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domenica 15 gennaio 2012

Buona l'idea: tassa di scopo sul cibo spazzatura

Roma, 14 gen. - (Adnkronos) - ''L'ipotesi allo studio del governo e delle Regioni che prevede una tassa di scopo sul cibo spazzatura (junk food) trova il consenso di più di otto italiani su dieci (81 per cento), a patto che le risorse siano destinate al sostegno dei cibi genuini del territorio''. E' quanto emerge da un sondaggio online condotto dal sito www.coldiretti.it, in riferimento ai contenuti della bozza di lavoro inviata dal ministro della Salute Renato Balduzzi alla conferenza delle Regioni, per discutere di un nuovo patto sulla salute.
''Di fronte alla dilagante obesità giovanile - sottolinea la Coldiretti, ricordando che ben il 7% dei costi sanitari dell'Ue sono assorbiti dalla cura di malattie legate al fenomeno - sono già intervenuti molti altri Paesi. Dal primo gennaio 2012 è entrata in vigore in Francia la 'taxe soda', che pesa 2 centesimi di euro a lattina di bevanda gassata. In totale, evidenzia l'organizzazione dei coltivatori, essa "dovrebbe portare 280 milioni di euro nelle casse dello Stato", che andranno a tutto vantaggio dell'attività di produzione agricola, essendo destinati a ridurre il costo del lavoro di raccolta in agricoltura e sostenere così' il settore ortofrutticolo.
''L'iniziativa francese - continua la Coldiretti - segue di qualche mese quella della Danimarca, che ha introdotto una tassa sul cibo spazzatura ricco di grassi saturi come merendine, patatine e snack con un aumento di 16 corone, 2,15 euro, al chilo''. ''Non c'è tempo da perdere nell'affrontare una emergenza che sta mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni'', ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nell'esprimere un ''forte sostegno per scoraggiare il consumo di questo genere di alimenti, che deve essere però individuato con criteri oggettivi e seri mentre deve essere contestualmente sostenuto il cibo genuino e del territorio anche a scuola. Una opportunità - ha precisato Marini - per un paese come l'Italia che p leader europeo nella produzione di frutta e verdura e degli altri alimenti base della dieta mediterranea, che sono stati riconosciuti scientificamente come 'elisir' di lunga vita''.
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martedì 10 gennaio 2012

Fukushima plate, i piatti si misurano la radioattività

Roma, 10 gen. (Adnkronos) - Sono tante le paure del dopo-Fukushima, tra cui quella di mangiare o meno cibi giapponesi. C'è chi rinuncia completamente a sushi e miso, chi acquista i prodotti made in Europee per prepararsi da sé le pietanze della gastronomia nipponica, e chi costruisce piatti in grado di rilevare la radioattività della pietanza. Funzionano così: se il bordo del piatto diventa rosso, sarà meglio evitare di consumare ciò che contiene, perché sicuramente contaminato. Se invece il Led resta bianco, allora via libera alle bacchette, perché non c'è nessun pericolo radioattività.
Sono i "Piatti Fukushima" che alla loro apparizione hanno subito destato l'interesse del pubblico. Peccato che sia solo un'installazione artistica nata dalla creatività del designer tedesco Niels Ferber, pensata come denuncia delle false soluzioni alla tragedia, ma anche della mancanza di critica da parte della gente. Realizzati in ceramica, i piatti di Ferber sono dotati di tre cerchi in Led che si illuminano di rosso se il contenuto del piatto è radioattivo, di una o due linee bianche a seconda della presenza più o meno blanda di radioattività.
Stando a quanto ha dichiarato il designer, molta gente lo ha contattato per sapere dove procurarsi i piatti, ma nessuno si è informato su come funzionasse davvero questo rilevamento di radioattività, che allo stato attuale sarebbe praticamente impossibile da realizzare. E se lo fosse, il costo sarebbe così elevato da rendere impossibile la sua commercializzazione. Non a caso, sul sito web dell'artista, il Fukushima Plate viene così presentato: "In una società che sacrifica la ragione al profitto, la sicurezza diventa un lusso per chi può permettersela. Il Fukushima Plate è un comune piatto da portata che ingloba un misuratore di radioattività che visualizza il livello di contaminazione del tuo cibo. Potrebbe diventare uno strumento indispensabile per sopravvivere nel futuro". Ma era solo una provocazione.
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lunedì 9 gennaio 2012

