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venerdì 26 agosto 2011

Il fiume che scorre per 6000 km sotto la foresta amazzonica


Un enorme fiume sotterraneo scorrerebbe a ben 4 mila metri sotto il Rio delle Amazzoni, il più grande fiume al mondo che scorre nella foresta Amazzonica in Perù e Brasile. E’ quanto dedotto da alcuni scienziati brasiliani che avrebbero studiato i carotaggi effettuati per l’esplorazione petrolifera in 241 pozzi petroliferi negli anni ’70 e ’80.
Il ricercatore indiano Valiya Hamza dell’Osservatorio Nazionale brasiliano ha detto che il suo team ha trovato indicazioni che il fiume sotterraneo sarebbe lungo 6.000 chilometri, circa la stessa lunghezza del Rio delle Amazzoni in superficie. Ha detto che le “informazioni termiche” fornite da Petrobras ha permesso al suo team di identificare il movimento dell’acqua 4.000 metri sotto il Rio delle Amazzoni. I loro risultati sono stati presentati la scorsa settimana a Rio de Janeiro in una riunione della Società Brasiliana di geofisica.
I ricercatori hanno aggiunto che l’esistenza di un fiume sotterraneo che scorre da ovest a est (quindi anch’esso verso l’Oceano Atlantico) significherebbe che la foresta pluviale amazzonica ha due sistemi di scarico delle acque – il Rio delle Amazzoni e il fiume sotterraneo. Hamza ha sottolineato che gli studi sono ancora in fase preliminare, ma ha aggiunto che si aspettava di confermare il flusso sotterraneo entro la fine del 2014. La portata del fiume sotterraneo – se confermato – è comunque molto inferiore a quella del Rio delle Amazzoni ed è stata stimata a 3.000 metri cubi al secondo, rappresentando solo il 3% di quello del Rio delle Amazzoni, che nasce nella giungla peruviana e sfocia nell’Oceano Atlantico, all’estremo nord del Brasile ed è catalogato come il più lungo del mondo con i suoi 6.800 km.
I ricercatori hanno concordato di chiamare il fiume Hamza fiume sotterraneo in onore del ricercatore indiano Valiya Mannathal Hamza, che ha studiato la regione per oltre quattro decenni ed ha guidato il gruppo che ha effettuato la scoperta. Da parte sua, Hamza si è rifiutato di commentare le possibili conseguenze della scoperta da un punto di vista ambientale e di salvaguardia della Foresta Amazzonica. (Gaianews.it)
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sabato 20 agosto 2011

