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giovedì 29 marzo 2012

I tweet ora si leggono alla toilette

Roma, 29 mar. - (Ign) - L'idea sotto forma di spot televisivo era già venuta in mente a qualcuno: Dante scrive il manoscritto della Divina Commedia su un rotolo di carta igienica che non finisce più. Dal Medioevo ad oggi la differenza la fa quel 2.0: quattro sviluppatori americani - ai quali certamente non manca senso dell'humor - hanno pensato di rendere a 'portata di mano' direttamente in toilette i tweet che scorrono sullo schermo del proprio pc. Cinguettii dal social network dell'uccellino blu stampati su carta igienica che rivoluzionano le 'letture da bagno' : da qui nasce l'ispirazione per il nuovo servizio, denominato Shitter, messo a punto dalla start-up Collector's Edition, il progetto dei quattro ideatori che ha adottato come slogan: "Il Social Media non è mai stato così usa e getta".
"Siamo contenti di aver monetizzato Twitter senza utilizzare la pubblicità", ha detto uno degli sviluppatori dell'applicazione Shitter che funziona come un print on demand. Basta scegliere i tweet che si preferisce stampare sulla carta igienica, ovviamente non solo personali, e segnalarli collegandosi al sito www.getshitter.com.
Consentendo, dunque, l'accesso alla propria pagina Twitter da parte dell'applicazione e dopo aver selezionato i tweet preferiti, il servizio scarica una serie di cinguettii pari a quattro rotoli di carta igienica. A quel punto serve solo inserire l'indirizzo per la spedizione ed effettuate il pagamento. In pochi giorni il pacco dal costo non indifferente - 35 dollari - arriva comodamente a casa pronto per la lettura usa e getta.
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martedì 27 marzo 2012

Il gioco on-line, sfogo, creatività, inventiva.

In etologia, psicologia, e altre scienze del comportamento, per gioco si intende una attività volontaria e intrinsecamente motivata, svolta da adulti, bambini, o animali, a scopo ricreativo. Nella lingua italiana, la parola "gioco" viene anche impiegata in modo più specifico, riferendosi ad attività ricreative di tipo competitivo, e caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definiti (come nel caso dei giochi di società o dei giochi da tavolo).
Alcuni giochi possono coinvolgere un solo giocatore (si parla di "solitari"), ma, nella maggior parte dei casi, essi prevedono una competizione tra due o più partecipanti.
Essendo un tratto fondamentale della natura umana (e condiviso anche da numerose altre specie animali), il gioco è studiato da numerose discipline (per esempio filosofia, antropologia, psicologia, sociologia). Analogamente, lo studio dei giochi in sé, la ludologia, presenta elementi di contatto con numerose altre discipline, incluse alcune legate alla specifica natura di alcuni giochi (per esempio la statistica per i giochi con una significativa componente casuale, o la teoria dei giochi per quelli marcatamente strategici). Molto semplicemente il gioco è relax, il gioco è una parte di noi mai adulta, mai cresciuta. In ufficio, a casa, in auto: non esiste un periodo negato al gioco. Per questo voglio segnalare un sito web dove giocare è navigare. Sono centinaia le alternative di scelta: giochi classici, di strategia, sparatutto, lotta, sport, abilità, azione. Bhè, non vi resta che accedere al sito www.microgiochi.it e buon divertimento !!!!
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venerdì 23 marzo 2012

Qual è l'impronta ecologica di un'e-mail?

Meno di una lettera cartacea, ma anche i messaggi di posta elettronica incidono sull'ambiente. Come fare per ridurne l'impatto?

Sono economiche, comode, immediate e ne inviamo ogni giorno a decine. Ma anche le e-mail, nel loro piccolo, inquinano. Molto meno, intendiamoci, di una lettera cartacea (ogni messaggio di posta elettronica consuma un sessantesimo di un foglio spedito e imbustato), se non fosse che abbiamo un ritmo di spedizione mail 60 volte più alto rispetto a quello che avevamo nel recapitare lettere quando la posta elettronica non era ancora stata inventata. 
Le stime dell'impronta ambientale delle e-mail portano spesso a risultati discordi: calcolare l'impatto di un messaggio "virtuale" non è facile, perché occorre considerare il percorso che questo compie attraverso i vari server di Rete che lo condurranno a destinazione. Uno studio dell'Agenzia francese per l'ambiente ed il controllo energetico (Ademe) pubblicato a luglio dimostra che nella serie di passaggi tra l'invio e la ricezione di un messaggio di un megabyte vengono emessi in media 19 grammi di CO2. Potrebbe sembrare poco, ma considerando che in media, ciascuna delle auto immatricolate in Europa nel 2010 ha prodotto 140 grammi di CO2 per chilometro percorso, spedire 8 mail equivale a guidare un'auto per un chilometro. E senza allontanarsi dalla scrivania.

Più un'e-mail è pesante, più inquina, perché maggiore è il tempo trascorso nella lettura. In base a una ricerca del 2010, i cui risultati sono stati pubblicati dal sito del Guardian, un'e-mail di spam produce 0,3 grammi di anidride carbonica, una con un lungo allegato (di quelli noiosi da leggere!) 50 grammi. I messaggi inutili, che cestiniamo ancora prima di leggere, sembrerebbero quindi anche i più innocui. Ma dei 250 miliardi di e-mail inviate ogni giorno del mondo, circa l'80% è costituito di spam. Per ridurre il nostro impatto ambientale in ufficio, quindi, possiamo iniziare con il rinunciare alle mail non necessarie. Meglio - e meno alienante - fare due chiacchiere in più di persona. E nei momenti di pausa, al posto che navigare in Rete senza meta, uscite a fare due passi. Anche se la ricerca di una parola chiave su Google genera una ridotta quantità di anidride carbonica: appena 0,2 grammi di CO2, in base alle stime divulgate dall'azienda. (Focus.it)
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Come trasformare un foglio A4 in un apribottiglie

La carta ha proprietà straordinarie e applicazioni sorprendenti, che puoi scoprire sul numero 234 di Focus. Per esempio, sapevate che un comunissimo foglio per fotocopiatrici può diventare un apribottiglie? Ecco come!



