martedì 9 agosto 2011

Tagliare i costi dello Stato si può. Ecco come fare


Ridurre le auto blu. Abbassare il vitalizio ai deputati. Mettere all’asta i beni sequestrati. Fissare un tetto massimo per le prestazioni sanitarie. Comprare la cancelleria sul web. Caro Governo, per contenere la spesa pubblica si può fare moltissimo. Cominciando da qui

1 Contattare rapidamente l’Ikea: nel solo 2010, l’acquisto di arredi per la Camera è costato 926 mila euro.
2 Eliminare con urgenza il rimborso spese di viaggio ai deputati fuori mandato (risparmio: 800 mila euro).
3 Illuminare i funzionari della Camera sull’esistenza del VoIP (telefono via internet a costo zero): tra fisso e mobile, le spese dei deputati nel 2010 sono state di 2 milioni e 130 mila euro.
4 I fondi europei esistono. Usateli. (Solo per il nostro Sud, per il periodo 2007-2013, la Ue ha stanziato 44 miliardi di euro. A oggi, ne sono stati spesi 3,6).
5 Se il primo ministro inglese David Cameron quando va in vacanza vola Ryanair, come fanno i nostri deputati a spendere 8 milioni e 180 mila euro per trasporti aerei?
6 Hai la Ferrari e corri? Paga. Le multe per eccesso di velocità in proporzione al reddito sono una buona idea.
7 Privatizzare le aziende municipalizzate per 30 miliardi (risparmio: un miliardo di interessi l’anno).
8 Da quanto tempo si sente parlare dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e del raddoppio della rete ferroviaria Palermo-Messina? Per lo sviluppo economico, le infrastrutture sono fondamentali. Ma solo se vengono realizzate.
9 L’università può essere quasi gratis solo per i più poveri: bisogna alzare le tasse universitarie in proporzione al reddito e concedere il prestito d’onore.
10 Se un imprenditore lascia gli utili sul conto dell’azienda, perché deve pagarci le tasse? Come stimolo a reinvestire è piuttosto inefficace.
11 Abbasso gli evasori: che ne dite di fare accertamenti fiscali a tutti coloro che possiedono un’auto di valore superiore ai 100 mila euro?
12 Premiare chi fa la raccolta differenziata e abbattere i costi dello smaltimento, come fa il comune di Corchiano (Viterbo).
13 L’Italia ha un patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato del valore di 350 miliardi di euro. Venderlo (o affittarlo) porterebbe a una riduzione del debito del 5%.
14 Non tirate fuori la scusa dei costi delle intercettazioni: nell’indagine della Procura di Milano su Fiorani e Antonveneta le registrazioni telefoniche sono costate 3 milioni ma ne hanno fatti restituire 340.
15 Investire seriamente nella sicurezza stradale (segnaletica, illuminazione, asfalto drenante) farebbe risparmiare molte lacrime. E 300milioni di spese sanitarie per incidenti.
16 Mai pensato di mettere all’asta i beni sequestrati dimenticati nei depositi (a pagamento) dei Palazzi di Giustizia?
17 Gli affitti di uffici per la Camera dei Deputati costano 34 milioni e interessano spazi per 240 mila metri quadri. Al Louvre ne bastano 60 mila.
18 Il numero di consiglieri regionali non può dipendere dall’umore del Governatore. Rendetelo proporzionale alla popolazione (in Sicilia c’è un deputato ogni 55 mila abitanti; in Lombardia, uno ogni 118 mila).
19 Tagliare del 3% gli stipendi più alti dei funzionari pubblici già farebbe risparmiare 5 miliardi.
20 Per l’affitto della spiaggia del suo Twiga, Flavio Briatore dice di pagare 210 mila euro l’anno. Il titolare della concessione, però, allo Stato, ne gira solo 4 mila. Adeguiamo i canoni di concessione legandoli al fatturato.
21 Comprare da un unico fornitore online la cancelleria degli uffici pubblici costerebbe 3,6 miliardi di euro in meno l’anno. Da noi ci sono decine di appalti.
22 Una Tac è una Tac: urge uniformare il costo delle prestazioni sanitarie in tutta Italia.
23 Affidare ai privati la gestione dei grandi siti archeologici e turistici: nel 2010 il Museo di Caltanissetta è stato visitato da un solo turista. L’incasso? Zero: era un biglietto omaggio.
24 Dimezzare le «pensioni d’oro» sopra i 10 mila euro al mese.
25Varare un superbollo per auto di lusso, maxi-yacht, ecc.
26Limitare il potere di veto locale: il comune di Agrigento ha potuto bloccare il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle perché un tubo doveva passare per 200 metri dal suo territorio.
27 Istituire una super-Ici dalla terza casa in poi.
28 Ritirare i soldati italiani in Afghanistan.
29 Verificare l’efficienza del Gias, l’ente di Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (costo: 395 milioni l’anno).
30 La guerra fredda è finita da un pezzo! Cancellate la spesa di 62 milioni per lo smantellamento dei sommergibili nucleari russi.
31 Vi pare opportuno spendere 57 milioni di euro per la fornitura di sistemi di controllo alla Libia?
32 Chiudere Spazio Bergamo, l’ufficio romano di rappresentanza della Provincia di Bergamo che costa ai cittadini 73.500 euro l’anno.
33 Aiutare gli allevatori italiani si può: in Francia, allevatori, macellatori e grande distribuzione versano alcuni centesimi per ogni chilo di carne venduta. Il ricavato (più di 15 milioni di euro) è stato investito in pubblicità per sostenere il consumo della carne francese.