In arrivo l'impronta digitale analitica per il biologico

Roma, 9 gen. (Adnkronos) - Prodotti biologici sempre piu' sicuri con metodi analitici innovativi con la messa a punto di un' ''impronta digitale analitica''. Vi lavorera' un gruppo di ricercatori europei nei prossimi tre anni, un metodo che permettera' di identificare il ''vero bio'' rispetto ai tentativi di frode.
Il progetto, piu' che mai attuale dopo la scoperta della truffa da parte della Guardia di Finanza grazie all'azione ''Gatto con gli stivali'', sara' coordinato dall'Universita' di Copenhagen e vede la collaborazione italiana della Fondazione Edmund Mach, con la competenza acquisita negli ultimi anni dal Centro ricerca e innovazione relativamente ai rapporti tra isotopi stabili soprattutto dell'azoto, dell'Aiab, che definira' le filiere e raccogliera' i campioni da sottoporre ad analisi, e di Bios che partecipera' alla valutazione dell'applicabilita' all'interno del sistema di certificazione.
Il progetto transnazionale dall'acronimo ''AuthenticFood'' ha avuto inizio a novembre e prevede la collaborazione di ben 16 partner provenienti da 11 paesi europei, includendo diverse competenze analitiche, agronomiche e di sistema di controllo. Nel progetto AuthenticFood i ricercatori europei considereranno alcuni prodotti biologici vegetali (in particolare pomodoro, cereali e derivati) e completeranno lo sviluppo di una serie di metodi analitici tra i piu' promettenti ed innovativi per l'autenticazione dei prodotti alimentari di origine vegetale. Lo scopo principale del progetto e' mettere a punto degli strumenti che permettano di rafforzare l'affidabilita' dei prodotti bio e che garantiscano ulteriormente i consumatori ma anche gli utilizzatori di materie prime, quali i mulini, i mangimifici, i produttori di passate eccetera.
Gli strumenti analitici che verranno valutati e laddove possibile combinati mediante tecniche statistiche multivariate, includono metodiche di analisi dei residui di fitofarmaci, dei rapporti tra isotopi stabili di diversi elementi e del profilo minerale e metabolomico. Diversi di questi metodi sono gia' utilizzati per l'autenticazione anche di prodotti biologici, tuttavia va ancora analizzato il grado di affidabilita' a seconda delle varianti (clima, varieta', gestione agronomica, specie, tipo di trasformazione ecc.) ed il costo.
Il mercato del bio e' in costante e solida crescita e questo ha attratto anche l'attenzione di societa' ed individui disonesti che hanno trovato la via tra le maglie del sistema di controllo per commercializzare fraudolentemente grandi quantita' di derrate convenzionali con falsi certificati di biologico.
La recente azione della Guardia di Finanzia, denominata ''gatto con gli stivali'' rende ancora piu' attuale il progetto e fruibili i risultati, proprio sulle filiere su cui si lavorera' in Italia: grano duro-semola-pasta e pomodoro-salsa. E' ovvio che i metodi analitici non potranno sostituire le serie procedure di ispezione e certificazione, ma di certo potranno risultarne utile complemento sia per gli enti di certificazione che per le autorita' deputate al controllo ed anche per le aziende che acquistano materie prime su mercati internazionali.
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lunedì 14 novembre 2011

Pizza in onore di Mario Monti con un tocco di basilico 'spread'

