lunedì 14 novembre 2011

Pizza in onore di Mario Monti con un tocco di basilico 'spread'

Napoli, 14 nov. - (Adnkronos) - Da Napoli arriva la pizza dedicata al neopremier Mario Monti: "E' una pizza della speranza", spiegano il pizzaiolo Gino Sorbillo e il commissario regionale dei Verdi Campania, Francesco Emilio Borrelli. "Noi ci auguriamo che Monti sia più giusto e corretto del suo predecessore e soprattutto che pensi agli interessi del Paese e non esclusivamente ai propri. Sarebbe un bel gesto se rinunciasse ad esempio al suo stipendio da 25mila euro mensili per dare lui per primo il buon esempio", aggiungono Sorbillo e Borrelli. "Inoltre - aggiungono - ci aspettiamo che non abolisca o accorpi il Ministero dell'Ambiente. E' vero che il ministro Prestigiacomo ha gestito malissimo il dicastero in questi anni ma il Paese ha bisogno di chi si occupi della tutela e difesa dell'ambiente".
"I cittadini presenti a Via dei Tribunali stamane - continuano Sorbillo e Borrelli - hanno applaudito quando abbiamo mostrato la pizza 'riMontiamo' con il nuovo basilico 'spread', mentre hanno fischiato con rabbia quando abbiamo presentato quella 'Ko Berlusca'. Noi ci aspettiamo che il nuovo Governo sia semplice, buono ed equo come la pizza napoletana".
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Aliaa Elmahdy protesta nuda e scatena il web

Aliaa Elmahdy è una ragazza egiziana che ha deciso di protestare contro la condizione delle donne in Egitto pubblicando alcune sue foto di nudo integrale. L'atto di provocazione, volto a rompere il tabù, ha avuto un'eco immediata sul web e in particolare sul social network twitter. Da quando le foto sono state pubblicate su internet in molti si sono interrogati sull'identità della ragazza fotografata fino quando Aliaa ha deciso di rivelare il suo vero nome proprio con un tweet. La giovane, che si definisce "laica, liberale, vegetariana ed egiziana individualista", si è già fatta promotrice di altre iniziative su Facebook.
Le foto di nudo non sono che l'ultima provocazione lanciata dalla giovane rivoluzionaria egiziana con la missione di “fare l’eco delle grida contro una società della violenza, il razzismo, il sessismo, le molestie sessuali e l’ipocrisia”. Risale a qualche settimana fa la curiosa iniziativa "Gli uomini devono indossare un velo”, alla quale molti hanno partecipato inviando foto di uomini in hijab, ideata per protestare contro l'obbligo di indossare il velo imposto alle donne nei paesi musulmani.

Il mondo arabo del web ha mostrato reazioni differenti alle contestazioni messe in atto da Aliaa. In particolare l'iniziativa di pubblicare foto senza veli ha fatto scatenare gli utenti; così mentre alcuni ne hanno apprezzato il coraggio, altri hanno espresso le loro perplessità riguardo al gesto che è stato definito esagerato e persino lesivo dell'immagine dei rivoluzionari egiziani.
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I software per il controllo dei dipendenti

Il controllo informatico sui dipendenti, in Italia è vincolato a severe norme a tutela della privacy dei lavoratori. Tuttavia, in commercio esistono diversi software di monitoraggio delle informazioni che viaggiano sulle reti aziendali, le cui funzionalità si muovo sulla sottile linea di demarcazione tra lecito e consentito, puntando a migliorare la produttività e controllare il consumo delle risorse aziendali.

Dopo aver recensito il sofware Internet Access Monitoring, questa volta ci occupiamo di Activity Monitor (Softactivity), di Realtime-Spy e di Netvizor (entrambi di Spytech). La conoscenza dettagliata di tali strumenti è fondamentale per un loro utilizzo conforme alla normativa italiana.