Sottile, leggero, quasi... impalpabile. Eppure un foglio di carta può diventare robusto al punto da trasformarsi in un apribottiglie di fortuna. Basta piegarlo nel modo giusto e il risultato è garantito. Non ci credete? Date un'occhiata al video. Nel numero 234 di Focus, in edicola dal 23 marzo, un articolo dedicato completamente alle straordinarie proprietà della carta. (Focus.it)
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mercoledì 21 marzo 2012

Benzina addio, al volante dell' elettrica Twizy da 7mila euro

La Renault ci ha abituato alle novità e all'innovazione, come è stato per la Renault 5 con i paraurti integrati, o per i motori turbo, ma soprattutto non è la prima volta che "inventa" un nuovo segmento, come ci ricorda l'Espace, la prima monovolume, seguita dalla più compatta Scénic e da Twingo, la prima "monovolume" del segmento A. Ora è la volta di Twizy, un concetto unico nel suo genere sviluppato in tempi brevi da Renault Sport Technologies, tanto da essere stata presentata come prototipo nel 2009 al Salone di Francoforte e ora è pronta per il debutto nelle concessionarie.

Il prezzo è quello che era stato anticipato: si parte da 6.990 euro per la Twizy 45 (la meno potente) e da 7.800 per la Twizy. A questo bisogna aggiungere il noleggio della batteria che parte da 50 euro/mese per 36 mesi e una percorrenza di 7.500 km /anno, ma ci sono altre formule personalizzabili a seconda delle esigenze del cliente.

Non è un'auto, ma neppure uno scooter, sebbene tecnicamente appartenga alla "specie" dei quadricicli. In Renault l'hanno definita una Urban Crosser, per le sue caratteristiche a metà strada tra i due veicoli dai quali trae origine. È più sicura di uno scooter, grazie alla sua gabbia di sicurezza che protegge guidatore e passeggero anche nel crash test eseguito dalla Casa francese a 50 km/h, ed è pure più protettiva nei confronti delle intemperie, ma non quanto una "mini-car", microcar o "macchinetta" come sono definiti comunemente i quadricicli, con i quali, poi, alla fine si deve confrontare sul mercato.

Già il mercato, abbiamo imparato che oggi tutto si muove attorno ad esso: attualmente la capacità produttiva dell'unica fabbrica Renault dove viene prodotta la Twizy, a Valladolid in Spagna, assieme a Clio e Modus ma in capannone separato, è di circa 25.000 unità all'anno, una stima rivista al ribasso secondo il management di Parigi. Per l'Italia non ci sono valutazioni, tuttavia si parla di "qualche migliaia", d'altro canto mediamente si vendono annualmente 5.000 microcar e 150.000 scooter e, nel mezzo, si posiziona la Twizy.

Inoltre, fattore da non sottovalutare, la Twizy è un veicolo a trazione interamente elettrica e presenta notevoli vantaggi nell'uso prevalentemente urbano. In più, l'interesse per i veicoli elettrici sta crescendo, in virtù dell'aumento esponenziale del prezzo dei carburanti, ad iniziare dalla benzina che ormai ha sfondato il tetto psicologico dei 2 euro al litro.

Tutte rose, dunque? Invece no! Realizzata come sostitutivo dello scooter, Twizy nasce senza porte laterali (per le quali si paga a parte un fee di ben 600 euro). Belle dal punto di vista estetico e scenografiche nell'apertura a ventaglio, ma costose. Inoltre non sono completamente chiuse: "per migliorare l'aerazione ed evitare la necessità di avere un sistema di ventilazione", ma in pratica costringono i due occupanti ad un abbigliamento di tipo motociclistico, soprattutto in caso di pioggia, perché dentro entra l'acqua e si bagnano i sedili. La visibilità in retromarcia è piuttosto ridotta, limitata ai soli due specchi retrovisori laterali, ma a venire in aiuto ci sono i sensori di parcheggio (anche questi a pagamento). Tra le cose da rivedere prima della vendita ai clienti, ci sarebbero due dettagli: le luci restano accese anche quando si spegne il veicolo e nessun cicalino avverte il guidatore (con il rischio di penalizzare la batteria principale), come pure manca un segnale visivo o acustico che ricorda di allacciare le cinture a quattro punti.