Napoli, 14 nov. - (Adnkronos) - Da Napoli arriva la pizza dedicata al neopremier Mario Monti: "E' una pizza della speranza", spiegano il pizzaiolo Gino Sorbillo e il commissario regionale dei Verdi Campania, Francesco Emilio Borrelli. "Noi ci auguriamo che Monti sia più giusto e corretto del suo predecessore e soprattutto che pensi agli interessi del Paese e non esclusivamente ai propri. Sarebbe un bel gesto se rinunciasse ad esempio al suo stipendio da 25mila euro mensili per dare lui per primo il buon esempio", aggiungono Sorbillo e Borrelli. "Inoltre - aggiungono - ci aspettiamo che non abolisca o accorpi il Ministero dell'Ambiente. E' vero che il ministro Prestigiacomo ha gestito malissimo il dicastero in questi anni ma il Paese ha bisogno di chi si occupi della tutela e difesa dell'ambiente".
"I cittadini presenti a Via dei Tribunali stamane - continuano Sorbillo e Borrelli - hanno applaudito quando abbiamo mostrato la pizza 'riMontiamo' con il nuovo basilico 'spread', mentre hanno fischiato con rabbia quando abbiamo presentato quella 'Ko Berlusca'. Noi ci aspettiamo che il nuovo Governo sia semplice, buono ed equo come la pizza napoletana".
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giovedì 10 novembre 2011

Arezzo, tradizione ed ambiente con il salone "AgrieTour"

Arezzo, 10 nov. - (Adnkronos) - 135 espositori in rappresentanza di 450 aziende per un weekend che racconterà il composito mondo dell'agriturismo in modo completo e articolato. Da venerdì 11 a domenica 13 novembre infatti, presso Arezzo Fiere e Congressi, si svolgerà la decima edizione del Salone Nazionale dell'Agriturismo. Un appuntamento imperdibile per tutti gli operatori del settore ma anche una bella occasione di approfondimento per tutti coloro che vorranno approfondire la conoscenza di un mondo fatto di tradizione e cultura, di rispetto per il verde e di tempo libero.
''AgrieTour negli anni è diventato un punto di riferimento essenziale per tutto il comparto - spiega Andrea Sereni, presidente di Arezzo Fiere e Congressi - Proprietari di aziende agrituristiche, tour operator specializzati in turismo rurale, enti e territori a vocazione rurale, trovano qui la sede ideale per confrontarsi e per offrire un quadro completo di una realtà che ha raggiunto ormai livelli notevoli anche in termini puramente economici''.
Quello dell'agriturismo, infatti, è un fenomeno che muove circa mille milioni di euro l'anno e che coinvolge quasi 20mila strutture sparse in tutte le regioni italiane. Lo fa proponendo un turismo alternativo, legato a un concetto di rispetto per l'ambiente e di ricerca del naturale.
Non a caso questa edizione 2011 vedrà l'organizzazione collaborare con il WWF nella presentazione di un progetto che tocca temi importanti come la politica agraria comunitaria (Pac), la lotta ai cambiamenti climatici, lo sviluppo delle energie rinnovabili, la valorizzazione delle biodiversità e la gestione delle risorse idriche.
Da segnalare inoltre che un intero padiglione ospiterà Agriener, fiera sulle energie rinnovabili pensata proprio per le strutture agrituristiche.
''AgrieTour si muove su due binari. - puntualizza Sereni - Da una parte rimane un appuntamento fondamentale per gli addetti ai lavori, dall'altro conferma la sua volontà di aprirsi al grande pubblico. Non a caso abbiamo dedicato un intero padiglione ai più piccoli che, con l'iniziativa AgrieTour Bimbi, potranno divertirsi a giocare nelle fattorie didattiche mentre i più grandi, oltre a informarsi sulle tante strutture vacanziere presenti al Salone, potranno appassionarsi alle sfide del Campionato di Cucina Contadina''.
AgrieTour, patrocinato dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dall'Enit, conta sulla partecipazione attiva della Regione Toscana, con l'Agenzia Toscana Promozione, la Camera di Commercio di Arezzo e le Categorie Agricole Nazionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura.
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mercoledì 9 novembre 2011

Orto in condotta: a Livorno merenda con pane e olio.