Activity Monitor
Questo tool permette di monitorare qualsiasi LAN restituendo informazioni dettagliate sulle attività degli utenti di quella rete. La logica di funzionamento è il sistema client/server: il software della parte server può essere installato su qualsiasi computer in rete locale; il software spia da remoto (l'agent), è invece il client che si installa su tutti i computer in rete da monitorare (tale installazione può avvenire anche da remoto). Ogni agent controlla e registra le attività svolte sul pc di propria competenza e invia i dati alla parte server, al fine di consentire analisi di approfondimento grazie alla generazione di report avanzati.
Le funzionalità di dettaglio sono particolarmente invasive e consentono di monitorare desktop remoto, utilizzo di internet, uso dei software installati sul pc, uso della tastiera risalendo a cosa viene digitato e in che lingua (funzionalità keylog), fino anche a effettuare snapshot dello schermo remoto (funzionalità di screenshot). Il db centralizzato registra log approfonditi inerenti a: sequenze di tasti premuti sulla tastiera del client, record relativi al passaggio da un programma con timestamp a un altro, percorso alle applicazioni eseguite e nomi delle finestre, siti Web visitati, messaggi email, messaggi IM.
Il software sul server consente anche di intervenire sulle attività del client per avviare e interrompere processi, eseguire comandi, copiare file da sistemi remoti. Fino a spegnere o riavviare computer remoti, nonché disconnettere gli utenti. Il software viene commercializzato come interfaccia in 11 lingue ma le funzioni di keylog supportano anche i caratteri internazionali compreso cirillico e cinese.
L'agent del software non è individuabile dall'utente perché la parte client eseguita sul computer monitorato, non si visualizza nell'elenco dei processi (su Win9X) ed è completamente invisibile. Gli utenti non possono terminare l'Agente di Activity Monitor dal Task Manager senza avere diritti di accesso amministrativi.
I requisiti tecnici per la macchina server riguardano potenza di calcolo (Intel Pentium 233 MHze superiori) e spazio (128Mb RAM, almeno 100 MB su disco per archiviare i log per lunghi periodi). I sistemi operativi compatibili sono della famiglia Microsoft (Windows 7, Vista, XP, 2000 Service Pack 4, 2003 Server, 2008 Server) e, in generale, sono supportate le versioni di Windows sia a 32-bit che a 64-bit.
La licenza dipende da numero degli agent in un rapporto uno-a-uno, mentre la versione di prova gratuita permette di monitorare un computer, sia locale che remoto.

Prodotti Spy-tech
NetVizor e Realtime-Spy sono monitorano le attività dei dipendenti senza che - teoricamente - questi se ne rendano conto (in Italia non è consentito utilizzarli senza comunicarlo ai lavoratori, attenzione!). NetVizor è un software all-in-one mentre Spy software ha una modalità di funzionamento centralizzata che però si serve di agent che operano da remoto. In entrambe i tool è possibile per l'amministratore del software intervenire sui pc remoti per riavviare, disabilitare processi e intervenire direttamente sulle attività dell'utente.

Entrambi accedono ai registri delle attività del pc controllato e sono in grado di tenute sotto controllo, le attività del dipendente con possibilità di visualizzazione e registrazione in appositi log. Le funzionalità di dettaglio riguardano sia il logging dei tasti digitati, dei documenti e delle applicazioni accedute, ma anche il mantenimento degli screenshot del desktop e delle finestre applicative nonchè delle mail scambiate. Sono inoltre registrati siti web visitati, la durata e tipologia di connessioni web, e il tipo di applicazioni via web utilizzate (chat, forum, social network).

I requisiti tecnici di installazione richiedono un pentium 1 class o superiori e almeno 3Mb di spazio disco e come s.o. sono compatibili con Windows NT/200x/XP/Vista/7. Sono disponibili sui rispettivi siti delle versioni demo e trial a durata ovviamente limitata fino a che non si comprano le licenze.

Utilizzo corretto
Nella funzionalità di questi software ci sono molteplici aspetti che violano la normativa italiana: le funzionalità invasive di controllo sono esplicitamente dallo Statuto dei Lavoratori e dalla normativa sulla Privacy. Non è consentito l'uso dei log storicizzati che fanno ricostruire la sequenza dei tasti digitati, entrando nel merito dell'attività del lavoratore, nè la presenza nascosta dell'agent. I dipendenti devono essere avvisati in anticipo della sua presenza: qualsiasi strumento che individuando con certezza l'identità di una persona condizionandone il comportamento lavorativo è paragonabile all'attività di sorveglianza, che nel nostro paese non è autorizzata.

Un utilizzo lecito di questi software può essere effettuato solo mediante implementazione di restrizioni preventive sulle diverse aree di attività: inibizione di tipologie di siti, di categorie applicative quali chat o social networks, limitazione degli allegati per le mail o eventuali restrizione nella profilatura delle applicazioni aziendali. In questo modo si evita che il dipendente possa attuare dei comportamenti "sbagliati” senza l'esigenza di doverlo controllare passo passo.