Per contro, le dimensioni estremamente compatte -è lunga 2,34 m e larga 1,24 m e ha un baricentro molto basso dovuto alla posizione della batteria sotto il sedile del guidatore- la rendono agile e nello stesso tempo molto stabile, con una tenuta di strada da fare invidia a qualsiasi scooter, grazie alle quattro ruote disposte agli angoli del veicolo. Nello spazio dove parcheggerebbe un'auto tradizionale possono accomodarsi ben tre Twizy, tuttavia la sua funzione è quella di muoversi e con una buona accelerazione, per giunta. Da ferma arriva a 45 km/h in 6.1 secondi, e ne impiega 9.9 la versione 45 (paragonabile ad uno scooter 50cc), e anche la ripresa è brillante, merito dell'efficiente motore elettrico. La frenata è molto efficace, per la leggerezza del veicolo che non supera i 450 kg, per il sistema di recupero dell'energia in frenata, una tecnologia di Magneti Marelli sviluppata da Renault in F.1 (il famoso Kers/Srec, il sistema di recupero dell'energia cinetica) e per la presenza di quattro freni a disco. Il telaio è stato "pensato" dal Reparto Renault Sport Technologies, e trattandosi di un veicolo molto speciale, la cella di sicurezza si comporta come un gigantesco per "casco" per i due occupanti lasciando loro il più ampio contatto con l'ambiente esterno. Ci sono airbag e cintura a 4 punti per il guidatore, e cintura a tre punti per il passeggero che è più protetto nella parte posteriore della scocca. Lo sviluppo di Twizy beneficia di tutta l'esperienza Renault in tema di sicurezza: crash test, dimensionamento digitale, l'omologazione ai banchi del centro prove del Gruppo a Lardy (regione di Parigi), migliaia di chilometri di test a grandezza reale. Sempre di RS Technologies è lo sviluppo del motore elettrico posto in posizione posteriore centrale per governare direttamente la trazione posteriore, e pure la batteria è costruita in casa, da Renault, proprio a Valladolid. L'autonomia omologata di Twizy va da 100 km a 120 km (per la Twizy 45), ragionevolmente si riescono a percorrere fino a 80 km viaggiando con la versione più potente anche fuori città, ma se si adotta una guida particolarmente aggressiva e "sciupona" scende a 55 km. La ricarica avviene con il caricabatteria "on board" nella parte anteriore dove aprendo uno sportellino si può estrarre il cavo lungo circa 3 metri. Il collegamento è facilissimo, è sufficiente una presa comune da 220 Volt anche di soli 10A e in 3 ore e mezza si riesce a fare un "pieno d'energia", con un costo attorno ad un euro. E la Twizy è pronta a percorrere ancora 80-100 km.

Il comfort, mai eccessivo, nella Twizy è assicurato dalle semi-porte e dai numerosi vani presenti, come i due ripostigli sul cruscotto, con quello a sinistra che contiene una presa da 12 volt e quello di destra chiudibile con la chiave, come il posteriore da 31 litri, messo dietro lo schienale del passeggero. Il display digitale in posizione centrale sul cruscotto mostra la velocità, consumo istantaneo, l'ora e l'autonomia residua, calcolata con un algoritmo in base allo stile di guida tenuto nei chilometri già percorsi.

Gli allestimenti disponibili per l'Italia, dal prossimo 31 marzo, il giorno del lancio, sono tre: Urban con quattro colorazioni alla base della gamma; Color con i copri cerchi bianchi e Stickers colorati; e Technic , bicolore con i cerchi in lega diamantati, il guscio del sedile bianco e vernice metallizzata di serie. I colori variano dal bianco, al nero, al rosso, o anche bicolore, inoltre è possibile una personalizzazione quasi totale. Twizy, pur disponendo dello stesso motore e della stessa batteria è disponibile con due livelli di potenza riconoscibili dalla denominazione Twizy 45, per essere guidata anche a 14 anni con il patentino, che ha una velocità massima limitata a appunto a 45 km/h, e semplicemente Twizy (equiparata ad un 125 cc) per la quale occorre la patente A, A1 o B e non può percorrere autostrade e tangenziali.

Tra gli accessori si trovano il Kit audio/telefono viva voce della Parrot, lo zaino estraibile da 50 litri per la spesa, il wind cover (la copertina) per il comfort termico, i sensori di parcheggio posteriori e l'allarme antifurto. (di Marina Terpolilli tratto da il Sole24ore)
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martedì 20 marzo 2012

"IT verde": ecco il laser che "cancella" i fogli già stampati

La pubblicazione scientifica del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha dato spazio ad una ricerca che potrebbe, in futuro, aprire la strada a nuove metodologie per il riciclo della carta. In un mondo sempre più digitale, si stampa ancora troppo e da qualche tempo nei messaggi di posta elettronica capita di leggere esortazioni a rispettare l'ambiente ed a stampare le e-mail solo quando strettamente necessario.
Alcuni ricercatori inglesi vogliono però compiere un passo in più, che va ben oltre la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema della battaglia contro gli sprechi. Julian Allwood (nella foto a lato), accademico della University of Cambridge, ha rivelato un nuovo sistema che sarebbe in grado di rimuovere il toner presente sui fogli di carta già stampanti consentendone l'immediato riuso.

Lo studio, condotto in collaborazione con un altro ricercatore, David Leal-Ayala, illustra l'utilizzo di una luce laser che permette di decomporre il toner svolgendo di fatto un processo inverso a quello di stampa. Secondo quanto affermato dagli esperti anglosassoni, la rimozione automatica del toner non causerebbe danni alle fibre della carta ed uno stesso foglio potrebbe essere riutilizzato fino a cinque volte prima di essere gettato nel cestino (del riciclo, ovviamente). "Stiamo cercando di vaporizzare il toner in maniera molto veloce", ha osservato Leal-Ayala. Il trucco, secondo gli studiosi, consisterebbe nell'utilizzo di un laser che proietta una luce verde ad intervalli rapidissimi, dell'ordine dei nanosecondi. Dal momento che la fibra di cellulosa è sostanzialmente immune ad un'azione del genere, gli impulsi luminosi verrebbero totalmente assorbiti dal toner. L'unico problema, spiega Allwood (anche il cognome del ricercatore è tutto un programma...), è che il calore assorbito dal toner venga comunicato al foglio di carta. Ed è proprio l'impiego di impulsi rapidi che permette al toner di "evaporare" prima di causare danni alla carta.