Livorno, 9 nov. - (Adnkronos) - Anche a Livorno si festeggia la Festa Nazionale dell'Orto in Condotta, la manifestazione promossa da Slow Food per rievocare simbolicamente la storia e la cultura contadina italiana. Venerdì 11 novembre, estate di San Martino e giorno della Festa, le scuole cittadine che hanno aderito al progetto e che quindi hanno un orto coltivato, si cimenteranno nel Gioco del Piacere, lasciando da parte le solite merendine per gustare pane e olio.
Tre etichette di olio (una del Nord, una del Centro e una del Sud Italia) saranno presentate ai bambini su una fetta di pane (a lievitazione naturale, di produzione locale, senza ingredienti aggiunti come noci, olive, fichi, ecc.) e verrà chiesto loro di esprimere un giudizio di piacevolezza sul prodotto assaggiato. L'obiettivo è chiaramente quello del recupero delle vecchie tradizioni affinchè si consumino pasti meno omologati, più locali e soprattutto di stagione.
Il Comune e la Provincia di Livorno hanno aderito all'iniziativa nazionale invitando le scuole della città a partecipare. Con il coordinamento del Cred (Centro Risorse Educative e Didattiche) si comincerà con i più piccoli già da domani giovedì 10 novembre con le scuole d'infanzia La Rosa, Barriera Margherita, Palazzina di via Pilo Albertelli, Alveare e Santelli; per proseguire nella giornata di venerdì 11 novembre con le scuole: Girasoli, Brin, Natali, Carducci, Modigliani e Dal Borro. Alla manifestazione prenderanno parte bambini, insegnanti, genitori, nonni, e produttori locali. Si ricorda che al momento in Italia sono oltre 400 gli orti attivi e di questi 200 parteciperanno alla festa.
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martedì 25 ottobre 2011