34 Qualcuno controlla come vengono spesi i soldi pubblici? Copiare l’esempio della Basilicata, dove i progetti comunali finanziati dai contribuenti vengono seguiti in ogni fase. E chi spreca o perde tempo perde il finanziamento.
35 Sospendere la stampa dell’Annuario dei giornalisti italiani edito dalla Isei di Napoli (15 mila euro di finanziamento pubblico). È su web da un pezzo.
36 Conservare il buon vecchio stemma araldico della Provincia, anziché spendere 34 mila euro per farne uno nuovo(come è successo a Padova).
37 Sostituire carta e francobolli con e-mail certificate per le notifiche di multe e altre comunicazioni.
38 I rimborsi per le spese elettorali dovrebbero servire per le spese elettorali. Non a riempire le casse dei partiti.
39 Organizzare corsi di formazione informatica nella Pubblica amministrazione farebbe risparmiare 205 milioni di euro di inefficienze e tempo perso, dice l’Associazione italiana per l’Informatica.
40 Stabilire un tetto massimo agli stipendi dei manager pubblici e rapportare il loro stipendio ai risultati ottenuti, come fa la Regione Lombardia.
41 Occhio alle consulenze: la Provincia di Rieti (159 mila abitanti) ha speso 827 mila euro per consulenti esterni contro i 215 mila euro spesi da quella di Viterbo (315 mila abitanti).
42 La Regione Calabria ha 10.500 guardie forestali (costo: 160 milioni). Una per albero?
43 Eliminare lo stanziamento per i reduci della Grande Guerra ’15-’18 (5,4 milioni fino al 2013): nessuno più li reclama ma sono soldi bloccati.
44 A proposito di reduci: le pensioni di guerra sono sacrosante, ma i 17,5 milioni di euro di spesa dedicati alle commissioni mediche preposte ad erogarle si possono ridurre.
45 Abolire le Province: solo i salari dei dipendenti costano allo Stato 7 miliardi di euro (più altri 6 di extra).
46 Sospendere il pagamento al Comune di Roma dei Piani di rientro per le Olimpiadi del 1960 e il Giubileo (300 milioni).
47 Lo Stato non è un ente di beneficienza: interrompete i pagamenti ai dipendenti degli istituti finanziari meridionali disciolti (1,25 milioni).
48 Venezia è Venezia, ma 386 milioni di euro per la manutenzione e cura di ponti e calli sono troppi.
49 Curare l’ansia degli amministratori in Val d’Aosta, dove per l’ordine pubblico si spendono 169 euro per abitante (contro i 150 della Sicilia).
50 Riunire in un solo istituto i cinque enti per la formazione dei dirigenti pubblici (costo: 49 milioni di euro). E iniziare a formarli, soprattutto.
51 Destinare i fondi dell’Osservatorio per l’imprenditoria agricola giovanile (192 mila euro) al Registro italiano donatori midollo osseo (zero contributi).
52 Urge una riforma parlamentare che penalizzi scissioni e micro-partiti: senza una vera coesione della maggioranza non esiste possibilità di crescita economica.
53 Belli i cavalli, ma l’Unire, l’ente che si occupa di selezione e allevamento equini, costa 150 milioni di euro.
54 A 43 anni di distanza dal sisma che colpì le province di Agrigento, Trapani e Palermo, forse i 2,5 milioni di euro in bilancio per le opere di ricostruzione e urbanizzazione si possono tagliare.
55 Chiedere al Consip (la centrale acquisti per la pubblica amministrazione) di piantarla di affittare 30 mila fotocopiatrici a 6 mila euro l’anno (in negozio costano 2 mila euro al massimo).
56 Chiudere le sezioni dell’Aci in perdita (per la cronaca, 57 su 106).
57 Chiudere il Comitato per l’emersione del lavoro non regolare (costo: 101 mila euro). Ps: è inattivo da anni.
58 Dimezzare il numero e gli stipendi dei 121 consiglieri del Cnel: per un impegno di qualche ora al mese percepiscono 2.104 euro mensili.
59 Formare opportunamente i medici di base perché non prescrivano farmaci inutili a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
60 Vietare i doppi incarichi pubblici. Sempre.
61 Rivedere i costi degli interventi sui rom: lo sgombero di 200 persone del campo nomadi Casilino 900, a Roma, è costato 2,5 milioni di euro. E non sono stati mandati al Grand Hotel.
62 Donne in pensione a 65 anni? Va bene, ma a patto di destinare tutte le entrate in servizi per la conciliazione lavoro-famiglia.
63 Informatizzare la Giustizia taglierebbe tempi e costi. E sopprimendo i faldoni, potremmo finalmente passare dai 533 giorni di un processo civile italiano ai 129 dell’Austria.
64 Aiutiamo i disoccupati con il salario d’intermittenza: un assegno a termine subordinato all’accettazione di un corso di formazione professionale.
65 Dimezzare il numero di parlamentari (risparmio: un miliardo di euro all’anno).
66 Rivedere la lista dei fornitori: tinteggiare due stanze di Ca’ Corner, appartamento di rappresentanza della Provincia di Venezia, è costato 30 mila euro.
67 Un solo giorno da deputato vale un vitalizio da 1.733euro al mese. Proposta: chi vuole mantenere questo privilegio ha l’obbligo di bere il caffè ogni mattina con un pensionato con la minima e guardarlo negli occhi.