Parco sottomarino con percorsi per non vedenti


Reggio Calabria, 19 ago. (Adnkronos) - Sara' inaugurato domattina il parco archeologico sottomarino di Reggio Calabria, realizzato dai volontari del nucleo sommozzatori di Protezione civile Scuba Point nello specchio d'acqua di Lazzaro. Il progetto Calarcheo affonda le radici nella collaborazione con il museo nazionale della Magna Grecia e il Centro servizi per il volontariato di Reggio Calabria.
''Ha come finalita' - spiegano i promotori - la promozione e la tutela del territorio e del suo patrimonio storico - culturale, ancora oggi poco conosciuti; si prefigge l'obiettivo specifico della realizzazione di un percorso archeologico sottomarino, fruibile turisticamente anche dai disabili''.
La particolarita' del parco e' infatti quella di avere percorsi segnalati anche per non vedenti, grazie a cime sensibili al tatto che consentono ai disabili della vista di poter ''vedere'' le anfore e i capitelli immersi tra i 40 e i 100 metri.
I volontari dello Scuba Point hanno lavorato 129 ore sott'acqua per ripulire gli oggetti dalle concrezioni naturali e dalla sporcizia prodotta dall'uomo. ''Studi effettuati tramite ricerche storiche, informazioni assunte e continue perlustrazioni dell'area sommersa e alle sinergie con la soprintendente Simonetta Bonomi - spiegano ancora i volontari - hanno confermato quello che le cartine riproduttive delle vecchie mura di cinta della citta' di Reggio Calabria, risalenti al XVII secolo circa, rappresentano graficamente''.
L'idea dei volontari è che ''i ritrovamenti archeologici erano parte integrante di 'Porta Marina' e 'Fontana Nuova'. E' bene evidenziare - precisano - che il parco si trova a un centinaio di metri dalle vecchie mura di cinta di 'CastelNuovo', oggetto fino a pochi anni fa di una infervorata diatriba tra enti e associazioni con interessi archeologici''.
Gli appassionati dello Scuba Point si dicono ''fiduciosi che Calarcheo possa crescere, implementando il percorso e mantenendolo costantemente efficiente; non puo' trovare fine - sostengono - un'opera che riporta alla luce la storia della citta' che lo ospita''.
I volontari chiederanno al sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, un incontro apposito per valutare i possibili strumenti per il futuro del parco archeologico sottomarino. ''Una naturale evoluzione - concludono - che permetterebbe altre scoperte di interessanti reperti e la loro naturale ricollocazione lungo il percorso, oltre la necessaria pulizia dei reperti che se abbandonati, dopo poco verrebbero colonizzati dalle molteplici forme di vita acquatiche''.
''Sicuramente la' sotto ci sono duemila anni di storia, il sito meriterebbe un'indagine archeologica approfondita, ma le condizioni non sono facili'', e' il commento all'Adnkronos della soprintendente ai beni archeologici della Calabria Simonetta Bonomi, che ha visto le immagini girate dai sommozzatori dell'associazione Scuba Point sott'acqua.
''Ci sono resti di muro in mattoni, qualche pezzo ottocentesco. Sicuramente - dice Bonomi - segni del periodo tra i due terremoti, tra la fine del Settecento e quello del 1908. Non sappiamo quanto c'e', perche' i volontari non potevano scavare, ma certamente ci sono gli elementi che caratterizzano la civilta' del popolo di Reggio Calabria nei secoli''.
Simonetta Bonomi domani partecipera' alla conferenza stampa che si terra' alle 11 al Circolo Velico di Reggio Calabria, dopo l'inaugurazione ufficiale del parco che sara' alle 10. Insieme a lei parteciperanno Gianni Zelany dell'Universita' pontificale di Giovanni Paolo II di Cracovia, l'archeologo Pasquale Da poto, il presidente del gruppo subacqueo paolano Piero Greco, Stefania Suraci, allenatore subacqueo, e il presidente dello Scuba Point Filippo Mallamaci.
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lunedì 6 giugno 2011

Giornata Mondiale degli Oceani: 8 giugno 2011

Nel 2008, l'Assemblea delle Nazioni Unite ha deciso che, a partire dal 2009, 8 giu sarebbe designato dalle Nazioni Unite come "World Oceans Day" ( risoluzione 63/111 , punto 171). Molti paesi hanno celebrato il World Oceans Day a seguito della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, che si è tenuta a Rio de Janeiro nel 1992.
Gli oceani sono essenziali per la sicurezza alimentare e la salute e la sopravvivenza di tutta la vita, il potere e il nostro clima sono una parte critica della biosfera. La designazione ufficiale del World Oceans Day è un'occasione per aumentare la consapevolezza globale delle sfide attuali affrontate dalla comunità internazionale in relazione con gli oceani.

Mercoledì 8 Giugno 2011, 03:00 - 5:00 pm
Tema - World Oceans Day (8 giugno 2011) - " I nostri oceani: greening il nostro futuro "
- Tavola rotonda in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani -

Sala 6, North Building Prato
Nazioni Unite, New York


Considerazioni introduttive dalla signora Patricia O'Brien, sottosegretario generale per gli affari giuridici e delle Nazioni Unite Legal Counsel

Moderatore:
Professor David Freestone, dell'Università George Washington

Membri del Panel: (uno per ogni segmento)

Oceani e l'ambiente: la signora Maria Teresa Mesquita Pessoa, Missione permanente del Brasile presso le Nazioni Unite
Oceani e l'impatto sociale: Ms. Chandrika Sharma, collettiva internazionale a sostegno di operatori della pesca (ICSF)
Aspetti economici degli oceani: Dr. Rashid Sumaila, University of British Columbia, Canada
Oceani e dei giovani: il signor William Mott, Il Progetto Mare

L'8 giugno 2011, l'Empire State Building sarà illuminato bianco, blu e viola, a celebrazione della Giornata Mondiale degli Oceani

Per ulteriori informazioni contattare Marco Boccia al boccia@un.org
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