social network, ancora più importante per coloro, come le persone con disabilità visiva, che incontrano grossi problemi nel muoversi fisicamente per socializzare" afferma Giulio Nardone, presidente nazionale dell'Associazione Disabili Visivi (Adv).
Freerumble, il social-audio fondato da Sonia Topazio, scrittrice e portavoce dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che verrà inaugurato ufficialmente il 20 ottobre a Roma, a Palazzo Marini, sta, insomma già segnando un cambio di passo nell'uso dei social network, finora preclusi ai non vedenti.
"Le potenzialità che intrinsecamente possiede Freerumble -aggiunge Gabriel Battaglia, istruttore subacqueo per non vedenti - se messe al servizio della comunità dei non vedenti, potrebbero aprire entusiasmanti orizzonti ricchi di nuove opportunità di studio, sociali, culturali e di divertimento". Con questo sito, spiega Sonia Topazio anticipando i contenuti della conferenza di inaugurazione del social-audio, "possiamo creare un ponte tra i volontari dell'Uiciechi e dell'Adv con Freerumble in maniera che tutti gli studenti ciechi possano fare richiesta di letture volontarie o riassunti su determinati capitoli di libri scolastici che non sono fruibili sul web".
Ma non solo. "Vogliamo fare in modo - continua Topazio - che per ogni immagine caricata su Facebook si potesse inserire accanto l'audio Freerumble che spiegasse quella determinata immagine. Vogliamo caricare su 'Rumblesecret' interi libri letti da donatori di voce, direttamente online, in maniera che l'utente possa collegarsi ed ascoltare senza bisogno di inviare cd, cassette, recarsi in posta, abbattendo tutti i costi dei supporti multimediali". E ancora. Con questo sito, prosegue Sonia Topazio, "possiamo creare audioblog in cui non vedenti esperti in qualsiasi campo, personale o professionale, possano condividere loro esperienze di vita ed essere ascoltati, e quindi, di fatto, insegnare ad altri, senza bisogno di conoscersi od incontrarsi di persona. Tutto ciò potrebbe permettere la condivisione di esperienze dirette, superando eventuali difficolta' da parte di alcuni non vedenti, nel muoversi fisicamente per raggiungere luoghi diversi da quelli in cui vivono". "Anche inserire la descrizione audio del maggior numero possibile di opere artistiche del mondo è un obiettivo di Freerumble per i non vedenti. Ciò consentirebbe ai disabili visivi -conclude Topazio- di accedere, direttamente da casa, ad una sorta di museo virtuale attraverso la descrizione 'parlata' di quadri, chiese, statue od monumenti".
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venerdì 14 ottobre 2011

Nguyen Thi Phuong invecchia in un paio di giorni

Roma, 14 ott. (Adnkronos/Adnkronos salute) - Ha 26 anni, ma ne dimostra 70. Ed è invecchiata in un paio di giorni: improvvisamente il suo viso si è riempito di rughe, il corpo è diventato flaccido. E' l'incredibile storia di Nguyen Thi Phuong, vietnamita, a cui i medici non sanno dare una spiegazione. L'ipotesi è che a trasformare la bella ragazza in una settantenne anzitempo sia stata una reazione allergica ai frutti di mare. Dal 2008, quando tutto è cominciato, la donna è stata costretta a indossare una maschera per nascondersi dagli sguardi curiosi della gente, fin quando i medici non stabiliranno la causa esatta dell'invecchiamento precoce. Per la prima volta Nguyen Thi Phuong, che vive con il marito nella provincia di Ben Tre, sul delta del Mekong, ha accettato di parlare con i media e di farsi fotografare, mostrando com'era prima e come è oggi.
E la storia sta rimbalzando su diverse testate online internazionali, tra cui il britannico 'Telegraph'. All'inizio di ottobre i medici di un ospedale locale hanno detto di voler visitare la donna gratuitamente, promettendo di mandarla all'ospedale dermatologico di Ho Chi Minh se dovessero fallire nel stabilire la diagnosi. La coppia, infatti, non ha i soldi per rivolgersi alla struttura specializzata della capitale.
Intanto sulla stampa locale è fiorita una gran varietà di diagnosi da parte di diversi camici bianchi interpellati. Alcuni sostengono che possa trattarsi di lipodistrofia, una rara sindrome che causa la degenerazione del tessuto adiposo. Phuong, invece, fa risalire tutto a una grave reazione allergica ai frutti di mare nel 2008, curata con alcune medicine comprate alla farmacia locale, prese per un mese. Poi è passata alla medicina tradizionale: "L'orticaria che avevo è scomparsa, ma la mia pelle ha cominciato ad afflosciarsi e a riempirsi di rughe", racconta.
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I telefonini sono un covo di batteri, 1 su 6 come il WC