68 Funzionari del ministero della Salute, fatevi un giro in Umbria, la Regione italiana in testa al rapporto qualità costi dei servizi sanitari pubblici. Se tutte le Regioni si ispirassero a lei, si potrebbero risparmiare 3 miliardi l’anno.
69 Il cieco che investe un pedone? Non è una barzelletta. La piaga dei falsi invalidi ci costa un miliardo all’anno.
70 Cari addetti all’informatizzazione della PA, sapevate che al mondo esistono software open source, cioè gratuiti? Il Comune di Modena li ha installati, risparmiando un milione di euro.
71 Sembra un anagramma da Settimana Enigmistica: Inps, Inail, Inpdap, Ipsema, Inpdai, Enpals, Ipost, Enpaf… Unificare gli enti previdenziali vale due miliardi.
72 Massa Fiscaglia, Migliaro e Migliarino (Ferrara), hanno fuso le amministrazioni. Con l’accorpamento dei Comuni sotto i 10 mila abitanti si eliminerebbero dal bilancio oltre 4 miliardi di spese.
73 Basta coi ministri che mandano l’autista a fare la spesa. In Italia ci sono oltre 600 mila auto blu, in Germania 50 mila. Una bella sforbiciata ad auto e voli vale 5 miliardi in meno di spese.
74 Riappropriazione da parte dello Stato dei beni delle fondazioni bancarie per rivenderli e fare cassa.
75 L’economia annaspa e noi tassiamo chi produce? Abolire l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, darebbe una nuova spinta produttiva a piccole e medie imprese.
76 Anticipare le tasse per l’anno successivo è antipatico. Anticiparle per il 90% è quasi un’estorsione. Le tasse vanno pagate, ma almeno aspettiamo di calcolarle.
77 Con gli studi di settore, che tassano professionisti e piccole imprese a forfait, a che servono fattura e scontrini fiscali? O chi li riceve li può scaricare, oppure diventa solo un’incombenza in più.
78 Introdurre un tetto di spesa massima per le forniture sanitarie: un camice ospedaliero non può costare dagli otto ai 30 euro a seconda della regione.
79 Abbasso gli evasori: se le parcelle dei professionisti si potessero detrarre dal 740, la lotta all’evasione fiscale spiccherebbe il volo senza spendere un soldo in più.
80 Allargamento del credito di imposta per le nuove assunzioni anche alle aziende del Nord.
81 Forse Paperon de’ Paperoni può pagarsi da solo la badante: vincoliamo al reddito l’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili e innalziamo invece i contributi per chi ha davvero bisogno.
82 Vogliamo che i giovani tornino al lavoro manuale? Rendiamo operativo al più presto l’accordo sull’apprendistato.
83 L’Italia – 60 milioni di abitanti – ha 630 deputati e 315 senatori. Gli Usa – 300 milioni di cittadini – 435 e 100. Dimezziamo il numero di parlamentari e allineiamo i loro stipendi a quelli europei.
84 Inserite i referendum nelle giornate elettorali (non come l’ultima volta).
85 Chi più ha, più paga: istituire una imposta patrimoniale ordinaria e di una straordinaria
86 Mandate in pensione a 65 anni (e non 70) i professori universitari. E con quel che si risparmia, assumete giovani ricercatori.
87 No incarico pubblico, no auto blu. Se scade il mandato, bye bye autista.
88 No agli aumenti retributivi ai dipendenti di uffici segnalati per grave inefficienza e improduttività.
89 Che senso ha far pagare una tassa sul deposito dei titoli in un momento in cui invece bisognerebbe invitare i cittadini a comprarli?
90 Il Fondo interventi strutturali per la politica economica ha sei miliardi a disposizione. Nelle scuole pubbliche, mancano pennarelli e carta igienica. C’è qualcosa che non torna.
91 Cari politici, se volete che le donne lavorino, aumentate i posti disponibili negli asili nido. Se dal 46,4% di impiego femminile raggiungessimo la media europea del 58%, il nostro Pil salirebbe del 24%.
92 Calcolate le pensioni dei parlamentari con il metodo contributivo. Come per tutti gli italiani.
93 Basta con gli ordini professionali: liberalizzare le professioni favorirebbe l’ingresso nel lavoro e la concorrenza.
94 Per sostituire le Province, basterebbe un’assemblea dei sindaci presieduta da presidente del comune capoluogo.
95In Italia il cuneo fiscale, cioè la differenza tra quanto paga il datore di lavoro e quanto finisce nelle tasche del lavoratore (dopo le ritenute fiscali e previdenziali) è enorme. Ridurlo diminuirebbe il costo del lavoro e aumenterebbe la competitività delle aziende.
96 Taglio dei rimborsi per le spese mediche dei parlamentari (dentista, shiatsu e terme): 10 milioni di euro nel solo 2010.
97 Raggruppare i vari incentivi alle imprese in un unico fondo dedicato al finanziamento delle nuove imprese, soprattutto quelle giovanili.
98 Sempre sui fondi europei: copiare la Basilicata, che ha ottenuto 1 miliardo di finanziamenti Ue grazie a un team di superspecialisti che aiuta i 130 Comuni a districarsi tra le scartoffie.
99 Abolizione del servizio di barbiere a Montecitorio (mozione presentata da Stefano Stefani della Lega e bocciata).
100 
Da dove cominciare? Da qui: un impegno dei partiti a non presentare proposte che abbiano come effetto l’aumento del debito pubblico.