"Adesso stiamo cercando qualcuno che ci aiuti a costruire un prototipo", ha concluso Allwood. L'ambiente ringrazia. (Il Software.it)
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sabato 17 marzo 2012

TV: il cinguettio aumenta lo share

Roma, 16 mar. - (Ign) - Nel mare magnum delle 'chiacchiere' su Twitter sempre più commenti sono dedicati ai programmi televisivi. Da quella grande tribuna (conta ormai 500 milioni di utenti) che fa del cinguettio il suo linguaggio spuntano tra i trending topics soprattutto talk show di politica. Piazzapulita e Servizio Pubblico con i loro ospiti e argomenti trattati nel corso della trasmissione creano un certo 'movimento social'. Che probabilmente tra qualche anno sarà di grande interesse per gli ascolti tv e si intersecherà con questi. E' vero anche che questi talk show fanno di Twitter un mezzo ampiamente usato, a disposizione anche per il pubblico più giovane, abituato a tweet durante le dirette tv dando una mano così all'audience. Come dire che tra spettatori e follower sui social network si amplifica la platea generale che segue i programmi tv.
Un esempio in questo senso è stato l'ultimo show tivù di Fiorello, Il più grande spettacolo dopo il weekend. Seguitissimo su Twitter con numerosissimi commenti, il varietà ha monopolizzato i trend del social network prima e durante la programmazione: l'hashtag della trasmissione si è imposta al top della classifica tanto che, oltre al boom di ascolti tv, lo show ha registrato anche grandi numeri in Rete.
Lo share si aggancia dunque sempre più ai social network dove, a differenza degli ascolti tv, gli utenti però hanno modo di motivare il gradimento postando un commento. Con assenza dialettica? A parere del giornalista Michele Serra (vedi "L'Amaca" pubblicata su 'Repubblica' di oggi) i tweet a commento di un programma tagliano fuori, tra pro e contro, sintesi possibili. Il giornalista di Repubblica racconta nella sua rubrica quotidiana di aver seguito un programma tv con un amico "molto interconnesso" che gli leggeva in diretta alcuni commenti Twitter. E secondo questi, scrive Serra, "il conduttore era per alcuni un genio, per altri un coglione totale, e tra i due 'insiemi', quello pro e quello contro, non esisteva un territorio intermedio. Era come se il mezzo (che mai come in questo caso è davvero il messaggio) generasse un linguaggio totalmente binario, o X o Y, o tesi o antitesi. Nessuna sintesi possibile, nessuna sfumatura, zero possibilità che dal cozzo dei 'mi piace' e 'non mi piace' scaturisse una variante dialettica, qualcosa che sposta il discorso in avanti, schiodandolo dal puerile scontro tra slogan eccitati e frasette monche".
"Poiché non è data cultura senza dialettica - conclude il giornalista-, nè ragione senza fatica di capire, la speranza è quel medium sia, specie per i ragazzi, solo un passatempo ludico, come era per le generazioni precedenti il telefono senza fili. E che sia altrove, lontano da quel cicaleccio impotente, che si impara a leggere e a scrivere. Dovessi twittare il concetto, direi: Twitter mi fa schifo. Fortuna che non Twitto...". Al di là della condivisone o meno della parole di Michele Serra (i 'twitteriani' gli si sono scatenati contro) quel che interessa è la rapidità con cui questo articolo si sia diffuso proprio su Twitter divenendo oggetto di discussione, balzato in testa ai trending topic del giorno. In questo senso si può pensare anche all'interesse legato ai programmi tv per far accrescere gli ascolti generando sfide tra trasmissioni concorrenti sui social network. Come dire: parlatene bene o male, basta che se ne parli. E lo share cresca.
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C'era una volta...la Luna

ROMA - Così immobile e sempre presente sulle nostre teste, la Luna è stata sin dai tempi più antichi oggetto di curiosità per l'uomo. Ora, dopo anni di racconti legati alla mitologia e alla fantasia, un video ci mostra la vera storia del notro satellite. Grazie all'ausilio dell’orbiter Lunar Reconnaissance, gli scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA, sono infatti riusciti in soli tre minuti a ricostruire il percorso della Luna dalla sua nascita, avvenuta 4,5 miliardi di anni fa,  fino ai giorni nostri. 

Staccatasi dalla Terra ben 4 miliardi e mezzo di anni fa, sotto forma di palla incandescente, la Luna venne esposta per anni alle violente intemperie dell'Universo. Circa 4,3 miliardi di anni fa, venne infatti colpita da un enorme asteroide del diametro di 200 km. L'enorme impatto, diede vita al Bacino Polo Sud-Aitken. Ma quello fu solo l'inizio. In seguito alla formazione del Polo Sud, la Luna fu bombardata per due miliardi di anni da piccoli asteroidi e sassi cosmici che nel tempo ne hanno modificato la superficie. Nascono così, i crateri, i monti e le valli visti per la prima volta da Galileo Galilei nel 1609. 

Il tocco finale alla formazione del satellite come lo conosciamo noi, è arrivato circa un miliardo di anni fa quando nuovi impatti hanno dato vita ai crateri a raggio e modificato definitivamente la topografia della Luna. (Diregiovani.it)

Di seguito, il video della Nasa che riassume in tre minuti la vera storia della Luna