Roma, 14 ott. - (Adnkronos Salute) - Prima di fare una telefonata con il cellulare di un altro, meglio pensarci due volte. Un telefonino su sei, infatti, e' un 'covo di batteri', contaminato addirittura da materiale fecale. Lo rivela una ricerca britannica, condotta in 12 citta', sulla base di 390 campioni prelevati da mani e cellulari, i cui risultati sono stati diffusi alla vigilia della Giornata mondiale del lavaggio delle mani, che si celebra il 15 ottobre.
Gli esperti spiegano che la ragione piu' probabile della presenza di batteri potenzialmente dannosi sugli apparecchi di cosi' tante persone e' il fatto di non lavarsi le mani, o almeno di non farlo bene, dopo essere andati in bagno. Lo studio, condotto da scienziati della London School of Hygiene & Tropical Medicine e dalla Queen Mary University di Londra rivela anche una preoccupante tendenza - diffusa tra i britannici - a mentire sulle proprie abitudini igieniche. Infatti, benche' il 95% delle persone intervistate abbia assicurato di lavare le mani col sapone quando possibile, il 92% dei telefoni e l'82% delle mani controllate ospitavano batteri. A preoccupare di piu' gli studiosi, il fatto che il 16% delle mani e il 16% dei telefonini fossero 'abitati' dal pericoloso E. coli, batterio di origine fecale.
Proprio un tipo di E. coli, batterio associato a disturbi di stomaco anche gravi, e' stato implicato nei casi mortali di intossicazione alimentare registrati in Germania nel mese di giugno. "Questo studio - spiega l'esperto di igiene Val Curtis, della London School of Hygiene & Tropical Medicine - fornisce ulteriori prove del fatto che alcune persone ancora non si lavano le mani correttamente, soprattutto dopo essere andate in bagno. Spero che il timore di avere E. coli sulle mani e sui telefoni incoraggi a fare piu' attenzione alla toilette. Lavarsi le mani con il sapone e' una cosa semplice da fare, che senza dubbio e' in grado di salvare vite umane".
"Una ricerca scioccante - commenta Peter Barratt, Technical Manager dell'Initial Washroom Solution, che sostiene la Giornata mondiale - che dimostra l'importanza di un'igiene efficace. E' fondamentale che la gente prenda questo aspetto sul serio". I ricercatori hanno viaggiato in 12 citta', prelevando 390 campioni da telefoni cellulari e mani. I test di laboratorio hanno poi svelato tipo e numero di germi in agguato.
Ai partecipanti sono state anche poste delle domande sulle abitudini con acqua e sapone. Se la quota piu' ampia di telefoni contaminati si e' registrata a Birmingham (41%), ai londinesi spetta il record di E. coli sulle mani (28%). In generale, comunque, i livelli di batteri aumentano via via che si sale verso il Nord del Paese. La citta' piu' sporca e' Glasgow: qui i livelli medi di contaminazione per mani e telefonini e' nove volte superiore rispetto a Brighton. E ancora, chi ha batteri sulle mani, ha il triplo delle probabilita' di averli anche sul proprio cellulare.
Insomma, i risultati parlano chiaro. "La gente puo' affermare di lavarsi le mani regolarmente, ma la scienza dimostra il contrario", dice Ron Cutler, della Queen Mary University of London. I batteri fecali possono sopravvivere sulle mani e le superfici per delle ore, soprattutto nel caso di temperature piu' calde e lontano dalla luce solare. Vengono facilmente trasferiti toccando maniglie delle porte, cibo e persino telefonini. E sono insidiosi: possono scatenare diarrea, mal di pancia, febbre e intossicazioni. E ogni anno 3,5 milioni di bambini sotto i cinque anni vengono uccisi da polmoniti e malattie diarroiche.
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Con l'olio della frittura il motore Diesel va, inquinando meno