I falsari attaccano l'agroalimentare italiano

Roma, 25 ott. (Adnkronos) - Da qualche anno i prodotti alimentari tipici italiani, con tutto il made in Italy, sono sotto attacco da parte della contraffazione internazionale e sono allarmanti i dati che denunciano come questo fenomeno sia in continua crescita. I numeri del falso made in Italy sono stati diffusi in "Italia a Tavola 2011", il rapporto congiunto presentato oggi a Roma dal MDC (Movimento dei Consumatori) e da Legambiente.
Nessun prodotto esce indenne dall'attacco dei falsari, dall’italian sounding ai taroccamenti dei prodotti a marchio di origine (DOP, IGP e STG). Tra i falsi c'è il vino di pregio e il Pomodoro "San Marzano", una specie in via di estinzione in Italia, come sostiene la Confagricoltura, ma ben presente nelle coltivazioni "tarocche" all'estero. E poi ancora le mozzarelle di bufala campana Dop e l'olio extra vergine "deodorato"; non si salvano neanche i Panettoni e le Colombe, super "taroccate" durante le feste.
Le cifre fornite sono impressionanti, segno di un business su scala industriale; lo scorso anno sono stati fatti oltre 430 mila controlli tra Agenzia delle Dogane, Carabinieri del NAS e per le Politiche Agricole e Alimentari, Capitanerie di Porto, Corpo forestale, Servizi di igiene ed AS.
Elevato il valore delle singole operazioni, si va dai 10 milioni di euro di olio vergine di oliva o addirittura lampante (e quindi non commestibile) spacciato per extra vergine ai 7 milioni di euro per il sequestro di 100 hl di prodotti vinosi illecitamente qualificati come “Amarone” e “Valpolicella Ripasso”. E ancora, è di 4 milioni di euro il valore dei 450 mila chilogrammi di olio extravergine di oliva “deodorato”, di 3,4 milioni di euro quello dei vini di qualità prodotti in regioni determinate e IGT e dei prodotti a marchio di origine (DOP, IGP e STG) contraffatti e 391 mila euro è il valore del sequestro di doppio concentrato di pomodoro confezionato con etichette che dichiarano indebitamente l’origine italiana.
I “falsari” del cibo trovano terreno fertile in un sistema che si evolve anche sui nuovi media come internet. Non mancano, infatti, le frodi on line come il ritrovamento di Gorgonzola, Taleggio e Grana D.O.P. contraffati e venduti sul web da alcune ditte.
Tante le notizie di frodi, contraffazioni e sofisticazioni che ci farebbero passare l’appetito se non fosse che i controlli delle forze dell’ordine hanno evitato che arrivassero sulle nostre tavole 36 milioni di chilogrammi e più di 18 milioni di litri di prodotti contraffatti o in cattivo stato di conservazione solo nel 2010.
Ogni giorno gli istituti preposti restituiscono all’agroalimentare la sua credibilità passando al setaccio produttori, allevatori, trasformatori, supermercati, negozi e ristoranti. Ma anche mercati rionali, pescherie, stabilimenti balneari, campeggi, villaggi turistici, bar e agriturismi.
Il Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente ricordano che in tema di governance della sicurezza alimentare in Italia c’è ancora molta strada da percorrere al fine di garantire il massimo livello di tutela della salute del cittadino. “Nel Paese che ha lottato per ospitare l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – ha dichiarato Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino - siamo ancora bloccati su vecchie impostazioni, attribuzioni, competenze che dimostrano tutti i loro limiti ogni volta che c’è una crisi di sicurezza per l’alimentazione. Crediamo che vada riaperta la questione dell’Agenzia nazionale, senza anacronistiche gelosie e concorrenze. Per intervenire con rapidità, per dare un senso alla molteplicità di soggetti che effettuano i tantissimi controlli, per dare efficacia all’informazione, per dare sicurezza ai cittadini che spesso non sanno a chi rivolgersi quando cercano informazioni”.
“Bisogna uscire - ha dichiarato il Sen. Francesco Ferrante della segreteria nazionale di Legambiente - da questa paradossale impasse: da una parte l’agroalimentare è uno di quei settori su cui puntare per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, in particolare sulla tutela del made in Italy e della "buona" Italia, dall'altra è proprio in questo settore, così delicato per la salute dei cittadini, che ogni giorno si svolge una vera e propria battaglia tra forze dell'ordine e criminali senza scrupoli. Dobbiamo impegnarci sempre di più – ha sottolineato Ferrante - nella diffusione e nella promozione delle buone pratiche agricole e della etichettatura completa e trasparente. Dobbiamo poi assolutamente pretendere che l'EFSA inizi finalmente a svolgere il suo ruolo di tutela della sicurezza alimentare a livello europeo e che in Italia si possa, superando ostacoli e timidezze, arrivare a un coordinamento efficace delle attività di prevenzione e controllo”.
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domenica 23 ottobre 2011