Prima dell'implementazione di ognuna di queste restrizioni è comunque necessario avvisare il personale per richiamarlo alle proprie responsabilità e doveri lavorativi, ed è obbligatorio condividere la policy aziendale che si intende attuare. Solo attraverso una politica condivisa, chiara, trasparente e sincera si realizzano i presupposti per una collaborazione proficua e basata su una rinnovata fiducia. Come dire, patti chiari amicizia lunga! (PMI.IT)
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domenica 13 novembre 2011

La Seconda Guerra raccontata su Twitter in tempo reale

Roma, 12 nov. - (Ign) - "31 agosto 1939. Le truppe delle SS, travestite da polacchi, stanno distruggendo il radiotrasmettitore a Gleiwitz, allo scopo di creare un pretesto per attaccare la Polonia". Non è un libro di storia, ma il primo 'tweet' diffuso da Alwyn Collinson, uno studente da poco laureatosi a Oxford.
Il giovane ha avuto un'idea davvero interessante: pubblicare su Twitter, in tempo reale, ora per ora, tutti gli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Secondo Collinson, in questo modo la gente può capire meglio la gravità e l'importanza dei fatti successi. Il risultato in effetti è affascinante: sembra di leggere i tweet che nei mesi scorsi ci hanno raccontato minuto per minuto le rivolte arabe in Egitto o in Libia. E in più si può imparare l'evento più importante della storia...in non più di 140 caratteri alla volta!
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A 'Ecomondo' consegnato il premio alle aziende più virtuose

Rimini, 12 nov. (Adnkronos) - 96.000 tonnellate di anidride carbonica in meno immesse nell'atmosfera e 141 aziende coinvolte, sono questi i numeri di Coop for Kyoto, l'iniziativa delle cooperative che ha premiato all'Ecomondo di Rimini i 4 fornitori di prodotto a marchio piu' virtuosi. Sul podio sono saliti Kimberly-Clark (prodotti a base di carta), Orogel (prodotti alimentari surgelati), Materie Plastiche Cotti (pellicola, alluminio, carta forno per imballare alimenti) e Inalca (carni bovine). Sono aziende che hanno aderito al progetto "Coop for Kyoto" avviando azioni volte a migliorare la propria efficienza energetica.
In totale sono 141 le imprese coinvolte (altre 40 intendono aderire) e, coerentemente al progetto, fra 2007 e 2010 e' stata evitata l'emissione di ulteriori 96 mila tonnellate di anidride carbonica. Come se 1000 famiglie avessero rinunciato all'energia elettrica per oltre 61 anni. L'iniziativa Coop for Kyoto e' partita nel 2006 quando Coop ha invitato i fornitori di prodotto a marchio a adottare azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sancite dal Protocollo di Kyoto, fornendo anche una Linea Guida contenente una serie di possibili interventi sia impiantistici che gestionali. I dati forniti dai produttori sono stati raccolti e verificati da Bureau Veritas Italia (organizzazione internazionale che si occupa di certificazione, non che' uno dei partner di Coop in questa iniziativa).
Relativamente al gruppo dei 141 stabilimenti dei fornitori che hanno aderito al progetto, nel quadriennio 2007-2010 le quantita' di merci prodotte sono aumentate del 9,4 %, le emissioni diminuite di 10.672 tonnellate (l'1,2 %) grazie appunto al miglioramento dell'efficienza: se nel 2007 ogni tonnellata di prodotto comportava per la sua fabbricazione mediamente un'emissione di 201 Kg di CO2, nel 2010 per una tonnellata di merce prodotta si sono emessi mediamente 182 Kg di CO2, con un miglioramento del 9,5 %. Ma se la produzione del 2010 fosse stata realizzata con l'efficienza del 2007 le emissioni sarebbero state pari ad oltre 85 mila tonnellate in piu'.
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Mamma-bambina in Messico: parto a 10 anni