Roma, 14 ott. (Ign) - L'aumento del prezzo del carburante si fa sentire anche negli Stati Uniti dove, nonostante recenti politiche ambientaliste abbiano scoraggiato l'uso di veicoli dai consumi stellari, la media delle vetture ha motori di grande cilindrata e quindi di grande consumo.
L'idea è quella fare alimentare il motore Diesel con olio... vegetale, lo stesso che si usa per friggere le patate fritte.
L'olio vegetale è infatti un combustibile "pulito" che brucia nel motore Diesel lasciando pochissime scorie. E' rinnovabile e molto più eco-sostenibile della benzina o del gasolio ordinario. Per trasformare il sistema di combustione da Diesel a olio vegetale in negli Stati Uniti basta acquistare un kit di conversione che si applica facilmente al motore. Pochi minuti bastano per ottenere un grande risparmio. E da noi?
Da noi il kit non è in vendita ma qualora qualcuno avesse voglia di provarci, facendoselo spedire dagli Usa, metta in bilancio l'impatto con il nostro Moloch Burocratico. E auguri.
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martedì 11 ottobre 2011

Idee intelligenti. Arriva l'attacca chewingum

Roma, 10 ott. - (Ign) - Cresce il tasso di 'sensibilità ambientale' degli italiani che, dopo il lavoro, si preoccupano di inquinamento e spreco delle risorse. L'indagine Eurobarometro, infatti, descrive un Bel Paese 'ecologicamente convinto' al punto di bocciare il governo in materia di politiche 'green'.
Ma gli italiani sanno perfettamente di dover contribuire con: una corretta raccolta differenziata, il risparmio delle risorse idriche e l'efficienza energetica. Questo perchè anche un piccolo gesto può fare la differenza. Spesso, però, la maleducazione è difficile da correggere e richiede informazione e tempo. In questo le buone idee possono aiutare.
Lo sa bene Laura Martini designer e artista milanese, che combatte la maleducazione ed educa il cittadino al rispetto dell’ambiente, con il progetto 'Stick your Gum here'. Ricreando l’immagine dello schienale della sedia, invita le persone ad attaccarci le gomma da masticare evitando così di disperderla nell'ambiente.
Il progetto 'Stick your Gum here' parte dall’analisi di alcuni dati: il senso civico, l’educazione e i costi di smaltimento per il recupero del chewingum. A partire da quest’ultimo punto l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), afferma che in Italia rimuovere 1 gomma da masticare dall’asfalto costa 1 euro e il tempo richiesto dall’operazione è pari a 2 minuti. Cinque anni invece è il tempo di smaltimento effettivo per questa cattiva abitudine.
In Irlanda, il costo varia dai 3 ai 20 euro a metro quadro. In Gran Bretagna, si spendono oltre 240 milioni di euro all’anno di disinfettanti e sostanze chimiche per l’eliminazione delle gomme, mentre in Germania, la rimozione delle gomme da masticare pesa 900 milioni di euro sulle casse comuni.
'Stick your Gum here',dunque, si propone come una singolare strategia di ambient marketing che RI-crea l’immagine dello schienale della sedia, utilizzando gli 'archetti parapedonali' già presenti sul territorio.
E’ su questi  archetti viene agganciato il pannello in legno (mediante sei fori che permettono di unirli agli archetti senza rovinarli). Adesso, quello che prima era un semplice dissuasore di sosta è lo schienale di una sedia, dagli angoli completamente arrotondati, su cui poter lasciare la propria chewingum.

Un’alternativa 'pulita' è Chicza Rainforest Gum, la gomma da masticare naturale estratta e lavorata dai chicleros dello Yucatan. Per il momento è già presente sui mercati della Gran Bretagna al costo di 1,50 euro al pacchetto, ma qualche punto vendita italiano la propone già ai suoi clienti. Il chewingum 'amico dell’ambiente' è smaltibile in sole sei settimane, non è appiccicoso e dannoso nel caso in cui venga ingoiato.