Peperone nero e patata blu, ecco le verdure che fanno bene

Cernobbio (Co), 22 ott. - (Adnkronos) - Dalle patate blu al peperone nero fino al basilico rosso, la spesa degli italiani cambia colore. Ma è tutto sotto controllo, perché questi prodotti variopinti garantiscono in modo del tutto naturale nuove ed esclusive proprietà salutistiche e nutrizionali. Una sorta di rivoluzione cromatica a tavola che è stata presentata dalla Coldiretti a Cernobbio, nell'ambito dell'XI edizione del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, alla presenza del presidente nazionale Sergio Marini e del nutrizionista Giorgio Calabrese.
"Oggi - informa la Coldiretti - è possibile garantirsi, in maniera del tutto naturale, alimenti con esclusive proprietà salutistiche e nutrizionali, legate proprio al loro differente e insolito colore. E' possibile rispondere alle nuove esigenze di mercato senza ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione genetica", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che "è più facile il trasferimento delle innovazioni dal campo alla tavola quando è più diretto il rapporto tra produttori e consumatori come nel progetto della Coldiretti per la filiera agricola tutta italiana che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori".
Dal peperone nero dal particolarissimo color notte e dalla forma quadrata, molto ricco di capsicina, vitamine e antiossidanti alle patate blu del Trentino che grazie alla loro polpa blu mare sono ricchissime di antociani che migliorano la vista e prevengono il deposito di colesterolo sui vasi sanguigni e risultano di grande effetto se trasformate in un divertente purè blu. E ancora continua Coldiretti - dalla carota bianca dal calor latte e sapore dolciastro, considerata un reperto di archeologia orticola a quella viola dal colore scuro, quasi nero che ha un contenuto di antociani 28 volte maggiore di quelli contenuti nelle carote arancioni, importantissimi per contrastare l'azione dei radicali liberi e quindi l'invecchiamento.
Dal basilico rosso che, grazie alle piccole foglie purpuree, ha notevoli proprietà antistress ed è un potente stimolante e risulta ottimo per aromatizzare pesce e verdure o trasformato in un pesto un po' inconsueto alle spiritose coste di bieta colorate che con le loro sfumature gialle, rosse, arancioni e fucsia che durante la cottura non perdono la colorazione possono rallegrare anche i piatti più monotoni.
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giovedì 20 ottobre 2011

Una cucina che somiglia ad un PC

Mobile Kitchen Concept di Electrolux.  Electrolux è da sempre stata un’azienda all’avanguardia, aperta alle innovazioni ed all’integrazione della funzionalità dei prodotti con l’estetica ed il design.
Anche questa volta ci presenta un prodotto (per il momento ancora un prototipo) del tutto innovativo. Si tratta di una cucina particolare, ideata dal designer Dragan Trenchevski.
Il suo nome è Mobile Kitchen Concept, e da quanto si può evincere, è una vera e propria cucina portatile, dalle dimensioni e dalla forma molto simile ad un personal computer.
La cucina mobile è dotata, nella parte inferiore, di 4 fornelli (piastre) e, nella parte superiore, è munita di uno schermo  touchscreen collegato ad internet, per seguire e realizzare al momento ricette e video ricette.
Il designer Trenchevski ha pensato proprio a tutto! Infatti, il piano cottura è altresì dotato di una grattugia e di un tagliere per la preparazione dei cibi.

Al momento la Mobile Kitchen è solo un concept, ma si spera presto nella sua commercializzazione, perché una cucina così, oltre ad essere eccezionalmente unica, sarà l’ideale da portare in campeggio o in vacanza.
Un concept che unisce design, funzionalità e high tech.

