domenica 27 gennaio 2013

La crisi stringe la cinghia; gli italiani si ritrovano più magri


Roma, 26 gen. (Adnkronos)- "Quasi un italiano su due è in sovrappeso (45,8 per cento) con un aumento record del 28 per cento negli ultimi 20 anni, ma con la crisi si registra per la prima volta una inversione di tendenza e la popolazione dimagrisce". E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della crisi sull'alimentazione degli italiani in base delle serie storiche dell'Istat . "La situazione resta preoccupante per il 56,2 per cento di uomini ed il 36,1 per cento di donne con forme 'abbondanti' ma in Italia nell'ultimo triennio - sottolinea la Coldiretti - si è registrato un significativo calo del numero di cittadini in sovrappeso di mezzo punto percentuale, con oltre 250mila persone che hanno stretto la cinghia dei pantaloni e sono ora in perfetta forma". "I maggiori 'sacrifici' in questi ultimi tre anni di crisi -continua la Coldiretti- sono stati fatti nel mezzogiorno dove sono aumentati del 2,2 per cento gli abitanti in peso forma ma sono anche cresciute quasi dell'1 per cento le donne che sono rientrate nella taglia giusta". "La bilancia -prosegue la Confederazione degli imprenditori agricoli- conferma dunque i dati sul calo dei consumi alimentari degli italiani che hanno registrato una riduzione dello 0,6 per cento nel commercio alimentare al dettaglio che risparmia solo i discount, in aumento dell'1,6 per cento nei primi undici mesi del 2012 secondo l'Istat"."Se la riduzione del peso medio è in generale un fatto positivo a preoccupare è dunque - sostiene la Coldiretti - la qualità dell'alimentazione con gli italiani che sono stati costretti a tagliare in quantità prodotti base della dieta mediterranea come il pesce fresco (-3,4 per cento) o la frutta (-1,9 per cento) secondo i dati Ismea dei primi nove mesi del 2012, mentre si registra un aumento negli acquisti di prodotti low cost spesso di origine incerta e con dubbie caratteristiche salutistiche e nutrizionali"."Le frodi a tavola si sono moltiplicate nel tempo della crisi e -precisa la Coldiretti- si fondano sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti mentre oltre un certo limite non è possibile farlo se non si vuole mettere a rischio la salute". Le preoccupazioni, secondo la Coldiretti, "riguardano anche il fatto che l'Italia è un forte importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che nei cibi in vendita vengano utilizzati ingredienti di diversa qualità come il concentrato di pomodoro cinese e l'extravergine tunisino le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate provenienti dall'estero"."Allarmi sugli effetti della crisi sulla salute dei cittadini vengono anche dal mondo scientifico come l'Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari che -riferisce la Coldiretti- ha dimostrato il forte impatto della crisi economica sui servizi sanitari dei Paesi europei per colpa anche della cattiva alimentazione poiché con le tasche vuote i cittadini sono più portati al consumo di cibi meno sani"."Un problema che -sottolinea Coldiretti- riguarda anche le giovani generazioni con la Societa italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) che ha lanciato recentemente l'allarme sul fatto che con la crisi gli italiani per i propri bambini si rivolgono piu facilmente a cibi di scarsa qualita, gustosi, poco costo con snack e merendine e bevande zuccherate che prendono il posto di alimenti piu salutari, come cereali, pesce, frutta fresca e verdura"."Se nelle città la Coldiretti ha promosso i mercati degli agricoltori di Campagna Amica per favorire l'acquisto di prodotti genuini al giusto prezzo, nelle scuole -ricorda la confederazione degli imprenditori agricoli- è impegnata nel progetto 'Educazione alla Campagna Amica' che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe"."In questo momento di difficoltà l'obiettivo -conclude la Coldiretti- è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno".

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