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giovedì 15 marzo 2012

Crisi: on i "GAS" verso il baratto

Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - Acquisti di gruppo, fai da te e senza intermediari. In tempi di crisi e con un potere d'acquisto sempre più calo la parola d'ordine è risparmiare, senza rinunciare però alla qualità. Sul web per i consumatori piu' attenti al portafogli i consigli per gli acquisti offrono un ampio ventaglio di opzioni. Dalla lista della spesa obbligatoria per non cadere nella spesa compulsiva al suggerimento di recarsi al supermercato solo dopo pranzo per evitare che 'causa fame' nel carrello finisca qualsiasi cosa.
Sono una realtà ormai consolidata i Gas, gruppi di acquisto solidale, dove famiglie o singoli decidono di unirsi per comprare insieme direttamente dai piccoli produttori prodotti alimentari. Una scelta che privilegia la qualità, prezzi più bassi rispetto a prodotti di qualità pari acquistabili nei supermercati, con un occhio all'ambiente e alla sostenibilità.
I membri possono così selezionare i prodotti da acquistare, rivolgersi direttamente al produttore e risparmiare quindi sui costi della filiera. Si riesce così a portare a casa beni a prezzi inferiori rispetto a quelli applicati dai negozianti, eliminando diversi passaggi di vendita.
Per chi invece non vuole rinunciare a scegliere tra i banchi del mercato i propri acquisti si può privilegiare la spesa al mercato rionale il sabato pomeriggio, meglio ancora verso la chiusura. Salgono, infatti, le possibilità che i prezzi di frutta e verdura calino a fine giornata, considerata la deperibilità e la chiusura festiva. Un ritorno alla filosofia del chilometro zero, della filiera corta, del cibo acquistato dal contadino o dall'allevatore vicino a casa.
I più fortunati che anche in città godono di una casa con terrazzo alle fioriere possono affiancare veri e propri orti in miniatura dove produrre ortaggi. Ma la possibilità di risparmio non si limita a frutta e verdura, ma tocca anche pane, pasta e dolci. E con un salto indietro nel tempo si torna a produrre tutto in casa. Il fai da te non si limita al pane ma sconfina fino ad arrivare alla produzione casalinga di detersivi. E per gli appassionati di nuove tecnologie scegliere tra la giungla di offerte dei supermercati sarà più semplice grazie a siti che mettono a confronto i prezzi. Per Ipad e Iphone, poi, sono disponibili applicazioni con i volantini sempre aggiornati.
Nato come prima forma di commercio, anche grazie o per colpa della crisi torna a rivivere anche il baratto. La Cia di Pisa ha lanciato, in tema, il progetto di un portale, una sorta di social network, dove, tramite il processo di fidelizzazione tra gli utenti stessi, si potrà innescare un meccanismo virtuoso che dovrebbe attivare una grande quantità di scambi giornalieri. Il baratto agricolo per contribuire così a razionalizzare le economie famigliari: formaggi in cambio di olio e così via.
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domenica 11 marzo 2012

Coca Cola e Pepsi, colorante rischio cancro

Il colorante della Coca Cola e della Pepsi, bevande sempre presenti ad ogni festa e non solo, è stato riconosciuto cancerogeno dalla California. I produttori e la FDA parlano comunque di ‘esagerazione’.
Lo scorso anno il composto 4-methilimidazole è stato messo sotto accusa e inserito nella lista delle sostanze che possono provocare il cancro. Al momento, solo in California è stata modificata la ricetta segreta della Coca Cola che ha cambiato, seppur di poco, il suo colore.
E’ partita così una petizione nei confronti della Food and Drug Administration che però ha prontamente replicato che non c’è bisogno di tanto allarmismo: “È importante sapere che una persona dovrebbe bere oltre mille lattine al giorno per raggiungere il livello cancerogeno segnalato nelle ricerche”.
Di accuse scandalose ha parlato invece l’American Beverage Association, affermando che non esiste alcuna prova scientifica che possa confermare la pericolosità della sostanza per la salute dei consumatori.
Nonostante ciò i produttori hanno comunque deciso di diminuire la quantità della sostanza messa sotto accusa dalla California per evitare l’etichetta di rischio cancro, come ha spiegato un portavoce di Coca Cola, Diana Garza, al The Guardian.
La nuova formula sarà presto estesa, assicurano le due società delle bevande analcoliche, a tutti gli Stati Uniti anche se, al di fuori della California, nessuno per ora ha accusato il composto 4-methilimidazole di essere cancerogeno.
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sabato 18 febbraio 2012

IPACK-IMA: una fiera da visitare

Processing, packaging and material handling: Fieramilano – 28 febbraio – 3 marzo 2012
IPACK-IMA è una fiera di sistema in grado di proporre soluzioni tecnologiche per tutte le fasi di lavorazione di prodotti alimentari e non alimentari: dal processo al confezionamento, dalla movimentazione interna alla logistica, dal magazzino al punto vendita.
IPACK-IMA è uno dei più importanti appuntamenti internazionali che nel 2009 ha registrato la partecipazione di 1.400 espositori, tra i quali i più importanti brand aziendali, e 54.000 visitatori.
IPACK-IMA favorisce il dialogo fra fornitori e utilizzatori di tecnologie attraverso innovativi strumenti come la Business Community accessibile dal portale che mette in relazione domanda e offerta di tecnologie in base alle loro applicazioni concrete.
A IPACK-IMA 2009 il 96% dei visitatori si è dichiarato soddisfatto della propria visita.

IPACK-IMA è attenta alle evoluzioni strutturali del mercato e offre ai visitatori l'opportunità di aggiornarsi professionalmente e di valutare le novità proposte dal mercato.

IPACK-IMA integra il momento espositivo con un programma di convegni sulle tematiche tecnologiche ed economiche più attuali.

IPACK-IMA è leader nel mondo nel settore delle tecnologie per la pasta secca.