di Daniela Fabbri, Antonio Spampinato e Fiamma Tinelli
Alcune delle proposte presentate sono di: Bruno Benelli, Tito Boeri, Susanna Camusso, Francesco Daveri, Mario Deaglio, Ferruccio De Bortoli, Sergio Fabbrini, Roberto Ippolito, Nunzia Penelope, Alessandro Rosina, Eugenio Scalfari, Luigi Zingales

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lunedì 8 agosto 2011

'Triple-E', la eco nave portacontainer più grande del mondo

Roma, 5 ago. - (Adnkronos) - Arriva Triple-E, la nave portacontainer più grande del mondo, con elevati standard di sostenibilità. Entrerà in funzione nel 2013 per la rotta tra Asia e Europa con le prime 10 unità, in attesa delle altre 20 previste dal contratto tra la compagnia di navigazione Maersk e Daewoo. (VIDEO)
Le regole sono semplici: tre 'E' per indicare 'Economy of scale', 'Energy efficient' e 'Environmentally improved'. Sulla carta le 10 navi promettono bene, riducendo i consumi di carburante, e quindi le emissioni di Co2, del 50% rispetto alla media attuale del trasporto navale e del 35% rispetto alle navi della generazione precedente, ossia le 'Emma' Maersk.
Ma anche le performance non sono state trascurate. Oltre alle importanti dimensioni (400 metri di lunghezza, 59 di larghezza e 73 di altezza), che faranno delle Triple-E le navi più grandi del mondo, sono in grado di trasportare 18.000 container standard, ossia 20 piedi, mentre le attuali navi portacontainer 'Emma' riescono, invece, a trasportare 15.500 container.
Rispetto a questa ultima flotta però è stato deciso di ridurre la velocità massima di crociera da 46,3 a 42,6 km/h, per ridurre del 20% la resistenza all'avanzamento a parità di carico trasportato, risparmiando così carburante.
Le Triple-E richiederanno 65.000 kw per mantenere questa velocità, contro gli 80.000 richiesti alle più piccole della flotta 'Emma'. E non solo: il 90% dei componenti delle Triple-E si possono riciclare. Grazie a dei 'segni di riconoscimento' ogni componente utilizzato può essere facilmente riutilizzato in futuro per altre navi. Il costo della eco nave è di 190 milioni di dollari.
Il trasporto merci, nel mondo, conta su sono 800 porti che movimentano complessivamente 500 milioni di teu (twenty feet equivalent unit), l'unità di misura usata per contare i container standard, pari a 20 piedi. Attualmente il porto più grande del mondo è quello di Shanghai con 29 milioni di teu e circa 650 milioni di tonnellate di merci movimentate.
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domenica 7 agosto 2011