Tratto da www.desainer.it

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domenica 9 ottobre 2011

Il Passito che conquista sempre più palati

Roma, 9 ott. - (Ign) - Vino passito frutto di una passione antica che non smette di incuriosire. Il fascino nasce dalla ricerca di abbinamenti gastronomici non più necessariamente legati al dessert. Superato il consueto matrimonio all'insegna del 'dolce' gusto, il passito si riscopre nella sua veste più innovativa in coppia, ad esempio, con piatti di formaggi o altre pietanze salate ad estro del preparatore. Di conseguenza cresce il consumo di questi vini che per definizione vengono considerati "speciali". Dal canto suo, la Scuola Europea Sommelier stima che "negli ultimi due anni il consumo dei vini passiti e da meditazione sia cresciuto del 18%". Un successo per le etichette del mondo Bacco più aromatiche.
Aromi, contenuti in questi vini 'speciali', che conducono a sensazioni retro-olfattive di piacevolezza. E che vengono preservati nella fase più caratterizzante della lavorazione dei passiti, ovvero l'appassimento o disidratazione. "In cantina vengono lavorati come vini normali in quanto anche i passiti subiscono lo stesso processo di fermentazione - spiega a IGN, testata online del Gruppo Adnkronos, Gabriele Bacciottini, presidente della Scuola Europea Sommelier - La differenza sta nel procedimento che subisce l'uva prima di essere portata in cantina: l'appassimento non è altro che la riduzione della sostanza acquosa che è nell'acino. Tutto allo scopo di preservare la componente aromatica elevando il tenore zuccherino e quindi alcolico".
Al di là delle tecniche di appassimento (su pianta o graticci), Bacciottini spiega ancora che i grappoli colpiti dalla cosiddetta muffa (Botrytis Cinerea), chiamata comunemente 'nobile' (contribuisce notevolmente alla riduzione dell'acqua negli acini), danno dei vini dall'aroma unico (muffati). Questo evento naturale necessita però di un clima particolare che si registra, ad esempio, nell'area vinicola francese di Sauternes da cui il vino dolce tra i più famosi al mondo. "I vini appassiti tramite muffa nobile hanno un sapore intenso e aromatico che sposano bene piatti di formaggi", aggiunge il presidente della Scuola Europea Sommelier.
Da qui si spiega anche "la diffusione più ampia" che riguarda questi 'nettari speciali' abbinati "non più solo a dessert", dice Bacciottini aggiungendo che i passiti sono considerati oggi "vini innovativi", incuriosiscono enoappassionati più o meno esperti. Tutto a beneficio di nuove emozioni del palato da condividere a tavola o all'ora dell'aperitivo.
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sabato 8 ottobre 2011