IPACK-IMA è un'esperienza fieristica totale, ambientata in una location d'eccellenza a soli 30 minuti dal centro di Milano.
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mercoledì 8 febbraio 2012

In bagno il cellulare rimpiazza riviste e giornali

Roma, 7 feb. (Ign) - Tre persone su quattro vanno al bagno con il cellulare. Lo usano per telefonare, navigare su internet o giocare, rimpiazzando così libri, giornali e riviste tradizionali.
E' Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale 'Tutela del Consumatore' di Italia dei Valori e fondatore dello 'Sportello dei Diritti' a divulgare i risultati di un sondaggio secondo il quale il 90% degli italiani risponde al telefono anche se si trova sul 'trono'. Addirittura un uomo su cinque riconosce di aver partecipato a una conferenza telefonica mentre era seduto sull'asse del wc.
La rilevazione è stata effettuata da addetti dello Sportello dei Diritti mediante contatti telefonici su un campione casuale nazionale di 1.000 intervistati rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne. L'analisi prende spunto da un analogo sondaggio americano i cui dati riflettono sostanzialmente quelli nostrani.
La conseguenza di questa nuova tendenza è il numero di cellulari che finisce nella tazza del water. Infatti sono in aumento le riparazioni dei telefonini di cui il 6% a causa di infiltrazioni d'acqua.
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lunedì 6 febbraio 2012

Neve: ecco perché è difficile da interpretare e quantificare

Roma, 6 feb. (Adnkronos) - Sapere in anticipo quando e se nevicherà si può. Più difficile è, invece, predire il 'quanto'. E se è vero che una regola generica quanto approssimativa esiste, quella della moltiplicazione da 1 a 10, è ancora più vero che i fattori che influenzano il risultato finale sono talmente tanti da rendere inattendibile la sua applicazione in termini scientifici.
Tra questi "la temperatura del suolo, la superficie su cui la precipitazione avviene, fino al tipo di neve che può essere bagnata, asciutta, farinosa... tutti elementi che impediscono di poter fare un rapporto immediato tra quantità di acqua e accumulo nevoso", spiega all'Adnkronos il tenente colonnello Guido Guidi, del Centro di Meteorologia e Climatologia Aeronautica. Per questo, "si parla sempre di 'acqua precipitabile'’. I dati, ricorda Guidi, "si riferiscono sempre alla precipitazione acquosa, mentre per sapere quanto ha nevicato si rimanda a rilevazioni posteriori".
Il Centro elabora diversi generi di informazioni, "ma quelle che vengono diffuse sono uguali per tutti e richiedono una capacità interpretativa connessa all'utilizzo che si intende farne. Niente di astruso e incomprensibile, solo unità di misura da interpretare. Il nostro compito - sottolinea - è di diffondere informazioni meteorologiche: nulla a che vedere con le valutazioni di impatto, che invece spettano a chi sta sul territorio". E comunque, ecco le prossime previsioni: nella notte e nella prima parte della giornata di domani ci saranno piogge intense a sud e neve sulle aree adriatiche e sul settore tirrenico, tra Lazio e Campania. Dopo un parziale miglioramento, in vista la possibilità (ancora presto però prevedere la certezza) di un nuovo peggioramento nel fine settimana.
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sabato 4 febbraio 2012

Situazione neve: consigli utili dal popolo dell'appennino

Dedico questo video e queste immagini a tutti coloro che si stanno lamentando e si stanno trovando a disagio per le avverse condizioni meteo; in particolar modo ai romani e al sindaco Alemanno, che per 10 centimetri di neve, hanno intasato i TG, i notiziari e sopratutto le palle di tutti gli italiani che da giorni non possono raggiungere il proprio posto di lavoro, non hanno luce, riscaldamento e stanno terminando i viveri perchè nella loro terra sta nevicando da 120 ore !!! Questi italiani, oggi, sono molti: sono le persone dell'appennino che in silenzio lavorano, spalano, si danno da fare con ogni mezzo senza chiedere niente a nessuno. Prendete esempio da loro...datevi da fare e fatela finita di rompere i coglioni !!!! 
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mercoledì 1 febbraio 2012

Boxx il mini-scooter elettrico dal cuore verde

Lo hanno ribattezzato “un metro di scooter”, perché tanto misura in lunghezza. Il Boxx (così si chiama) è un motorino di ultima generazione, poco ingombrante, che – soprattutto – promette di avere a cuore le ragioni dell’ambiente.
Leggero e aerodinamico
Ha un motore elettrico che gli consente di toccare i 55 km/h con un’autonomia massima di circa 120 km (ma dipende dal modello). Il suo telaio, completamente in alluminio, è leggerissimo (appena 54 kg) ed è stato disegnato in modo che il coefficiente di resistenza aerodinamica sia 3 volte più basso rispetto agli scooter della sua “taglia”: tutto questo si traduce in una riduzione dei consumi e dunque in un uso più efficiente dell’energia. Senza contare che viene “colorato” usando un processo a polvere a caldo senza solventi, per cui il suo triplo strato di vernice – più brillante e, secondo le promesse, più resistente di quelle “tradizionali” – risulta anche ecocompatibile.

Prenotabile online
Tra le altre caratteristiche che rendono il Boxx unico nel suo genere ci sono le due ruote motrici: proprio così, questo è uno “scooterino” a trazione integrale, dotato di sistemi per il controllo della trazione e della frenata.
Non si vende in concessionaria (almeno per ora). Per prenotarlo (costa circa 4 mila dollari) bisogna andare su 
www.boxx.com, dove è possibile scegliere le combinazioni di colori, gli accessori ecc. (Focus)
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Usa, animalisti contro il 'Giorno della Marmotta'