In ospedale in preda alle convulsioni, dà alla luce un piccolo prematuro. I due stanno bene
Mamma a soli dieci anni. E' accaduto a una ragazzina messicana, arrivata all'ospedale di Puebla, una delle megalopoli del Paese, in preda a gravi complicazioni dovute alla sua gravidanza che durava da 31 settimane, e anche a convulsioni. La giovanissima madre ha poi partorito con taglio cesareo, dando alla luce un maschio che pesava circa un chilo e mezzo.
Il piccolo è ora ricoverato in ospedale nel reparto per bambini prematuri, ma la mamma bambina va in ospedale ogni giorno per allattarlo. Il neonato è comunque in buone condizioni considerando la nascita prematura e anche la madre ha recuperato dopo il suo ricovero in ospedale, avvenuto il 22 ottobre.
Il fatto è stato comunicato dal direttore dell'ospedale alla locale stazione di polizia, che sta indagando su chi sia il padre del piccolo. La legge messicana vieta l'aborto alle giovani madri, a meno che queste possano dimostrare che il figlio è frutto di una violenza sessuale.
A Puebla, alle donne che abortiscono tocca il carcere o una multa, sempre che non ci sia stata violenza sessuale. Il caso della giovanissima madre non è il primo di mamme bambine in Messico. L'anno scorso, una undicenne partorì un bambino prematuro dopo essere stata violentata dal suo patrigno, che era dieci anni più vecchio di lei. Quando la madre della ragazzina scoprì che la figlia era incinta, volle sapere come era successo e la piccola le raccontò delle violenze del suo patrigno, che furono subito riferite alla polizia.
Nel 1999 una tredicenne vittima di violenza nello stato di Baja California fu al centro di una celebre causa dopo che i medici rifiutarono di lasciarla abortire. Poco dopo la ragazzina partorì, ma poi portò il suo caso alla Commissione Inter-Americana dei Diritti umani, attirando l'attenzione internazionale e dando vita a una campagna internazionale per chiedere il risarcimento al governo messicano, che più tardi fu costretto a pagare più di 20mila sterline.
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sabato 12 novembre 2011

Matrimonio: 31 mesi e poi tradimento !

Gli italiani sono i più fedifraghi d'Europa.

La passione coniugale ha la vita breve:  la prima scappatella arriva in media già dopo due anni e mezzo di matrimonio, per l'esattezza 31 mesi. E sono entrambi i coniugi a concedersela, indipendentemente da età, reddito e residenza geografica. Capita a 7 coppie italiane su 10,  il tasso di tradimento più alto d'Europa. E il pentimento? E' un fatto raro, che si verifica solo nel 5% dei casi.
I dati emergono dallo studio di Victoria Milan, il sito Internet specializzato appunto in tradimenti coniugali è diventato in poco più di un anno il punto di riferimento dei fedifraghi di mezza Europa. Lo studio è stato realizzato in occasione di IoSposa, la tre giorni dedicata al matrimonio che si apre oggi a Milano. A considerarsi partner assolutamente fedeli è appena il 13%. Il 34% (uno su tre) si definisce "abbastanza fedele": da notare che si tratta quasi di un bisticcio di parole, come dire: "sono abbastanza incinta", mentre il restante 53% ha la consapevolezza di essere più tendente al peccato.

Così è la vita? Parrebbe di sì, visto che la passione tra coniugi passa sempre più in fretta: per il 72% degli intervistati si esaurisce prima del terzo anniversario di matrimonio, mentre per l'11% si esaurisce già 6 mesi dopo la cerimonia, per un altro 13% dopo un anno e per il 16% fra il primo e il secondo anno. Sono appena il 6% degli intervistati a dichiarare che la passione per loro non si è mai affievolita. E' gioco forza, vista la situazione, che la scappatella arrivi sempre prima. Nel 15% dei casi entro del primo anno, nel 31% tra il primo e il secondo. Nel 23% dei casi dopo 5 anni, nel 22% tra il settimo e il decimo. Solo nel 9% dei casi avviene dopo dieci anni di matrimonio.