Cucinare in lavastoviglie, per il risparmio energetico

Roma, 8 ott. (Adnkronos) - Come primo un couscous con zucchine, piselli e menta, per secondo il rombo su letto di porri, crema di baccelli e germogli e per finire un dessert alle ciliegie con panna e pistacchi. Niente male come menu', ma la sua particolarita' e' che tutte le portate sono state cotte in lavastoviglie. Sembra impossibile, ma non lo e': cucinare in lavastoviglie non solo e' semplice e sicuro, ma anche sostenibile perche' permette di cuocere a costo zero senza sprecare ulteriore acqua o energia.
Basta utilizzare i contenitori giusti perche' gli alimenti non vengano a contatto con i detersivi, e poi scegliere il ciclo di lavaggio piu' adatto a ogni preparazione, tenendo conto dei tempi e delle temperature dell'elettrodomestico. Per esempio, per cuocere un uovo a 60-65°C, e ottenere una vera e propria delizia, ci sono due possibilita': o immergere l'uovo in una pentola d'acqua e monitorare la temperatura costantemente per almeno un'ora, oppure metterlo in un vasetto di vetro, aggiungere acqua, chiudere bene il coperchio e inserirlo in lavastoviglie, tra i piatti da lavare. Una volta selezionato il ciclo di lavaggio 'normale', che oscilla tra i 50 e i 70°C, il gioco e' fatto.
L'acqua e il vapore del lavaggio penseranno a cuocere la pietanza al posto nostro e il risultato sara' sorprendente, perche' le cotture che utilizzano le basse temperature permettono di preservare ed esaltare le proprieta' nutritive e organolettiche dei cibi. Basta seguire alcune linee guida e iniziare, per stare sicuri, con le ricette di Lisa Casali, eco-foodblogger con la passione per la cucina, che dopo aver sperimentato la tecnica con successo, ha scritto il libro "Cucinare in lavastoviglie. Gusto, sostenibilita' e risparmio con un metodo rivoluzionario".
Il volume, pubblicato da Edizioni Gribaudo, contiene ricette che esaltano le virtu' della cottura a bassa temperatura, quella del lavaggio in lavastoviglie che oscilla tra i 55 e i 75°C, perfetta per cotture lunghe e delicate, facili e a ridotto impatto ambientale. Tutti i modelli di lavastoviglie, spiega la Casali, hanno almeno quattro programmi di lavaggio in comune (rapido, eco, normale e intensivo), ognuno con specifiche durate e temperature.
Le ricette proposte sono studiate per essere pronte esattamente nel tempo del ciclo di lavaggio scelto. Cosi', mentre la lavastoviglie e' in funzione, si puo' sfruttare la durata del programma (da 30 minuti a 3 ore circa) per preparare raffinate pietanze senza dover badare alle pentole sul fuoco. Basta inserire gli ingredienti indicati nelle ricette nei vasetti di vetro o nei sacchetti per alimenti, trovare lo spazio giusto tra piatti e bicchieri e lanciare il lavaggio.
Niente paura per quanto riguarda l'igiene: le analisi chimiche effettuate su alcuni campioni di pietanze preparate dalla Casali in lavastoviglie dimostrano che impiegando i giusti contenitori non c'e' rischio di contaminazione, senza contare che la cottura in lavastoviglie elimina anche il fastidioso problema degli odori che invadono casa quando si cucina con metodi tradizionali.
Insomma, basta superare l'iniziale diffidenza, abbandonare ogni pregiudizio e cimentarsi con i menu' proposti nel libro, uno per ogni stagione. Perche' per essere davvero sostenibili bisogna fare attenzione alle materie prime e scegliere quelle che la natura mette a disposizione nei vari periodi dell'anno. No a pesci, crostacei o molluschi sovrasfruttati o a rischio di estinzione, si' ai tagli di carne seconda e terza scelta.
I pasti preparati in lavastoviglie stupiranno, secondo l'autrice del libro, per gusto e aroma. E in piu', alcuni alimenti cotti con questo metodo, possono essere conservati in frigorifero anche fino a 3 giorni.
Naturalmente, anche il libro "Cucinare in lavastoviglie" e' attento all'ambiente: oltre a scegliere carta certificata si sono compensate le emissioni di Co2 derivanti dalla stampa delle varie copie aderendo al progetto Impatto Zero di Lifegate.
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mercoledì 5 ottobre 2011

Il gelato fa moda, arrivano il pistacchio 'scozzese' e i fichi bouclé


Roma, 5 ott. (Adnkronos) - Dopo i 'beauty-ice cream', gelati a base di sostanze benefiche per l'organismo, da quello anti-età a quello abbronzante ideali per l'estate, con l'autunno arrivano coni e coppette 'modaiole', per soddisfare al tempo stesso il palato e la vista. E' l'ultima trovata del gruppo 'Lato G', che per l'autunno 2011 propone due nuovi gusti: il Green Tartan che richiama il tessuto scozzese e l'Ice Bouclé.
Il Green Tartan - spiega una nota di Lato G - è a base di pistacchio salato di bronte con pepite di biscotti scozzesi avvolti in lamelle di cioccolato fondente belga, che ricamano sulla superficie del gelato la trama di un tessuto scozzese. Mentre l'Ice Bouclé è un 'abbraccio' di fichi mediterranei a cioccolato fondente belga per un incontro dal sapore dolce e ruvido, con una texture 'couture'.
Con la capsule collection Glamour, Lato G propone dunque una liason tra due mondi, quello della moda e della creatività con quello del gelato. "La nostra filosofia - spiega Luca Greco del Gruppo 'Lato G' - è quella di offrire un valore aggiunto al gusto e alla qualità. Per questo siamo sempre alla ricerca di sapori e ingredienti nuovi in giro per il mondo. Abbiamo così unito l'esperienza di grandi maestri gelatai, il rispetto della filiera produttiva, l'alta qualità delle materie prime alla sperimentazione dei sapori. Con l'obiettivo di far viaggiare il cliente nei sapori del mondo attraverso il gelato".
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