Washington, 31 gen. (Adnkronos) - Phil e' una semplice marmotta e non un gigante della meteorologia: deve quindi godersi il suo letargo senza essere interrotta per assurde previsioni stagionali.
Cosi' gli animalisti americani sono insorti quest'anno per chiedere di mandare in soffitta (o quantomeno di sostituire il roditore con un robot) la tradizionale festa del Giorno della Marmotta (Groundhog Day), celebrata il 2 febbraio negli Stati Uniti e in Canada, istituita nel 1887 a Punxsutawney, in Pennsylvania.
Ma quest'anno Phil non avra' ancora diritto alla sua pensione come chiedono gli animalisti: il 'barometro vivente' sara' chiamato nuovamente ad 'esprimersi' sul clima delle sei settimane successive: se, uscito all'aperto, non vedra' la sua ombra perche' il tempo e' nuvoloso, allora l'inverno sara' da considerare alle spalle, altrimenti ci saranno ancora sei settimane di freddo.
Niente robot, afferma Bill Deely, presidente dell'Inner Circle - una sorta di Consiglio direttivo del Groundhog Club - della cittadina di Punxsutawney, che come ogni anno si prepara ad indossare smoking e cilindro per l'occasione e a prelevare Phil dalla sua tana di fronte alla folla riunita all'alba per l'evento.
E come ogni anno la cittadina viene invasa da curiosi, turisti e giornalisti per la festa, diventata particolarmente celebre grazie al film del 1993 'Ricomincio da capo' in cui Bill Murray interpreta il ruolo di un meteorologo inviato a seguire l'evento per un'emittente tv. Proprio a seguito del grande successo ottenuto dal film, Murray e il regista vennero insigniti del titolo di Gran cerimoniere del Giorno della Marmotta.
Naturalmente l'accurtezza delle previsioni di Phil non viene contestata solo dagli animalisti: "Non e' proprio un'idea brillante quella di basarsi sull'ombra di una marmotta come strumento di valutazione meteorologica per tutto il territorio americano", osservano alcuni esperti della US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Lo scorso anno Phil non vide la sua ombra e non torno' spaventato a rifugiarsi nella sua tana. Segui' una tempesta di neve, soprannominata la Bufera del Giorno della Marmotta.
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lunedì 30 gennaio 2012

Green Train: più veloci, meno costosi e più efficienti

Roma, 30 gen. - (Adnkronos) - I treni di nuova generazione, attivi sulle tratte esistenti, possono facilmente garantire velocità più elevate, minori consumi energetici, riduzione dell'impatto acustico e costi inferiori. Lo dimostrano i risultati dello studio svedese, condotto da ricercatori di Stoccolma, a conclusione del progetto quadriennale che ha visto il coinvolgimento di Bombardier Transportation fra i tre principali partner.
La finalità del progetto di ricerca 'Green Train', è quella di rendere le tratte di lunga distanza e quelle regionali veloci più attraenti per i viaggiatori e gli operatori. Il Green Train è un pendolino elettrico veloce, basato sul modello Bombardier Regina, che non solo è in grado di mantenere velocità più elevate rispetto ai treni tradizionali su tratte non rettilinee, ma anche di viaggiare a 300 km/h sulle linee appositamente dedicate all'alta velocità.
Tale progetto è stato condotto, in stretta collaborazione, dall'amministrazione dei trasporti svedese, da Bombardier, dal Royal Institute of Technology di Stoccolma insieme ad alcuni altri partner. Progettazione aerodinamica e motori più efficienti che generano elettricità in frenata, consentono al Green Train di ridurre i consumi di potenza dal 30 al 35%.
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sabato 28 gennaio 2012

Per bus e camion arriva la gomma 'intelligente'

Roma, 27 gen. - (Adnkronos) - Aumenta la sicurezza in strada e si riducono i costi. Anche per camion e bus arriva il sensore 'intelligente' che monitora lo 'stato di salute' dei pneumatici. E' Cyber Fleet, l'ultimo nato in casa Pirelli, che attraverso un sensore elettronico e un sistema telematico, è in grado di segnalare tempestivamente all’autotrasportatore e al gestore della flotta i dati relativi alla pressione e alla temperatura della gomma ma anche la posizione geografica del veicolo.
La presentazione è avvenuta in occasione del Truck Safety Day, giornata dedicata alla sicurezza stradale nel trasporto pesante, tenutasi oggi a Livigno, dove una pista innevata ha ospitato i test del nuovo pneumatico invernale della Serie 01 Pirelli. La caratteristica peculiare di questo sensore, chiamato Tms (Tyre mounted sensor), che lo differenzia da quelli tradizionali, “è che viene applicato direttamente al pneumatico e non alla valvola o al cerchio” spiega all'Adnkronos, Giorgio Audisio, responsabile dei progetti di sviluppo Cyber di Pirelli.
I vantaggi sono duplici: “la tracciabilità della gomma e la possibilità di conoscere i chilometri percorsi”. Informazioni che, sottolinea Audisio, “sono utili per una gestione puntale della flotta”. In questo modo non solo si garantisce una maggiore sicurezza per il guidatore ma anche una vita più lunga al pneumatico. Basta ricordare che “un pneumatico sgonfio, consuma più carburante e si usura prima”. Questo si traduce in una riduzione dei costi di gestione di ciascun veicolo.
Il nuovo sistema, dunque, è finalizzato a tenere le coperture sotto continuo controllo, rilevando eventuali anomalie, e garantirne la corretta manutenzione. Il sistema trasmette contemporaneamente all’autotrasportatore e al gestore della flotta, i dati raccolti dal sensore.
La flotta è così in grado di effettuare procedure di diagnostica e intervento, in modo da garantire massima sicurezza a ciascun mezzo pesante. Il processo di interpretazione dei dati non è solo affidato alla responsabilità del camionista, ma anche al flottista, che da remoto, cura la sicurezza dell’intera flotta. Il livello di responsabilità, sottolinea Audisio, “deve essere bilanciato anche perchè non è detto che l'autista sappia sempre come comportarsi”.
Le prestazioni del Cyber Fleet “sono le stesse rispetto al pneumatico tradizionale ma ovviamente la manutenzione accresce il suo valore. Cyber Fleet sarà testato “nel mese di febbraio in Brasile e a marzo in Europa e sarà disponibile sul mercato a partire dal prossimo settembre”.
"Secondo le nostre previsioni, aggiunge Ugo Forner, direttore divisione Truck Pirelli, nei prossimi 5 - 10 anni tutti i mezzi pesanti monteranno pneumatici dotati di sensori Tms che porteranno ad una maggiore sicurezza di marcia e ad una sensibile riduzione dei costi di gestione", una soluzione innovativa che, secondo la Pirelli, può anticipare possibili future normative europee.
I nuovi pneumatici porteranno un contributo concreto alla riduzione dei costi di esercizio sopportati dal camionista: un mezzo infattti che monta pneumatici equipaggiati con questo sensore, che avvisa quando quando cala la pressione con conseguenti aumenti di consumi di carburante e segnala il livello di usura e quindi la necessità della sostituzione, può portare risparmi di 1000-1500 euro l'anno.
Il lancio di questo nuovo prodotto avviene a sette giorni dalla sigla dell'accordo volontario tra Pirelli e ministero dell'Ambiente, avvenuta a Milano nel corso del 'sustainability day'. L'impegno siglato da Pirelli punta a ridurre l'impatto sul clima derivante dalle attività relative alla produzione e all'impiego dei propri pneumatici. La firma è avvenuta alla presenza del ministro Corrado Clini e del presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.
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mercoledì 25 gennaio 2012