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Germania, un trojan delle autorita' tedesche spia i cittadini

In Germania, un gruppo di hacker facenti parte dell'associazione Chaos Computer Club (CCC) che si occupa del monitoraggio dei virus circolanti sul web, ha scoperto un malware che sarebbe stato prodotto nientemeno che dalle autorità tedesche. 
Nello specifico si tratterebbe di un trojan in grado di monitorare e registrare l'attività di alcuni utenti totalmente ignari: attraverso il virus, le azioni compiute dagli utenti sui computer privati verrebbero controllate e spiate da remoto. 
Alcune indiscrezioni rivelano che il malware sarebbe servito a polizia e servizi segreti tedeschi per monitorare le attività della popolazione.(BitCity)
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lunedì 10 ottobre 2011

Ivano Fossati: nella terra del vento

La notizia dell'addio alla musica di Ivano Fossati ha lasciato l'amaro in bocca. Molti lo conoscono poco, altri affatto. Lui è la musica, la malinconia, la felicità, il sogno, l'allegria. Mi sono preso il suo ultimo lavoro con la puzza sotto il naso: dopo le sue recenti dichiarazioni mi sono sentito abbandonato. Come: proprio io che ti ho seguito per tutta la mia vita merito questo distacco? Lo penseranno in molti. Se tutto sarà vero, posso dire, che questa ultima fatica, rispecchia il Fossati che tutti noi amiamo e ricorderemo come uno dei migliori cd degli ultimi anni. Sbirciano su Youtube ho trovato un video montato con alta professionalità ( a parte il finale ). Mi sento di proporvi questa canzone....bellissima, dedicandola a tutti che, come me, vivono "NELLA TERRA DEL VENTO".

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domenica 9 ottobre 2011

Il Passito che conquista sempre più palati

Roma, 9 ott. - (Ign) - Vino passito frutto di una passione antica che non smette di incuriosire. Il fascino nasce dalla ricerca di abbinamenti gastronomici non più necessariamente legati al dessert. Superato il consueto matrimonio all'insegna del 'dolce' gusto, il passito si riscopre nella sua veste più innovativa in coppia, ad esempio, con piatti di formaggi o altre pietanze salate ad estro del preparatore. Di conseguenza cresce il consumo di questi vini che per definizione vengono considerati "speciali". Dal canto suo, la Scuola Europea Sommelier stima che "negli ultimi due anni il consumo dei vini passiti e da meditazione sia cresciuto del 18%". Un successo per le etichette del mondo Bacco più aromatiche.
Aromi, contenuti in questi vini 'speciali', che conducono a sensazioni retro-olfattive di piacevolezza. E che vengono preservati nella fase più caratterizzante della lavorazione dei passiti, ovvero l'appassimento o disidratazione. "In cantina vengono lavorati come vini normali in quanto anche i passiti subiscono lo stesso processo di fermentazione - spiega a IGN, testata online del Gruppo Adnkronos, Gabriele Bacciottini, presidente della Scuola Europea Sommelier - La differenza sta nel procedimento che subisce l'uva prima di essere portata in cantina: l'appassimento non è altro che la riduzione della sostanza acquosa che è nell'acino. Tutto allo scopo di preservare la componente aromatica elevando il tenore zuccherino e quindi alcolico".
Al di là delle tecniche di appassimento (su pianta o graticci), Bacciottini spiega ancora che i grappoli colpiti dalla cosiddetta muffa (Botrytis Cinerea), chiamata comunemente 'nobile' (contribuisce notevolmente alla riduzione dell'acqua negli acini), danno dei vini dall'aroma unico (muffati). Questo evento naturale necessita però di un clima particolare che si registra, ad esempio, nell'area vinicola francese di Sauternes da cui il vino dolce tra i più famosi al mondo. "I vini appassiti tramite muffa nobile hanno un sapore intenso e aromatico che sposano bene piatti di formaggi", aggiunge il presidente della Scuola Europea Sommelier.
Da qui si spiega anche "la diffusione più ampia" che riguarda questi 'nettari speciali' abbinati "non più solo a dessert", dice Bacciottini aggiungendo che i passiti sono considerati oggi "vini innovativi", incuriosiscono enoappassionati più o meno esperti. Tutto a beneficio di nuove emozioni del palato da condividere a tavola o all'ora dell'aperitivo.
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