Vent'anni fa la prima pagina web.

Roma, 5 ago. (Adnkronos) - Il web compie 20 anni: il 6 agosto 1991 l'informatico Tim Berners-Lee pubblicò online il primo sito in world-wide-web, il primo 'www' della storia. Una data importante non solo per la comunita' scientifica, per la quale questa invenzione fu creata, ma per tutto il mondo degli internauti, dopo che nel 1993 il Cern, struttura per la quale lavorava Berners-Lee, decise di renderlo disponibile a tutti gli utenti.
Il progetto dell'informatico inglese e del suo collega Robert Cailliau, era di elaborare un software per la condivisione di documentazione scientifica in formato elettronico indipendentemente dalla piattaforma informatica utilizzata, con l'intento di migliorare la comunicazione e quindi la cooperazione, tra i ricercatori dell'istituto. Una proposta ambiziosa data l'allora poca flessibilità delle piattaforme informatiche. Da qui la definizione di standard e protocolli per scambiare documenti su reti di calcolatori: il linguaggio Html e il protocollo di rete Http, vera e propria base del 'mondo libero' del web.
Il web non è altro che un mondo digitale, nel quale si possono utilizzare un'infinità di ipertesti, ovvero un insieme di documenti messi in relazione tra loro tramite parole chiave, le quali rimandano una pagina all'altra. L'agilità e la possibilità di supportare più linguaggi e formati è stato il vero successo di questa invenzione che ha accompagnato la storia recente delle comunicazioni telematiche. L'idea del web era nata due anni prima, quando Tim Berners-Lee presentò al proprio supervisore il documento 'Information management: a Proposal'.
L'importanza dell'invenzione di Barners-Lee è apparsa chiara fin da subito e ora a vent'anni di distanza non possiamo che constatare come il web abbia cambiato radicalmente non solo il mondo della scienza ma anche la società in sé", sottolinea all'Adnkronos il professor Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della comunicazione all'università La Sapienza di Roma, ricordando come Umberto Eco avesse ''intuito la vastità della scoperta, suggerendo subito la necessità di creare una materia universitaria per seguire scientificamente la rete: nacque così 'teorie e tecniche dei nuovi media' un nome volutamente impreciso per poterlo tenere aperto a tutte le nuove scoperte".
"Il world wide web - continua Morcellini - ha creato tre rivoluzioni principali: ha innanzitutto cambiato il concetto di cambiamento scientifico. Le scoperte non sono più epocali e quindi si relativizzano gli anniversari perché un'invenzione diventa progressiva. Tutto ciò è conseguenza anche del moltiplicarsi di comunicazione e ricerca scientifica e della facilita' con cui circolano in rete".
"Allo stesso tempo - prosegue il professor Morcellini - il web ha allargato la base delle discussioni: non ci sono più solamente piccole cerchie di studiosi un po' snob e autoreferenziali ma è la base sociale della rete a diventare il soggetto capace di provocare cambiamento. Le informazioni - continua - circolano e si allargano a tutti quelli che vogliono riceverle, ampliando a dismisura il possibile uditorio, facendo quindi circolare cultura". "La scoperta ha inoltre cambiato il linguaggio - conclude - contaminandolo e rendendolo fluido. La forza del progetto di Barners-Lee è stata quella di rendere pubblico e gratuito il linguaggio di programmazione, in questo modo ampliando la possibilità di interagire e comunicare. E' stata la gratuità la chiave di volta del successo dell'invenzione e allo stesso tempo della circolazione della conoscenza online".

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