Nel 2012 il fritto non fa più male !!!

Il cibo fritto fa male al cuore? I risultati di una ricerca condotta all’Università Autonoma di Madrid negano che ci sia una correlazione tra il consumo di cibi fritti nell’olio (d’oliva o di girasole) e le malattie coronariche.
Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, si è basato sull’osservazione di 40.757 persone di età compresa tra i 29 e i 69 anni. I volontari, privi di malattie legate al cuore, sono stati osservati per ben 11 anni con controlli che riguardavano la loro salute in generale e la dieta.
In 606 hanno riscontrato problemi al cuore mentre 1.134 sono stati i decessi registrati, ma in nessun caso è stata riscontrata una relazione tra malattie cardiache e il consumo di cibi fritti con olio d’oliva o girasole (i più usati nei Paesi del Mediterraneo).
“Il nostro studio sfata il mito che vuole il cibo fritto generalmente legato alle malattie al cuore", ha affermato con convinzione la dottoressa Guallar-Castillon. Secondo i ricercatori però tali risultati sarebbero differenti in un Paese in cui è più largo l’uso di oli solidi o riutilizzati.
Non sono mancate però polemiche, soprattutto da parte dei nutrizionisti iberici convinti che comunque quando si consuma del cibo fritto inevitabilmente si assumono più calorie dato l’assorbimento del grasso degli oli. Quindi, ricordano i nutrizionisti, aumenta il rischio di incorrere in problemi quali pressione alta, colesterolo ed obesità.
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martedì 24 gennaio 2012

Buonanotte...con Facebook!

Facebook ovunque, anche a letto. Spegniamo la luce e concediamoci al riposo notturno, ma non prima di aver dato una sbirciatina a cosa accade nella piazza virtuale più nota del mondo. E per non perderci neanche una virgola, il designer croato Tomislav Zvonarić ha realizzato il primo letto Facebook. Volete sapere di che si tratta?
La forma ricorda la celebre “f” minuscola, logo del social netorwk di Mark Zucherberg, ma non è solo una questione di design e di estetica. Il letto infatti dispone di un monitor, una sorta di postazione PC integrata alla spalliera, da cui è possibile postare l'ultimo stato prima di chiudere gli occhi e riposare.
Una chicca da avere assolutamente per gli appassionati di Facebook, il massimo dell'esagerazione e della dipendenza da social network, secondo altri. Ancora solo un prototipo, per fortuna o purtroppo secondo i vari punti di vista, è una vera e propria area di lavoro che consente agli utenti di controllare gli aggiornamenti di Facebook sul proprio computer, seduti nella parte superiore del letto.
Per il letto Facebook sono disponibili anche un supporto per la tastiera, uno scaffale per il mouse e una leggera rientranza dove collocare lo schermo di un computer. Inoltre, una sorta di sgabello di colore rosso, con tanto di logo di Facebook è situato nella parte superiore della "F".

Le dimensioni esatte del modello sono ancora sconosciute e se Zvonarić cercherà di produrlo e venderlo, probabilmente dovrà passare per l'approvazione del team di Facebook.
Mentre Facebook continua a raccogliere consensi e popolarità avvicinandosi al miliardo di utenti, previsto per l'estate, le aziende stanno cercando di capitalizzare in qualche modo la tendenza.

All'inizio di questa settimana, inoltre è stato annunciato che una discoteca in Brasile chiamata "Facebook" sarebbe stata realizzata a Epitaciolândia, vicino al confine boliviano dell'Amazzonia brasiliana.
"Il concetto alla base di Facebook (discoteca n.d.R.) è quello di condividere le idee, le avventure, le amicizie e le foto con i tuoi amici", ha detto a The Guardian il fondatore Umberto Camacho. "Quello che volevamo fare era costruire una discoteca con questo concept, dove la gente poteva venire e condividere le cose con i propri amici, passare una notte fredda, e condividere immagini, esperienze, insomma per divertirsi."
Dal riposto al divertimento, dalla socializzazione all'informazione. Da Facebook passa tutto questo. (Nextme.it)

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