Il numero magico, secondo Victoria Milan è 31: in Italia il primo tradimento (indifferentemente di lui o di lei) arriva dopo 31 mesi di matrimonio. Insomma, la fedeltà post-matrimoniale dura da noi appena 930 giorni, contro i 1020 degli svedesi, i 1040 dei tedeschi, i 1200 dei francesi e i 1250 degli spagnoli. E il pentimento? E' una merce rara e preziosa. Solo uno su 5 (21%) si scopre colpevole e decide di non ricascarci più. Gli altri si dividono tra soddisfatti (23%), peccatori recidivi con la costante paura di essere scoperti (29%) e professionisti e professioniste del tradimento in cerca del brivido della trasgressione  (17%). Interessante è anche il rapporto tra frequenza delle scappatelle e crisi dei matrimoni: soltanto in un caso su tre (29%) gli intervistati affermano che il tradimento (proprio o del coniuge) ha portato alla separazione o al divorzio. Anche perché alla domanda "Credi che il tuo partner stia cercando una scappatella?" il 64% ha risposto: preferisco non saperlo. (TgCom).
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Produrre energia elettrica dalle onde del mare

Venezia, 11 nov. (Adnkronos) - Produrre energia pulita e rinnovabile sfruttando il moto ondoso. Questo il rivoluzionario progetto presentato questa mattina con una conferenza stampa al Municipio di Mestre, e in contemporanea a ''Ecomondo'', la fiera internazionale sulla sostenibilità energetica e ambientale in corso a Rimini. Sono intervenuti, tra gli altri, l'assessore comunale all'Ambiente, Gianfranco Bettin, la dirigente della Direzione Ambiente e Politiche giovanili, Anna Bressan, la direttrice di Agire, Alessandra Vivona. La sperimentazione è stata avviata dal Comune di Venezia, attraverso Agire, l'Agenzia veneziana per l'energia, e consente di trasformare l'energia contenuta nel moto ondoso della laguna e del mare in energia elettrica pulita e rinnovabile, che potrà alimentare attrezzature ed impianti.
''Crediamo molto in questo nuovo sistema, per ora unico al mondo e mai sperimentato prima - ha esordito l'assessore Bettin - per produrre energia pulita seguendo e sfruttando la grande vocazione e opportunità del territorio veneziano, ovvero il mare. Da sempre i veneziani hanno avuto la capacità di adattarsi al mare e adattare il mare alle proprie esigenze. Oggi noi lo facciamo portando avanti politiche per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale''. Come ha infatti spiegato la direttrice di Agire, Vivona, il progetto ha portato alla realizzazione di tre prototipi: due che saranno installati in mare aperto entro la prossima primavera, e uno già posizionato in laguna, nel Canale della Giudecca, ad agosto.
Si chiamano ''Giant'' e ''Wem'' e sono costituiti da un galleggiante e da un generatore, che sfrutta il Principio di Archimede, ossia un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l'alto eguale al peso del liquido spostato, quindi un galleggiante di peso trascurabile potrebbe muovere un analogo volume d'acqua. Nel tempo che intercorre tra due picchi dell'onda, il galleggiante si muove dalla massima altezza al livello zero del mare per risalire al punto più alto.
L'energia prodotta, ad esempio, potrebbe innanzitutto essere impiegata sul posto, ovvero per l'illuminazione delle briccole in laguna e degli imbarcaderi Actv della città, ma si stima che la produzione possa tranquillamente sopperire al consumo energetico di scuole ed edifici pubblici. La fase di sperimentazione durerà circa un anno, durante il quale saranno perfezionati i dispositivi in modo da renderli più efficienti possibile e saranno raccolti i dati. Una volta ultimata la sperimentazione sarà possibile calcolare la quantità di energia prodotta e quindi impiegarla nel modo più adeguato.
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giovedì 10 novembre 2011

Raeeporter, fotoreporter contro gli elettrodomestici abbandonati

Roma, 10 nov. (Adnkronos) -Sulle orme del turista giapponese, anche l'italiano è diventato un foto-maniaco e questo grazie alla grande diffusione dei palmari e smartphone dotati di fotocamera. Si fotografa tutto e tutti in una corsa all'archivio personale condiviso, Di fotografie sono pieni i social network, da facebook a Twitter, passando anche per i social professionali neanche loro lasciati indenni da questa foto-mania.
Sfruttando questa passione Ecodom, il consorzio che si occupa del fine vita degli elettrodomestici, lancia sul mercato delle app per cellulare Raeeporter (raee significa appunto rifiuti elettrici ed elettronici) ed invita a spedire tramite l'applicazione gli scatti che raffigurano lavatrici, frigoriferi o altri elettrodomestici da rottamare abbandonati abusivamente e quindi fonte di grave inquinamento. La foto sarà poi inoltrata al Comune o all'ente di competenza perché si possa provvedere al recupero e ad un corretto smaltimento.
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